Ci sono sensazioni che non si riescono a descrivere, desideri che non si possono raccontare.
Come, ad esempio, quando le mani del mio uomo cercano, bramose, sotto i miei indumenti l’essenza del piacere reciproco, mosse dalla sua avidità di possesso e dominio della mia femminilità, oltrepassando il limite delle mie inibizioni, ebbene io riconosco, già dal piacere di quel primo contatto corporeo, la mia sottomissione erotica e la vocazione innata al donargli piacere.
Le sue dita mi stringono, mi accarezzano, scostano, allargano, si bagnano del mio desiderio di essere fonte della sua passione e appagamento delle sue voglie più proibite. Si inseriscono astute tra le membra morbide della mia natura, che le lascia entrare per godere di quell’impudenza maschile che non ti chiede, ma ti pretende, volendoti pronta al suo diletto.
Il sentirsi al tempo stesso soggetto e oggetto erotico, epicentro del terremoto ormonale che sta dirompendo i sensi del tuo compagno di viaggio è la chiave che apre la porta alla mia sensualità, che mi toglie qualsiasi inibizione e da quel momento in poi la mia unica tensione rimane il raggiungimento del massimo piacere. Mio e suo.
Cerco con le labbra la sua virilità, la lambisco con la lingua, ne assaggio il gusto, godendo nel sentirne il vigore pulsante, che cresce fino a colmarmi la bocca. Gioco con il suo piacere e lo faccio mio, mi lascio guidare dalla gestualità istintiva delle sue pulsioni, dal suo volere guidare il mio movimento con le sue mani, che afferrano insolenti i miei capelli come una briglia.
Quando scosta il mio capo dal suo sesso, mi sento già pronta per assecondare il suo bisogno di penetrarmi, con forza e cadenza, lasciandomi conquistare nell’intimo, sentendomi esplorata nel profondo. E’ il momento dell’estasi, dell’eccesso e delle disinibizioni, la mia tendenza di donna corrompibile mi fa aprire d’istinto le gambe nel gesto più sintomatico dell’accoglienza. Sento l’uomo, il suo essere selvaggio, la sua forza animale che si accoppia al mio essere donna, disponibile e smaniosa.
Mi sento così invadere dalla sua crescente irruenza, sfrenata e irregolare come ogni passione umana nel momento del massimo piacere. Mi eccita enormemente lasciarmi coinvolgere da ogni elemento che determina l’amplesso, dal calore del suo corpo disteso sul mio, all’odore della sua pelle intrisa di liquida eccitazione, dall’irruenza nei movimenti guidati dal suo primordiale istinto fino ai gemiti sussurrati, con frasi dettate dalla più oscena lussuria, e che, in quei momenti, ti fanno sentire donna senza nessun diritto al pudore. Lascio che il mio corpo sia suo, mi affido alla guida delle sue voglie, che lo rendono instancabile e fantasioso amante. Vengo così travolta dalle sensazioni più nude, dai piaceri più acuti e dalle fantasie più sfrontate. Ecco il fluire degli orgasmi, così vicini ed intensi fino al definitivo appagamento che mi riporta sazia di piacere alla terra. Gli urlo il mio godimento per compiacere il suo istinto di maschio seduttore e per far fuoriuscire dal mio corpo tutto il violento piacere nel momento di massima eccitazione.
Non resta che dissetarmi dell’esplosione del suo sesso, assaporando il suo caldo piacere fluire su lingua e labbra, consentendo anche a lui di vivere appieno quel magico momento che è l’orgasmo.
I nostri due corpi stanno così vicini, spenti d’ardore ed umidi, solidali nell’appagamento.
Mi sento completamente donna che vive appieno, assieme al suo uomo, il piacere più estremo e profondo che c’è.
KISS TOPOGIGIO