Questa volta l’hai fatta grossa. La tua Padrona ti vuole scaricare. Non può succedere! Non può succedere! Chi ti vorrà più se lei ti abbandona? Sei disperata. Sei disposta a tutto. Un brivido corre lungo la tua schiena quando La preghi di ripensarci. “Farò tutto! Farò tutto ciò che vuoLe, Padrona!” la implori. Un brivido conosciuto, una voluttà segreta che ti lascia tremante e con il batticuore ogni volta che ti sottometti. Ogni volta che Lei ti fissa con quello sguardo di ghiaccio. Ogni volta che ti ritrovi indifesa, legata, esposta. Ogni volta ti dici che è l’ultima volta, ma poi ci ricaschi. Drogata di sesso e sottomissione. Non hai più speranza di uscire da questo circolo vizioso, ed allora meglio buttarcisi a capofitto. Meglio stordirsi nel piacere, affogare nello sperma dei tanti uomini a cui la tua Padrona ti concederà.
Questa volta l’hai fatta grossa. La tua Padrona ti ha comandato di chiedere aiuto a sconosciuti per la tua punizione. La risposta più perversa, la più umiliante, la più dolorosa sarà la tua punizione. Eccola.
Per cominciare, la Padrona ti fa attendere in una stanza buia. Le manette stringono crudeli i tuoi polsi dietro la schiena. Le corde serrano le tue gambe, comprimono con forza le palle in astinenza da molti giorni. Le tue cosce bardate di calze e reggicalze reggono le mutandine abbassate a metà, la cappella esposta e lucida nell’attesa di future torture. Le caviglie sono legate tra loro e alle manette, ti costringono in ginocchio. La posizione — concorderai — ti si addice.
La Padrona entra, due paia di soffici calze in mano. Con una, ti benda fino a che non puoi vedere più nulla. Con l’altra, ti riempie la bocca fino a impedirti qualunque rumore. I momenti passano. Tutto tace. Cominci a domandarti se è ancora lì. Ti agiti, ma poi ti blocchi quando senti il suo sussurro all’orecchio — “Aspettiamo visite. La tua punizione è in arrivo, ora rilassati e fai la brava” — il tono è così dolce che più che tranquillizzarti, ti congela. Come una cerbiatta sorpresa dai fari di una macchina. Quando la tua Padrona è così soave, sta preparando qualche crudeltà.
D’un tratto, senti le sue dita sulla cappella. Sono umide, ti spalmano qualcosa. All’inizio non capisci. “Su! Su! È per tenerti sull’attenti. Non vuoi farmi fare brutta figura, vero?” ti sussurra. Poi il gelo comincia a mordere e l’odore si fa pungente. Capisci allora la telefonata del pomeriggio. Un dettaglio. Passato inosservato. Un dettaglio che ora morde crudele. “Ho finito il dentifricio. Passa al supermercato e portamene uno, già che vieni. Alla menta.” Il bruciore è ora forte. “Anche lo spazzolino. Setole dure, mi raccomando.” Non si fa attendere e Lei lo passa senza remore, premendo, sfregando su ogni millimetro, su ogni anfratto della tua cappella. Gemi. Hai gli occhi lucidi. “Non fare la bambina” ti intima, la dolcezza ha lasciato la sua voce che è solo gelo e crudeltà. La cappella è in fiamme!
Dopo interminabili minuti, suonano alla porta. “Aspettami qui” sussurra la tua Padrona, come se potessi fare qualcos’altro così legata.
La senti accogliere qualcuno. Un uomo. Uno sconosciuto, ma la tua Padrona lo saluta amabile. “Benvenuto. Piacere di conoscerti. Hai portato le analisi?” “Eccole.” “Perfetto. È la che ci attende.” Lui ride. “Lasciamola attendere.” Un bacio, tanti baci e tante carezze. Mentre tu sei abbandonata nella stanza, dimenticata, la cappella che brucia ed i muscoli indolenziti. Ti assopisci.
Uno schiaffo ti riporta alla realtà. Ti tolgono il bavaglio e ti fanno girare. Alla pecorina sul divano, il culo per aria. Un cazzo duro e largo si struscia sulle tue labbra. Per te è ormai automatico, le apri e cominci a succhiarlo. Senti la voce di Lui vicina che sussurra “Brava la mia puttana, salutami come si deve.”
Si rivolge alla tua Padrona. “Slega le caviglie dalle manette e legale alle palle, una corda corta, che sia in tensione.” Lui ti porta le braccia più in alto, bloccandotele all’altezza delle reni. “Trenta colpi” annuncia la tua Padrona. “Non farmi sentire i denti” t’intima Lui.
Il primo colpo è il più difficile da incassare. Ti fa saltare e lo strappo alle palle è così forte da farti urlare, ma così apri la bocca invece che chiuderla. “Brava cagnetta” dice lui compiaciuto, prendendo a scoparti la bocca. “Fai sentire la lingua. Così.”
La Padrona ti colpisce il culo con un ritmo regolare, ma non del tutto prevedibile. Il colpo arriva ogni due o tre affondi del Suo cazzo nella tua bocca. Lotti per non contrarre i muscoli e non strattonare inutilmente i tuoi coglioni ormai doloranti.
Lui ti scopa con foga la bocca. “Altri cinque colpi. Direttamente sulle palle. Se sento i denti, sarò io a dartene dieci e ti assicuro che te ne pentirai!” La tua Padrona ridacchia e appoggia lo scudiscio alle tue palline. Un brivido inaspettato ti corre lungo la schiena e ti costringe ad inarcarla, porgendogliele ancora meglio. La tua Padrona, compiaciuta, lo interpreta come un invito e da il primo colpo secco. Urli. Lui ti prende per le orecchie e affonda il cazzo nella tua gola. Continuano e continuano. Crolli in un universo di dolore e al quinto colpo, puntuale, Lui s’irrigidisce e gode con un denso fiotto di sborra direttamente nella tua bocca. Il primo schizzo dritto in gola, il secondo sulla lingua e ne senti meglio il sapore. “Continua a succhiare, troia” Tu obbedisci. Che altro puoi fare? Lo succhi, lo lecchi, lo mungi fino a che il suo cazzo non smette di pulsare.
“Ora piano. Lecca piano e dolcemente, ma non smettere.” Ti sussurra, montando sul divano senza farlo uscire dalla tua bocca e sdraiandosi, spaparanzato con te fra le gambe. Attira a sé la tua Padrona e la bacia. “Sei stato bravo. Sono eccitata, un lago” La senti dire. All’inizio pensi si riferisca a te, ma capisci che parla allo sconosciuto e che tu non sei che un trastullo per lei. Un oggetto. Più nulla. Lei geme. Si fa leccare da Lui e tu avvampi d’invidia… ma continui a succhiarLo. Che altro puoi fare?
Dopo poco, il Suo cazzo si fa di nuovo duro. “Anche lei è stata brava” lo senti aggiungere, mentre ti poggia una mano sulla nuca. “Credo si meriti un orgasmo.” Hai un moto d’orgoglio e di sorpresa. La tua Padrona ridacchia. “Anche io.”
Lui ti prende per i capelli, guida la tua bocca sulla Sua figa. “Sì, ne meriti uno anche tu!” Prendi a leccare con foga.
Senti le dita di Lui che ti tastano il culo, bagnate di crema. Il suo cazzo ti allarga, ti apre ed è grosso da far male. Lo senti che affonda, centimetro dopo centimetro. Prende a muoversi, ma la tua attenzione è tutta concentrata sulla figa della tua Padrona. Poi cominci ad avere le gambe molli, cerchi i suoi colpi. La troia che c’è in te esce fuori. “Oh sì, fatti sbattere, puttana! Oggi se vuoi godere, devi farlo di culo. Il tuo cazzo e le tue palle servono solo per soffrire” commenta Lui schiacciandoti la faccia sulla figa della padrona e raddoppiando la foga degli affondi.
Il dolore ti fa tremare, ti fa stringere ritmicamente il sedere. Ti fa mungere quel cazzo con lo sfintere. Il bastardo ha fatto apposta a goderti in bocca prima, ed ora dura a lungo e ti spana per bene. Non ce la fai più, la Padrona ha goduto più e più volte infradiciandoti la faccia di umori. Gli spasmi si allargano dal tuo culo rotto alle palle doloranti, il tuo cazzettino prende a tremare e poi a schizzare il tuo inutile seme, quello che hai accumulato in tanti giorni d’astinenza.
Non fai in tempo a godere, che Lui rantola afferrandoti per i capelli. Ti rivolta, spingendoti a terra e t’intima “Apri la bocca!” Da brava puttana, la spalanchi spingendo fuori la lingua. I fiotti del suo sperma caldo ti imbrattano la faccia. Poi ti tappa la bocca facendoselo pulire di nuovo.
Il piacere si è portato via quel poco di lucidità che ti era rimasta. Continui a leccare il cazzo che hai in bocca, mezza stravolta. Nella confusione, Lo senti dire alla tua Padrona “Allora questa volta l’ha passata liscia? Terrai questa troia?” Lei ride. “Per questa volta, ma se mi delude ancora vedrà! …Potrei anche donarla a te” aggiunge maliziosa.
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17 anni fa
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16 anni fa
SexyCommunity, 35
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101587
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97516
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17 anni fa
valerio,
32
Ultima visita: 10 anni fa
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