- Madonna, quanto ci sta questo alla cassa. Ne potrebbero aprire un’altra.
Penso questo mentre sono seduto in attesa del mio turno per pagare la bolletta. L’estate è scoppiata con tutto il suo calore e qui dentro si soffre. Intanto il brusio di sottofondo di questo ufficio postale aumenta, diventa concitato, agitato, nervoso. Poi una voce femminile:
- Fermi tutti questa è una rapina.
Con la coda dell’occhio scorgo delle pistole puntate ad altezza d’uomo.
Con il volto coperto dal passamontagna si dirige verso la cassa. La cassiera alza le mani. Sono così vicino da sentire l’odore acido, intriso di tensione, della rapinatrice. Ci sono altre due persone sulla porta d’ingresso, ma sono così imbacuccate che non riesco a capire il loro sesso. Anche loro indossano una mimetica e dei neri anfibi.
Mentre la cassiera consegna i soldi alla rapinatrice, irrompe nell’ufficio un vigilantes, ma non ha nemmeno il tempo di intimare l’alt, che la rapinatrice mi afferra e puntandomi la sua arma alla tempia mi utilizza come scudo ed urla
- Getta la pistola o lo ammazzo.
Il sangue cominciò ad accelerare facendo aumentare i battiti del mio cuore. La vista mi si è appannata. Non riesco a distinguere le voci intorno a me, mi sembra quasi che provengano da una stanza lontana. Poi vengo spinto, tirato. Corro, ma sempre prigioniere. Mi ritrovo in un’autovettura che sgommando parte. Subito mi vengono bendati gli occhi.
- Non fare scherzi e presto tornerai a casa.
Il cuore ha rallentato i sui battiti, ma ancora sono un po’ sollecitati e sento l’adrenalina scorrere copiosa nelle vene. Sono accomodato nel sedile posteriore in mezzo a due rapinatori, mentre l’auto corre a velocità elevata, sballottandomi ad ogni curva.
Intanto il mio pisello si gonfia nelle mutande e quindi cerco di coprirmi con le mani.
- Fermo!
Urla la rapinatrice seduta alla mia destra. La voce è femminile. Poi continua a voce più bassa: - Ehi! Guardate qui.
Sento le sue mani che armeggiano con la cintura e la zip, con la camicia. Le mani diventano quattro. Vengo completamente denudato. Le mani corrono lungo il mio corpo peloso su e giù. Una si avventura lungo il linguine e raggiunge i testicoli stringendoli.
- Ahi!
- Devi stare zitto!
L’auto si ferma. Si aprono gli sportelli. Mi tirano fuori nudo. Sento una porta che si apre. Salgo due gradini. Attraverso la porta, perché l’aria che accarezza il mio corpo d’un tratto si fa più fresca. Quindi mi guidano dentro casa fino ad un letto dove vengo disteso a pancia all’aria. Mi ammanettano mani e polsi al letto. Adesso la paura a ripreso il sopravvento e il mio pene si è afflosciato. Intanto sento la porta che si chiude. Ma non sono solo. Sento un respiro leggero.
- Chi c’è? Dove sono?
Nessuna risposta. Provo a liberarmi contorcendomi sul letto. Ma niente. Impossibile svicolare. Allora mi rassegno fermandomi. Cosa accadrà adesso? Cosa mi faranno? Mi libereranno o mi. No. Non voglio pensare a quell’eventualità. Mi addormento.
Quanto ho dormito? Con questa benda non riesco a capire se è giorno o notte. Provo a muovermi ma sono sempre legato a letto. Nudo. La mente torna a farsi quelle domande senza risposta. La mente è sempre in movimento. Non riesco a non pensare a niente. Rivedo ancora l’ufficio postale. La fuga in auto. Sento ancora le carezze sul mio corpo. Ogni volta che il pensiero raggiunge questa situazione sento il pisello alzarsi come una sbarra al passaggio a livello. Vorrei potermi masturbare ma le mani non riescono ad andare al di sotto della testa. Le gambe non si chiudono e non riesco nemmeno a sfregarlo contro il materasso. Dimeno il bacino strusciando le natiche sul lenzuolo. Provo una sensazione piacevole, ma questo mi aumenta solo la voglia di eiaculare. Aumento il ritmo ma il piacere non scoppia. Questo è l’unico modo che ho per impedire alla mente di vagare fra brutti pensieri. Sento la porta che si spalanca proprio mentre mi dimeno. Ma nessuno proferisce una parola. Naturalmente mi blocco restando con l’asta in piedi, gonfia e pronta a scoppiare di piacere. Sento dei movimenti intorno a me. Ma nessuno parla. Tornano alla mente le solite domande: cosa succederà? Cosa mi faranno? Intanto, dalla destra due mani mi accarezzano il petto, concentrandosi sui capezzoli. Li sento indurirsi. Contemporaneamente altre due mani corrono lungo le gambe indugiando sul linguine. Nessuna delle mani si avvicina alla verga, ma il piacere mi pervade e sembra quasi che voglia scoppiare. Provavo ad immaginarmi le loro facce, i loro corpi, i loro seni. Avrei voluto toccarli. Li vedevo, nella mia mente, rigogliosi, sodi, turgidi. Se solo me lo toccassero, ma continuavano ad accarezzarmi. Altre due mani si aggiunsero, ma anche loro si tenevano lontane. Le carezze di quest’ultime sono meno delicate, più decise, esperte. Vi prego toccatelo sto per scoppiare. Adesso le mani che scorrevano sul petto hanno lasciato il posto alla lingua, calda, umida. Sto per scoppiare. Le sue labbra cominciano a succhiarmi il capezzolo. Nessuno lo aveva mai fatto finora. Mi sembra che il glande voglia esplodere. Qualcuno lo tocchi. Anche le mani decise si trasformarono in labbra carnose che si poggiarono sulle mie. La sua lingua ha subito urtato con la mia partita in esplorazione del nuovo palato umido. E così anche le mani che correvano lungo le gambe hanno lasciato il posto ad una lingua, un po’ più ruvida delle altre. Questa ha cominciato a inumidirmi il linguine e finalmente quello che erano i suoi capelli si posarono sulla punta del pisello. Mi ricordarono la mano di Margherita quando mi chiese di mostrargli il mio pisello. Eravamo nel giardino della scuola media. Ci nascondemmo dietro un albero. Sento ancora l’odore del pino. Lo tirai fuori e lei cominciò ad accarezzarlo come si accarezza il proprio animale domestico. Mi divenne duro. Lei continuò ad accarezzarlo finché non suonò la campanella. Durante la lezione successiva continuò ad accarezzalo attraverso i pantaloni. Presi una nota quel giorno perché all’improvviso scappai in bagno senza chiedere il permesso. Però evitai di sporcare i pantaloni con il mio liquido seminale. Mentre penso a quella sborrata giovanile finalmente eiaculo. Una mano lo afferra con decisione e forza cominciando a menarmelo con violenza. Un’altra mano mi strizza i testicoli. La sensazione è contemporaneamente piacevole e dolorosa. Eiaculo ancora.
Quello che è successo dopo è incredibile. Il sogno di tutti gli uomini. Sono l’oggetto sessuale di quattro persone che si alternano sul mio pene. Chi lo cavalca, chi lo lecca, chi lo succhia, chi lo maneggia. Sono ubriaco di piacere e il pisello sembra anestetizzato. Ho infilato la lingua in caverne umide. Quella con il pube peloso è tornata a farsi esplorare più volte. Mentre lecco qualcuno armeggia con i miei genitali. Eiaculo. Eiaculo. Eiaculo ancora.
- Buongiorno caro! Ti sei svegliato finalmente.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97395
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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