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GabieLeo 40/43 anni
Coppia
South Tyrol, Italia
Ultima visita: 2 anni fa
Varie

Nuda o vestita?

Negli ultimi due anni qualcosa e' cambiato in me, mi sento molto piu' disinibita e consapevole del mio corpo, in buona parte e' responsabile Luca che,  col suo modo di fare,  ha contribuito non poco.  Forse tutto e' partito da lui, con la passione per la foto, la voglia di immortalarmi e poter godere di me in qualsiasi momento; l'erotismo unito all'arte ha senza dubbio avuto una forte influenza su di me, pian piano mi sono ritrovata dalla fantasia alla realta a realizzare sogni erotici che mai avrei pensato potessoro accadere sul serio, ma la mente ha poteri infiniti.......
A forza di mostrare le mie foto ad amici su internet, facebook e a casa, aumentavano i "personaggi"che in qualche modo ci provavano, cosa che da donna mi fa immensamente piacere.
Uno di questi "personaggi" aveva attirato la nostra attenzione , diceva che avrebbe voluto realizzare una scultura usando il corpo di una donna, e quando quella sera a casa di amici in Luguria, ci conoscemmo ,
lui mi saluto' esclamando "finalmente Sandra, molti amici negli ultimi mesi mi  hanno parlato di te, anzi per essere precisi, del tuo magnifico seno e non solo di quello. Sembra che le tue forme li streghino e li inducano a pensieri impuri.......ma nessuno ha saputo spiegarmi questa attrazione nei tuoi confronti. Tutti pero' insistono nel dire che le tue curve cambiano a seconda dell'uomre e della situazione.  Incredibile".
Prima che io potessi rispondere continuo' imperturbabile "come ti avranno detto io mi definisco scultore, anche se uno scultore molto particolare. particolare per due motivi molto diversi tra loro: la materia che plasmo e il senso che uso per vedere"
Per un momento rimasi interdetta, mi ero appena resa conto che il mio interlocutore era cieco! ma come faceva a essere uno scultore?
"Sarei felice di poterla  coinvolgere nella mia prossima opera" . Prima  di riflettere gli risposi
certamente, sarebbe stata una splendida esperienza fare da musa ad un artista, posare
per lui (anche se non mi era affatto chiaro come avrebbe fatto). c'era qualcosa che non tornava , sentivo di essere stata avventata, ma tan'e'. Gli promisi che mi sarei recata nel suo studio il giorno seguente.
Come promesso, il  giorno dopo mi presentai all''atellier. Non potendo  utilizzare le mie armi di seduzione convenzionali pensai di poter delegare all'abbigliamento tale incombenza
( chiedera' sicuramente di toccarmi  rumuginai nella mia testa). scelsi quindi un abito di seta castigato   ma  indossato  sopra unicamente ad un paio di calze velatisime,  scarpe tacco a spillo  12  e tre goccie di profumo.  L'ambiente in cui mi fece accomodare era luminoso e ampio, con una grande vetrata che dava sul mare. Due grandi  divani contrapposti  delimitavano la zona adibita a soggiorno dalla zona dedicata alla scultura. Mario mi chiese se ci avessi  ripensato o se fossi ancora sicura di volergli fare da modella e comunque prima mi
avrebbe  illustrato il suo modo di lavorare. "da molti anni oramai la vista mi ha lasciato e mi ha privato di una delle maggiori soddisfazioni che un uomo possa avere: ammirare i corpi femminili, nudi e in tutta la loro volutta' nei momenti erotici. Ho cercaro un nuovo modo per poter soddisfare questo desiderio che con il tempo e' diventato sempre piu' acuto. Riuscire a cogliere egualmente, anche se in maniera diversa,  la sensualita' di una donna nel momento del piacere, da sola o in compagnia".  Questo discorso mi colse impreparata, cosa desiderava che facessi?. "per prima cosa devo conoscere la mia modella, toccare la sua pelle, seguire ogni curva, innoltrarmi in ogni orifizio,  assaggiare il suo sapore in modo da poterne memorizarne non solo le fattezze ma anche la sua natura.

La maggior parte degli scultori sono gelosi dei loro lavori ,mentre io non vivo l’'arte come una forma di possesso. Non c’è niente di meglio che toccare, un’'opera deve essere toccata e letta, ascoltata con il tatto, perché solo così è possibile percepirne la vera profondità, prospettiva e consistenza"
Rimasi  interdetta,  quasi impietrita;  negli ultimi due anni avevo affrontato diverse esperienze che avevano mutato il mio rapporto l'erotismo e con il sesso, ma questa era una proposta veramente singolare.  Come se avesse potuto leggere i miei pensoeri ,  Mario riprese: " sei mbarazzata? ti ho messo a disagio? La mia proposta ti sembra eccessiva? forse hai ragione. preferiresti prima vedere con i tuoi occhi cosa succede in una seduta con una modella?" Mi sembro'' un'ottima idea e accetai subito la proposta.
Come dal nulla e con un sincronismo perfetto apparve una  giovane signora, mora, con i capelli corti sulle spalle, un magnifico seno con i capezzoli piccoli e scuri, completamente nuda e che metteva in mostra un inusuale tatuaggio sull'inguine che metteva ancora piu' in risalto, se fosse stato possibile, il suo pube perfettamente rasato.  Tutto il suo corpo, evidentemente trattato con olii essenziali, emanava una fragranza agrumata.
Si avvicino' senza parlarmi, mi prese per mano e mi accompagno' verso un divano, facendomi segno di accomodarmi  mi sussuro': sara' un'esperienza indimenticabile, per entrambe".  Si diresse quindi verso un futon di dimensioni inusuali, grande a sufficienza per ospitare anche tre o quattro persone.  Sul letto era appoggiata quella che ai miei occhi sembrava una pellicola trasparente, abbastanza consistente pero'  da poter essere manipolata. mi accorsi quasi subito che sotto il tocco delle mani della ragazza il tessuto perdeva di rigidita' adattandosi come una seconda pelle alla parte del copro con la quale veniva in contatto.
Mario, nudo anch esso, comincio' a conoscere il corpo della modella con le sue mani, esplorando ogni zona attento alle reazioni della ragazza e soffermandosi con il suo  tocco  ogni qual volta percepiva una reazione di piacere in lei.  
Ben presto la modella, Elena, si lascio' andare a sentire il suo corpo, indicando a Mario se indugiare su una zona, strtingerla  o baciarla, assumendo di volta in volta  la posizione che consentiva a Mario la massima liberta' di manovra. Si apriva letteralmente sotto le mani esperte dell'artista gemendo e mettendo a sua disposizione ogni centimetro della sua pelle. Dopo il tatto e l'udito Mario comincio' a utilizzare gli altri sensi a sua disposizione: il gusto e l'ofatto.  Comincio' dai piedi e poi risali lungo le cosce, soffermandosi dietro alle ginocchia, baciando, mordendo e assagiando con la lingua il sapore della donna, fino ad arrivare al sesso socchiuso e desideroso di essere esplorato.  La manipolo' con esperienza fin quando le sussuro' in maniera quasi impercettibile: sei pronta.
Elena allora prese con cura due fogli di quella strana pellicola e ne passo' uno a Mario tenedo il secondo per se. Mario si posiziono'  inginocchiato sopra la testa della ragazza e stese la  la pellicola sul suo seno. Elena si trovo' cosi con il viso a pochi centimetri dal sesso di Mario. Con molta naturalezza comincio' a baciare il pene del'uomo e ad accoglerlo sempre di piu' nella sua bocca lasciando che il sesso si gonfiasse  e irrigisse.
La scena era diventata molto erotica ed io ero  affascinata nel vedere come i due corpi quasi all'unisono cercassero di cogliere il momento topico per fermare l'attimo. ero quasi elettrizzata, molto eccitata  e mi accorsi che quasi senza accorgrmene mi stavo avvicinando a loro, quasi come per partecipare  di tanta sensualita'.
I due fogli  di pellicola avvolgevano l'uno il sesso di Mario e l'altro il seno di Elena, assumendone la forma e rubando loro ogni piu' miimo dettaglio.  i visi era contratti dal desiderio  e al tempo stesso concentrati sull'oggeto del loro piacere. Il seno turgido e i capezzoli eretti di lei erano stati catturati , come pure il pene di lui,  bloccato un istante prima del massimo piacere. da parte mia io mi trovavo oramai completamente in balia della situazione, eccitata e bagnata come raramete mi capitava.
Con destrezza entrambi sollevarono le due pellicole che nel giro di un istante riassunsero la loro rigidita' iniziale, ma con una forma ben diversa.  Le faccie di entrambi  si distesero e come se si fossero messi d'accordo tacitamente allungarono verso di me le loro braccia per accoglermi nel loro gioco.

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