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Nico

Virile, distinto, non alto ma ben proporzionato, circa settantenne: al cinema lo vedo e subito avverto quel non so che… insomma lo seguo, mi faccio notare, mi siedo e aspetto. Pochi istanti dopo lui scivola agilmente nel posto a fianco al mio e subito mi mette una mano sulla coscia; io ricambio mettendogliene una sulla patta; lui allora con una mano si sbottona e infila l’altra tra lo schienale e il mio culo, stringendomi una chiappa mentre io scopro che è piuttosto ben dotato.

Glielo prendo in mano che è già duro… mica male per uno della sua età! Irresistibilmente mi chino per sfiorarlo con le labbra; la sua mano intanto risale per poi infilarsi tra pelle e slip, e scivola fino a quando il suo dito medio non può iniziare a premere sul mio buchetto. La pressione, per quanto delicata, mi sconvolge: sospiro aprendo la bocca e lascio che la sua cappella profumata ci scivoli dentro. Nello stesso istante sento la prima falange del suo dito nel culo, e la sua mano libera sulla nuca… sono suo! Glielo succhio un po’, ma quasi subito mi accorgo che ci guardano. Frettolosamente ci ricomponiamo… lui con naturalezza mi propone di andare a casa sua. Accetto.

Fuori dal cinema è un luminoso pomeriggio estivo. Sono abbronzato, tonico… mi piace come mi mangia con gli occhi mentre mi dà il suo indirizzo e vedendolo meglio mi accorgo che è proprio un bell’uomo. Dall’accento lo direi siciliano… meglio di così!!

A casa sua vado subito in bagno e mi metto nudo, mi drappeggio un asciugamano sui fianchi e lo raggiungo in salotto, dove mi siedo vicino a lui sul divano. Lui subito mi abbraccia e mi bacia in bocca; mentre mi bacia poi mi strizza forte un capezzolo con due dita, il che mi fa piegare in due dal dolore. Cerco la sua patta ma lui mi blocca: “Comando io” mi fa, “tu devi solo ubbidire. Se non vuoi, te ne puoi anche andare da dove sei venuto; se vuoi, invece, adesso inginocchiati e fammi vedere il culo”. Io sono come ipnotizzato… meccanicamente mi alzo, mi tolgo l’asciugamano, lo stendo a terra e mi ci metto sopra a quattro zampe… mentre mi metto in posizione mi sembra di sentire il calore del suo sguardo che mi fruga tra le chiappe… mi piace!

Lui mi guarda dal divano e mi fa assumere alcune posizioni per meglio vedere. Poi si inginocchia dietro di me e mi infila lentamente il pollice nel culo, senza lubrificare. Mi fa un po’ male, ma come lo sento… ogni tanto gemo di piacere e lui mi zittisce… quando ha messo tutto il dito si china a leccare tutto intorno, mi unge perbene di saliva, lo sfila delicatamente e subito dopo me ne mette due di botto, indice e medio. Dolore, piacere… le gambe non mi reggono e crollo a terra dimenandomi, accompagnato dalla sua mano premuta sulle reni e dalle sue dita, sempre saldamente infilate dentro di me.

Ora è in ginocchio anche lui… sale cavallo delle mie gambe, si slaccia i pantaloni, sfila le dita, mi sputa un po’ di saliva tra le chiappe, la raccoglie con la cappella e, scendendo, mi innesta imperiosamente il cazzo nel culo, sfondandomi senza pietà. Scopa con foga ma lentamente, per allargare, spingendo fino in fondo con metodo e ritmo. Io mi dimeno perchè sento che muovendomi lo agevolo, e cerco di abbracciarlo per accoglierlo ancora di più. Lui però non gradisce: “Fermo, devi stare, mentre scopo! Dammi le mani!” Senza smettere di spingere mi prende i polsi, li incrocia, li stringe tra pollice e indice e intanto si toglie la cintura dai pantaloni e con quella me li lega.

Riprende a scopare sbattendomi con forza. Piego le gambe e lui le prende per le caviglie, tenendo ferme anche quelle. Sono immobilizzato… mi piace! Piano piano mi rilasso e mi lascio scopare, rassegnandomi ad essere riempito di sperma nel culo. La mente vola, fantastica… debolmente mi muovo, ma solo per sentire di più il suo possesso assoluto su di me… incredibile!!!

Si sfila, si alza e si risiede sul divano. Ansima. “Vieni qui, sbrigati, in ginocchio!” Goffamente ubbidisco e faccio per prenderglielo in bocca, ma lui mi prende per i capelli e me lo impedisce. “Aspetta, non essere precipitoso… te la do, ma quando dico io. Chiudi gli occhi e apri la bocca, avanti!” Ubbidisco… “Bravo… aprila bene… e tira fuori la lingua!” ubbidisco ancora… sento che si sta masturbando, avverto i movimenti della sua mano, ritmici e veloci… lui ogni tanto mi struscia la cappella sulla lingua… sa di me… all’improvviso il primo schizzo del suo sperma odoroso e caldo mi si deposita in fondo alla lingua, subito seguito dagli altri e poi dalla sua voce ansimante che gode… le sue mani sulle tempie, il suo cazzo finalmente in gola… la mia prima impressione era giusta: che maschio!

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