Erano un paio di giorni che ero teso, nervoso. Quella sera, poi, io e la mia compagna Monica, che sapeva del mio essere bsx, ci trovammo a discutere per futili motivi al punto che lei sbottò: “Se hai voglia di farti inculare, se hai bisogno di sentirti femmina non c’è bisogno che diventi nervoso e fai stare male tutti. Prendi, esci e vai a cercare qualcuno che ti dia soddisfazione.”
Aveva ragione, così verso le 23 mi misi una tuta, senza nient’altro sotto, mi misi in tasca qualche preservativo ed un pacchetto di fazzolettini, montai in macchina e mi diressi verso Via Romolo Gessi dove ci sono dei giardini con dei sentierini in salita che, all’epoca, avevano una vegetazione rigogliosa che creava naturalmente dei separé dove mimetizzarsi per fare cose osé. Mi posteggiai nei paraggi e a piedi mi diressi verso uno di questi sentierini. Con una certa cautela iniziai a percorrerlo. Con cautela poiché la pavimentazione era sconnessa e pertanto, dato il buio, bisognava fare attenzione a come appoggiare i piedi, onde evitare di rompersi una caviglia. Nel controluce dato dall’illuminazione della strada sottostante mi accorsi che, in una certa zona c’era del movimento. Mi ci diressi e, una volta arrivato, mi accorsi che un tizio era chinato, con i pantaloni abbassati e masturbandosi stava facendo un pompino ad un altro tizio. Mi avvicinai e…glielo presi in mano iniziando a masturbarlo io mentre quello che veniva sbocchinato stava inserendo delle dita nel culo di colui che lo succhiava. Iniziai a calarmi i pantaloni della tuta e a quella vista colui che stava palpando il culo a quello che lo sbocchinava interruppe l’azione e volle palparmi il culo. Notando la mia disponibilità (anche perché prima di scendere dalla macchina mi ero unto per bene il culo con del Luan) trovò facile inserire delle dita, prima una, poi due e poi tre nel mio culo ed iniziò a fottermi con quelle finché non decise che era ora di incularmi e, allontanando colui che gli stava facendo il pompino, puntò il suo cazzo sul mio sfintere e vi entrò con una certa facilità, dato che mi resi totalmente disponibile spingendo verso di lui. L’altro si girò verso di me ed iniziò a farmi un pompino, masturbandosi forsennatamente. Nel frattempo qualcun altro aveva notato quel piccolo assembramento e si avvicinò con interesse. Capito di cosa si trattava snudò il suo attrezzo e accostandosi iniziò a palpare prima il culo di quello che mi spompinava, poi rivolse il suo interesse al mio culo, constatando come colui che mi inculava me lo stesse riempiendo per bene ma…. non appena questi godette e fuoriuscì dal mio culo, si affrettò a mettersi un preservativo e prendere il suo posto, infilandomelo tutto, tanto che sentì i suoi coglioni sbattermi sulle chiappe. Intanto… io ero venuto nella bocca di quello che mi stava spompinando, che aveva tranquillamente ingoiato tutto ciò che gli avevo riversato in bocca e che ora, appoggiato ad un muretto, si rilassava osservando il tutto masturbandosi. Era arrivato ancora qualcun altro. Ad un certo punto c’erano sette/otto persone attorno a me che si alternavano ad incularmi, senza darmi un momento di tregua. Ero alla loro mercé ma godevo come un pazzo. Nemmeno nelle mie fantasie più accese ero arrivato a tanto e la situazione era ancora in evoluzione. Mentre, ad un certo punto, un paio se ne andarono, ne arrivò uno che mi costrinse, mentre qualcuno continuava ad incularmi, ad inchinarmi per fargli un pompino. Mi ritrovai, così, davanti agli occhi qualcosa che non pensavo potesse esistere, qualcosa di asinino. Saranno stati perlomeno 28/29 cm. di cazzo con un diametro di almeno 6/7 cm. Facevo fatica a metterlo in bocca, rischiai di slogarmi la mascella per farmelo entrare, ma una volta fatto una sensazione pazzesca ed una voglia irrefrenabile di provare a prenderlo in culo.
Lo sbocchinai un po’ e poi gli dissi papale papale: “Voglio che provi ad incularmi, con molta delicatezza. Se alzo la mano fermati, perché se provo dolore mi blocco e non ne veniamo a capo.” Mi rispose semplicemente con un OK.
Si posizionò (io nel frattempo mi ero cosparso di Luan), me lo puntò e, delicatamente, iniziò a spingere per entrare mentre io nel contempo spingevo come se dovessi defecare. Con un po’ di dolore ( ma alla fin fine non tanto, evidentemente il desiderio di riuscire a farmi chiavare da un cazzo del genere aveva avuto ragione del problema) riuscì a prenderlo tutto in culo, ma a quel punto gli chiesi di fermarsi un attimo, di darmi il tempo di abituarmi a quella “invasione”.
E lui lo fece, rimase fermo tenendomi per i fianchi, quasi avesse paura che volessi scappare. (Poi mi confesserà che in pochi erano riusciti a prenderlo senza urlare per il dolore.) Dopo un po’, abituatomi all’intrusione, iniziai a provare piacere, mi sentivo totalmente posseduto ed il mio lato femminile ne era felice per essere riuscita a farsi riempire da un attrezzo del genere. Questa consapevolezza fece sì che in primis il mio sfintere iniziasse a contrarsi, quasi per valutare appieno le dimensioni dell’ospite, e poi che iniziassi a muovermi per farmi inculare. Ciò fece la felicità del proprietario di tanta magnificenza che iniziò prima lentamente, ma dopo qualche minuto (forse una decina) si mosse affondando i colpi, riempiendomi completamente e dandomi la sensazione che mi arrivasse in bocca.
Gli altri, tutti eccitati davanti a tale prestazione seguivano chi masturbandosi e chi facendosi fare un pompino, anche da me approfittando del fatto che per riuscire a prendere meglio quella stanga ero piegato in avanti, appoggiandomi con le braccia alle ginocchia. Non so quanti cazzi ho succhiato, né mi rendevo conto del tempo che passava. Il mio sodomizzatore, felice di aver trovato qualcuno da fottere, era incontenibile, una resistenza enorme che, da una lato mi stava dando sensazioni fortissime, mai provate, e dall’altro però mi stava uccidendo, iniziavo a non riuscire più a reggermi in piedi. Iniziai a contrarre lo sfintere per provare a stimolarlo di più e portarlo all’orgasmo e…. alla fine ci riuscì, ma ero al limite della resistenza. Si sfilò cautamente, per non causarmi dolore e mi ringraziò baciandomi lussuriosamente in bocca. Ebbi modo, così, di raddrizzarmi e di fare qualche movimento per sciogliere la schiena anchilosata.
Mi resi conto, in quel momento, che si era creato un capannello di una decina di persone e che erano già passate due ore da quando ero arrivato lì. Non avevo avuto nemmeno la forza di tirarmi su i pantaloni, ero ancora a culo scoperto e di questo ne approfittò un tizio interessante che iniziò a palparmelo con gusto, ad introdursi tra le natiche e, facendomi appoggiare le braccia sul muretto, mi inculò con perizia. D’altronde con quel po’ po’ di buco lasciato dall’inquilino precedente, non doveva essere difficile penetrarmi. Mi scopò senza interruzione per almeno mezz’ora. Il mio sfintere cominciava a bruciarmi un po’ ma il tizio non dava alcun cenno di voler godere. Secondo me aveva preso del Viagra, per poter riuscire ad avere una prestazione del genere. Iniziai ad implorarlo di godere e darmi così un po’ di tregua. Lo fece, uscì dal mio culo, mi tirò su i pantaloni ma mi prese per un braccio e mi portò via dal gruppo che stazionava ormai lì e mi portò in un’altra parte dei giardini, più nascosta, mi baciò in bocca lungamente ricominciando a palparmi il culo, calandomi nuovamente i pantaloni, mettendomi un po’ di pomata sullo sfintere e… inculandomi nuovamente. Era un diesel, inarrestabile ed io subivo senza la forza di reagire, succube o anestetizzato, non saprei, dal fatto di essere stato usato in quel modo e di aver goduto tanto. E godetti come una fontana, mentre lui continuava a rovistarmi l’intestino con il suo attrezzo. Per fortuna che dove mi aveva portato c’era una recinzione in legno, su cui mi appoggiai per riuscire a sostenere la prova a cui mi stava sottoponendo. Ero percorso da continui brividi in testa, che sembravano scosse. Ero elettrizzato al massimo e non sapevo più chi ero, dov’ero. Ero un ameba nelle mani di una forza della natura che mi stava distruggendo con il piacere che mi stava procurando, che stava però diventando doloroso. Ad un certo punto si fermò, senza godere. Non ce la faceva più neanche lui. Ci salutammo. Quando rincasai era domenica, mi avevano chiavato per quasi quattro ore, ero distrutto ma beato e…. dormì sino alle 13. Non mi è mai più capitata una serata del genere. Mitica !!
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97405
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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