Nei giardini posti tra piazza della Repubblica ed il palazzo Massimo alle Terme, dove c’è l’Obelisco di Dogali, andando verso Piazza dei Cinquecento e la Stazione Termini la strada è a senso unico, fiancheggia le baracche dei librai e dietro, nel giardino, c’è una toilette posta ad un piano interrato, con due rampe, una per uomini ed una per le donne.
Quel pomeriggio mi trovavo da quelle parti, avevo intenzione di andare al Cinema Moderno ( un po’ più in la, in Via Montebello c’è un altro cinema dove ero andato più di qualche volta) per vedere se facevo qualche nuovo incontro, ma visto che ero sceso dall’autobus praticamente a due passi dalle toilette, sentì il bisogno di andarci per scaricare la vescica.
Notai appena che c’era un po’ di movimento, nei paraggi. Scesi la rampa di scala e mi trovai con da una parte gli orinatoi, dietro un muretto che li celava, dall’altra i vani W.C. e di fronte lo sgabuzzino del custode. Mi avviai verso gli orinatoi, tutti vuoti, e ne scelsi quello che non si poteva sicuramente vedere dal gabbiotto del custode. Mi sbottonai la patta ed iniziai ad orinare. Di lì a poco giunse un tizio, sulla cinquantina, un tipo affascinante, ben vestito, che si mise a fianco a me, tirò fuori un membro di tutto rispetto e guardando me, ed ogni tanto il mio uccello, iniziò a masturbarsi. Vedevo tutto con la coda dell’occhio e feci l’indifferente, ma sentii il mio uccello preso in mano dal tizio, non potei più fingere indifferenza. Iniziò a masturbarmi con delicatezza e quando sentì che ce l’avevo ben duro, smise un attimo, prese una mia mano e la posizionò sul suo. Andammo avanti a masturbarci per una decina di minuti finchè si girò verso di me, continuò a masturbarmi con l’altra mano, mentre iniziava a palparmi il culo, impastandomelo ben bene fino a riuscire ad infilare una mano nei miei pantaloni ed arrivare a masturbarmi lo sfintere. Nel momento in cui capì che la cosa mi piaceva e ci stavo, smise del tutto e, prendendomi per un braccio, mi trascinò verso il gabbiotto del custode, parlottò con lui che, avendoci visti arrivare, si era affacciato alla porta del gabbiotto e gli passò una banconota. Questi prese delle chiavi, aprì il passaggio alle toilette delle donne, ci fece entrare e ci aprì la porta di una toilette, pulita e accogliente; ci fece accomodare e ci chiuse dentro. Non appena si chiuse la porta il tizio mi attirò a se e…. mi baciò, lingua in gola. Ciò m rese immediatamente disponibile: il bacio, per me, è la cosa più erotica che ci sia ed il tizio sapeva baciare molto bene. Ero un’ameba, tra le sue mani, e poteva fare di me tutto ciò che avesse voluto. Continuò a baciarmi profondamente, attirandomi a se ed impastandomi le chiappe che sentì belle dure e ben conformate. Mi aprì i pantaloni e me li calò, assieme alle mutande, imboccando, così, il mio scettro, dandogli un paio di sbocchinate e, subito dopo, rigirandomi per leccarmi il culo a tutta lingua, infilandosi fra le mie chiappe, allargandole sino ad arrivare a leccarmi lo sfintere ed infilarci la lingua, iniziando ad incularmi con la stessa. Quando sentì di avermi reso sufficientemente morbido e pronto ad accogliere il suo membro, si rialzò, mi fece appoggiare bene al muro con una posizione di quasi 90° e, fuoriuscito il suo cazzo dai pantaloni, già bello eretto, me lo puntò e…. mi inculò con una sola sciabolata. Aspirai aria come un mantice, tanta era stata dolorosa l’azione da lui fatta, nonostante mi avesse preparato a dovere, ma un conto è una lingua o delle dita, ed un conto un cazzo di tutto rispetto, ben più grosso di tre dita. Arrivato in fondo si fermò, mi diede il tempo di abituarmi a quella invasione, si mosse un po’ a destra e sinistra per allargarmi di più ed assestarsi meglio nella postazione conquistata, poi… quando sentì che iniziavo ad abituarmi all’intrusione, che iniziavo a contrarre i muscoli dello sfintere quasi a prendere le misure dell’invasore, iniziò a muoversi, lentamente, avanti e indietro, gustando appieno ogni passaggio, sentendo che il mio culo si stava adattando sempre più all’invasore, fino a quando iniziò a contrarsi per gustarlo di più, per succhiarselo dentro, per.… bramarlo! A quel punto… iniziò ad incularmi possentemente e, ad ogni mio mugolio di piacere, affondava ancor più il colpo. Ero tutto un brivido! Mi stava pian piano portando all’orgasmo, tanto che, cercando di parlare a bassa voce, lo incitai “Sìì, così…. sono la tua troia…. Fottimi… fammi tua!” Lui si trattenne ancora qualche minuto, portandomi quasi alla pazzia, ma infine si scaricò dentro di me, un vero torrente in piena.
Finito di sborrare rimase ancora infisso in me, gustando appieno la sua conquista. In quel momento sentimmo un breve bussare alla porta e poi una chiave che la apriva. Il custode ci trovò così, con il tizio ancora infisso in me, e si sbottonò la patta e mi presentò, davanti agli occhi, un cazzo di tutto rispetto, saranno stati circa 20 cm. per un diametro di almeno 3,5 – 4 cm. Spinse sulla mia testa e se lo fece imboccare. Non opposi resistenza, era un piacere farlo, tanto più che venivo ancora eccitato da quello splendido che mi aveva appena chiavato. Il quale non si era “ammosciato” per nulla e continuava, bello eretto, a mantenere la posizione. Sentirmelo ancora dentro, che mi stuzzicava la prostata, era un piacere unico, pertanto, quasi in automatico, il mio sfintere riprese a succhiarlo tanto che il tizio, dopo aver fatto partecipe il custode del fatto che gli stavo facendo un pompino con il culo….. riprese ad incularmi. Dovetti abbarbicarmi ai fianchi del custode per riuscire a mantenere un minimo di equilibrio, il quale iniziò a fare versi di piacere per come glielo stavo succhiando. Ad un certo punto mi fermò e disse che non voleva godere così ma voleva godere gustando, anche lui, il mio culo. Chiese pertanto al tizio di lasciargli il posto e questi non si fece problema, dicendo “Tanto, poi, ricomincio!” e gli fece spazio. Il custode, con occhi pieni di libidine, mi venne dietro e, trovando il sito bello ampio e morbido, non ci mise molto a penetrarmi ed iniziare a stantuffarmi con foga. Era tanto eccitato che non ci mise molto a godere, scaricandomi dentro un litro di sborra, densa. Rimase così, come fulminato, poi… riprendendo fiato, pian piano se ne uscì, anche perché il suo uccello si stava riducendo ai minimi termini. Una volta uscito, non feci a tempo a rialzarmi per sgranchirmi un po’, che il tizio riprese possesso delle mie chiappe e…. mi inculò nuovamente. Sembrava non gli bastasse mai. Una volta entrato rimase per qualche minuto fermo, quasi per gustare il possesso, e poi…. iniziò a muoversi con calma, affondando i colpi, prendendo totale possesso del mio culo. In quel momento ero la sua femmina e come tale mi usava. Ero al settimo cielo. Mi sentivo totalmente “phoemina”, sottomessa al suo signore e padrone, desiderosa solo di dargli il massimo del piacere. Approfittando del mio stato di totale sottomissione, il custode, che nel frattempo aveva avuto qualche sintomo di una nuova erezione, eccitato dalla scena, si ripresentò davanti al mio volto e me lo mise nuovamente in bocca affinché lo spompinassi. Ormai non ero più in grado di rifiutare nulla, ero completamene erotizzato e volevo solo che godessero per potermi rialzare. Il mio padrone, intanto, continuava a possedermi con calma ma continuità ed io… stavo per dare i numeri: posseduto da ambo i lati, senza possibilità di sfuggire ai miei partner, completamente elettrizzato dalle sensazioni che mi stavano trasmettendo, iniziai a godere come una fontana. Colui che mi stava inculando allungò una mano per raccogliere un po’ del mio sperma e poi… se la leccò. Dio… che bello… e in quel mentre il custode iniziò a scaricarmi in bocca tutto il suo piacere, mugolando. Sarà stato per questo, o per il gusto del mio sperma fatto sta che anche il mio sodomizzatore godette, riempiendomi completamente e creando in me un moto orgasmico di tremore.
Riprendemmo fiato e…. ci demmo appuntamento di là a qualche giorno.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97395
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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