Un’avventura ultima della quale vi voglio rendere partecipi è stata quella di quando mi sono trovato in un centro commerciale.
Questa estate con l’occasione di comprare dei pantaloncini nuovi ero andato in un centro commerciale, di cui non dico il nome né la città dove è situato per ovvi motivi di riservatezza, alla ricerca di abbigliamento sportivo estivo per andare al mare.
Di solito, ma non sempre, sia sotto i pantaloni che i pantaloncini io non indosso slip, specialmente d’estate, perché mi piace rimanere fresco e sentire l’arnese che si muove liberamente.
Scelto il negozio mi sono deciso ad entrare e dopo aver preso alcuni capi d’abbigliamento tra cui anche un jeans, la commessa molto carina mi ha invitato a provarli nel camerino.
Non nascondo il fatto che appena entrato l’avevo notata e proprio a lei avevo chiesto se poteva aiutarmi a trovare i capi d’abbigliamento idonei alla mia persona.
Una commessa come lei si faceva notare subito anche perché indossava un jeans chiaro ben attillato che risaltavano le sue gambe ben fatte e sotto la caviglia si notava pure un bel tatuaggio che non descrivo per i motivi di cui sopra.
Ma soprattutto risaltava il suo culetto sodo e rotondo e davanti, la cerniera piccolina, stringeva la sua fica facendone immaginare il taglio e la forma.
I capelli neri ondulati scivolavano lungo la camicetta bianca mezza scollacciata, non trasparente, dove si notavano due seni ben sodi e i capezzoli si muovevano durante i suoi movimenti facendomi capire che non portava il reggiseno.
Il suo sguardo con occhi verdi incantava chiunque parlasse con lei e i modi gentili e cordiali aumentavano quell’attrazione nei suoi confronti e, infatti, mentre parlavo con lei sentivo sotto che il mio cazzo iniziava ad indurirsi perché immaginavo la sua bocca avviluppata al mio glande e la lingua che scivolava tutt’attorno.
Mezzo eccitato mi incamminai verso il camerino per provare i capi d’abbigliamento e tirata la tendina iniziai a spogliarmi.
Dopo alcuni istanti sentivo la voce della commessa che mi chiedeva come andava e mi aspettava che uscissi per darmi dei consigli sulla vestibilità.
Li per lì rimasi un po’ bloccato anche perché non avrei pensato che mi avrebbe seguito ma poi non ci feci più caso e iniziai a spogliarmi.
Per prima provai i jeans e uscito dal camerino feci alcuni passi per verificare la vestibilità sotto i suoi consigli. Dissi che forse erano un po’ stretti ma di contro lei mi rispose che era il modello e che comunque mi stavano bene.
Ad un tratto si mise davanti a me e, inginocchiatasi, con le mani provò a tirare e tastare se effettivamente mi stessero stretti.
Lei aveva già notato il pacco mezzo indurito che era piegato di lato ma non fece una smorfia, anzi, con fare naturale, con la mano provò a tirare la linea del cavallo verso sopra come se stesse provando le misure.
Rimasi di stucco perché non mi aspettavo una palpatina in mezzo alle gambe, specialmente sopra il mio cazzo, e la guardai con occhi spalancati.
Rientrato nel camerino il mio cazzo si era indurito a tal punto che quando tolsi i jeans scattò come una molla e mi misi a ridere per la situazione che io non avevo minimamente cercato.
Sentì ridere pure dall’esterno la commessa che nel frattempo sbirciava da fuori dato che la tendina era rimasta poco aperta e il movimento del mio cazzo si era riflettuto sullo specchio.
A quel punto, nudo dalla vita in giù, la guardai sempre riflessa allo specchio e aggiunsi che era normale per un uomo quella situazione imbarazzante specialmente quando incontrava una commessa carina come lei e perché il suo movimento di mani lo aveva risvegliato dal letargo mattutino.
Mi disse che aveva già notato, sempre di riflesso prima, che non portavo gli slip quando avevo tolto i pantaloni e dopo quando il mio cazzo scappava di lato ed era curiosa del motivo.
Ormai eravamo entrati in confidenza e gli facevo notare che comunque anche lei non scherzava con i suoi pantaloni perché potevo immaginare la sua fica e che, secondo me, era pure depilata.
Asserì il tutto ma non l’aveva del tutto depilata; mi disse che aveva tenuto i peli sopra, non lunghi, a formare una linea sottile.
Tra una chiacchera e l’altra ormai mi spogliavo nel camerino con lei che teneva la tendina ma con il viso dentro come se solo lei avesse la prerogativa di poter guardare, ma d’altronde stava facendo il suo lavoro.
Ormai eravamo arrivati ai pantaloncini di tessuto leggero e lì ormai avevo perso il controllo del mio cazzo che svettava a destra e a sinistra e ridevo come se la situazione era scappata di mano.
Lei stavolta non mi fece uscire dal camerino come se non mi voleva mettere in imbarazzo e sempre in ginocchio palpava l’abbigliamento per le misure ridendo e scherzando e nel frattempo notavo, oltre ai suoi capezzoli che si erano induriti, che si avvicinava sempre di più con il viso e la bocca sul mio cazzo duro.
Potevo vedere i suoi seni dato che aveva slacciato un po’ la camicia e quelle tettine bianche mi facevano impazzire: non troppo grandi ma a punta che spingevano quel tessuto.
Gli feci notare che pure a lei qualcosa spingeva verso fuori e li scoppiò a ridere: guardandomi negli occhi mi iniziò a confidare che dopo che me ne sarei andato sentiva il bisogno di andare in bagno a cambiarsi il perizoma dato che lo stava bagnando tutto e, anzi, lo avrebbe tolto e come me sarebbe rimasta senza.
Misi le mie mani sopra i suoi capelli e accarezzandoli tirai verso di me la sua testa poggiando il mio cazzo sulle sue guance e dopo, piegandomi, la baciai sulla bocca.
Non volevo andare oltre; eravamo in una situazione precaria e non volevo metterla in difficoltà con il padrone del negozio e glielo feci notare.
Rimanemmo d’accordo che sarei passato alla chiusura per andare a mangiare qualcosa e a ridere della situazione che si era creata e per conoscersi meglio.
Ma questa è un’altra puntata che vi racconterò al più presto
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97411
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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