Gli occhi socchiusi , l’odore dell’erba, del fiore di cipolla. Lo stradello ripido là dove compie la grande curva, si inoltra in questa specie di paradiso fresco, un muro di cespugli che sembrano sbarrare con tenerezza la strada verso questa piccola radura verde , prato spontaneo, colori, margherite bianche e gialle e tanti di questi fiori di cipolla selvatica. Le ginestre sono più su , altezzose, nobili e fitte. Questi sei metri che portano ad un piccolo prato scosceso nascosto dai fitti cespugli sono un dono prezioso. A mezz’ora da casa l’angolo dei pensieri, il mondo che io e Pino scoprimmo tanti anni fa , quando per la prima volta facemmo l’amore qui sull’asciugamano per poi rotolandoci sull’erba. Sensazioni mai dimenticate quando sognavo, quando credevo che tutto sarebbe stato meraviglioso. Quanto tempo fa ? Una vita, tre lavori, due figli fa, mille sbagli, e ora mi avvicino pericolosamente ai 40 anni che pesano, improvvisamente. Non ho motivi seri per essere così stanca e depressa, lo so. Ed allora solo questo posto mi consola e offre un filo d’ombra alla mia anima arsa. Lui lo sa, mi conosce, attende silenzioso e paziente che il momento mi passi. Quella passione, quella curiosità che ci aveva unito e stimolato si è persa prima nei pannolini, poi nelle febbri, poi nei problemi economici, infine nelle tante cose che accadono a tutti. Ed io che pensavo che a noi non sarebbero mai successe. Passerà, ha detto Pino.
Lo so. Ma è dentro di me che la fiamma non si alza, che tutto mi sembra piatto. Le mani sul prato a strappare fili da odorare ad occhi chiusi, la gonna leggera sollevata a cercare frescura per le mie gambe accaldate , gli occhi chiusi per lasciare entrare quel filo d’azzurro intenso tra le ciglia appena sollevate per godere del dolore causato dalla luce accecante. Riflessioni, sonno, stanchezza mentale, tristezza, e soprattutto ansia. Non mi sento più in grado di nulla, di amare di piacere, di vivere. Pensieri duri e persino rumorosi. Tanto rumorosi che non mi sono neanche accorta del giovane (certo meno di trent’anni) che ha forzato il muro verde ed è penetrato nella “mia” radura e mi guarda con curiosità e sorpresa. Asciugamano sotto braccio , fermo in piedi, sconcertato, incerto. Poi il mio immobilismo lo conforta. Avrei potuto e dovuto ricompormi, tirare giù la gonna a coprire gli slippini praticamente all’aria, ma sarebbe stato un gesto goffo e timido che non mi sento proprio di fare. Non mi è venuto spontaneo coprirmi e non l’ho fatto. In fondo qui è come si fossimo al mare che non abbiamo, una specie di spiaggia in collina per chi ama l’abbronzatura ma non pensavo che altri conoscerlo questa piccola radura. Torno a stendermi chinando la testa da un lato, occhi socchiusi come prima, tra le palpebre e le ciglia lo osservo, lo percepisco. Cerca un punto meno scosceso , stende l’asciugamano ad un paio di metri da me, spostato sulla mia destra, torna a guardarmi per un attimo, sembra indeciso, poi rassicurato dalla mia immobilità, inizia a spogliarsi, guardandomi di tanto in tanto. Maglietta, calzoncini, e ancora uno sguardo, un attimo di esitazione, e improvvisamente con gesto deciso, si sfila anche lo slip restando nudo senza neanche tentare di coprirsi. Un bel corpo, muscoloso ma non troppo, senza troppi peli sul petto ma ben concentrati là dove lo sguardo non può che essere attirato dal cospicuo chiarore che emerge dalla foresta nera.
I pensieri di prima svaniscono. Me lo godo tra le ciglia, contenta di potermi concedere questa visione che sa di “ libera trasgressione” mentre lui si volta, mi mostra glutei piccoli e molto atletici, poi si stende, pancia in sotto, testa verso le mie gambe che sono restate scoperte e dischiuse a sentire lo stimolante soffio del vento sull’inguine sudato e sullo slip traforato, ostacolo effimero al suo sguardo ora fisso e costante. Proprio lì, lo sento. Non una parola, solo sguardi che indagano e frugano, tra due sconosciuti che sembrano distanti eppure forse inseguono gli stessi pensieri. E faccio una cosa che non mi sarei mai sognata di poter fare. Ad occhi chiusi conscia di essere osservata, senza alzarmi, sfilo la maglietta ( sotto non ho niente) poi, facendo arco, la gonna e senza esitazioni anche lo slip. Nuda come lui. Mi ristendo quieta, disturbata solo dal tambureggiare del cuore emozionato e sorpreso dall’improvviso sforzo ma soprattutto da tanto ardire e…senza mio marito. I suoi sguardi li sento graffiare l’interno coscia, li avverto insolenti e insistiti, e non mi oppongo. Anzi impercettibilmente mi giro verso lui, piego le gambe e le dischiudo offrendogli una visione completa e chiara mentre sento un diverso calore assieme al vento che gioca sulla vetta delle mie emozioni , penetrare laddove si stanno aprendo percorsi per me quasi dimenticati, in questi ultimi tempi, di piacere.
Schiudere. Il pensiero, la fisicità del pensiero mi trascina, si impossessa della mie sensazioni, di proibiti sogni che riguardavano proprio sconosciuti, quasi sempre controllati gestiti da mio marito e per una volta privi di catene e del bisogno di comunicarli. Come se questa cosa risvegliasse una parte di me assopita e della quale, ora lo capisco, sentivo la mancanza. Intravedo ancora che si è messo in ginocchio per sistemare meglio l’asciugamano verificando che la potenza , la forza e l’attrazione della mia idea oscena hanno preso forma e consistenza in lui. Forma che desidero improvvisamente, che sento dominante e dolcemente brutale , che vorrei possedere, toccare, amare, persino mangiare, ben sapendo però che non farò nulla di tutto questo.
Sola, nuda, con uno sconosciuto che indugia a guardarmi tra cosce dischiuse che non ne vogliono sapere di conservare un pizzico di riservatezza. Immobile ed in tumulto. E’ il vento, la brezza appena tiepida, a sollecitare il mio piacere, a verificare la mia eccitazione laddove niente più ostacola il fresco contatto tra aria e umidità sempre più intensa e scandalosa e che non posso e non voglio frenare. Il sole regala calore a zone che non l’hanno mai conosciuto e il soffio lenisce lo strano “tocco caldo”. Mi abbandono così senza difesa e senza alcun timore pudico a sguardi e pensieri per me sino a poco fa distanti.
Mentre sto godendo della mia inattesa piccola perversione, sento scorrere sul mio volto un’ombra. Una nuvola? Percepisco un movimento ma qualcosa mi impedisce di verificare la genesi di quell’improvvisa eclisse. Sia quel sia, niente che possa sacrificare la mia immobilità e il piacere della pudicizia violata. Così quando sento la mano dello sconosciuto poggiarsi lieve ma decisa sul mio monte di venere il sussulto che mi causa mi pare niente di fronte all’immediato tormento che mi infliggo imponendomi l’immobilità, l’estraneità alla sua manovra come se il corpo non fosse il mio. Lui sfiora i peli con il dorso della mano, verifica l’umidità sudata dell’inguine con la punta del dito risalendo poi su e sfiorando con il palmo la fonte del mio calore interno.
La sua mano mi possiede. Con insolita delicatezza, ruba i miei pensieri più riprovevoli e li convoglia in un solo punto, dove la carezza si fa insistita e sapiente, penetra senza forzare, esplora senza voler conoscere ma solo per darmi qualcosa, per condividere il piacere di un tocco dolce e assurdo. Mi arrendo. Stendo le gambe dischiudendole e non riuscendo più a trattenere il lamento che so di emettere ma non sono in grado di sentire. Non cambia ritmo, non chiede altro. La sua mano ignota è quanto desidero ora, quello che serviva. Senza prepotenza ma con determinazione insiste a cercare quella cosa che sa essere ormai diventata il mio unico obiettivo. Il piacere, quell’orgasmo liberatorio che solo in questo modo, da una mano sconosciuta, non porterà con se rimorsi, vergogne e paure: mi piace, me la godo. Cosa c’è di più naturale accettare di piacere ad altri, sentirlo materialmente? Punto i talloni, mi inarco, spalanco gambe e cedo alla potente forza estranea che ora mi avvolge senza più segreti e senza più dolcezza per farmi esplodere in un urlo violento e selvaggio che mai mi è capitato di emettere mentre i sussulti catturano la sua mano stretta tra le mie cosce che vibrano. E resta così un istante o un’ora, lui. Non lo so. Tutto il tempo di sentire i muscoli che si rilassano di sentire la sua mano umida abbandonare la profondità dove ha saputo scovare un piacere nuovo e regalarmelo. Ho sete. Ma anche tenerezza e riconoscenza. Sembra pago, non fa altro. Lui si stende sull’erba accanto a me. Lo vedo ora ansimare e vedo l’eccitazione che lo ha catturato e la forza della sua passione che provoca violenti sussulti, tensione dolorosa evidente e straordinaria nella sua eleganza e nella sua irruenza. Non penso neppure a quello che sto facendo. Stavolta sono io a scattare in ginocchio e lui a tenere gli occhi chiusi senza una parola, senza un commento, solo un sibilo tra le labbra quando mi impossesso io della sua arma di piacere e ora, lo sento, di dolorosa tensione, quando le mie dita lo cingono con forza e senza neanche l’ombra della vergogna mi sistemo in modo da poterlo osservare vicino. Niente ritegno o paura. Mai visto così al sole e al vento nelle mie mani tanto desiderio, mai odorato così forte il sentore di maschio, mai stata così avida nel tirare giù la sua pelle, nel denudare il vertice del suo potere e lasciarlo qualche istante così , per osservarlo bene, per godere dei piccoli sussulti del suo corpo, per accompagnare con l’altra mano una carezza lieve che scende sino alle rotondità inferiori strette e compatte nella pelle indurita e irrobustita dall’eccitazione della carezza. “Mi sento Regina, maitresse e signora di un piacere che sento prendere sempre più corpo tra le mie mani, tiranna e padrona di un corpo bello e ignoto totalmente affidato alla mia carezza e al potere del palmo della mia mano. I movimenti sono dettati dall’anima e dall’eccitazione che avverto, guidati dai suoi sospiri. Ora sfioro, ora torno a coprire con le mani il simbolo della sua sottomissione sempre più protesa verso il cielo. Copro e poi riscopro, magari con forza, con uno scatto prima, poi lentamente a scendere e ancora a salire la scala del suo ultimo tratto di piacere. Solo quando sento tutto il suo corpo appartenermi e dipendere da me, fremere grazie alla stretta della mia piccola mano dai capelli ai talloni, solo quando vedo i muscoli delle gambe contrarsi ed il respiro farsi più veloce e i pettorali disegnare strane linee, solo in quel momento sento che posso avvicinare il viso, usare la guancia lisca a lenire la sua tensione mentre la mano sa da sola come compiere movimenti sino a pochi istanti prima ignorati. La forza del suo sogno erotico esplode con un urlo identico al mio, libera fiumi di emozioni dense e ricche di piacere che accetto ovunque, fronte, capelli, viso, labbra, mentre le mie mani si fanno dolcissime e tenere per raccogliere gli ultimi spiccioli del suo tremore. Solo sospiri e due urla tra di noi. Si rilassa lentamente mentre continua lenta la mia carezza e immagino le mie dita immerse nella schiuma di un mare lontano e di cui stranamente avverto ancora il sapore salato (e di mandorla) tra le mie labbra. Solo quando lo sento chetato mi alzo e lascio la presa divenuta dolce, interrompo il movimento lento che aveva accompagnato gli ultimi rantoli e sospiri. Non apre gli occhi. Spero che non lo faccia perché in questa posizione si vede quel po di pancia e la cellulite che mi riportano alla mia realtà e spezzerebbero l’estasi. Ma lui resta immobile mentre mi pulisco il volto ed i capelli con il mio asciugamano, indosso lo slip, rimetto la gonna, la maglietta e senza dire una parola mi avvio verso la siepe che nasconde lo stradello . Mi volto. Il sole ed il vento hanno avuto subito la meglio su quella schiuma che tanto piacere ci ha regalato. E’ ancora steso immobile, bello e sconvolgente come questo momento fuori dal tempo e dalla realtà. Mi sento diversa, serena.. Qualcosa dentro di me è cambiata. Gli spedisco un bacio, affidato al vento mentre l’odore del fiore di cipolla si mescola con l’odore forte di quella schiuma catturata dalle mani in un folle pomeriggio d’estate. Ho bisogno di tornare a casa, di riprendere con mio marito quel discorso interrotto, di dirgli che ci sono spazi miei che posso scegliere di condividere con lui e che però da lui non dipendono. E so che lui lo accetterà. Lo amo per questo, mi sto dicendo, finalmente sollevata.
Le storie più votate della categoria feticcio
-
Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
viene eseguita dallo staff del portale,essere certificati è semplicissimo basta inviare una mail all'indirizzo: [email protected] mandando una foto di coppia o almeno della lei di coppia o della lei nel caso di singole nella quale sia mostrato il nostro logo che potete scaricare cliccando qui (se preferite la versione pdf cliccate qui )stampato su un qualsiasi foglio formato A4 le compilato a penna o pennarello con la VS username e data della certifica la foto deve essere poi spedita all'indirizzo [email protected]
la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
NON AVETE LA STAMPANTE? nessun problema potete ricevere la certifica in questo modo prendete un normale foglio A4 e con un pennarello scrivete la Vs username seguita dalla frase "certificati da SexyCommunity" in data.... e poi utilizzate lo stesso foglio per scattare una foto come se fosse il nostro logo. (se sei singola puoi scattare foto allo specchio)IMPORTANTE: il volto DEVE ESSERE CENSURATO e quindi NON riconoscibile in quanto la foto inviata verrà pubblicata sul profilo dove deve rimanere obbligatoriamente per validare la certifica (può essere spostata nella gallery)
la certificazione dei singoli e dei trav/trans:
NON viene eseguita dal portale (in quanto è ovvio che siano singoli...) ma avviene su richiesta delle coppie che li hanno...testati come singoli ok...
importante:
il simbolo coppia verificata indica esclusivamente la reale esistenza degli utenti certificati al momento del controllo da parte del nostro staff.Il simbolo singolo ok indica che il profilo dell'utente è stato verificato dalla coppia indicata nella certificazione il portale non verifica personalmente questi profili.
215765
0
17 anni fa
SexyCommunity, 35
Ultima visita: 6 ore fa -
Come Contattare SexyCommunity
Per contattare SexyCommunity puoi utilizzare i seguenti riferimenti:
Se desideri collaborare o fare PUBBLICITA' attraverso SC clicca qui! per tutte le info.
Se sei registrato ed hai bisogno di assistenza usa direttamente la posta del portale entrando sul profilo SC ed inviando da li un messaggio tramite il box apposito
Ricordatevi di inserire sempre nell'oggetto la vostra username.
SEI STATO BLOCCATO? prima di contattarci clicca qui! ci sono per te importanti infoSe desideri contattare SC tramite email lo puoi fare utilizzando la mail ufficiale del portale:infoCHIOCCIOLAsexycommunityPUNTOitAll right reserved SexyCommunity ™
108261
0
16 anni fa
SexyCommunity, 35
Ultima visita: 6 ore fa -
Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101554
2
11 anni fa
pillinca,
56/45
Ultima visita: 1 mese fa
-
per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97513
0
17 anni fa
valerio,
32
Ultima visita: 10 anni fa
Commenti