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Vero1amante 31 anni
Maschio
Verona, Italia
Ultima visita: 11 anni fa
Varie Feticcio Cuckold Trio Scambisti

La prima volta con una padrona

Entrai nella stanza. Ero completamente nudo. Il cuore batteva all’impazzata e l’evidente erezione mostrava tutta l’eccitazione che provavo in quel momento. Lei, superba nel suo vestito nero lucido era seduta sul suo trono. Una Dea in carne ed ossa. Nell’aria si poteva respirare tutta la sua autorità, e tutta la mia soggezione.
A quattro zampe mi avvicinai a lei fino ad esserle davanti. Aveva un paio di scarpe con i tacchi molto alti, anch’esse nere e lucide. Non osavo alzare lo sguardo mentre sentivo che il suo si posava su di me dall’alto del suo trono.
Per prima cosa mi mise il collare. Ero suo. Ma in realtà ero diventato suo nel momento in cui la vidi. Mi mise polsiere e cavigliere, divenni ancora più suo. Non osavo muovere un muscolo, non osavo pensare, ero in attesa di un suo comando. Mi girò in torno, con fare autoritario, con passi lenti ma decisi. Mi stava studiando. Mi allargò il sedere, un brivido mi percorse tutta la schiena.
“Bene schiavo, ora puoi cominciare a baciare e leccare le mie scarpe. E vedi di farlo bene o sarà peggio per te!”. Era tornata a sedere sul trono ed il suo tono era di quelli che non ammettevano repliche.
“Sì mia Signora” risposi prima di iniziare a venerarla, a sottomettermi a lei. Leccai con cura le sue scarpe, ero estasiato. Mi sentivo umiliato, ma allo stesso tempo felice. Dopo un tempo che non saprei calcolare potei toglierle le scarpe. I suoi piedi nudi erano stupendi, aspettavano solo di ricevere le mie labbra e la mia lingua. Non attesi oltre ed iniziai a fare quello che avevo lasciato in sospeso, ma se possibile con ancor più cura. Passai la lingua anche tra le fantastiche dita della mia Padrona che poi infilò tutta la punta del piede nella mia bocca.
“Bravo schiavetto, con la lingua ci sai fare, ma ora è giunto il momento che mi diverta un po’ anch’io. Sdraiati supino, veloce”
Nel dire questo mi colpì con il suo frustino sulla schiena. Un colpo inaspettato, non le avevo visto in mano quel frustino. Mi piacque.
Mi stesi come ordinatomi. Il cuore batteva all’impazzata.
Per prima cosa mi legò palle e membro per ridurmi l’erezione. Poi, rimessasi le scarpe, con il tacco mi premette prima uno poi l’altro capezzolo. Salì sopra di me. Ero diventato il suo zerbino, ma sarei diventato qualsiasi cosa per lei in quel momento. Con sopra il suo peso, premette di nuovo il capezzolo con il tacco. Questa volta sentii un po’ di dolore ma non volli darlo a vedere. Quel tacco finì poi nella mia bocca ed iniziai a leccarlo. Scese. Mi lasciò qualche segno con i tacchi. A questo punto mi fece alzare e mi legò ad x al muro. Mi bendò.
Non sapevo cosa stesse per accadermi, anche se in realtà lo immaginavo benissimo.
Di li a pochi secondi arrivò il primo colpo di frusta, in pieno petto, sussultai ed emisi un piccolo gemito. Arrivò anche il secondo, e poi il terzo e il quarto…si fermò a venti. A quel punto sentii il suo respiro sul mio collo e subito dopo le mie palle strette dalle sue mani. Sentivo le sue unghie stringermi sempre più forte, mi sentivo sempre più suo.
Mi tappò la bocca con una palla di plastica legata dietro la testa. Iniziò a colpirmi nuovamente con la frusta. Questa volta nell’interno gamba e nelle zone intime. Ero in confusione totale. Ero un mix di dolore e piacere, diviso tra una parte che avrebbe supplicato di smettere ed una di continuare.
Poco dopo ero steso sul letto. Con le mani legate alla parte alta del letto ed i piedi divisi ed agganciati ad una sbarra. Attaccò la sbarra ad una catena appesa al soffittò, avevo le gambe in alto, avevo il culo completamente esposto. La vidi mettersi lo strap-on, lubrificarlo e poi venire verso di me e mettere il lubrificante sul mio culo vergine. Non feci in tempo a pensare che il lubrificante fosse un po’ freddo che lei mi fu dentro. Iniziò a scoparmi il culo. Ero al settimo cielo. Colpiva ogni volta più forte, si strusciò su di me fino a farmi sentire il suo fiato, fino a farmi vedere quel sorriso che mostrava tutta sua gioia, tutto il suo potere su di me. Mi strinse di nuovo le palle con le unghie. Mi sentivo sempre più suo, ero completamente suo.
Mi sganciò dalla catena, si sedette sulla mia faccia, riprese a frustarmi le palle. Potevo sentire i suoi umori anche se era vestita. Non so se era per l’inculata di prima, per l’essermi sopra, non lo so, però so che un po’ era anche merito mio e questo mi riempiva d’orgoglio e mi aiutava a non sentire dolore.

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Commenti

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  • ziorudy, 60
    io amo il sesso ma non amo il dolore e i minori...
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  • ManzoMaturo, 35
    siamo tutti molto diversi per fortuna.....io questa l'avrei presa a calci nel culo e schiaffi in faccia e cacciata fuori....altro che fare la padrona!!!! Comunque, grazie per il racconto...ha il suo fascino
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