A volte mi piace prendermi una pausa di relax da dedicare a me stessa ed ai miei hobby e uno di questi è il computer. Mi trovavo a Mantova un sabato di fine ottobre, alla fiera dell’elettronica, con l’mp3 in tasca camminavo senza dare troppe attenzioni alla variegata fauna maschile che mi camminava a fianco. Non solo ero una delle pochissime donne presenti, ero anche forse l’unica a non nascondersi dietro uno spesso paio di jeans. In questa particolare situazione non era il sesso ad interessarmi anche se questo è proprio il posto dove la varietà non manca, quello che mi divertiva particolarmente era giocare con gli imbecilli convinti che le donne non capiscano nulla di motori e di elettronica, e mentre mi divertivo a provocare reazioni cercavo pezzi unici che altrove non trovavo. Un puro passatempo. Tra schiocchi di labbra che fingevo di non sentire e toccatine furtive dalle quali svicolavo senza nemmeno voltarmi (lo so sono una stronza e me ne vanto) passai metà della mattinata ignorando il sesso opposto. Finché una presa decisa al polso mi distrasse dalla voce suadente di Sade e dalla bancarella di cavolatine cinesi. Era Manuel, mi si fermò il cuore. Erano mesi che non ci vedevamo, mi rubò un appassionatissimo bacio quasi fossimo soli in quell’enorme fiera. Non avevo nemmeno tolto gli auricolari, una mano mi tratteneva ancora il polso mentre con l’altra la nuca, le nostre lingue si rincorrevano assetate. Mi lasciò inebetita, i miei preziosi depliant in una mano, una pesante borsa nell’altra e la borsetta ricaduta su un braccio, sade continuava a cantare Your love is king, mi sentivo scema, bagnata e molto osservata. Fu lui a togliermi gli auricolari con il suo solito sorrisino : - “ciao… che bello vederti!”
Cazzo…. Cazzo …. Cazzo!!! Per mesi mi sono imposta di fare la “brava”…. Niente più avventure o sesso senza alcun fine! Casa lavoro e famiglia…. Blearch… il sesso… cos’è!?!? Mi ero auto convinta di aver raggiunto la pace dei sensi, avevo rafforzato il mio autocontrollo (e la mia passeggiata alla fiera ne era una prova), mi ero curata da quella malattia che per me è il sesso…. Avevo persino buttato i miei aggeggi…. Avevo per mesi accuratamente evitato di vedere Manuel per non cadere in tentazione… ed eccolo qui! Incontro il re degli stronzi e in pochi secondi riesce a trasformare il mio autocontrollo in uno straccetto tremolante, il mio sesso “addormentato” in un pulsante e umidiccio centro nevralgico. “ vieni?” mi dice indicando l’uscita e il bar…. Un oca che risposta può dare? “magari!”… Lo seguo, ordiniamo un caffè, ma si raffredda… mi parla del suo motore e dei pezzi introvabili che cerca ma io lo ascolto appena … lo guardo… Che cavolo di potere ha quest’uomo?.. Quanto è unica la nostra relazione e il nostro rapporto?... Si accorge che i miei pensieri stanno vagando lontano dalla sua auto nuova e smette di parlarmi. Mi fissa, entrambi siamo certi di avere in testa gli stessi desideri fatti di corpi nudi e sudati… di mani che si cercano … di possesso….
“Ti ho sognata stanotte! Ma non eravamo soli, c’era un altro uomo con noi! Me lo presentavi tu” Fu così che mi strappò ai miei molto femminili pensieri, e manifestai la mia sorpresa con una sonora risata. Non per il sogno, capitava infatti abbastanza spesso che ci raccontassimo sogni dall’alto tasso erotico in cui eravamo protagonisti, la cosa molto strana era la terza persona. Manuel era un porco eccezionale… le avrebbe provate tutte, compreso scoparmi in ogni buco possibile e con ogni oggetto ma l’argomento terza persona era per lui un tabù insormontabile, non sopportava l’idea di dividerci con altri, sia nel caso di una seconda donna sia di un uomo! Ricordo che parecchi anni fa gli raccontai (come facevamo sempre) di una avventura che ebbi con due tipi incontrati in una discoteca, si arrabbiò tantissimo… mi diede della puttana come non aveva mai fatto, cosa era cambiato ora? Continuai a ridere convinta che stesse scherzando… non era il posto giusto per pensare ad un rapporto a tre…. Lo presi un po’ in giro provocandolo, la sua riservatezza era stata tale per vent’anni che non mi dava certo adito a dubbi. –“ andiamo?” ci pensai un attimo…. Ma bastò a far crollare tutti i muri che mi ero creata!....
Avevamo le auto vicine ma il parcheggio era affollatissimo, così ci allontanammo diretti verso casa, trovammo una stradina… isolata… deserta… vicina al fiume, non scese dall’auto quindi lo feci io. Mi raggiunse e in pochi minuti mi ritrovai con il vestito ai piedi, appoggiata al freddo metallo della mia auto. Una sottile pioggerella ci bagnava ma non sentivamo null’altro che caldo!... Il calore delle nostre bocche e delle nostre lingue che assaggiavano ogni anfratto, il calore delle mie mani sul suo sesso e sui suoi glutei quasi a trattenerlo, il calore delle sue mani che mi stringevano i seni. Mezzi nudi all’aperto, sotto la pioggia di ottobre con i rumori delle strade poco lontani…. Il reciproco desiderio pareva esplodere, senza smettere di stuzzicarmi mi spinse sul cofano dell’auto… con il ventre a contatto con il metallo bagnato e freddo. Non potevo aspettare oltre… il mio sesso bollente pulsava fino a farmi impazzire, lo pregai : “ ti prego…. Scopami…. Come vuoi ma scopami….” Non servì l’invito perché come se leggesse i miei desideri mi stava già scivolando dentro…
Mi riempiva … mi scopava prima con delicatezza facendomelo solo assaggiare… e poi con foga… proprio come sapeva mi portava velocemente a godere, poi rallentò e si mise a parlare…
“guarda quanto coli… non puoi farne a meno, inutile che scappi… sei la mia troia e non puoi vivere senza… quanti cazzi ti servono? Uno non ti basta vero per farti urlare?...” Continuava a scoparmi tenendomi inchiodata alla macchina…. Solo il pensare a due sessi che mi sbattevano mi accese ancora di più… Sentii arrivare l’orgasmo in modo violento e anche per lui fu l’apice, godemmo insieme….
Quel sogno doveva averlo turbato molto ma continuai a pensare che non sarebbe mai accaduto, Manuel non avrebbe mai rinunciato alla nostra intimità e alla sua riservatezza per dividermi con un altro, anche se ho sempre pensato che potesse essere un bel gioco se vissuto come tale.
Saliti nelle auto ci avviammo verso casa. Dopo pochi km il solito saluto via sms e la solita provocazione, “è sempre un piacere anche se stavolta è durato troppo poco …. ti piacerebbe un incontro a tre?” …. “Mi basti tu e poi non lo faresti mai!” sapeva bene che era una vezzosa leccata di…. Infatti mi rispose…. “stai attenta potrei metterti di fronte al fatto compiuto” ops!;-)
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97515
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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