Ricordate il mio massaggiatore? ( se così non fosse rileggete “ la doppia vita di una casalinga II” ).
Bene, dopo pochi giorni ci chiamò, per dirci che aveva voglia di vederci ancora prima di ripartire per la sua città. Mi fece però, una richiesta particolare: presentarmi all’appuntamento senza mutandine.
Lungo la strada che ci portava in città, devo ammettere che ero un po’ imbarazzata e indecisa se togliermi o meno le mutandine. Poi però mi sono fatta coraggio e, sotto una galleria, ho sfilato lentamente il mio perizoma rosso.
Lui ci stava aspettando seduto sul muretto del lungomare, rilassato e tranquillo. Indossava un paio di jeans e una camicia chiara che faceva risaltare la sua abbronzatura. Ci salutammo con un bacio sulla guancia e decidemmo di cercare un bar tranquillo per un caffè. Io avevo indossato un vestito rosso molto leggero, con una profonda scollatura e dei sandali neri col tacco che mettevano in mostra le mie gambe e le mie caviglie sottili. Mio marito sembrava a suo agio, anche se sapeva che io sotto non indossavo nulla. Il nostro amico volle sapere se avevo esaudito la sua richiesta e io ammisi che la mia fica era praticamente all’aria sotto il sottile velo del vestito. Trovammo con difficoltà un bar con un tavolino libero ma, ci rendemmo conto ben presto che lì non potevamo certo andare oltre il caffè. La mia eccitazione era alle stelle, solo noi tre sapevamo cosa stava succedendo, mentre tutto intorno a noi scorreva normalmente. Entrambi infilarono le mani sotto il tavolino e mi accarezzarono lievemente le cosce. Non riuscivo a vedere, ma potevo immaginare che, come me, anche loro si stavano eccitando da morire e, riuscivo quasi a vedere i loro cazzi gonfi. Dopo il caffè decidemmo di farci una passeggiata sul viale pieno di gente, wow, che splendida sensazione….. ero la fonte del loro desiderio. Mi volevano tantissimo ma non avevamo modo di soddisfare i nostri desideri nascosti.
Poi l’idea: la macchina!! Perché no, era l’unico posto più appartato che potevamo trovare. Luca salì alla guida e io e l’altro ci sedemmo sul sedile posteriore. Mentre la macchina lentamente ci trasportava tra le vie affollate della città, il mio massaggiatore volle avere la prova del suo ordine eseguito e mi infilò la mano sotto la gonna. Io ero già così bagnata che lui mi fece un sorriso accattivante e mi infilò un dito nella fica per dimostrarmi la sua riconoscenza. Poi si abbassò e continuò il suo splendido lavoro con la sua calda lingua. La sua saliva mista ai miei umori mi invase poi la bocca e, noncuranti dei passanti che avrebbero visto tutto, gli sbottonai i pantaloni, mentre mio marito ci guardava dallo specchietto retrovisore.
Il suo cazzo duro stava per esplodere ma non prima di averlo assaggiato e leccato per bene. Poi con una manovra alquanto scomoda mi sedetti su di lui, facendomi penetrare fino in fondo. E mentre il suo dito si infilava nel mio culo con gentilezza, io venni urlando e gemendo senza pudore. Come nulla fosse accaduto poi, la macchina si fermò sul ciglio della strada e ci salutammo come se fossimo stati ad una cena tra amici. Lui riprese la sua strada e io e Luca non vedevamo l’ora di tornare a casa. Eravamo ancora così eccitati e vogliosi che non abbiamo fatto in tempo ad arrivare in camera ma, sul tavolo della cucina abbiamo avuto uno dei più belli orgasmi della nostra vita matrimoniale.
Una casalinga soddisfatta
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