Parlai con Anna di quanto detto la Luca circa il passaggio del cugino (almeno così disse) per Napoli.
Le dissi che credevo poco al fatto che era un passaggio per caso ma credevo che era qualcuno che, pilotato da Luca veniva a “bagnare il biscotto”.
Anna pero' era decisa a vivere anche quell'avventura.
Sempre con Luca seguirono altri contatti per l'appuntamento.
Andammo quindi alla stazione a prendere questo fantomatico cugino proveniente dalla Calabria.
Ero lì solo per far contenta Anna che ancora aveva in mente il weekend di fuoco a Rimini e chissa' cosa sperava da questo incontro.
Arrivo del treno ci riconosciamo per avere entrambi in mano un giornale.
E' un ragazzo non molto alto, scuro di pelle, occhi e capelli neri.
Si presenta (ometto il nome, lui e Luca vivono in un piccolo contesto e non vorrei renderli troppo riconoscibili a terzi), ci presentiamo.
Non me lo aspettavo ma ci da del lei.
Racconta che il cugino gli ha parlato di due amici a Napoli ma che lui gli aveva detto di non disturbare.
Da come si comporta non sembra proprio un “galletto”.
Un po' piu' grande di Luca (24 anni) da impressione di grande serieta' e timidezza.
Lo accompagnammo al Centro Direzionale dove deve sostenere un colloquio di lavoro.
Nell'attesa siamo a fare spesa presso un supermercato per poi attendere fuori un bar come concordato.
Anna è in lungo.
Gonna di velluto nera elasticizzata che le risalta il culo, con spacco laterale regolabile da bottoni, stivali camicetta bianca.
Anche questo ragazzo le piace e non fa mistero che ha voglia.
Dopo un'oretta il ragazzo è in macchina.
E' demoralizzato perchè, dice, quantunque sara' selezionato dovrà rinunciare perchè il salario prospettato non gli consentirebbe di vivere a Napoli che è la sede di lavoro.
Anna si gira (lui è seduto dietro) ed ha parole di conforto per lui e gli accarezza una gamba.
Facciamo un tour della citta' fermandoci a Posillipo per bere uno spumantino.
Passeggiamo nel parco della Rimembranza con il ragazzo che, evidentemente a suo agio con noi, ci esterna la sua delusione per il lavoro che non riesce a trovare, il desiderio di vivere in una grande citta' …..
Anna gli si è messa sotto il braccio, lo accarezza.
Risaliamo in macchina Anna si siede dietro con lui.
Accavalla e dallo spacco esce tutta la coscia, anche la parte al di sopra dell'autoreggente.
E dice: “ora ti porto in un posto dove potrai rilassarti un po'”.
Capisco cosa vuol dire Anna e prendo la strada per la domizianaa dove ci sono paarecchi hotel ad ore.
Il ragazzo pero' dice che non è pronto per andarci in tre.
Anna con voce suadente, prendendo la sua mano e portandola tra le sue cosce gli dice: “questa volta solo io e te poi la prossima volta quando sarai piu' sciolto vedremo”.
Grande delusione per me ma non dico una parola e guido mentre da dietro si sentono sospiri.
Arriviamo ad un hotel notoriamente ad ore.
Scendono ed Anna mi dice :Ti farò uno squillo sul cerca persone mezz'ora prima.
Neanche rispondo.
Si infilano in Hotel e me ne vado.
Verso le 16, finalmente il cicalino del cerca persone squilla.
Sono rimasto nei dintorni e, contrariamente a quanto concordato mi precipito verso l'hotel.
Dopo una mezz'oretta escono.
Salgono sul sedile posteriore.
Anna si abbandona tra le sue braccia.
Mi dice : Accompagnamo XXXXXX alla stazione.
Altra mezz'ora e arriviamo.
Lo accompagnamo al treno e lui prima di salire : “ci vediamo ancora spero!”.
Anna annuisce, sorride e gli da un bacio.
In macchina Anna mi racconta un po' e mi dice che il ragazzo è un amante dell'intimo.
Sicuramente non particolarmente navigato l'aveva fatta sentire desiderata come non mai.
Ogni centimetro che la gonna andava su lui leccava e baciava cio' che si scopriva.
Ha leccato a lungo gli slip e le ha adorato le calze, odorandole, baciandole millimetro per millimetro.
Mi racconta che ha voluto scoparla facendole tenere l'intimo e senza farle togliere le calze.
E' molto soddisfatta anche perchè il ragazzo le ha rivolto anche molte attenzioni al buchino, cosa che la fa impazzire.
Questo episodio le farà prendere una decisione.
“Basta con Ernesto” dice “e visto che tu non sai come fare farò io”.
Mi sento umiliato per la mia vigliaccheria e non parlo.
Il sabato successivo attendiamo Ernesto nella sala da the di un bar appena fuori città.
Ha deciso tutto Anna.
Lui arriva, si siede.
Ordiniamo da bere.
Anna prende subito la parola.
Gli dice chiaramente che il rapporto è finito. E' stato bello ma come tutte le cose era finito.
Gli dice a muso duro che lei non gode più e che lo stesso vale per lui e che, quindi, tanto vale trovare altro.
Mi aspettavo una reazione forte invece Ernesto abbassa la testa e tace.
Anna è un fiume in piena.
Quando finalmente sembra aver esaurito gli argomenti Ernesto, a mezza voce, dice che tutto è successo perchè lui si è invaghito di lei.
Dice che quando non c'è immagina di farle di tutto ma poi quando la vede i sentimenti cambiano, la rabbia per non poterla avere come vorrebbe tutta per se prende il sopravvento e.... quel desiderio cala.
Anna lo ringrazia dei suoi nobili sentimenti ma, è passato tempo e queeste parole le ricordo come fosse ieri dice: “Vedi che il rapporto è sbagliato? Tu mi dovresti vedere come una puttana, perchè io lo sono. Tu mi hai troppo idealizzata, non funzionerà mai così.”
Ernesto è KO.
“Vorrei solo vedere come godi quando ti usano da puttana, perchè io non ti ho mai considerata per tale” dice.
Propone un incontro a quattro inserendo il suo amico Ciro.
Un passo indietro.
Ciro è un ragazzo che sfiora, credo, il quintale di peso che abita nel suo palazzo.
Arrogante e maleducato le volta che lo abbiamo incontrato nell'androne del portone del palazzo ove spesso era a non far niente faceva occhiolini ad Anna, qualche volta da dietro qualche fischio di apprezzamento e una volta che era su da Ernesto toccò il culo ad Anna la quale gli si rivoltò con rabbia e solo l'intervento di sicuramente compiacente e divertito Ernesto placò Anna.
A questo punto, se fosse un gioco a scacchi la partita potrebbe considerarsi passata nelle mani di Ernesto.
Anna è bloccata.
Questa, in poche parole, è la condizione per spezzare questo filo che ci lega ad Ernesto.
Più volte avevamo perlato di questo Ciro e sapevo Anna quanto lo odiasse.
Sentendosi “vicino allo scacco” Ernesto rincara la dose.
Dice che vuole anche vedere la persona che non ha mai potuto soffrire (io) perchè comunque mi attribuiva colpe (che non ho mai avuto) di quel fallimento, servile ed umiliata e per questo propone di vestire body, perizoma femminile e calze autoreggenti.
Sono un tipo tranquillo ma la voglia di scattare è tanta.
Non fossimo in un posto pubblico credo che ci sarebbero state urla se non rissa addirittura.
Anna mi ferma.
Tentando di riprendere il gioco si dimostra favorevole all'incontro a quattro ma chiede di poter scegliere lei il quarto.
Ernesto non le concede spazi, capisce che sta vincendo, è irremovibile.
L'incontro a casa sua, Ciro il quarto.
Anna tenta di trattare ma nulla.
E mi zittisce quando tento una trattativa sull'abbigliamento che dovrei indossare.
Ad Anna non gliene frega niente di me.
Ancora un timido tentativo che però viene troncato da un irremovibile Ernesto che fa la sua solenne promessa di chiudere poi definitivamente quel rapporto.
Ci alziamo e prima di andare via Anna ed Ernesto concordano di sentirsi il venerdì successivo per la conferma dell'appuntamento per sabato.
In macchina mi incazzo con Anna rimproverandola di non aver battuto ciglio quando Ernesto le ha prospettato di “femminilizzarmi” per l'incontro mentre di aver trattato per non scopare il ciccione.
Anna mi zittisce dicendo che anche lei si sacrificherà ma che l'importante è essere riusciti a troncare quella situazione.
Mi disse ancora che non si sentiva affatto sconfitta perchè aveva previsto un ben altro scenario con un Ernesto che avrebbe continuato ad imporre il rapporto.
In poche parole disse :”ce l'abbiamo fatta, abbiamo vinto!”.
Non fui mai convinto di quella affermazione e cominciai ad essere seriamente preoccupato per quel che doveva accadere sabato.
E... venne sabato, ma sarà il racconto della prossima parte.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97411
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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