Tornò a casa ancora incredula dell’accaduto.
Si era concessa a quello sconosciuto e per la prima volta in vita sua aveva avuto orgasmi multipli; pensava fossero solo fantasie fino a quella sera, adesso, sapeva che si potevano avere anche nella realtà.
Era stata posseduta.
Riempita come mai nessuno era riuscito a fare
Evidentemente, lo sconosciuto aveva capito i suoi desideri più reconditi e aveva portato alla luce i suoi pensieri proibiti.
L’aveva accarezzata e toccata nei posti giusti e, al momento opportuno l’aveva domata facendola sentire una femmina con la F maiuscola.
Sotto la penetrazione di quel cazzo duro, lei, si era lasciata trasportare e adesso, sfinita, stava sul divano a pensare alle sue richieste”
- Ps domani mettiti il reggicalze che troverai nel primo cassetto; sopra mettiti il vestito che troverai nell’armadio: per ora non ti serve altro, basterà il mio cazzo a riscaldarti…
Quelle frasi l’avevano eccitata e intimorita nello stesso tempo: sapeva che se fosse andata all’incontro vestita come voleva lui, avrebbe significato mettersi alla sua mercè; nello stesso tempo, quell’uomo, era stato l’unico a capirla interiormente.
Si guardò nello specchio, vide uno sguardo stanco ma soddisfatto, strinse le cosce voluttuosamente ripensando a come era stata presa e in quel momento, decise che voleva scoprire quale fosse il suo limite sessuale.
Aveva letto molto di lui e dei suoi racconti, sapeva che era un insaziabile ricercatore del piacere sessuale e, sapeva che voleva tutto dalle sue donne, si trovò a rabbrividire pensando a cosa le avrebbe chiesto di fare e a cosa le avrebbe fatto, la mano scivolò tra le cosce calde e s’insinuò tra le labbra bagnate.
Il suo corpo aveva deciso per lei, lei, doveva solo assecondarlo…
La notte. Era passata insonne: si stava guardando allo specchio e tremava come una foglia al vento.
Le sembrava impossibile che la persona riflessa fosse lei, non si riconosceva in quella donna lussuriosa e sensuale.
“Dio mio cosa sto facendo”…
Rassettò per l’ultima volta il vestito, con le dita seguì il proprio corpo e tocco le stringhe del reggicalze per essere sicura che tutto fosse a posto, poi, s’incamminò verso il suo desiderio, arrivò alla porta, poi, terrorizzata che qualcosa non andasse, corse di nuovo allo specchio per ricontrollare che tutto fosse a posto.
Sentiva le gambe deboli e un leggero umido tra le cosce, mentre andava incontro al suo demonio.
Se avesse visto un'altra al suo posto, avrebbe pensato che era drogata, ma, la realtà, era che quell’uomo le era entrata dentro come mai nessuno, “in tutti i sensi” penso sorridendo.
L’aveva trattata come l’ultima delle troie, eppure, a lei era piaciuto un casino.
Entrò nell’albergo e si presentò alla recepcion, un uomo sulla quarantina con una faccia da depravato, alzò appena lo sguardo, fece un sorriso truce, probabilmente pregustando quello che sarebbe successo nella stanza numero duecentoventitre, dove lei stava andando e, senza parlare, gli mise in mano la chiave della porta.
Era frastornata: era ovvio che era un’abitudine consueta: lei, era solo l’ultimo anello di una catena.
il continuo di un gioco perverso.
Abbassò lo sguardo vergognandosi delle occhiate insistenti del portiere e si diresse veloce verso l’ascensore che portava al suo destino; le sembrò di essere nuda in quei pochi metri che dividevano l’atrio dall’ascensore; immaginò il guardiano che vedeva i suoi slip infinitesimali, il reggicalze…
Quando entrò dentro l’ascensore, si sentì molto sollevata, poi, pensò a dove sarebbe andata di li a poco e un brivido misto tra paura e piacere, gli percorse tutto il corpo.
Scese al terzo piano di quello squallido hotel, cercò il numero duecentoventitre e lo trovo proprio alla fine del corridoio di destra; la porta era logora e consumata, come gli stipiti, ormai privi del colore naturale.
Si sentì improvvisamente sporca e fuori luogo, decise di scappare via proprio nel momento che la porta si apriva: lo sguardo deciso e tagliente dell’uomo, insieme al ricordo di come era stata selvaggiamente posseduta, la bloccarono.
- Entra!
Non disse altro
In mano aveva una leggera striscia di seta rossa: lei pensò a cosa sarebbe servita, fantasticò sul proseguo della situazione ed eccitata, entrò a scoprire il suo lato erotico nascosto…
Era in mezzo alla camera, nuda, completamente nuda: lui, l’aveva bendata e l’aveva fatta spogliare, prima il vestito nero a cui, dopo interminabili minuti, era seguito il reggicalze e lo slip.
Aveva freddo sulla pelle e caldo nello stomaco: era stata condotta su una poltrona e fatta sedere, ora, aspettava irrequieta la prossima mossa; sapeva che lui gli era davanti, ne percepiva la presenza.
Riconobbe l’odore del sesso maschile e capì, sapeva cosa sarebbe successo, ansiosa e golosa, cercò di mettere fine a quella sofferenza: aprì le labbra e facendo girare la lingua sulle stesse fece capire che era pronta a riceverlo in bocca.
Uno schiaffo violento la fece trasalire;
- Ti dico io cosa fare!
Un attimo di panico, poi, la consapevolezza di non sapere cosa fare;
- Scusami…
Un altro schiaffo;
- E non ti ho detto di parlare!
Adesso, era veramente nel panico: una lacrima bagnò le seta rossa, era una lacrima di umiliazione, non di dolore;
- Tieni le cosce aperte al massimo, voglio guardarti bene!
Lo fece in silenzio e, mentre lo faceva,s’accorse di quanto fosse bagnata e pronta per lui.
Una mano accarezzò le piccole labbra e giocò col clitoride: cercò di rimanere fredda e impassibile come lui le aveva chiesto, si morse le labbra nel tentativo di non gemere, ma, quando qualcosa di grosso e freddo s’appoggio alle grandi labbra, ruppe la promessa;
- Mio Dio…che cosa è?
Un terzo schiaffo le ricordò il regolamento appena imparato;
Hai ancora molto da imparare…
Sentì la vagina allargarsi e qualcosa di untuoso entrare in lei: si allargò al massimo per facilitare l’entrata e aspettò inquieta che l’oggetto estraneo finisse il suo percorso.
Aveva capito cosa stesse profanando le sue intimità, quando poi, cominciò a vibrare emettendo un ronzio amorfo, cercò d’adattarsi.
Dopo minuti che sembravano ore, si ritrovò spossata a urlare il suo piacere: in realtà non poteva urlare, perché, mentre il fallo di plastica continuava a fare il suo dovere tra le sue cosce, la sua bocca, era stata riempita dal sesso vero dell’uomo.
Era una sensazione nuove e incredibile.
Quello sconosciuto le leggeva nella mente: tantissime volte si era trovata a godere nel suo letto immenso pensando a quella situazione indecente, anche se nei suoi pensieri gli uomini erano due, non uno più un vibratore…
Venne riportata alla realtà dal liquido caldo che le scaldava il palato, cercò di concentrarsi sul ritmo che le era stato imposto dalle mani dietro la nuca del suo “ torturatore” e si lasciò andare a un piacere esplosivo.
Il pensiero che potesse dominare con la propria bocca quel ragazzo maniaco del sesso e nello stesso tempo essere posseduta senza pietà, le provocarono un’esplosione di sensazioni esasperate che fluirono in un orgasmo indicibile.
Ci vollero diversi minuti prima che tornasse nella normalità delle cose.
Venne liberata di tutto quello che la bloccava e si ritrovò al buio; Sentì l’uomo parlare;
Adesso esco: se deciderai di contattarmi, sappi, che pretenderò ancora di più da te, ti userò per raggiungere il mio piacere senza preoccuparmi del tuo.
Non disse altro.
Le mise un biglietto in mano e uscì.
Aspettò qualche minuto, poi, barcollando cercò i suoi vestiti.
Mise del trucco sul viso, le sembrava si vedesse lontano un miglio, il piacere che aveva provato, quando le sembrò di avere nascosto bene la lussuria provata, uscì e prendendo l’ascensore, si sentì pronta per essere spogliata mentalmente dal portiere.
Chissà se sarebbe mai tornata in quell’albergo…
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97514
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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