Il mercoledì pomeriggio avviene l'inaugurazione della nuova filiale. Alla cerimonia sono invitate tantissime persone: politici, autorità ecclesiastiche ed istituzionali, oltre a tanta altra gente che, comunque, ha un ruolo di rilievo nella vita della comunità cittadina. Fra le tante persone invitate, oltre a Dario, Franco ha invitato anche gli altri quattro amici, ai quali è molto legato. Naturalmente, quando Lucia e Silvia, accompagnate dai rispettivi fidanzati, hanno fatto il loro ingresso nella filiale, Franco ha finto di non conoscere Silvia.
«Sono molto onorato di fare la sua conoscenza; sapevo che Lucia aveva un’amica molto bella, ma devo ammettere che lei supera ogni aspettativa».
Anche Silvia finge di non conoscere Franco, mentre Dario, che ha assistito a tutta la scenetta, sorride compiaciuto dentro di sé. Insieme al suo amico, fa le presentazioni dei suoi quattro amici presenti alla cerimonia.
Il primo, che viene presentato, è Stefano, amministratore dell’azienda, che ha realizzato il centro commerciale; poi c’è Antonio, che è l’amministratore dell’azienda dei trasporti; poi Diego, che ha, anche lui, un affermato studio di consulenza fiscale. Il sesto elemento è Tommaso, responsabile del settore economico finanziario del Comune.
Dei sei componenti lui è quello che ha sicuramente maggior fascino, sia per il suo aspetto, dei meravigliosi occhi azzurri, ma soprattutto per il suo sorriso accattivante, la battuta sempre pronta, un modo di fare capace di incantare la maggior parte delle signore presenti alla cerimonia.
Quando si avvicina a Dario, che è in compagnia di Lucia e Marco, chiede di essere presentato anche a Silvia. Quando le stringe la mano, i suoi occhi fissano quel corpo stupendo che si trova davanti. Infatti le due ragazze decisamente non passano inosservate, sia per la loro bellezza, sia per il modo sobrio, ma estremamente elegante, del loro abbigliamento.
Silvia indossa un vestito leggero di lino, color azzurro, che mette risalto la sua splendida capigliatura nera che, in qualche modo, evidenzia la sua discreta abbronzatura. Ai piedi calza dei sandali dello stesso colore del vestito con un tacco non esageratamente alto, ma che, in ogni caso, ne slancia la figura.
Lucia, invece, indossa un tubino nero elasticizzato, che le modella il corpo e la rende molto sensuale. Anche lei ai piedi calza dei sandali che le inarcano bene il fondo schiena, ma in maniera gradevole, splendido da ammirare e per niente volgare.
«Conoscevo già la bellezza di tua figlia Lucia, ma devo ammettere che anche questa splendida signorina è davvero incantevole».
Silvia avverte un brivido lungo la schiena, quando lo sguardo di lui la penetra fin dentro l’anima. Per un attimo, resta affascinata dalla bellezza di quell’uomo, i cui modi gentili e garbati, suscitano in lei molto interesse.
Poi tutti gli invitati si fanno da parte e lasciano passare l’ospite importante di questo evento: il presidente della banca.
Quando egli fa il suo ingresso nei locali della filiale, le due ragazze rimangono piacevolmente affascinate nel vedere un uomo abbastanza maturo, di media statura, dal fisico snello, con un aspetto splendido: capelli completamente bianchi ed un pizzetto curatissimo.
Appare come una persona estremamente energica, dinamica, con due occhi scuri, uno sguardo profondo che, quando incrocia gli occhi di un'altra, sembra penetrare fin dentro l’anima.
Franco spiega alle due ragazze che Andrea è un uomo energico e risoluto, che dirige questa banca da oltre una ventina di anni e l’ha trasformata, da un piccolo istituto, in un affermato gruppo bancario.
Dopo tutte le varie cerimonie, benedizione e recisione del nastro, brindisi e taglio della torta, in un momento di apparente calma, Franco sta parlando con Luca e Marco, che sono in compagnia delle rispettive fidanzate, poi lui propone di avvicinarsi ad Andrea. Spiega ai due giovani che il presidente preferisce conoscere il personale della nuova filiale e, in questo caso, anche delle sue splendide fidanzate.
Tutti si avvicinano a quell’uomo ed egli li osserva attentamente mentre fanno le dovute presentazioni; poi lui, con un sorriso alquanto compiaciuto, esterna il proprio compiacimento per le conoscenze appena fatte.
«Franco, amico mio, se questi due ragazzi sono bravi nel lavoro, come lo sono stati nello scegliere le loro donne, sono sicuro che questa filiale avrà un successo strepitoso. Ora, però, vorrei fare un brindisi particolare alle loro nuove mansioni e, soprattutto, a queste due splendide signorine, che sono al loro fianco».
Tutti quanti sollevano i calici, mentre Silvia sorseggia lo spumante, non può fare a meno di osservare che Andrea continua a far scorrere lo sguardo sul suo corpo. Una intrigante sensazione la avviluppa e le provoca un lungo brivido lungo la schiena, al che gira lo sguardo per non far scorgere il suo evidente turbamento, ma, in quel preciso istante, incrocia gli occhi di Tommaso che, a sua volta, la sta osservando con espressione incantata.
Sentirsi sotto lo sguardo di quei due maschi, le provoca una sensazione alquanto conturbante, che si trasforma in un certo senso di umido che va a bagnare la sottile stoffa dello string che le copre la figa. Il resto della serata è tutto un susseguirsi di brindisi ed allegria.
Quando decidono di andarsene, nel salutare Andrea, egli, rivolgendosi con fraterna amicizia a Franco, gli pone una domanda:
«Sei veramente sicuro che non abbiamo bisogno di queste due splendide ragazze, come nostre impiegate?»
Lui sorride, ma non riesce a dare una risposta, perché immediatamente, alle spalle delle due femmine, si materializza Dario, che, abbracciandole, chiarisce ogni aspetto della questione.
«Non se ne parla proprio! Una è mia figlia ed ha già un lavoro che la rende felice, l’altra, se un giorno deciderò di andare in pensione, dovrà collaborare con lei, come socia dello studio. Mi dispiace per voi, ma queste due bellezze le ho coltivate io e non intendo permettere a nessuno di portarmele via».
Scoppia una risata generale, poi salutano e se ne vanno. Mentre stanno tornando a casa, Silvia commenta, insieme a Luca, gli eventi della cerimonia.
«È stata una bella cerimonia; sono stata molto felice per aver conosciuto un bell’uomo, come Andrea».
Anche Luca è soddisfatto di questa considerazione e racconta a Silvia che, nel suo ambiente, si dice che è divorziato da oltre dieci anni. Da allora, sono circolate molte voci, che gli attribuivano varie storie con donne molto belle, ma, nessuno di quei pettegolezzi ha mai trovato conferma.
Guarda Silvia ed entrambi hanno la sensazione che questo incontro possa, in qualche modo, influire sul loro futuro. Per circa una ventina di giorni, il lavoro assorbe Luca e Marco. I due sono molto contenti, perché la presenza della filiale, in quel nuovo centro commerciale, è un vero successo.
Il sabato sera, mentre sono seduti in pizzeria, Marco e Lucia, dopo essersi scambiati una fugace occhiata, comunicano alla coppia di amici la loro intenzione di volersi sposare.
Immediatamente, sia Luca che Silvia li abbracciano e si congratulano con loro per la decisione presa. L’entusiasmo, però, viene un po’ smorzato da Marco, il quale precisa che, per prima cosa, sarà necessario trovare un’abitazione dove vivere, dopo le nozze
Hanno esaminato attentamente le varie zone della città e sono giunti alla conclusione che l’ideale, per loro, sarebbe di trovare un appartamento situato in una posizione strategica, che si trovasse a metà strada fra il lavoro di lui e quello di lei.
Hanno preso in considerazione varie possibilità, ma non sono giunti a trovare una soluzione che sia soddisfacente per entrambi.
Dopo l’episodio verificatosi a casa di Stefania, hanno stretto con Alberto un’amicizia che è diventata ogni giorno più forte, più intensa e anche molto coinvolgente. Questo li porta a stare insieme ogni volta che ne hanno la possibilità, anche senza necessariamente fare sesso; e in una di quelle occasioni, mentre si ritrovano seduti al tavolo di ristorante, la giovane coppia rende partecipe il loro amico della loro scelta. Alberto li abbraccia con evidente commozione e dice:
«Amici miei, sono immensamente felice che abbiate deciso di fare questo passo. Consideratemi a vostra disposizione per qualsiasi cosa sia necessaria per il raggiungimento di questo meraviglioso obiettivo.»
Come è avvenuto con Luca e Silvia, Marco spiega ad Alberto che l’unico vero problema è la ricerca di un appartamento dove vivere da sposati.
Spiega che non sono riusciti a trovare nulla alla portata delle loro risorse economiche. Ne consegue che, prima di stabilire la data delle nozze, dovranno impegnarsi a fondo nella ricerca di una casa, che sia più vicino possibile ai loro posti di lavoro. Alberto resta un attimo in silenzio, poi suggerisce la soluzione al loro problema:
«Non avete bisogno di cercare nessuna casa! Ho io per voi la soluzione che risolve tutti i vostri problemi. Venite ad abitare nella mia villa, che è immensamente grande, e terribilmente vuota. Ci sono tre camere matrimoniali, di cui due hanno il bagno privato in camera e un armadio a muro; poi ci sono altre due camere un po’ più piccoline, con un altro bagno; insomma di spazio ve n'è più che a sufficienza».
I due si guardano un attimo stupiti, poi obiettano che non vogliono assolutamente arrecare nessun disturbo alla sua privacy. Inoltre sono certi che le loro risorse sono insufficienti per pagare un affitto adeguato.
Alberto li guarda sorpreso e spiega che non c’è assolutamente nessun disturbo e che, soprattutto, non dovranno pagare nessun tipo di affitto.
«Pensateci bene, non mi date una risposta ora, ma venite domenica pomeriggio a casa, venite a vedere la mia villa, dal momento che nessuno di voi due è mai stato nella mia proprietà. Una volta che avrete esaminato quanto ho da offrirvi, prenderete la vostra decisione, ma fino a quel momento, riflettete sulla mia proposta».
Nei giorni seguenti, i due futuri sposi cercano di analizzare ogni singolo aspetto di quell’offerta. Il sabato successivo, mentre sono in compagnia di Luca e Silvia, ne parlano anche con loro. I due amici restano stupiti dalla loro titubanza e cercano di capire quale sia il reale problema. Così Marco spiega il motivo della sua indecisione:
«Come offerta è veramente unica e irripetibile, ma noi non vorremmo essere di impiccio per nessuno, e poi è da considerare anche un’altra circostanza: oggi siamo amici, con Alberto c’è una sintonia stupenda, ma cosa potrebbe succedere se questa armonia, un giorno, dovesse guastarsi? Ci ritroveremo senza una casa e questo è in pratica ciò che più ci preoccupa».
Silvia, dopo aver guardato un attimo Luca, spiega al suo amico che, per il momento, non deve assolutamente fasciarsi la testa prima che sia rotta.
Alberto sembra essere una persona sincera e affidabile, in ogni caso se quel problema dovesse sussistere, lo affronteranno al momento, quindi, per ora, accettare l’offerta appare come la cosa migliore.
Il giorno successivo la giovane coppia entra nella proprietà di Alberto. Immediatamente restano entrambi affascinati dalla bellezza di quella proprietà.
La villa è immensa, con un ampio parco perfettamente curato. La struttura è composta da un misto di mattoncini "a facciavista", pietra e legno d’ulivo, che è presente fra le piante del giardino.
Li accoglie a braccia aperte; mostra loro la casa e una delle camere matrimoniali è nuda, completamente da arredare. Era destinata a lui ma, non essendosi mai sposato, non è mai stata arredata. Mostra il resto della casa, tra cui diverse altre stanze, che possono essere adibite a qualsiasi cosa si voglia, poi si ritrovano seduti sul salone, dove lui chiede ai suoi amici se sono soddisfatti di quello che hanno visto.
Marco tiene il capo chino e, con un filo di voce, senza incrociare lo sguardo dell'amico, espone il suo pensiero:
«Una casa bellissima, sicuramente sarebbe bello vivere qui, ma siamo convinti di apparire imprudenti ad accettare una simile proposta: non vorremmo, domani, trovarci in difficoltà».
Alberto lo lascia parlare, poi insistendo garbatamente, riesce a farsi dire quale sia la reale preoccupazione dei suoi amici.
Intuita la loro paura, si alza dal tavolo, raggiunge una delle camere più piccole, adibita a studio e, poco dopo, ritorna con in mano dei fogli che sottopone all’attenzione dei suoi amici.
«Da quando vi ho conosciuto e, soprattutto, da quando tu Marco mi hai concesso il privilegio di godere del corpo di Lucia, io sono, sì rimasto affascinato da lei, ma anche da entrambi. Lei per me rappresenta la donna che ho sempre desiderato, di cui mi sarei voluto innamorare e vivere con lei tutta la vita. Non mi fraintendere, amico mio, questo non significa in nessun modo che intendo rubarti la donna, ma, al contrario, di desiderare la sua felicità, cosa che comporta il fatto che lei sia sposata con una persona giovane come te, che la rende felice e, soprattutto, che le conceda il piacere di potersi stringere fra le mie braccia, di godere insieme a me e te, il piacere che siamo in grado di farle provare: ho notato, sai, il piacere che provi quando lei gode fra le mie braccia. Nello stesso tempo, ti sembrerà strano, ma provo lo stesso piacere mentre vi guardo e tu la fai godere. In quel preciso istante io godo nel vedere la donna che amo, essere posseduta da un altro uomo che la fa godere immensamente e questo mi regala le stesse emozioni che provi tu, quando io la scopo. È una questione che non so spiegarti, ma si tratta di un piacere che non avevo mai provato e di cui non vorrei privarmi, per il resto della mia vita.
Questo che ti mostro è un contratto, il cui contenuto, se lo condividete, domani pomeriggio lo sottoscriveremo in presenza di un notaio, mio amico, per poi farlo registrare. C’è scritto che io cedo l’intera proprietà a voi due, mentre riservo per me soltanto l’usufrutto dell’immobile. Una volta divenuti proprietari, nessuno potrà mai costringervi ad andarvene, mentre io, essendo l’usufruttuario, posso sempre decidere se vivere o non vivere qui con voi; perciò potete accettare tranquillamente la mia offerta e pensare con serenità al vostro futuro».
I due restano sbalorditi da una simile proposta: Lucia si alza in piedi con le lacrime agli occhi, lo abbraccia stringendolo forte e sente qualcosa premere contro il suo ventre, indice che Alberto, nel tenerla stretta, si è eccitato. Anche Marco si alza in piedi ed anche lui ha le lacrime agli occhi per la gioia che prova e, soprattutto, vedere la sua donna di nuovo stretta fra le braccia di quell'amico, gli provoca un’improvvisa erezione che lui appoggia sulle natiche di Lucia, stringendola in un contatto a sandwich.
Tutti e tre, tenendosi abbracciati, vanno in camera da letto, dove i due maschi fanno impazzire di piacere quella ragazza, che gode nel sentirsi possedere dalle due persone che ama alla follia.
Raggiunge orgasmi a profusione e, quando si rende conto che Alberto è in procinto di sborrare, per la prima volta gli chiede di farlo dentro di lei.
Fino a quel momento, ogni volta che loro tre avevano scopato, lui non le è mai venuto dentro la figa, ma sempre in bocca o sul suo corpo.
Alberto nel sentire quella richiesta, guarda per un attimo Marco, che annuisce e sorride, e poi chiede all’amico che, una volta che avrà riversato tutto il suo piacere dentro il ventre della sua donna, dovrà farsi da parte perché anche lui intende inondare quella fica già piena del suo sperma. Alberto la pompa a lungo, fin quando, ad un tratto, rimane immobile piantato dentro di lei e con un grido di puro piacere, le riversa dentro il corpo tutta la sua sborra, poi guarda l’amico e, in un attimo, si sfila, lasciando che lui prenda il suo posto. Rimane immobile a guardare Marco che ora sbatte, con impeto e furore, la fica di Lucia, da cui, ad ogni affondo, schizza fuori sia il piacere di lei, che gode a ripetizione, che quello di lui, precedentemente lì depositato, e che ora Marco, con un grido pazzesco, mischia con il suo, in un cocktail di umori impareggiabile. Dopo questo intenso momento, tutti e tre si abbracciano e si tengono stretti facendo progetti sul futuro.
Quando Dario viene a sapere dell’offerta di Alberto, per un attimo si mostra indeciso, ma è proprio Silvia, che lo prende in disparte e gli spiega come stanno realmente le cose.
«Dopo quella domenica, a casa di Stefania, fra Marco, Lucia e Alberto, l’amicizia si è trasformata in un sentimento più che amicale. Adesso che i due fidanzati fanno progetti per il loro matrimonio, Alberto gli ha chiesto di esser parte della loro vita. Il ruolo, che lui ha all’interno della coppia, soddisfa entrambi, quindi vogliono accettarlo e condividere il piacere che quel triangolo offrirà ad ogni singolo componente».
Dario sorride e chiede se anche lei sarebbe disposta ad avere una simile combinazione sentimentale.
Lei ci riflette un attimo, lo guarda, e poi risponde.
«Con la persona giusta, sarei disposta a farlo anch'io».
Inconsapevolmente cornuti. una scelta importante.
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3 anni fa
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Certificazione Profili
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17 anni fa
SexyCommunity, 35
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101007
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 anni fa
valerio,
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