Dovevo affrontare uno dei miei tanti viaggi di lavoro, da Milano a Reggio Calabria e siccome i controllori di volo minacciavano scioperi a sorpresa, mi decisi a prendere il treno. Prenotai una bella cuccetta, preparai i soliti bagagli e mi misi in viaggio.
Quando tornai dal vagone ristorante, mi accorsi, che il mio scompartimento, fino ad allora deserto, era stato occupato da un bel ragazzino, sui 19 anni, molto carino, dall’aspetto per bene. Mi fece tenerezza pensare a quando anche io, poco più che bambino, affrontavo i miei primi viaggi per recarmi all’università.
Ero, come sempre, un insospettabile uomo d’affari e decisi di rimanere tale, per le due ore che mancavano alla trasformazione delle poltrone in cuccette. Trascorsi quasi tutto il tempo al bar, tra una lettura ed un drink.
Quando si avvicinava l’ora della ritirata, mi appostai in modo da vedere quando il ragazzo si fosse recato in bagno per la toilette serale. Appena lo scorsi, mi precipitai a ritirare la borsa e mi affrettai a raggiungere un altro bagno. Fortunatamente il treno era semi deserto ed il tutto fu molto semplice.
Mi diedi una rinfrescata generale e mi preparai con cura, non avevo un progetto preciso, ma avevo una gran voglia di eccitare a morte il ragazzo, facendomi intravedere nella penombra dello scompartimento, prima di mettermi a dormire. Al mattino mi sarei alzato presto e la gran figa sarebbe scomparsa per sempre.
Ciabattine di legno con tacco altissimo, autoreggenti nere, perizoma da urlo, sottoveste trasparente, reggiseno imbottito e parrucca con capelli nerissimi e lunghi.
Trucco e profumo, il tutto avvolto in una vestaglia fino ai piedi.
Uscita dal bagno, temevo di fare brutti incontri, ma fui fortunata e finalmente potei fare il mio ingresso nello scompartimento che mi parve completamente buio, ma che sapevo non esserlo per occhi già abituati alla poca luce. Non dissi nulla e percepii, che il giovane era sdraiato nella sua cuccetta i basso a destra, così decisi di scegliere quella in alto a sinistra. Le altre due erano ed ormai sarebbero restate tutta la notte, libere.
Mi tolsi lentamente la vestaglia, dando le terga al giovane. Sentivo i suoi occhi su di me, come fossero due calde mani, che mi sfioravano tutta. Ogni operazione la eseguivo con la massima lentezza e tutta la sensualità di cui sono capace. Feci cadere volontariamente il mio astuccio del trucco, così da poter offrire una visione completa del mio culetto al ragazzo, mentre mi chinavo, senza piegare le gambe, a raccoglierlo.
Iniziai a salire la scaletta, piolo dopo piolo, facendo dondolare il sederino di qua e di là.
Raggiunta la cuccetta mi misi su un fianco, con la schiena ancora rivolta al ragazzo e mi rilassai.
Avevo sortito l’effetto desiderato, ne ero certa e la prova la ebbi da li a poco. Malgrado il rumore di sottofondo, del treno che correva sui binari, percepivo chiaramente, che il respiro del ragazzo aveva cambiato ritmo ed intensità. Emisi un mugolio quasi impercettibile e notai che il ritmo si alzò ulteriormente ed allora, con tutta la dolcezza di cui sono capace sussurrai: “se vuoi…posso aiutarti”.
Il respiro cessò di colpo e non ebbi risposta. Allora scesi lentamente la scala e mi inginocchiai ai piedi della sua cuccetta. Mentre fingeva di dormire feci scivolare una mano lenta lenta sotto le lenzuola di carta delle ferrovie. Ormai anche i miei occhi si erano abituati e vedevo benissimo dove si trovava il rigonfiamento, che tanto mi interessava.
Prima con un dito, poi con due, iniziai a sfiorare molto lentamente l’asta del suo pene, quindi, sempre molto delicatamente e con la massima lentezza, presi tra indice e pollice la pelle, che fasciava la sua cappella ed iniziai a farla salire e scendere.
Il suo respiro tornò a farsi profondo e rapido e io feci scivolare il lenzuolo, con cautela, fino scoprire tutto quel bel cazzo, che era bianco, invenato e bello grosso.
Sempre con lentezza misurata, avvicinai le labbra alla cappella e mentre con la mano continuavo il mio su e giù, lo presi dolcemente in bocca. Era pulito e per nulla forte, davvero un bel cazzo e l’unico sapore che percepivo era un filo di presperma, che iniziava a fare il suo debutto.
Con la mano non mi fermavo e con la lingua lecavvo cappella, asta e scendevo fino alle palle, prima stuzzicandole con la punta e poi risucchiandole completamente dentro. Le sue mani stringevano il lenzuolo di sotto con forza sempre maggiore e mi accorsi, che la sua eccitazione cresceva, a mano a mano, che la mia lingua si avvicinava al suo ano. Decisi di scendere e con movimenti circolari leccavo quel bel forellino vergine. Quando vi spinsi dentro tutta la lingua che ho, esplose in un orgasmo violentissimo. Gli schizzi uscivano lunghi e violenti ed andavano a schiantarsi sulla parte di sotto della cuccetta soprastante.
Quando ebbe finito di venire, fece per alzarsi e parlare, ma lo fermai immediatamente con la mano appoggiata sul suo petto sussurrandogli “shhh shhhhhhh”.
Ubbidì e tornò a rilassarsi sulla schiena ed io tornai a dedicarmi al suo pene.
Tenendolo tutto in bocca, stando ben attenta a non succhiare provocando il tipico fastidio post orgasmo, lo massaggiavo con la lingua.
Dopo un attimo in cui perse parte della sua erezione, tornò ad inturgidirsi ed allora ricominciai con un pompino molto più energico.
Quando mi parve ben infoiato mi alzai, mi appoggiai alla scaletta col sedere ben sporto, mi spostai il perizoma dal forellino, lo inumidii bene col dito precedentemente insalivato ed attesi.
L’attesa non fu lunga, immediatamente mi fu dietro e iniziò ad accarezzarmi il culo. Temevo la sua reazione all’accorgersi della mia femminilità incompleta, ma non successe nulla, mi appoggiò la cappella all’ano e con la foga tipica dei giovani, mi inculò in un sol colpo, facendomi urlare da dolore.
Mi chiese scusa, ma io gli dissi di non fermarsi e così fece.
Mentre mi pompava, con una mano si appoggiava alla mia natica, con l’altra mi faceva una sega.
Quando lo sentii esplodere dentro di me, venni anch’io.
Rimasi in quella posizione un attimo, col braccio appoggiato alla scala e la testa al braccio. Lui prese un fazzolettino inumidito e mi pulì delicatamente l’ano e la cappella dalla sua e dalla mia sborra e poi mi ringraziò timidamente.
Ci addormentammo subito e poi… la gran figa sparì per sempre.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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