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Il sole fuori

Alcune delle sensazioni più eccitanti che abbia provato risalgono allo scorso anno. Probabilmente non sono così eccitanti ma a me danno sempre un brivido quando ci ripenso. Abitavamo in città allora (poi abbiamo scelto di trasferirci fuori) e la nostra era una delle tante palazzine di una zona residenziale di una grande città. Tutto ebbe inizio un sabato mattina. Mio marito aveva accompagnato le bambine dai suoi e si sarebbe fermato lì con loro per pranzo. Io non andai, avendo un impegno nel primo pomeriggio che non potevo, né volevo, rimandare. Appena uscirono di casa mi feci una doccia. Uscii dal bagno indossando il mio accappatoio bianco per tornare in camera da letto e vestirmi. C’era un bellissimo sole, così decisi di aprire le finestre per far entrare più luce. Mi accorsi che la finestra della palazzina di fronte si stavano aprendo proprio in quel momento. Lì avevo già visto altre volte una giovane ragazza di una ventina d’anni. Era spesso in compagnia del suo ragazzo, sembravano molto innamorati e spesso si spostavano sulla terrazza a fumare e a parlare. Mi vide che la stavo osservando e mi sorrise, continuando ad aprire anche la portafinestra. Aveva una semplicissima tuta indosso. Rimasi affacciata alla finestra prendendomi una sigaretta per godermi il sole. Lei, con apparente noncuranza sistemò il suo letto, spostando i cuscini e le coperte ripetutamente. Poi aprì l’armadio e tirò fuori alcuni vestiti, riponendoli sul letto. Senza girare lo sguardo verso di me ma sapendo benissimo che ero lì, affacciata, tolse la felpa della tuta e poi i pantaloni. Rimase con una canottiera chiara e un piccolo tanga. Sistemava i suoi capelli, si guardava allo specchio, fingeva di valutare i vestiti da mettere. Quella ragazza mi stava eccitando, sentivo la mia pancia, lo stomaco, il basso ventre, misi la mia mano sul mio corpo nudo. Ma non volevo perdermi un solo momento. Era bellissima e sapeva come muoversi. Poi si tolse dalla mia visuale, pensavo che avesse finito, così presi un’altra sigaretta per fumarmela e calmare un po’ dei miei desideri. Anzi, per prolungarli ancora un po’. E invece lei tornò di nuovo ai piedi del letto con in mano qualcosa che non riuscivo a distinguere e che posò sul letto, accanto ai vestiti. Tolse la canottiera, liberando un seno magnifico. Non era vicinissima ma potevo vederlo, o forse immaginarlo nitido. Rimase qualche attimo solo con il tanga, girandosi un po’ su stessa. Mi faceva salire una gran voglia di toccarmi, ma mi accontentavo del piacere degli occhi. Poi tolse anche il tanga e prese quello che aveva posato sul letto. Un altro tanga, che infilò, guardando allo specchio come stava sul suo culetto giovane. E il reggiseno per contenere il suo seno. La mia mano mi sfiorava la fica bagnata, eccitatissima. Lei si vestì con una gonna e una maglia nera, poi, come se nulla fosse accaduto, si sedette sul balcone, accendendo una sigaretta rivolta verso di me. Mi sorrise di nuovo, io ricambiai ma non ci dicemmo niente.
Decisi allora che era giunto il mio momento di farle conoscere il mio corpo. Mi spostai dalla finestra e lasciai cadere l’accappatoio, dandole le spalle. Feci tutto quello che lei aveva fatto davanti ai miei occhi. Indossai un completino di intimo, una gonna, una camicetta. Tutto molto lentamente, godendomi il piacere di essere guardata da una giovane ragazza.
Quando ebbi il coraggio di riposare lo sguardo verso il balcone di fronte la vidi che era in piedi, dietro la portafinestra. Mi fece un cenno di salutò con la mano e abbassò le serrande.
Feci lo stesso, mi sdraiai sul letto togliendomi i vestiti e rimasi sola con le mie mani che rivivevano quell’esibizione…

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