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Il marito medico...e la moglie infermiera

Stavo passeggiando con la mia bicicletta nuova regalatami qualche giorno prima per il mio diciannovesimo compleanno, per le strade del mio paese. Il sole primaverile accarezzava la mia pelle dandomi una piacevole sensazione. Mentre ero immersa nei miei pensieri uno stridio improvviso di gomme ed un botto. Mi ritrovo per terra senza capire cosa stava succedendo. La mia bici nuova è per terra vicino a me con la ruota davanti completamente storta. Sento dolore ad una gamba ed un braccio. Dalla grossa automobile ferma nel mezzo dell’incrocio esce un signore di 45 che mi aiuta ad alzarmi. “Ti sei fatta male? Come stai? Dobbiamo chiamare l’ambulanza?” Lo guardo in viso comincio a rendermi conto di quanto successo. Stavo attraversando un incrocio dove avrei dovuto dare la precedenza e l’auto mi era piombata addosso. Per fortuna andava abbastanza piano ed il signore alla guida è riuscito ad evitare il peggio. Ha colpito la ruota davanti della bici ed io cadendo mi sono graffiata gomito e ginocchio. “Sto bene, la ringrazio. Non mi sono fatta nulla!” Il signore nota i graffi e la bici rotta. Mi dice che lui è un medico e sua moglie un’infermiera. Abitano a poche decine di metri dal luogo dell’incidente e mi invita a casa loro per farmi medicare. Mi lascio convincere dai modi cortesi. Carica la bici rotta nel bagagliaio e mi fa salire in macchina. “Mi chiamo Luca e tu?” “Io Manuela” rispondo abbozzando un sorriso. E’ gentile, cortese ed anche un bell’uomo. Sicuramente più di un metro e ottanta, capelli corti e un’abbronzatura invidiabile per il periodo. Dopo pochi istanti entriamo in un garage sotterraneo. Luca parcheggia l’auto nel suo box e mi fa strada per andare in casa. Entriamo nell’ascensore e pigia il tasto 8, ultimo piano. Suona alla porta ed una signora sui 40, bionda, molto bella, con un grembiule bianco da infermiera ci apre la porta. “Ciao Cristina” esordisce Luca “ho avuto un piccolo incidente con Manuela e ora ha bisogno di essere medicata”. Allungo la mano in segno di saluto. Cristina prende la mia mano e con uno splendido sorriso mi fa accomodare in casa. “Vieni cara” mi dice indicandomi una porta “Aspettami nello studio che prendo il necessario per disinfettarti ed arrivo subito”. Lo studio è composto da un lettino, una scrivania, un mobile, una poltrona. Appeso alle parete un certificato di laurea di Luca e diversi attestati di Cristina. Cristina entra con in mano dei flaconi e del cotone. Dietro di lei Luca che si siede alla scrivania e comincia ad armeggiare con il computer. Cristina mi guarda il braccio escoriato. Inumidisce il cotone con uno dei flaconi ed inizia a passarlo sul gomito. “Brucerà un pochino ma vedrai che guarisci in fretta”. Finito l gomito guarda il ginocchio. I pantaloni sono lacerati. “Credo dovrai toglierti i pantaloni per poterti disinfettare il ginocchio”. Mi slaccio i jeans e mentre sto per toglierli guardo prima Cristina e poi Luca. Cristina capisce il mio imbarazzo e mi dice: “Luca è un ginecologo e non credo che si scandalizzi a vederti in mutandine. Ma se vuoi lo faccio uscire”. Luca si gira verso di noi abbozzando un sorriso. Mi sento una ragazzina scema e vergognosa. “Non c’è bisogno che esca dottore” rispondo e abbasso i pantaloni. Resto con il mio perizoma bianco, le calzine si spugna e la mia magliettina di cotone corta. Mi sdraio sul lettino e Cristina inizia a curarmi il ginocchio. Luca non sta più scrivendo al computer ma è rimasto girato a guardare l’intervento della moglie. Cristina è molto delicata e brava. Massaggia la parte ferita con i sui medicinali. Finito di medicarmi si accorge che ho una piccola escoriazione anche all’altezza dell’anca. Prende dell’altro cotone e mi deterge quel piccolo graffio con la mano mentre mi poggia l’altra sulla coscia quasi all’altezza dell’inguine. Non posso fare a meno di notare il suo tocco. La mano non è semplicemente poggiata ma mi massaggia impercettibilmente la coscia. E’ molto piacevole sentire quel tocco ed io mi rilasso. Chiudo gli occhi e con un riflesso incondizionato apro leggerissimamente le gambe. Cristina prende quei segnali come un invito. La sua mano si sposta fino a toccare le mie mutandine proprio dove le gambe si uniscono. Il suo tocco è lieve e dolce ed io non la fermo. Le sue dita scavalcano il tessuto delle mutandine e trovano prendo l’apertura della mia figa già umida. Cristina mi penetra mentre io apro di più le gambe. La mia mano cerca e trova le gambe di Cristina. Risalgo per il retro delle sue cosce, lunghe, lisce fino a dove il sedere inizia. Lo accarezzo senza trovare tracce di tessuto. Cristina sotto il camice è nuda. Da dietro infilo la mia mano tra le sue cosce che ha leggermente divaricato trovando una figa liscia e piena di umori. Le restituisco la penetrazione. Cristina si piega su di me e sento la sua lingua tra le mie cosce alla ricerca del clitoride. Ora ho le cosce completamente spalancate e Cristina mi sta scopando con la lingua mentre le sue dita si fanno largo nel mio culetto. Apro leggermente gli occhi e vedo Luca in piedi dietro la moglie con il suo enorme cazzo in mano che si sta segando. La mano che un attimo prima era nella figa di Cristina ora si allunga verso il cazzo di Luca. Lui si avvicina e se lo lascia prendere. Lo tiro verso di me portandolo verso le mie labbra. Luca si avvicina al lettino ed io finalmente lo prendo in bocca. Inizio a fargli un pompino mentre Cristina sempre intenta a leccarmi la figa si è liberata del camice. Luca La sta masturbando. Il suo cazzo mi riempie la bocca. Lecco la cappella, lo succhio, gli mordicchio le palle. Tra le mie labbra il suo cazzo è duro come il marmo e non vedo l’ora di sentirlo tra le mie cosce. Cristina smette di leccarmi ed io mi alzo da lettino. Sfilo le mutandine e la maglietta restando solo con le calzine. Mi siedo sul bordo del lettino aprendo le cosce. Con una mano mi accarezzo la figa allargando le labbra con le dita e allungo la mano verso Luca che no si fa pregare e si avvicina. Cristina prende in mano il cazzo del marito, si inginocchia e lo prende quel qualche secondo in bocca. Poi rialza e lo avvicina alla mia figa ormai pronta a riceverlo. Luca inizia a scoparmi mentre Cristina mi bacia in bocca. Il ritmo di Luca aumenta, Cristina mi bacia i seni mordicchiandomi i capezzoli ritti. Improvvisamente Luca estrae il cazzo dalla mia figa e lo punta sul mio buchino. Si ferma un istante a guardarmi. Sorrido, chiudo gli occhi e spingo la mia testa all’indietro in segno di totale abbandono. Luca spinge piano il suo cazzo nel mio culetto. Un breve istante di dolore. Cristina non smette di giocare con la mia lingua e mentre il marito mi scopa il culo lei mi masturb a la figa. Sono in estasi. Cristina sa bene come masturbarmi ed in breve mi porta all’orgasmo. Il ritmo non cala e poco dopo un altro orgasmo mi attraversa… poi un altro. Chiedo di fermarsi ma Cristina e Luca mi scopano senza tregua. E? stupendo come mi fanno venire in continuazione. Luca estrae il cazzo dal mio culo e Cristina si inginocchia per prenderlo in bocca. Capisco che Luca sta per venire e mi affianco a Cristina. Ci contendiamo quel cazzo che sta per venire come due bambini con la caramella. Luca viene in bocca a Cristina che riceve il primo fiotto di sborra. Prendo di forza il cazzo di Luca e lo infilo in bocca ricevendo i successivi. Luca svuota le palle nelle nostre bocche ingorde del suo seme. Io e Cristina ci baciamo scambiandoci la sborra residua. Luca si allontana dalla stanza. Cristina mi fa sdraiare ancora sul lettino. Prende dell’altro cotone e lo imbeve di un nuovo liquido. Lo passa sulle mie ferite. Mi da un bacio sulle labbra e mi dice posso rivestirmi uscendo dallo studio. Dopo qualche minuto rientrano entrambi, vestiti e professionali come all’inizio. Luca mi da una busta dicendomi di comprarmi una bicicletta nuova ed un nuovo paio di jeans. Mi congedo da loro, lascio la loro casa. Il taxi che Luca ha chiamato per fare ritorno a casa mi aspetta già in strada. Salgo, do il mio indirizzo e parte. Apro la busta e trovo un biglietto da 500 euro ed un ringraziamento da parte di Luca e Cristina per il bel pomeriggio passato.

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