Il gigante
Mi aveva detto: “Sei stata formidabile, mi hai fatto godere come non mi era riuscito mai in tutta la mia vita, proprio a causa delle dimensioni del mio pene. Se te la sentirai… mi piacerebbe riprovarci, magari a casa mia, così potresti stare più comoda. E mi aveva dato il suo biglietto da visita, dopodiché, dandomi ancora un bacio profondo mi aveva salutato. (vedi “Nei giardini di Piazza della Repubblica 5)
Era da qualche tempo che stavo pensando di chiamarlo. C’era, da una certo lato, la paura di riaffrontare quella “bestia” e da un altro la voglia, pazzesca, di riuscire nuovamente ad accoglierlo in me e sentirmi posseduta come mai lo er4o stata prima. Ero combattuta ma prevalse il desiderio, solo che a quel punto volevo arrivarci consapevole e preparata al meglio. Iniziai, pertanto, ad indossare durante la giornata un plug-in di una certa dimensione aumentando, dopo un paio di giorni, la dimensione e dopo un altro paio di giorni aumentandola ancora, arrivando, così, ad indossarne uno del diametro di quello del gigante. Andare in giro, durante il giorno, con quei dilatatori era una sofferenza, ma anche…. una goduria. Facevo fatica, davanti ad altri, a nascondere il piacere che provavo, sedendomi magari al bar per prendere un caffè o un aperitivo, sentendomi posseduto da quell’attrezzo.
Era qualcosa di una libidine pazzesca che, dovendo nascondere, era ancor più eccitante. Un giorno, un amico con il quale stavo prendendo un aperitivo e con il quale avevo avuto qualche storia, subodorò qualcosa, per cui, quando stavamo per andarcene e ci eravamo alzati. Mi diede un pacca sul culo che mi fece fare un salto con urletto, tanto che, guardandomi fisso negli occhi, mi disse: “ora vieni immediatamente a casa mia perché devo vedere cosa cazzo ti sei messo nel culo e devi farti inculare. Fu una goduta meravigliosa, eccitata com’ero.
Dopo una settimana ero convinta di poter affrontare “la bestia”, e pertanto gli telefonai. Quando mi rispose gli ricordai come ci eravamo conosciuti e che mi aveva dato il suo biglietto da visita. Fu felicissimo di sentirmi, mi disse che da quella volta non aveva più goduta se non masturbandosi, ripensando a come ero riuscita ad accoglierlo e, se me la sentivo, non vedeva l’ora di accogliermi a casa sua e vedere se….. riuscivo nuovamente a farmi penetrare da lui. Sentirlo così felice per la mia telefonata e desideroso mi ringalluzzì e, piena di emozione, gli risposi che ero pronta a riprovarci anche subito. Sentìì un urlo di gioia ed immediatamente mi disse: ”Se puoi… vieni subito, già non sto nella pelle dalla voglia di rivederti”.
Ci misi mezz’ora e quando arrivai mi accolse a braccia aperte e…. mi baciò in bocca, lussuriosamente, a tutta lingua, eccitandomi da impazzire. Mi trascinò in camera da letto ma a quel punto mi divincolai e gli dissi che avevo bisogno di rinfrescarmi.
Mi indicò il bagno e mi ci rifugiai, riprendendo fiato e riordinando le idee.
Mi rinfrescai la faccia, ripresi fiato e mi tolsi il plug-in che avevo ancora in culo, spalmandomi lo sfintere di Luan, abbondando. Rientrai in camera da letto e lo trovai nudo che si stava smanettando quel “boa constrictor” che si ritrovava tra le gambe. Mi spogliai. Mi ci inginocchiai davanti, iniziando prima a masturbandoglielo e poi iniziando a leccarglielo, cercando di sbocchinarlo. Era una cosa da slogarsi la mascella ma riuscì, più o meno, a farlo. Dopo un po’, però, mi fece capire che voleva provare ad incularmi, perciò smisi di leccarglielo e mi misi inginocchiato davanti a lui riproponendogli le raccomandazioni che gli avevo dato nelle toilette dei giardini, e cioè di lasciare che fossi io a riuscire a farmelo entrare, senza che lui spingesse. Ubbidiente me lo posizionò sul buco e rimase fermo, lasciando che fossi io a muovermi ed a farlo entrare. Iniziai a stringere e rilasciare il buco del culo, spingendomi, contemporaneamente, verso di lui. Stringi, rilascia, spingi… stringi, rilascia, spingi….. pin pianino stava iniziando ad entrare. Gli esercizi fatti con il i plug-in sembrava avessero dato una certa elasticità al mio sfintere tanto che, improvvisamente, me lo ritrovai dentro. Mi fermai, respirando in maniera accelerata, ma lui esplose in un “Sei incredibile… ci sei riuscito con una certa facilità, bravo!” Ripreso un ritmo normale nel respiro iniziai a succhiarglielo con lo sfintere, per prenderne le misure, per sentirlo meglio e dopo un po’ gli dissi: “Ora lascia che mi muovo io, poi quando te lo dico potrai iniziare a chiavarmi come meglio credi”.
Ed iniziai a muovermi lentamente, con calma, gustandomelo tutto. Il fatto che mi fossi allenato con i plug mi aveva dato un grosso vantaggio. Ero riuscito a farlo entrare quasi senza sentire dolore e ciò significava molto nello aggiustarmelo nel culo e goderne. Me lo gustai, adeguandomi sempre meglio, allargando sempre di più il mio sfintere finché sentendo che ero bello largo gli dissi: “Ora vai, chiavami per bene, sono la tua troia e chiavami come sai fare tu.”. Non me lo fece ripetere… iniziò a colpirmi con colpi profondi che mi sembrava mi arrivassero in testa. Era magnifico!! Ero sempre più morbido e lubrificato, anche perché me lo stavo gustando tutto. Mi piaceva da impazzire sentirmi posseduta in cotal maniera.
Mentre mi inculava mi stavo masturbando, cercando di trattenere l’orgasmo che, se mi fossi lasciato andare, sarebbe esploso in un nulla. Mi stava inculando alla grandissima; era una meraviglia sentirsi riempito così, era stupendo.
Era talmente felice di avere un culo accogliente che mi arava con continuità, mormorandomi in continuazione: “ dio… mi stai facendo impazzire, non credevo riuscissi di nuovo ad accogliermi, a farti inculare, invece… è anche meglio dell’altra volta!” - e poi “che culo stupendo, sei accogliente… ti inculerei per ore !” e ci dava dentro, senza sosta, portandomi a godere come un pazzo, mi sentivo sua e glielo dissi. “Sono la tua troia, scopami coma meglio credi” e lui… uscì, mi rigirò sulla schiena, mi alzò le gambe sulle sue spalle e…. mi rinfilò senza trovare ostacoli, guardandomi negli occhi e dicendomi “Mi stai facendo impazzire, non credevo potessi riuscire ad essere così disponibile” - “Ti voglio, sei mia !”
E continuò a chiavarmi finché non iniziai ad urlare “Godooo…. Mi stai facendo impazzire… ti prego, godimi dentro, voglio sentire che mi riempi.” Ma lui continuò a ravanarmi, facendo orecchie da mercante e portandomi alle soglie della pazzia.
Quando sentì che stavo tremando dal piacere, iniziò a godere, riempiendomi di sborra in quantità industriale. Rimase eretto, infilato dentro di me, inchinandosi verso il mio viso ed iniziando a baciarmi libidinosamente risucchiando la mia lingua e succhiandomi anche il cervello. Oddio… che chiavata… e l’avevo ancora dentro, ben infisso in me. … E la cosa mi piaceva, mi ero abituato ad essere posseduto da quel boa constrictor, che mi aveva fatto impazzire. Il mio culo, iniziò a contrarsi e succhiarglielo, tanto che lui esplose in un “Non è possibile, me lo stai succhiando, mi stai facendo un pompino con il culo !!” …. E per reazione iniziò nuovamente ad incularmi. Pazzesco. Non era un uomo, era una macchina del sesso. Meraviglioso!! Io ero sempre più aperta e disponibile. Iniziò a darmi colpi lunghi e profondi ed io iniziai a mormorare frasi senza senso. Ormai ero sua, completamente, poteva fare di me ciò che voleva, non sentivo più alcun dolore, ero come una bambola di pezza tra le sue mani. Iniziai a godere, riversandomi sulla pancia tutto il mio piacere, che lui raccolse con le dita andando poi a succhiarsele per poi riabbassarsi verso di me per baciarmi nuovamente condividendo il mio sperma. E mentre mi baciava venne nuovamente dentro di me, tanto che iniziò a tracimare dal mio culo. Si trattenne dentro di me ancora per qualche minuto e poi,
con calma, si sfilò dal mio culo, mentre si stava ammosciando, rimanendo peraltro sempre di notevoli dimensioni. Mi abbracciò dicendo che solo con me aveva goduto tanto e che non voleva perdermi.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97394
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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