I mesi passavano in fretta ora che G. era diventato mio complice in questi giochi perversi, riuscivamo a tener nascosti i nostri tradimenti senza far mai accorgere di niente nè mio marito nè mia figlia, terribilmente gelosi entrambi. Poi in una stranamente calda mattina di Marzo ricevetti una telefonata inaspettata.
Ero sotto la doccia, l’acqua scorreva su di me mentre mi insaponavo accarezzando delicatamente ogni parte del mio corpo, i seni, passando con cura le mani a coppa sotto di essi, arrivando a sfiorare appena i capezzoli rosei che si inturgidirono all’istante, il collo e la schiena, il sedere, indugiando con la mano nel solco profondo seguendolo fino ad arrivare al mio stretto ingresso posteriore e mentre le dita della mano lavoravano da dietro, con l’altra cercavo il mio sesso, caldo e bagnato. Lasciai entrare le dita in me, davanti e dietro muovendole con insistenza, ero eccitatissima, e mi bastò poco per godere, buttai indietro la testa e gemetti di piacere quando l’orgasmo mi prese. Sfilai le dita e assaggiai gli umori della mia fica, dio quanto mi piace quel sapore, finii di risciacquarmi e uscii ad asciugarmi. Il telefono al piano di sotto squillava. Corsi giù per le scale indossando l’accappatoio, risposi:
“Pronto”
“Ciao Marta! Sono Giorgia, come stai?”
“Oddio Giorgia quanto tempo! Benissimo e te? Che fine hai fatto?”
“Sono stata in giro per l’Europa per lavoro e sono tornata solo ieri sera, volevo chiederti se ti andava di vederci questa sera, approfittando del fatto che è la festa della donna, per raccontarci tutto quello che non ci siamo dette negli ultimi anni”
“Un idea grandiosa! Era tanto che non uscivo, mi farebbe veramente piacere! Ci incontriamo dal benzinaio in fondo al paese stasera alle 20?
“Perfetto cara, allora a stasera! Un bacione”
“Un bacio anche a te, a dopo!”
Era la festa della donna, non me ne ero neanche accorta! Ero felice di uscire un po’, era davvero così tanto tempo che non mi concedevo una serata per me, e la cosa mi mandava su di giri. Siamo cresciute insieme io e Giorgia, elementari, medie e liceo scientifico, poi lei aveva cominciato l’università, io mi sono sposata, abbiamo cominciato a lavorare in biblioteca ma io ho smesso dopo due anni perché ero rimasta incinta di L., ogni tanto veniva a trovarci a casa, era un’amica insostituibile, e mi ha dato una mano con la mia bimba appena nata. Terminati gli studi di medicina cominciò a lavorare nell’ospedale cittadino, ma era molto brava, e presto la chiamarono in un centro specializzato a Milano poi a Roma, Berlino, Londra e Zurigo, dove attualmente lavora. Ci siamo sempre scritte lettere e cartoline e ogni tanto ci sentivamo al telefono, la nostra amicizia continuava anche a distanza, eravamo amiche per la pelle io e lei. Ci assomigliamo molto e anche se lei è molto più formosa e più alta di me, ci scambiavano spesso per sorelle. Non vedevo l’ora di incontrarla.
Preparai la cena per mio marito C., dato che era al lavoro, lo chiamai per avvertirlo che stasera sarei uscita con Giorgia e che non ci saremmo incontrati a casa visto che lui avrebbe finito di lavorare alle 20. Mi disse che non c’era problema alcuno e che era contento che uscissi con Giorgia e mi disse di salutarla. Lo salutai e corsi dall’armadio, per scegliere i vestiti che avrei indossato per uscire. Trovai un paio di jeans molto attillati che esaltavano le mie curve alla perfezione, vi abbinai una camicetta bianca, un po’ stretta, ma decisi di tenerla sbottonata fino ai seni quindi non mi avrebbe dato problemi; sopra avrei messo un maglioncino beige generosamente scollato che avrebbe lasciato vedere anche la scollatura della camicetta. Scelsi un paio di autoreggenti nere a fiori che coordinai con mutandine e reggiseno dello stesso colore. Misi tutto sul letto e scesi in salotto a vedere un po’ di tv per far passare il tempo. Abbandonata sul divano con l’accappatoio mal legato che mi lasciava mezza nuda. Il tempo passava lento e io ero eccitata all’idea di uscire con Giorgia per divertirci come facevamo da ragazzine. Mi addormentai e, senza accorgermene, arrivò finalmente l’ora di prepararmi. Andai a sistemarmi i capelli, mi profumai e mi vestii. Presi la giacca, indossai un paio di decolleté nere con un tacco molto pronunciato e uscii di casa. Arrivata dal benzinaio parcheggiai e dopo cinque minuti arrivò Giorgia su una splendida BMW nera gigantesca; un chirurgo richiesto come lei guadagnava parecchio e poteva permettersi ogni lusso. Si accostò alla mia macchina e aprì la porta invitandomi a entrare. Era splendida come la ricordavo. Quando eravamo giovani si giravano tutti a guardarci quando passeggiavamo in città, e lei era rimasta tale e quale, solo qualche segno dei quarant’anni si intravedeva attorno agli occhi. Un vestito di velluto blu con le maniche lunghe, molto corto e attillato che evidenziava molto le sue forme, scollato all’inverosimile faceva uscire una 5^ di seno che metteva appetito anche a me. Calze nere e decolleté blu come il vestito, una donna da invidia. Rimasi stupita.
“Ma Giorgia sei splendida! Neanche da ragazza eri così bella!”
“Buonasera e grazie infinite! Anche tu comunque sei un bocconcino niente male!”
Scoppiammo a ridere entrambe come due ragazzine e ci salutammo con due baci sulle guance come una volta; si accese una sigaretta, abbassando un po’ il finestrino del transatlantico e decisi di accendermene una anche io. Mi raccontò di una vita lavorativa intensa ma soddisfacente e remunerativa, non aveva ancora incontrato l’uomo della sua vita ma la compagnia maschile non le mancava, come da ragazza del resto; mi chiese del mio matrimonio con C. e di mia figlia L. rivolgendosi a lei come la sua nipotina, e io le risposi che andava tutto a gonfie vele anche se la vita di casalinga non era così soddisfacente come la sua e che la mia bambina si sarebbe presto sposata (con il mio G.). Era contentissima e non le avrei certo rovinato la sorpresa dicendole che mi facevo scopare dal suo ragazzo!
Per il resto parlammo del più e del meno fino ad arrivare al locale, fuori città. Un posto che assolutamente non conoscevo, a metà tra una discoteca e un ristorante, con luci rosse molto basse, ogni tavolino era disposto lungo i lati della stanza immensa ed era nascosto da una tenda che si poteva aprire o chiudere. Su ognuno di essi vi era un candelabro con quattro candele accese senza sedie, solo comodi divanetti.
Ci sedemmo e immediatamente il cameriere ci portò via le giacche e il mio maglione per appenderli nello spogliatoio e tornò portandoci un drink come aperitivo, il locale si stava riempiendo e la musica cominciava a diffondersi alta nella sala. Mi piaceva tanto. Mi disse di non preoccuparmi e ordinare qualsiasi cosa, dato che metteva tutto in nota spese alla clinica. Il drink, molto dolce, mi fece effetto quasi subito, anche se molto leggero, sono completamente astemia, era più che prevedibile, ma quella sera avevo voglia di dare uno strappo alla regola. Ordinammo ostriche e bevemmo champagne, tanto champagne, ero quasi al limite, e stavo perdendo il controllo di me stessa, erano vent’anni che non mi ubriacavo, decisi di bere ancora un bicchiere, mi piaceva.
Lo spazio al centro della sala era rialzato da un gradino, dove gli altri avventori del locale, l’80% erano donne, ballavano, rimanemmo a guardarle ballare sorridendo, poi mi mise una mano sulla coscia, delicata, leggera e calda, e mi invitò a ballare. Salii sulla pedana e le porsi una mano per farla salire a sua volta, nell’atto di alzare la gamba per superare il gradino non potei fare a meno di notare che anche lei indossava delle autoreggenti, e sembrava che non portasse neanche le mutandine. Non so se fosse il caldo, il vino francese o le sue gambe fasciate in quelle calze sensuali ma mi eccitai d’un tratto, e cominciai a ballare stretta a lei che mi metteva una gamba tra le mie, facendola aderire alle mie cosce e io alle sue, sentivo le sue mani che accarezzavano la mia schiena e io feci altrettanto con la sua, mentre continuava a scendere fino ai jeans e al mio sedere, che strinse con forza. Due ragazzi sulla trentina si avvicinarono a noi, subito presero a ballarci dietro uno a me e uno a lei, poi si fecero più audaci mettendoci le mani sui fianchi, il mio avvicinò il suo sesso già turgido al mio sedere e alla mano di Giorgia su di esso, lei cominciò a muovere la mano su e giù accarezzando sia me che lui, poi, quando fece altrettanto il ragazzo dietro di lei, come un onda mi sorprese con un profondo e passionale bacio in bocca, al quale mi abbandonai con tutta me stessa come in trance. Sentivo i rumori liquidi e il risucchio delle nostre bocche unite, le labbra che scorrevano morbide sulle mie, e la sua lingua vellutata che inseguiva la mia in un gioco di carezze e capriole nelle nostre bocche. Era strano e paradisiaco insieme, quanto mi piaceva quel bacio, era così appagante e profondo che mi lasciai trasportare dalla sua guida. Si staccò da me con uno schiocco e un rivolo di saliva ancora ci univa, finendo poi nel solco tra i suoi seni lasciati quasi scoperti dall’abitino blu.
“E’ solo mia ragazzi, non c’è posto per voi stasera”
A quelle parole ciò che rimaneva di me si sciolse tra le sue braccia, ero così eccitata che mi sentivo un fuoco dentro, e avevo bisogno di lei per spegnerlo.
Mi guidò tenendomi per mano fino al tavolino, divincolandoci dai ragazzi, tirò le tende e si sedette accanto a me, rimettendo la mano sulla mia coscia come prima, sentivo il calore salire ero confusa eccitata e ubriaca, non so se fosse la cosa giusta da fare, ma sono un‘esperta di sbagli e così la lasciai fare persa nell’estasi. Mi baciò di nuovo intensamente come prima, sporgendosi su di me, e automaticamente portai una mano al suo viso che, dopo alcune carezze, si spostò sul suo seno, scoprendolo dal velluto blu che lo racchiudeva, mi staccai dalla sua voluttuosa bocca e presi il suo capezzolo tra le labbra mentre lei con una mano mi teneva premuta al suo seno e con l’altra mi accarezzava l’interno delle cosce, divenuto rovente per l’eccitazione e armeggiava con i bottoni dei miei pantaloni riuscendo ad aprirli e con il mio aiuto li sfilò completamente abbandonandoli sotto al tavolo. Era già salita alla camicetta aprendo ad uno ad uno i pochi bottoni che avevo chiuso, scoprendo il mio seno, chinandosi per leccarlo. La sensazione della sua lingua inturgidì immediatamente i miei capezzoli e fece sgorgare un fiume di umori tra le mie gambe, del quale si accorse subito appena mise due dita sotto le mutandine e dentro di me.
“Come sei bagnata” disse con un espressione carica di lussuria “non sapevo di farti quest’effetto, mia dolce viziosetta”
Non potei fare a meno che gemere e mugugnare il mio piacere mentre le chiedevo
“Mmmh…metti un altro dito dentro, mi fai godere così!”
Il mio desiderio fu esaudito all’istante. Le sue dita si muovevano con sapienza dentro di me, accarezzandomi sempre più a fondo, la musica era forte, e io gemevo ad alta voce senza pudore mentre mi esplorava con vigore. Le saltai sopra sedendomi sulle sue gambe andando a cercare il suo sesso sotto la gonna del vestito con le mani, e come credevo, era senza mutandine e sorprendentemente liscia e rasata. Come me era fradicia e senza sforzo alcuno entrai nella sua carne calda muovendo le dita dentro di lei, come faceva con me, mi liberò dal reggiseno per poter leccare meglio i miei seni e piano piano la spinsi a sdraiarsi sul divanetto. Rapida le allargai le gambe e infilai il viso tra le sue splendide cosce, cercando con la lingua il suo frutto proibito che era cosi caldo e dolce, e mentre leccavo il suo clitoride le lasciai entrare due dita nel sedere e lei urlava come se non avesse mai goduto così
“Dammi di più” implorava in estasi
E le misi due dita anche nella fica, sentivo le contrazioni dei suoi muscoli e capii che era prossima a godere di me. Affondai con più vigore sia dietro che davanti mentre la mia lingua leccava avida il suo segreto fino a farla venire urlando, inondandomi la bocca di lei. Si alzò mentre ancora tremava per il piacere, fece sdraiare me per potermi soddisfare come avevo fatto io, allungai una gamba sul divanetto mentre l’altra la portavo sullo schienale. Si avventò sul mio sesso con foga penetrandomi con le dita davanti, masturbandosi con l’altra mano, lo spettacolo che avevo innanzi agli occhi mi mandò così fuori di testa che venni immediatamente, ebbra di piacere. Dio quanto mi ha fatto godere.
Mi si sedette accanto sistemandosi il vestitino, mi baciò nuovamente con trasporto, facendomi gustare i miei umori dalla sua lingua e disse
“Sarà il nostro piccolo segreto, erano anni che volevo averti così, sei tu la donna della mia vita”
Sorrisi e le restituii il bacio dicendole
“Ci divertiremo come ragazzine ora che sei tornata”
Ci ricomponemmo il più possibile per poter uscire dal locale, pagò il conto e andammo a prendere la macchina. Continuavamo a guardarci e sorridere facendoci i complimenti l’una all’altra. Dal benzinaio mi diede un altro bacio passionale e mi strizzo un seno dicendomi
“Non vedo l’ora di rivederti Marta, non riesco più a starti lontana”
Ancora mezza brilla risposi
“Anche io Giò, non appena riesco a rimanere sola a casa ti chiamo immediatamente, e chissà…potresti avere un ulteriore sorpresa”
“Adoro le sorprese”
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101275
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11 anni fa
pillinca,
56/45
Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97446
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17 anni fa
valerio,
32
Ultima visita: 10 anni fa
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