Dopo qualche secondo di terrore, si fece coraggio e michiese "Antonio, ma ti rendi conto di ciò che può succedere?? passi perfarmi vedere il seno--magari nuda--. Ma non posso nemmeno immaginare chequalcuno mi possa toccare!! ". Aiuto, il vecchio doveva venirmi incontro,altrimenti avrei perso tutto. E così è stato.
"Signora, per legge nessuno può imporre a chiunquedi fare qualcosa contro la sua volontà ", la interruppe il vecchio. Saggio,eheh, non c'è che dire. La verità non la può dire. La sanno in pochi:praticamente tutti quelli che combinano l'incontro. Anche Giulio la sapeva, laverità :
"Antonio, per convincere Sandra e qualche altra,senza farsene accorgere, hanno una 'ricetta' segreta. Una specie di droga, o dieccitante colombiano. Fanno tutto in modo organizzato: appena entrate si passain una piccola stanza prima di entrare nel salone, ed in quel momento spruzzano in aria quella sostanza mista a fumogeno, per far apparire tutto come unatrovata scenografica". Eccezionale, il vecchio. Era riuscito in un secondoa rassicurare la mia Sandra.
"Fiuu che mi credevo. Meno male. Ma comunque non mifido. Antonio appena entrati tu devi precipitarti da me. Va bene il regalo, vabene farmi vedere in intimo, però ho paura".
"Ma figurati cara, geloso come sono, come potrei maipermettere a qualcuno di toccarti??". Falso. Falso e imbecille. Di essere geloso, lo sono sempre stato, ed anche di quelli pericolosi. Ma avevo il desiderio irrefrenabile di avere la mia Sandra disponibile a tutto, per me.
"Ora però ho bisogno di quel documento firmato, mavorrei anche incontrarvi separatamente. Questione di cinque minuti."Sandra si allontanò ed usci dalla stanza.
era il momento giusto per avvertirmi delle novità piùsuccose. "Sig. Antonio, ora le posso spiegare davvero come avviene iltutto. Sappiamo tutti e due il motivo della sua venuta. Non è il solo, anzi. La maggior parte delle coppie viene qui spinta dal desiderio del marito di"disinibire" la propria moglie o la propria fidanzata. In anni diesperienza abbiamo potuto sperimentare varie alternative, circa il prosieguo, esiamo arrivati ad un gioco molto intrigante. Tenga presente che ovviamente, nelsalone sono quasi tutti uomini; a parte i nostri aiutanti, ci sono facoltosi imprenditori in vena di follie, ragazzi valutati attentamente in base aprestazioni e dimensioni e due ragazzi di colore effettivamente iperdotati. Ledico anche la situazione in salone: è un locale completamente pavimentato damaterassini, con pochissima luce e tutti i partecipanti sono dotati di unamaschera per evitare spiacevoli incontri. Non c'è quasi nessuna possibilità diriconoscere qualcuno. Senza sprecare altro tempo, anche perché la sua signorapotrebbe avere qualche ripensamento, le spiego tutto: lei fa finta di entrare nel salone e va nella saletta privata. Tale saletta è dotata di un display con4 numeri, che inizialmente partono da 0: tali numeri rappresentano le volte chela sua signora ha un orgasmo, che un suo partner le viene nel davanti, nel didietro e in bocca. Per l'orgasmo di sua moglie lei deve dirci quali segnali delsuo corpo possono farcelo intuire. La cosa intrigante è che sarà lei a deciderei numeri da raggiungere: infatti questi valori saranno poi evidenziati nelsalone, per permettere ai nostri 'amici' di poter soddisfare il suo desiderio.Ultima cosa: ci sono due pulsantini removibili, sotto il display: lei deve solopremerli e posizionarli nel 'settore' che desidera. Rappresentano i nostri
'campioni' di colore: sarà lei che indicherà a loro comee se devono 'lavorarsi' sua moglie. Ovviamente, come per sua moglie, nemmeno per lei è possibile interrompere prima delle due ore: quindi nessun ripensamento".
Venni preso da una sensazione di terrore mista adangoscia: per la prima volta sentivo mia moglie, colei con la quale ho diviso tutto, che amavo follemente, trattata come una baldracca da monta. Ma vi eraanche quel desiderio di sapere come sarebbe andata a finire, talmente leimmagini erano che avevo in testa erano distanti: la purissima Sandra eun'ammucchiata. Figurarsi. Vinse, neanche a dirlo, il desiderio di andareavanti, anche se sapevo già cosa avrei provato in quella saletta, con lagelosia latente che mi ha sempre contraddistinto.
"Ma mia moglie, appena non riuscirà a trovarmi,cercherà di scappare!", riuscii a dire, anche per prendere un po' ditempo, e cercare di respirare.
"Eheheh, vede amico mio, non lo farà per dueragioni: la porta che permette di entrare nella stanza non ha maniglie nelsalone; poi, mio caro Antonio, la 'libella' fa miracoli e se ne accorgerà ..Eheheh"
"Ma ..la situazione igienica voglio dire tutti quegli uomini. Siamo sicuri?"
"L'unica persona che non ha consegnato il certificato per l'AIDS è proprio sua moglie, il suo amico Giulio ha garantitoper lei e poi non avremmo potuto continuare il 'gioco', con quella richiesta.Gli altri sono tutti schedati e fanno il test ogni 15 giorni. Anche gli ospitiesterni maschili hanno dovuto mostrare un certificato idoneo".
"Sa, mi spiace restare in una stanza senza poter vedere nulla".
"E qui che sta il bello, sig. Antonio: non è come crede lei. Il salone è dotato di ben 15 videocamere, tutte a infrarossi:praticamente come se fosse giorno. Cinque videocamere saranno continuamenteposizionate su sua moglie: 10 ore di riprese che le verranno consegnateall'uscita. E non è finita ancora."
"E cosa c'è ancora. Mi sembra di impazzire: non mista dando un attimo di respiro!"
"Eheheh ho quasi finito, non si preoccupi. Dopo ledue ore lei avrà la possibilità di entrare per cinque minuti nel salone, dotatodi occhialini ad infrarossi. Lei potrà vedere tutto quello che vuole mentre lasua signora non potrà vedere nulla, solo ombre. Le ricordo anche che tutti imiei collaboratori, i ragazzi di colore e i ragazzi che hanno superato lavalutazione settimanale, sono dotati anche loro di occhialini ad infrarossi. Aquel punto potrà prendere sua moglie e magicamente la porta si aprirà per poteruscire ed entrare nelle vostre stanze per il meritato riposo".Sghignazzava il vecchio, ne doveva aver viste di tutti i colori, ma devoammettere che la serata l'avevano preparata proprio in modo ineccepibile. Senzadire altro, firmai il modulo.
"Ora entrerà mia moglie? "
"Certo, deve firmare anche lei"
"Cosa le dirà "
"Tutte e sole parole rassicuranti. In sostanza chesi divertirà , che non deve aver paura ecc. E poi, dulcis in fundo le faròvedere questa cassetta" accese un videoregistratore posto sulla destra eil televisorino che aveva alle spalle prese vita: c'erano delle immaginiallegre, di coppie nude o in intimo, con coriandoli e stelle filanti che lafacevano da padrone.
"Una festa di carnevale??"
"Già , signor Antonio, non trova che una festa inmaschera possa essere credibile? E' eccitante, c'è il nudo, e non fa paura,eheheh". Non faceva una grinza. Quasi come inebetito uscii dalla stanza edissi a Sandra di entrare.
"Come mai tutto questo tempo?" mi chiese molto preoccupata.
"Non temere, ti fa vedere un filmino per far capire cosa succede. Tutto qui."
"Ok. Ma prima di firmare io leggo tutto. Va bene?"
"Certo, cara." aspettai una decina di minuti pensando alle migliaia di cose che sarebbero potute accadere, e se quel chestavo facendo e che stavo facendo fare a mia moglie, fosse la cosa giusta.
"Antonio, eccomi."
"Sandra, allora?" aveva un sorrisone: la cura del filmino aveva funzionato.
"Bene, un po' stravagante, ma a queste condizioni misembra molto simpatico. Forse hai avuto una buona idea: non ho capito però perché dobbiamo entrare separati"
"Credo sia una sorpresa, tipo siparietto"
"Ma io mi vergogno. Credo che starò per tutto iltempo in un angolo con le mani sul seno".
"Ehehehe chi lo sa, tesoro. Pensiamo solo adivertirci."
"Va bene amore. Spero solo di poterti far felice" partì un bacio dai mille significati. Fu il mio primo verotradimento. Non le avevo mai mentito.
"Caro, ma non ti sembra che sia davvero esagerato?" si riguardava continuamente nello specchio della nostrastanza. Aveva il seno praticamente fuori dal reggiseno, i glutei gonfi chenascondevano il minuscolo perizoma nero. Su mia richiesta, si era depilata lapasserina: il davanti del perizoma era volutamente semitrasparente,evidenziando la pelle chiara priva dei peli. Un bocconcino davvero arrapate:feci fatica per non saltarle addosso.
"Driiiin":il segnale. Lo squillo telefonico indicava di scendere al pianterreno, l'inizio della serata. Sandra sembravarilassata, nonostante fosse coperta solo da quei pochi grammi di tessutotrasparente: c'era in effetti un caldo asfissiante, ma mia moglie non simostrava in quel modo nemmeno in casa, per paura delle finestre, e quindi diqualche involontario guardone.
"Eccovi qui. Sandra, lei è davvero bellissima. Hadelle forme invidiabili". Sandra cambiò colore immediatamente: la sua timidezza è sempre stata un problema.
"Bene, signor Antonio: lei deve entrare dalla portablu, lei signora dalla porta rossa. Una volta entrati vi troverete in un ingressino: ci sarà un po' di fumogeni che serviranno per la 'scena' ".
"Va bene" rispondemmo in coro. mi venne lapelle d'oca, nonostante la temperatura africana. Stavo per lasciare la mano dimia moglie. L'avrei ripresa solo dopo due ore, dopo chissà cosa. Per due ore sarei rimasto in uno stanzino, chiuso, con la consapevolezza che molte mani avrebbero toccato quel seno, quei glutei, la mia passerina. Mi diede un ultimobacio.
"Caro, ci vediamo fra un secondo nel salone. Miraccomando. Non fermarti. Lo si che mi vergogno, combinata in quel modo".Venne presa delicatamente con il braccio dal gestore e venne accompagnata davanti alla porta rossa. Questa si aprì lentamente e lei entrò. La porta sirichiuse e con lei anche il mio cuore. Mi venne di nuovo quella maledetta sensazione di terrore.
"Non si preoccupi, venga: l'accompagno nella stanza.Ci sono altri due mariti come lei." come, altri due? allora diceva il veroil vecchio. Siamo in parecchi ad avere quel problema. Lo seguii come un automaed arrivammo in una stanza anonima, senza mobili: solo tre sedie ed una paretecon quei display. Intravidi subito un nome "Sandra" davanti all'unicasedia vuota. Era quella destinata a me. Mi voltai e notai i due miei colleghidi sventura: un signore sopra la trentina, ben distinto, alto. Poi un signoreanzianotto, tarchiatello, sulla cinquantina.
"Sono italiani anche loro", mi disse. "Ilprimo si chiama Andrea ed è qui da quasi venti minuti. Il secondo da più di unora, si chiama Lorenzo".
"Ora vi lascio. Sapete già tutto. Ma prima devedarmi i numeri da comunicare ai ragazzi." non sapevo cosa dire. Qualinumeri. Non ci avevo pensato. Cazzo. Sparai a casaccio "Tutti 5". Idue compagni di sventura si girarono di colpo: avevo sparato alto? troppo basso? Mi girai di colpo verso il gestore, che mi rassicurò: "Un buonnumero. Complimenti".
Oddio. Mi sembrava di trovarmi come un bambino in attesadel dentista. Che sensazione sgradevole. Pian piano mi accomodai senza dire unaparola sulla mia sedia. Tutti segni 0. Bene. Pensai. Ma erano passati solo 3minuti. Cosa stava succedendo là dentro? girai nuovamente lo sguardo versoAndrea, alzai gli occhi per vedere il suo display: la sua donna era venuta 1volta, ma i ragazzi si erano scatenati. Ben 7 volte erano venuti nel corpo diLoredana, sua moglie. Anche una volta nel culo. Ahhh il culo della mia Sandra.Non ci riuscirebbe nessuno a violare il suo di dietro. Nemmeno con un chilo di cocaina.
"Driiin". Cos'era? questo squillo mi era nuovo.Mi girai verso Lorenzo. Il suo score era aumentato: la sua Sofia aveva ingoiatoun bel po' di seme da qualche giovincello. Incredibili i numeri di Sofia: eravenuta 4 volte, 5 volte avevano abusato della sua fica, 2 volte del suo culo, eben 7 pompini con ingoio. Incredibile.
"Driiin". Di nuovo. Mi girai verso Lorenzo.Chissà cosa aveva combinato Sofia, questa volta. Cazzo, nessuna variazione. Maallora Andrea sicuramente lui. Osservai il suo display: nulla. Mi venne quasiun infarto: non riuscivo ad alzare lo sguardo verso il display di Sandra. Mifeci coraggio e vidi il primo "uno" stampato sotto la scritta"davanti". E' fatta. Uno dei ragazzi si era scopato mia moglie, ilsuo seme le stava riscaldando le pareti interne della vagina. Seme di unosconosciuto. Sperma non mio. Oddio. Non sapevo cosa pensare, cosa fare: mialzai di scatto, ero diventato bollente dalla rabbia ma anche dall'eccitazione.Osservai nuovamente Lorenzo, lui aveva dato i numeri alti all'inizio: un ora equindici e la sua mogliettina si era fatta sbattere già 18 volte. Mi ci vollero2 minuti buoni per calmarmi: gli squilli dei miei due compagni erano continui:Andrea era davvero molto sereno, mentre Lorenzo sembrava essersi fatto ancora piùpiccolo. Mi sedetti e proprio in quel momento arrivò il mio secondo squillo:secondo davanti, e erano passati solo 12 minuti! oramai mi rassegnai: ecco ilterzo. Tutti davanti. Su questo c'erano pochi dubbi. Dopo quaranta minutiarrivò il primo ingoio di Sandra: ripensai a quelli che mi faceva, sempremalvolentieri, solo per farmi felice. Ora aveva nello stomaco una buona dose disperma di un perfetto sconosciuto. E tre dosi nella fica. Il gestore me loaveva assicurato: vedrete che con quella 'roba' nulla resiste. Iniziai apensare alle cassette: da un lato le volevo bruciare, dall'altro avevo undesiderio irrefrenabile di vedere le performance di mia moglie. Ma mentreriflettevo ecco un doppio squillo: era oramai inconfondibile, era quello dellamia Sandra: ma perché due? alzai gli occhi curioso e non riuscii a credere aimiei occhi: era stato violato il culo della mia Sandra, e per di più mentre leisi beveva comodamente il suo secondo succo di palle. Il culo di Sandra, queiglutei così morbidi, quel buchino così dolce, ero riuscito in tutti gli anni dimatrimonio a leccarglielo solo due volte. Ora era stato sfondato da un ragazzocon un randello di carne. Vidi Lorenzo alzarsi: aveva lo sguardo perso nelvuoto: lo score di Sofia era incredibile. Erano passate due ore e lei erariuscita a bere dieci dosi di nettare, dieci volte era stata infornata neldavanti e 5 volte dietro. Lei era venuta per 3 volte. Per non pensare alla miaSandra, mi feci coraggio e chiesi a Lorenzo "Scusi ma quante volte avevastabilito?" lui si girò e con un filo di voce mi disse "mi volevapunire per un tradimento di un anno fa. Un semplice pompino in ufficio,capisce? Il numero lo ha stabilito lei. Per punirmi. Voleva battere il recorddel locale. Dieci di tutto. C'era quasi riuscita, la maledetta." mi salutòcon un cenno del capo e lo vidi sparire dietro la porta aperta da un addetto:lui aveva finito il supplizio. Mi voltai verso Andrea: la sua Loredana si erafermata: nessun nuovo aumento, da più di dieci minuti. Mi girai verso ildisplay di Sandra, fissando l'orologio: un'ora e venti. Alzai gli occhi e dinuovo mi venne un mezzo infarto. Era venuta 4 volte! Lei. La mia Sandra, cheper venire una volta ho dovuto pregare per un mese e sudare sette camicie.Incredibile. Ma poi vedo gli altri numeri: cinque uomini le erano venuti nellafica, cinque nella bocca e quattro in culo. Fui preso da un raptus senzaprecedenti: presi entrambi i pulsantini, quelli dei ragazzi di colore e li misinello stesso momento in corrispondenza del davanti e del di dietro. Oramai nonragionavo più. Mentre mi accingevo a fare ciò, anche il quinto aveva consegnatola sua cospicua dose di sborra nell'intestino della mia signora. Non riuscivo aimmaginarla: con tutti quei ragazzi addosso che la sodomizzavano, lapenetravano, le riempivano di sborra ogni buco. Venti minuti mancavano, oramaiavevo fatto partire anche i negri; ero in piena crisi. Passavano i minuti,nessuno squillo. Andrea era andato via senza dirmi una parola. La sua Loredanaaveva fatto le cose in grande, anche se gli ultimi minuti non aveva combinatonulla. Ad un certo punto fissai i pulsantini di Andrea e Lorenzo: nessuno deidue li aveva utilizzati. Oh mio Dio, forse avevo esagerato: forse loro sapevanoche poteva essere un trauma troppo grande.
"Driiiin": squillo singolo. Il 6 incorrispondenza della fica di Sandra era lì a testimoniare che anche le palleenormi di uno dei due stalloni negri si erano svuotati nelle viscere della mia amata moglie. Ero esausto: mi venne in mente la storia dei '5 minuti' e mi misia bussare come un pazzo sulla porta. Volevo entrare prima che anche l'ultimo sifosse scaricato dentro mia moglie. Forse potevo fermarlo, almeno lui. Miaprirono subito, consegnandomi gli occhialini. Mi precipitai verso la porta rossa,che si aprì senza nessun problema. In un baleno mi ritrovai dentro: un caldoallucinante, una folla di ragazzi nudi sparsi a gruppetti nella stanza. Nonpersi un secondo. Cercai con lo sguardo mia moglie. Non riuscivo a trovarla.Con gli occhialini l'immagine era chiara, ma tutta rossa: i colori non si riuscivano a distinguere. Distinsi però delle urla di piacere impressionanti:non avevo mai sentito gridare Sandra in questo modo. Ma la voce era sua. Roca,ansimante, ma era la sua. Mi diressi verso le urla.
"Ahhhhhhhh sì bastaaaa no ancora non ce la facciopiùùù" frasi sconnesse. Eccola: finalmente la vidi, o almeno la intravidifra un nugolo di ragazzi che la circondavano. Tutti ridacchiavano parlottandofra loro. Mi feci largo, e quando riuscii a crearmi un varco, i miei occhi nonriuscivano a credere a ciò che vedevano. Mia moglie alla pecorina veniva letteralmente montata da un negro di almeno 190 centimetri, un gigante. Eratutto sudato, ma continuava a sodomizzare mia moglie con un arnese che era esattamente il doppio del mio. Colpi incredibili si abbattevano sulle natiche di Sandra:lei cercava di sorreggersi, ma a volte i colpi erano talmente forti che crollava a terra, per poi farsi rialzare dagli altri spettatori. Il viso eracompletamente ricoperto di una crema gelatinosa, non aveva più una cellulascoperta. Il negro mi prese per un braccio, senza smettere di sbattere Sandra,e mi avvicinò a se.
"Vedi tua moglie? Ora ti faccio vedere come abbiamoridotto il suo culo" uscì l'enorme verga dal culo di Sandra: davanti a meavevo una voragine, ed in fondo si poteva addirittura vedere il liquidoseminale di quelli che avevano già abusato del mio dolce proibito. Ma l'assenzadi uccelli nel culo di Sandra durò un attimo: il negro introdusse il suo enormecazzo nuovamente. In un sol colpo l'intera lunghezza della sua asta sparìnell'intestino di Sandra: rimasero fuori solo le enormi palle. Un paio di colpie quell'armadio di ebano eruttò nel culo. Se possibile cercò di penetrarlaancora di più in quel momento: sembrava che il cazzo dovesse uscirgli dallabocca. Per buoni venti secondi si sentivano solo le urla di liberazione delnegro e quelle della mia Sandra, che era venuta ancora una volta. In pochi secondi comparvero degli inservienti che presero dolcemente la mia Sandra, la posarono su di una barellina da campo e la portarono fuori.
Io li seguii senza fiatare. Oramai paonazzo, lesensazioni che provavo erano incredibili ed inspiegabili. Vedere la mia Sandra essere montata, inculata da un cazzo nero così grosso, era stata una esperienza davvero troppo forte. Mentre seguivo gli inservienti con la mia Sandra, latesta mi girava in modo incredibile. Ero certo di stare per svenire, ma la miaforza di volontà mi imponeva di resistere: volevo assicurarmi delle condizionidi mia moglie. I due ragazzi, una volta arrivati nella nostra stanza,adagiarono Sandra sul letto e andarono via. Io mi avvicinai lentamente a lei.Incredibile: si era addormentata. Dopo quello che aveva passato, lei dormiva,ed anche serenamente. Le aprii le gambe: era interamente impiastricciata disperma, ma quello che notai era incredibile: un rivolo di sborra stavalentamente uscendo dal culo e dalla fica di Sandra, scorrendo sulle cosce perpoi fare capolino sulle lenzuola del letto. Aveva ancora l'ano completamenteaperto: le misi due dita dentro con estrema facilità . Sentii bussare allaporta: andai ad aprire e mi si presentò davanti il gestore con dietro uno deidue ragazzi di colore.
"Questi sono suoi signor Antonio", mi disse,allungandomi una busta con delle videocassette dentro.
"E' rimasto soddisfatto del servizio? E' andatotutto come voleva, no?"
"Sssssì certo ma.."
"Niente ma godetevi lo spettacolo dellevideocassette e ..vi auguro di ritornare presto". Si fece avanti ilragazzo di colore: sembrava ancora più grosso di quando lo avevo vistoall'opera.
"Volevo solo dirle che ha una moglie favolosa. Lopotrà notare in videocassetta, comunque. Ma volevo chiederle, come ha fatto alasciare sua moglie con il culo vergine? E' una cosa fantastica! pensi che abbiamo faticato a tenere tutti lontani. Molti però ne hanno approfittato, enon lo abbiamo segnato nel display, capirà ". Mi salutarono e andarono via,senza aggiungere altro. Quindi il culo di mia moglie era stato lavorato da parecchiragazzi. Al diavolo il sonno, coprii mia moglie con una copertina e misi laprima videocassetta, volevo gustarmi l'emozionante entrata. L'immagine eraperfetta, e anche l'audio era chiaro. Ecco mia moglie che entra in mezzo atutto quel fumo.
"Antonio, dove sei? Mi gira la testa. Non riesco avedere nulla. Antoniooo" aveva la voce stranamente tremolante, segno chela droga stava facendo effetto. Neanche il tempo di chiamarmi nuovamente che dadietro la circondarono due mani enormi: presero immediatamente possesso del suo enorme seno, immediatamente liberatosi del reggiseno.
"Chi sei, tu? Tu non sei Antonio. Aspetta. Non esagerare. Chi sei?" Si girò e a tentoni cercò di riconoscere quello sconosciuto che continuava a tormentarle i capezzoli. Pian piano iniziò atoccare il petto muscoloso e senza un pelo.
"Non sei Antonio smettila con i capezzoli ti prego" nulla. Lei cercava dicapire qualcosa e la voce si faceva sempre più tremolante.
"Aspetta, cerchiamo prima mio marito. Ti prego voglio capire chi oddio!!" le sue mai arrivarono proprio sul cazzo del ragazzo: in video si poteva vedere bene quello che la mia Sandra toccò, ed ebbe giustamente un mezzo infarto. Una proboscide di proporzioni immense, anche più grosso di quello del negro visto in diretta.
"Ma è quello che penso io? E' .. E' oddio--.."il ragazzo dolcemente fece mettere in ginocchio la mia Sandra: si trovò con ilviso a pochi centimetri da quell'arnese. La curiosità e la droga fecero il resto: in pochi istanti la cappella del cazzone era preda della bocca casta ecuriosa della mia Sandra. Iniziò piano, con brevi tocchi di lingua, per poifarsi sempre più profondi, fino a riuscire ad inghiottire un terzo delrandello. Nel frattempo la camera passò dietro la Sandra:un bel ragazzo sistava lubrificando il suo arnese, grosso ma nemmeno paragonabile a quello cheaveva in bocca mia moglie. Con fare subdolo ma efficace il ragazzo riuscì a posizionare la mia Sandra alla pecorina, mentre lei era intenta a stantuffarequel gioiello mai visto. In pochi istanti il ragazzo inserì il suo cazzo nellafiga di mia moglie.
"Ohhhhhh" riuscì a dire Sandra, senza minimamente spostarsi da quella posizione. mai mia moglie aveva avuto a che fare con due cazzi. Continuava a giocare con il cazzone enorme, mentre il ragazzo come una furia la sbatteva per bene. Il culo di Sandra danzava in modo meraviglioso, come lo avevo sempre sognato.
"Ahhhhhhhhhhhh" il ragazzo, dopo due colpi diassestamento, aveva sborrato dentro mia moglie, la quale non si era mossa di unsolo centimetro: aveva in mano un diamante e voleva tenerlo tutto per se. Dopo breve arrivò il momento del ragazzone con il randello incredibile. Fece le cose per bene: fermò la mia Sandra oramai in preda ad una foga senza eguali e lafece stendere, con la testa leggermente piegata all'indietro. Inserì il suo uccellone nella passerina bagnata di Sandra con molta difficoltà , era davveroenorme. Sandra assecondava i movimenti:ecco, finalmente era entrato e iniziò unsu e giù lento ma profondo. Ogni volta che quell'arnese entrava nella figadella mia signora, i suoi occhi si spalancavano, fra l'incredulo ed ilsognante. Ci volle pochissimo, la mia Sandra aveva lavorato bene di bocca,prima. Un urlo anticipò la sua venuta, e vidi mia moglie nello stesso momentogodere per essere riempita per bene. Non finì di pulire il cazzo del ragazzoche le si avvicinò un signore piuttosto attempato.
"Ora vedrai cosa vuol dire godere" le disse, esenza dire altro la girò verso di lui e la penetrò. Iniziò lentamente, poi lave locità cominciò ad aumentare e poi ancora e poi ancora. Dopo un paio diminuti sembrava un martello pneumatico conficcato nella figa di Sandra checominciava ad urlare come una forsennata. Le piaceva da matti quel modo difottere, io non lo avevo mai saputo. La cosa andò avanti per diversi minuti,poi anche il signore attempato riempì la mia signora. Appena due minuti dicalma, per consentire a mia moglie di riprendersi da tre sborrate: non riuscivoa riconoscere la mia pudica mogliettina, che odiava fare sesso. Che zoccola era, in realtà . Mentre era ancora stesa, senza una parola un signore sullaquarantina prese il suo cazzo e lo infilò nella bocca di Sandra. Iniziò astantuffare in modo forsennato. Si vedeva che aveva una voglia repressa, quellolì. Ad un certo punto si fermò e le disse:
"Ora voglio che tu beva tutto" annuì con la testa, la mia mogliettina. Un urlo indemoniato avvertì dell'arrivo del seme: le riprese fecero un primo piano da film porno. Poteì chiaramente vedere la gola di Sandra muoversi in modo da deglutire lo sperma dell'uomo, che non la smetteva più di eruttare. Un fiume direttamente nello stomaco: avevo quasi la sensazione che stesse bevendo da una bottiglia. Almeno una decina di copiosigetti finirono nella gola di Sandra, che a fatica riuscì poi a respirare.
"Era tantissima. Ma quanta ne avevi nelle palle???" Nemmeno il tempo di riprendersi che si avvicinarono in due, non si potevano vedere chiaramente, ma sembravano ragazzi: senza dire una parola presero la mia Sandra e la posizionarono alla pecorina: il primo spinse il suo uccello nella bocca di mia moglie che immediatamente iniziò a ciucciare dabrava porca. Intanto il secondo iniziò, senza farsi vedere da mia moglie, alubrificarsi il cazzo di proporzioni ragguardevoli. Appena finito, piantò la sua mazza in figa, cominciando un andirivieni da svenimento. Il ritmo martellante si ripercuoteva nel pompino: la bocca di mia moglie era diventata praticamente una seconda vulva.
Dopo un paio di minuti, con mia moglie praticamente inebetita dal piacere che stava provando, il ragazzo uscì il randello dallafiga e lo posizionò in linea con il buchino del culo. Stavo per assistere allasodomizzazione di mia moglie. Mille volte avevo sognato questo momento, anchese l'artefice, nei miei sogni ero io. La telecamera si posizionò in modo taleda produrre un primo piano da sballo: mia moglie era intenta a completarel'opera del pompino. Con un colpo di reni il cazzo entrò nel culo. Mia mogliesi fermò di colpo, emettendo un urlo di dolore. Il ragazzo non si scompose. Inmodo naturale continuò a spingere nel culo di Sandra fino a penetrarla completamente. Il primo cazzo era entrato nel culo di mia moglie. E non era il mio. Mia moglie si bloccò, continuando ad urlare: il ragazzo iniziò astantuffare nel culo piano piano. Nel frattempo il primo ragazzo ripresepossesso della bocca di Sandra e ricominciò a scopare la sua figa personale.Sandra riprese il ritmo. Ora sembrava piacerle anche questa penetrazione. Nonpiù urla ma di nuovo gemiti di piacere. Il movimento durò qualche minuto,dopodiché il ragazzo le venne nell'intestino. Ebbi un brivido intenso. mentreil primo spruzzava le ultime gocce di sperma nel culo, il secondo venne intensamente nella gola di Sandra: anche in questo caso deglutì senza batter ciglio, anzi: le doveva proprio piacere perché non si staccò da quel cazzo nemmeno dopo che ebbe finito di sborrarle in gola tutto il suo nettare. Ad untratto la telecamera riprese il viso dell'ultimo ragazzo: oddio .era ..era non ci posso credere era quel bastardo di Giulio. Maledetto. Ora avevo capito tutto. Era stata tutta una scena per fottersi mia moglie. Non le aveva perdonato quel rifiuto, anni prima.E il bello era che l'aveva fatto coperto dall'anonimato. Venne inquadrato ilsecondo ragazzo, quello che aveva sfondato il culo di mia moglie: stavo persvenire. Era Angelo, o meglio Angelino. Il nipote diciottenne di Sandra. Giuliolo conosceva bene, e a mia insaputa aveva avvertito di tutto il nostronipotino, che sicuramente non aspettava altro.
"Oddiooooo". Sentii dietro di me. Era miamoglie, si era appena svegliata ed aveva visto tutta la scena. Mi girai versodi lei, cercando di mettermi fra lei e lo schermo, ma troppo tardi.
"E' Angelino ..mio Dio mi hai fatto scopare anche danostro nipote e da Giulio!!!"
"No cara, vedi. Mi è sfuggita di mano la situazione.Hanno organizzato tutto senza dirmi nulla--"
"Lurida carogna. Proprio una puttana, dovevi farmidiventare? Mi hanno penetrato dappertutto. Sono piena di seme. Ma davveroquesto volevi?" non aspettò la mia risposta. Si alzò e, barcollando,indossò una vestaglia ed aprì la porta della stanza.
"Se entro 20 secondi non mi raggiungi in macchina,parto da sola."
"Aspetta amore, fatti almeno una doccia.Ragioniamo" macché, era già arrivata alle scale. Raccolsi tutto ilpossibile e le corsi dietro. Salutai con un cenno il gestore, fermo davanti alportone nero, e raggiunsi in macchina mia moglie. Senza dire una parola, avviaila macchina e partii. Le ore di viaggio passarono lentamente,..fra un"bastardo" ed un "te la faccio pagare". Appena arrivati,uscì dalla macchina dicendomi: "Tu vai a dormire in albergo, o dove cazzovuoi. Domani ti faccio chiamare dal mio avvocato, per sistemare la nostra piccola insignificante pendenza". Entrò nel portone, sempre vestita dellasola vestaglia. Notai il suo sedile completamente intriso di sperma: per tuttoil viaggio ne era fuoriuscito dall'ano e dalla passerina. Ero frastornato. Pertutto il viaggio cercai un rimedio, un qualcosa per cercare di aggiustare lecose; ma la presenza di Giulio e di Angelino era stata davvero una sorpresa,per me.
"Eccola, finalmente, dottor De Angelis. Sua moglie èarrivata". Infatti ecco una Punto rossa. Non è sola. Lo immaginavo: c'èGiulio con lei. me lo sono meritato.
"Ciao a tutti. Scusate il ritardo. Toh c'è anche ilcornuto" meritato, anche questo. Fisso la mia Sandra: sguardoallegro,vestitino succinto. Niente reggiseno. Ha proprio organizzato tutto.Intanto Giulio senza dire una parola sbaciucchia sul collo la mia piccolina,che ricambia con un ridolino.
"Bene, possiamo andare nel mio studio."
"Va bene, vi raggiungo subito. Devo solo pagare leconsumazioni al bar". Ho mentito. Sono diventato bravo a mentire. Nonriesco a salire le scale in loro compagnia. Mi concedo ancora qualche istante.
La nebbia è andata via, finalmente. C'è addirittura ilsole. Io però sento freddo. Ancora tanto freddo.
MAX_101
Commenti