E' sera, l'aereo partito dallo scalo di Houston sta per atterrare all'aeroporto di Fiumicino. Ho le gambe indolenzite per le lunghe e noiose ore di volo. Rodolfo, il mio neo-marito, è rimasto semiaddormentato nelle ultime tre ore di volo. Osservo le luci di Roma dall'alto scorrere sotto di me. Concluso il viaggio di nozze rieccomi all'ovile, alla realtà quotidiana. Nel taxi che ci porta in centro dall'aeroporto riaccendo lo smartphone e lo scorro distrattamente. Tra i diversi messaggi trovo quello di Fausto, l'uomo con cui sono andata a letto non più di un paio di mesi fa e reincontrato solamente il giorno della mia cerimonia nuziale. In questi ultimissimi giorni la nostra corrispondenza elettronica a base di sms si è fatta decisamente molto intensa ed esplicita. Proprio la penultima sera, dopo una serata in discoteca faccio l'amore con mio marito sulla spiaggia, poi al ritorno nella nostra cabanha subisco un secondo assalto. Mi ritrovo presa alla pecorina sul letto con la porta della camera lasciata volutamente aperta sul camminatoio davanti al mare. Si merita proprio, questo mio focoso marito porco, di essere spompato completamente. Lo incito a farmi vedere come è bravo a "fottere le troie". E' il genere di incoraggiamento che lo fa subito ansimare come un cavallo da corsa, facendolo crollare letteralmente coperto di sudore nel letto messicano dopo avermi riempito la passera di seme... aspetto che si addormenti, vado in bagno, mi riempio la vasca di acqua calda e profumata, mi immergo e mi rilasso, accarezzandomi il corpo. L'aria tiepida della notte, carica di mille profumi, entra dalla finestra spalancata caricandomi di mille pensieri. Prendo lo smartphone e scrivo a Fausto chiedendogli se è in ascolto... mi arriva la sua conferma dopo pochi minuti, allora le mie carezze si fanno più intime. Gli scrivo che ho appena scopato due volte con mio marito ma che ora mi sto toccando pensando al suo grosso cazzo nodoso... Insomma, ormai il genere di sms che ci scambiamo non lasciano più dubbi sulla mia incapacità di mantenere i giuramenti appena pronunciati davanti al prete...
Eccoci a Roma, ma ora tutto per me è cambiato. Da oggi non vivo più con i miei genitori e tutto era stato predisposto per trasferirmi nell'appartamento di Rodolfo. Mia madre ha provveduto a sistemarvi tutte le mie cose mentre noi eravamo in viaggio e ora mi ritrovo improvvisamente moglie e padrona di casa. Il giorno successivo al nostro ritorno io e Rodolfo lo trascorriamo piacevolmente in parte a letto, in parte a scartare e sistemare i vari regali di nozze, a collaudare il nuovissimo televisore ultrapiatto, a rivedere i film girati in Messico...
Ma mentre Rodolfo dal giorno successivo deve tornare al lavoro io posso godermi una settimana di ferie aggiuntiva allo scopo di organizzarmi le mie cose ed adattarmi al nuovo ambiente.
Appena Rodolfo esce di casa, è lunedì mattina, una sorta di fuoco inizia ad attanagliarmi le viscere. Mi alzo, faccio colazione, rassetto un po' la casa, ma ho in testa uno ed un solo pensiero fisso. Mi decido, alla fine, prendo lo smartphone e mando un sms a Fausto:
"Ciao mio caro, sono a Roma ed ho la giornata piuttosto libera...".
Non passano due minuti che mi arriva la risposta:
"Sei sola, posso chiamarti?", a cui segue la mia risposta affermativa. Il cellulare squilla quasi istantaneamente.
Ho un tuffo al cuore sentendo la voce di Fausto.
"Francesca mia, non sai quanto ti ho pensata".
"Anche io..." gli ribatto asciutta e divertita.
"Dammi l'indirizzo che arrivo". Non mi aspettavo tanta immediatezza. In un istante soppeso mentalmente quello che mi sto accingendo a fare. Dargli l'indirizzo vuol dire ritrovarmi Fausto qui, nella mia nuova casa, anzi nella casa di mio marito. E' vero che abbiamo un ingresso indipendente e che la cosa può facilmente passare inosservata, ma diciamo che espormi ad una faccenda del genere non è proprio il massimo della convenienza. Rido di me stessa e di questi miei pensieri mentre comunico a Fausto il mio indirizzo dettagliato. Lui mi dice che sta arrivando e mette giù il telefono. Mi viene un brivido di terrore lungo la schiena all'idea che a mia madre possa venire in mente di passare qua a casa magari per darmi una mano o per farsi raccontare del viaggio di nozze. La chiamo subito, le dico che la raggiungerò nel pomeriggio. Faccio lo stesso con la madre di Rodolfo, mia suocera. Butto giù il telefono e vado a darmi una lavata. Non so dove Fausto abiti e non ho idea di quanto impiegherà a venire fin qui. Faccio una rapida doccia, mi asciugo, poi mi pongo il problema di come vestirmi... Cosa indosso, qualcosa di "normale" o qualcosa di provocante? Poi dico a me stessa che sto a casa e che tanto vale accoglierlo in maniera disinvolta. Scelgo dal corredo una bella camicia da notte semitrasparente e decido di mettere solo quella. Le viscere mi si torcono di tensione al pensiero di andare ad aprire la porta al Fausto conciata così, con i capezzoli che si intravedono... decido quindi che non vale la pena di indossare nemmeno le mutandine... mi rendo conto di essere già bagnata in maniera esagerata. Squilla il citofono, mi prende un accidente. Rispondo. E' lui. Gli apro il portoncino dandogli le indicazioni. Guardo l'orologio, sono le 9,45. ha fatto presto. Dopo trenta secondi è alla porta. Levo il paletto e la dischiudo. Fausto entra, guardandomi negli occhi, io sostengo il suo sguardo.
Servono solo tre secondi per ritrovarci avvinghiati come due animali, le nostre bocche avidamente incollate, le nostre lingue intrecciate. Fausto preme contro di me la sua erezione, è già pronto, mi spinge, mi fa indietreggiare. Con un'abile manovra si slaccia i pantaloni mentre mi rovescia sulla poltrona del salotto e contemporaneamente mi solleva la sottoveste. In un solo lungo movimento mi ritrovo con le spalle schiacciate contro lo schienale della poltrona ed il grosso cazzo di Fausto già completamente immerso nella mia fica. Non ho fatto in tempo neanche a realizzare l'istante in cui da sposa ancora fisicamente fedele sono diventata adultera, è successo tutto da sè. Fausto mi possiede e mi martella di colpi inauditi che mi tolgono il respiro, mi ritrovo completamente fusa con lui, completamente sua, paradisiacamente succube della sua virilità. Voglio essere posseduta infinitamente da lui, voglio che lui faccia di me tutto quello che vuole, voglio diventare il suo oggetto di piacere, la sua completa schiava, la sua puttana, la sua cagna, il suo sborratoio.
Il mio uomo mi afferra sotto le braccia e senza togliermi il cazzo dalla fica mi solleva. Io cingo le gambe dietro la sua schiena, mi porta in camera da letto. Non me ne può fregare di meno che quello è il mio talamo nuziale inaugurato solo due sere fa. Atterriamo sul letto, io sotto lui sopra. Fausto inarca la schiena, il suo cazzo insiste contro il mio utero, io mugolo di piacere sotto le sue spinte. Non riesco a resistere e giungo al primo orgasmo, violento e sublime. Lui esce, mi fa girare. Non faccio in tempo a cambiare posizione che me lo ritrovo nel culo. Spingo per facilitargli l'ingresso, è subito tutto dentro nonostante le ragguardevoli dimensioni. Non so come faccia ad avere un bastone così duro... Sprofondo lentamente nel trance del piacere. Credo che Fausto mi abbia posseduto nel didietro per un'ora abbondante prima di inondarmi l'intestino con il suo seme. Ci abbracciamo spossati, soddisfatti e sudatissimi nella penombra della mia camera da letto. Ci addormentiamo l'uno addosso all'altra a più riprese, in uno stato quasi onirico e vicino all'incoscienza... sempre a più riprese mi ritrovo il suo membro rigido fra le cosce o tra le labbra e lui ricomincia a possedermi, più e più volte... mi riaddormento con il viso immerso nei suoi peli pubici del cui odore sono animalescamente avida, dopo aver lucidato con la lingua, succhiato ed assaporato tutto quello che è possibile leccare in un uomo tra l'ombelico e le ginocchia, senza fermarmi mai, desiderando solo di ricevere richieste ed ordini, anche i più osceni... Ho il culo che mi duole maledettamente, me è un dolore che rinnova in ogni istante la mia estasi...
Riemergo da questo limbo a causa del telefono che squilla. E' il fisso, non il cellulare che avevo provveduto a spegnere. E' mia madre, mi chiede perchè non sono più passata. Non capisco quello che dice, gli dico che non c'è problema, che siamo d'accordo che passerò da lei nel pomeriggio. Mamma mi chiede premurosamente se mi sento bene, perchè sono le 16.30...
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101219
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97431
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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