Mentre lui se ne sta trepidante a godersi quel sublime momento l’altro gli fa – Allora Claudio, ti piace la nerchia che ti entra nel culo? – Questo intervento così fuori luogo lo indispone. All’improvviso non vuole più saperne di quel rozzo animale che gli sta addosso e lo tratta in un modo così volgare proprio sul più bello. Cerca di sfilarsi dalla posizione in cui si trova, ma il compagno lo tiene stretto, preme su di lui con tutto il suo peso e lo fa finire sdraiato sul materasso. Durante questo movimento la verga continua la sua corsa e gli finisce tutta dentro. Ormai non è più in grado di liberarsi e il grosso arnese gli sta conficcato saldamente nel didietro. Le sensazioni prodotte da quella presenza però non gli dispiacciono affatto e quando il compagno inizia a muoversi ondeggiando la cosa diventa ancora più gradevole. Così se ne sta fermo e lascia fare. Mentre lo fotte l’altro prosegue nel suo gioco perverso e gli sussurra all’orecchio – Claudio, dov’è il cazzo? – – Mmmm..., mmmm... – Un mugolio è ciò che ottiene per risposta. Ma quello insiste – Allora me lo vuoi dire dov’è il cazzo? – – Ce l’ho nel culo, maledetto porco! – replica lui alla fine fingendosi adirato. – E ti piace? – continua il compagno implacabile – – Certo che mi piace, cosa credevi... – ribatte lui che ormai ha deciso di tenerselo dentro. – Allora tirati su che te lo faccio sentire meglio –. Lo solleva e se lo mette davanti in ginocchio, pianta di nuovo la verga fino in fondo e ricomincia a fotterlo. Vanno avanti così per diverso tempo godendosi l’un l’altro, ma per il sortilegio prodotto dall’erba che hanno fumato anche se sono entrambi eccitatissimi nessuno dei due riesce a venire. Alla fine Piero estrae il fallo, scende dal letto e rimane in piedi poco distante dal bordo. E’ ancora in piena erezione. Lui accarezza con una mano l’ingresso della cavità, vuole rendersi conto di quello che è successo. La verga ha lavorato bene, l’orifizio è rilassato e aperto. Istintivamente due dita entrano all’interno e cominciano a muoversi avanti e indietro, non si sa se per ricreare quella sensazione di pienezza che ora non c’è più o per preparare il passaggio a un’altra prova che presto inevitabilmente l’attende. Quando volta il capo vede che il compagno è pronto, allora si distende su un fianco facendo sporgere il culo fuori dal letto. Con la mano solleva una natica mettendo in mostra nel solco tra i glutei il luogo nel quale i loro corpi si sono uniti. Al suo amante non passa inosservato quel gesto che esprime disponibilità e desiderio, gli si avvicina, si abbassa per portare la verga all’altezza dell’apertura, spinge in avanti e lo penetra. Il cazzo entra ed è di nuovo il paradiso. Lui sospira mentre la sua mente non smette un attimo di pensare a quell’arnese che gli sta piantato nelle terga così duro, così piacevole, così necessario. Come è bello sentirlo dentro di sé. Piero aumenta il ritmo e questa volta è deciso a venire. Lui ha gli occhi chiusi, la bocca cerca faticosamente l’aria, sul suo viso disfatto per lo sforzo appare un’espressione di stupore incredulo mentre l’azione della verga gli procura godimenti che mai avrebbe immaginato di raggiungere. Nella stanza risuona un gemito sommesso che aumenta di intensità ogni volta che il suo amante lo penetra a fondo. Di tanto in tanto durante quell’assalto sente che il compagno gli fa male, ma dolore e piacere sono così strettamente uniti che dall’uno nasce l’altro ed alla fine è sempre il piacere che prevale. E allora si lamenta ma lo supplica di continuare. Si lamenta ma sostiene senza ritrarsi l’impeto del coito perché sente crescere la tensione che annuncia l’estasi e per niente al mondo vorrebbe che la cosa finisse prima del tempo. Per essere più libero nei movimenti Piero lo tira via dal letto e comincia a fotterlo in piedi. Lui si appoggia con le mani a una parete e si fa sbattere in un modo indecente: piegato in avanti a gambe larghe, il culo proteso verso l’asta che gli si pianta dentro a tutta forza. L’irruenza del suo amante adesso non ha freni, le sue spinte quasi lo sollevano da terra. Per fortuna è robusto e le sue natiche sono un cuscino che attutisce i colpi altrimenti Piero lo farebbe volare come un fuscello. Ma il godimento è grande, cresce fino a diventare incontenibile ed alla fine esplode in un orgasmo che lo scuote e lo spinge nell’incoscienza.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
56/45
Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97495
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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