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La mattina quando mi alzai la prima cosa che feci, dopo il caffè, fu provare i costumi nuovi. Andai in bagno dove c'era un grande specchio in modo da vedermi tutta. Essendo sempre in topless quelli che più mi incuriosivano erano gli slip. Indossai prima quello verde e ne regolai i laccetti sui fianchi. Quando mi guardai allo specchio fui stupita da quanto mi stesse bene: a vita bassissima, davanti era un triangolo decisamente ridotto coprendo tutto il necessario senza essere volgare e sul retro il perizoma si apriva in un altro triangolo che accentuava la rotondità dei miei glutei. Era perfetto! Provai anche il bianco, era uguale ma con la pelle poco abbronzata non stava benissimo, lo avrei usato in seguito.
Mi infilai un vestitino da spiaggia corto e largo e misi il costume, solo parte sotto, in borsa.
Quel giorno eravamo soli, gli amici avevano programmato una gita con ritorno in tarda serata. Decidemmo di andare a Es Trenc, una spiaggia bellissima, lunga qualche km e con un acqua talmente azzurra da sembrare le Maldive. Una particolarità di questa spiaggia è l'essere molto libertina in fatto di nudismo, cosa a cui ormai non facevo più caso,anzi.
Dopo una discreta camminata trovammo un'area non affollata dove stendere il nostro grande pareo. Mi infilai il mio costumino verde nuovo e mi tolsi il vestito.
Attorno a noi alcuni in costume e altri, per lo più uomini e probabilmente gay, nudi.
Dopo una mezz'ora il caldo cominciò a farsi sentire così ci tuffammo in acqua. Rinfrescata dalla nuotata, quando feci per uscire ebbi una bella sorpresa: il piccolo costumino era di una lycra leggera e da bagnato aderiva alla pelle diventando trasparente; non lo era sfacciatamente, ma quanto bastava per far notare l'assenza di peli e la forma del mio intimo alla perfezione.
Appena lo notai lo dissi a Marco e imbarazzata mi riabbassai in acqua istintivamente. Lui non se lo era immaginato al momento dell'acquisto, ma alla fine mi disse anche di fregarmene visto il luogo dove eravamo. In effetti aveva ragione, eravamo in una spiaggia nudista, chi avrebbe fatto caso a me? Mi feci coraggio, mi alzai e celando l'imbarazzo che mi pervadeva, mi diressi al nostro telo, e mi sdraiai. Marco mi raggiunse qualche minuto dopo.
Mi sentivo strana e lentamente l'imbarazzo mutó in piacere; Il sapere che il mio sesso era in mostra a tutti attraverso un costume trasparente mi eccitava. Ed eccitava anche lui abbastanza evidentemente. Il tempo stava passando in totale relax. Prendavamo il sole, facevamo bagni finchè giocando a racchettoni a qualche metro dal bagnasciuga, con l'acqua alle ginocchia, ed il costume ovviamente bagnato, Marco mi si avvicinò, mi buttò in acqua abbracciandomi e mi sussurrò " non resisto più, mi fai impazzire con quel costume.... Vedere poi i passanti che ti guardano mi eccita da matti". Infatti, pur essendo in un area prevalentemente nudista, il passaggio sul bagnasciuga era alto e spesso notavi occhi curiosi scrutare in giro. Con quelle parole immaginai la scena di me seminuda, coperta da un piccolo costumino trasparente guardata da occhi curiosi e sconosciuti. Un nuovo, sconosciuto e forte eccitamento mi travolse.
"Vieni, andiamo a fare un giro" mi disse prendendomi per mano.
Non me lo feci ripetere, avevo voglia di lui. Lasciammo le racchette sul telo e ci dirigemmo dietro la spiaggia. Delle dune di sabbia, immense ed animate da vegetazione creavano un ambiente completamente differente da quello da cui provenivamo. Sentieri sabbiosi, a volte larghi altre strettissimi, si diramavano tra le dune, dentro la vegetazione. Il sole faceva sentire la sua forza sulla pelle e la leggera brezza non era sufficiente a rinfrescarla. Un silenzio quasi irreale rendeva quel luogo speciale. Mi sentivo eccitata, per il costume che mi rendeva praticamente nuda, ma soprattutto al pensiero di quello che sarebbe accaduto di li a breve.
Girammo dietro un folto e alto cespuglio, dove un grosso tronco, probabilmente portato da qualche mareggiata bloccava il passaggio ad un metro di altezza.
Marco subito mi prese e mi baciò; non ci volle molto perchè quel bacio esprimesse tutto il desiderio che avevamo l'uno dell'altro. Sentivo il mio sesso Umido di umori bagnare ulteriormente quel costumino mentre le sue mani carezzavano e palpavano il mio corpo. Le sentivo abili sui seni, poi esperte sui glutei, vogliose superare il costume e violarmi la vagina.
Un brivido mi percorse, rapido e immediato; il desiderio in continuo aumento cancellava l' imbarazzo che fino a qualche secondo prima mi aveva tenuta all'erta su eventuali passanti. Mi abbandonai completamente in gli attimi pieni di desiderio.
Scesi in ginocchio di fronte a lui, gli tolsi il costume e, con la sabbia calda sotto di me e quel sole che ci immergeva in un caldo fermo e statico, cominciai una stupenda fellatio. Lo volevo, mi piaceva il suo sapore, salato dal mare, la sua consistenza; lo leccavo fin giù ai testicoli lisci e reattivi sotto i miei tocchi, per poi accoglierlo in bocca succhiandolo con decisione. Tenendolo per i fianchi lo spingevo dentro di me, lo volevo sentire ancora in profondità come la sera prima, ma non scendeva picchiando con forza e fastidiosamente in fondo al palato. Senza lasciare quel membro, allora mi alzai rimanendo piegata a 90gradi, le gambe divaricate, e, sempre tenendomi ai suoi fianchi, lo affondavo spingendolo in fondo ma senza risultato. Ecco che però ad un certo punto, con la lingua leggermente fuori, forzai un po' di più l'affondo, i muscoli si distesero e sentii il pene proseguire la sua strada in gola: delicatamente appoggiò le mani sulla mia testa e cominciarono dei delicati e lenti affondi. La fastidiosa sensazione che all'inizio ti blocca presto scomparve. Le mie labbra raggiungevano il suo corpo mentre i suoi testicoli carezzavano il mio mento ad ogni affondo. Era lui che si muoveva dentro di me, tenendomi per la testa, fino a spingere il suo ventre contro il mio viso, per poi sfilarsi quasi completamente e riaffondare. Sentivo quel pene scivolarmi agevolmente dentro, mi riempiva, mi piaceva, mi appagava.
Ad un certo punto si sfilò, mi tolse il costume ormai più bagnato di umori che di acqua salata, mi fece sedere sul tronco dietro di me e, divaricatemi le gambe, in un sol affondo s'infilò deciso nel mio sesso. Mi tenevo a lui, avvinghiata con le braccia e le gambe,mentre mi penetrava con decisione. Una sensazione meravigliosa, un groviglio di corpi accaldati sotto il sole che si godevano ogni istante di quell'amplesso. Avrebbe potuto vederci qualcuno ma non mi importava, in quel momento i miei pensieri erano occupati solo da quello che stavo vivendo, dall' orgasmo che stava arrivando.
In un attimo ci trovammo a terra sulla sabbia bollente, io sopra di lui che, baciandolo nervosamente, lo cavalcavo. Il mio clitoride strusciava sul suo pube liscio trasmettendomi brividi e scariche sempre più forti. Quando due dita umide di saliva s'infilarono con decisione nel mio ano non resistetti che qualche istante prima di esplodere in un orgasmo pazzesco. Gemiti a fatica soffocati, il respiro affannoso e poi con il cuore che batteva quasi fuori dal petto mi lasciai andare sopra di lui che con un movimento di bacino, continuava ad affondare nel mio corpo tremolante.
Marco era ancora carico ed eccitato; mi fece mettere a carponi, mi bagnò di saliva l'ano e subito sentii appoggiarsi il glande. Senza sforzo sentii il suo pene scivolare nel mio retto fino in fondo e subito cominciare affondi decisi. Subii quella sodomizzazione con gusto, il mio unico pensiero era farlo godere, donargli ciò che lui mi aveva appena regalato. Qualche minuto e sentii il suo caldo piacere riempirmi il retto, seguito da alcuni affondi decisi. Poi il silenzio, l'immobilità di quei due corpi incastrati, il calore del sole ed il vento tra le fitte foglie. Un bacio alla base del collo, un brivido, e quel pene che lentamente si sfilava dal mio corpo esausto e appagato. Restammo sdraiati, nudi e abbracciati li, sotto il sole, sfiniti dalla nostra passione reciproca, prima di rinfilarci i costumi, raggiungere la spiaggia e tuffarci in un bagno rinfrescante. Sguazzavo nell'acqua cristallina, ne sentivo la freschezza superare quel leggero perizoma tanto peccaminoso e carezzarmi lì dove prima ero stata penetrata, usata e violata. Tutto questo davanti quella moltitudine di persone che, ignare della nostra avventura, continuavano la loro routine da spiaggia.
Una giornata indimenticabile.
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