Elena la cameriera....
Erano le due e quarantacinque di un venerdì sera qualunque, Elena era seduta ad un tavolo della birreria semivuota assieme a due colleghe di lavoro, Rosy e Nunzia. Svariava su una moltitudine di argomenti sorseggiando l'ennesima media chiara, quando i cinque fecero irruzione nel locale, armi in pugno, volti scoperti. Due di loro dovevano avere pressappoco la sua età , ventitré anni, gli altri erano sulla trentina, un italiano e un nordafricano, quello che sembrava il capo doveva avere una cinquantina d'anni, un fisico tarchiato, un tesone rotondo che pareva un mappamondo e due mascelle fuori misura. Praticamente un cinghiale. Il giovane più alto portava uno zozzissimo dread ed indossava una mimetica lisa oltre ogni limite, di quelle che si trovano a pochi euro al mercatino dell'usato ed imbracciava un piccolo mitragliatore dal manico corto, di quelli che usano i paracadutisti, che teneva con una sola mano. L'altro aveva un ingombrante revolver di grosso calibro, forse una quarantacinque, sproporzionata rispetto al fisico minuto. I due più anziani avevano rispettivamente un mitragliatore di fabbricazione russa uno, un'automatica l'altro. Il boss aveva anche lui un'automatica. Avevano gli occhi sbarrati e le pupille dilatate, tipiche di chi ha assunto sostanze chimiche di elevata potenza. Con pochi energici ordini ammassarono i pochi avventori presenti nel locale, una birreria sperduta tra le campagne, in un angolo della grande sala e li fecero sedere in terra. Si fecero consegnare l'incasso dal proprietario ribadendo la loro determinazione a suon di insulti e percosse. A questo punto avrebbero dovuto scomparire con il bottino e dileguarsi nella notte, ma non fu così… Elena era seduta in terra, stretta vicino alle sue amiche e tremava. Le labbra saltellavano come quelle di chi è rimasto troppo tempo al gelo d'inverno senza un abbigliamento adeguato, stringeva i pugni e pregava, chissà cosa e chissà chi. In quel momento Dio non c'era… ce n'erano cinque ed avevano il potere assoluto. Ciro, il giovane con il dread che impugnava il mitragliatore, posò lo sguardo su di lei mentre era intento a pompare nel culo la giovane ragazza che serviva ai tavoli, puntando la pericolosa arma che teneva in mano nel vuoto. Per un attimo Elena incrociò lo sguardo del giovane, vitreo ed assente, lo sguardo di un invasato, mentre cercava disperatamente di non ascoltare le urla di dolore della giovane barista. L'avevano fatta salire su un tavolo e l'avevano costretta a spogliarsi nuda, prima di metterla a novanta per soddisfare le voglie di Ciro. Elena chiudeva gli occhi e stringeva i pugni, pietrificata, mentre la giovane sventurata urlava e piangeva, rimbalzando contro il pesante tavolo. "Ehi, Ziro… abbiamo una provezzorezza…" abbaiava uno dei più anziani, riferendosi ai piccoli occhiali rettangolari che Elena era solita indossare. L'uomo era un mezzo deficiente, uno sbandato senza speranza, con un difetto di pronuncia che lo r endeva ancora più bizzarro. Elena era una bella ragazza… alta, mora, dai lunghi capelli ondulati, le labbra carnose e due occhi marroni pieni di vitalità . "Fatti...fare..un...pompino..." bofonchiò Ciro sempre intento a far danzare il suo bastone nella cavità ormai sempre più aperta. "Hiii... ghe buona idea..." rise il demente, mentre il suo sguardo idiota si accendeva in una luce di desiderio. "Vammi un bombino…!" intimò alla terrorizzata Elena puntandole addosso l'automatica. "Vammi un bombino o zbaro alla dua amiga…" ribadì puntando l'arma verso Rosy che si stringeva a Nunzia con il terrore dipinto sul volto. Elena respirò profondamente, quindi si alzò ed andò ad inginocchiarsi di fronte al deficiente, il cui sguardo si illuminò di follia nel vedere le grosse tette che si tuffavano nell'ampia scollatura della giovane. Ouzo, l'altro giovane aprì la bocca in un ghigno sinistro, accendendosi una sigaretta, mentre Mohamed era intento a tirarsi una pista sul tavolo. Il boss lo estraeva dalla patta mentre Ciro era intento a pisciare sul muro della cucina. La giovane cameriera, esausta ed in lacrime, ora accoglieva nel proprio sfintere anche il cazzone del boss, mentre Buba (il deficiente) tirava fuori l'unica cosa che aveva che fosse degna di nota e l'avvicinò alla bocca di Elena. "Cristo Santo..." mormorò Ouzo osservando sbalordito Elena che stringeva le labbra e pompava il grosso cilindro quasi fino alle palle. Il culo della giovane cameriera era ormai diventato la galleria del Monte Bianco mentre il boss, che era piuttosto piccolo di statura, saltellava sulle punte dei piedi facendosi rimbalzare sulle grosse natiche color latte. "Falle il pieno, Buba…!" gracchiò Ciro ritornando dal "cesso", mentre Mohamed che forse aveva osato un tiro leggermente eccessivo, cadeva pesantemente sulle ginocchia. "Zborrroooo…!" urlò Buba con le mani infilate nel reggipetto di Elena, premendo i palmi sui grossi capezzoli. Al quinto schizzo in bocca Elena si ritrasse e rigettò un'abbondante quantità di sperma sul pavimento, suscitando l'ilarità dei cinque sbandati. Le risa e i commenti dei compagni innervosirono Buba, che rifilò un pesante calcione sul naso di Elena, facendolo sanguinare. Si tamponò il naso con un fazzoletto che Rosy le porse con affetto e si sedette, continuando nel frattempo a vomitare sborra. La pluriinculata cameriera intanto cadeva in terra con un tonfo sordo, zampillando sangue e sperma dalla Fossa delle Marianne. Ora era Rosy a trovarsi nei casini… sdraiata a gambe aperte, completamente nuda, veniva invasa dai ventotto centimetri di uno scatenato Mohamed. Rosy aveva una particolarità : quando scopava rideva, rideva come una cretina. E l'effetto delle sue risate fu una vera e propria epidemia. E tra l'ilarità generale, il giovane Ouzo si avvicinò a Nunzia e le ordinò di fargli una sega usando solamente i piedi. Mentre Rosy rideva a crepapelle, la povera Nunzia si industriava nello sfregare l'esile oggetto tra i pie di, procurandosi un principio di crampi a causa dell'incessante movimento. Il giovane cominciava a diventare nervoso a causa della scarsa abilità della ragazza, così la sdraiò bruscamente per terra, le aprì la camicia, le abbassò il reggipetto e finì il lavoro tra le tette, schizzandole fino all'altezza del collo. Ma la tragedia era nell'aria… in un moto di follia rivoluzionaria, Pepe, il grosso barman nonché proprietario della bicocca, si alzò in piedi urlando "Adesso basta !" e lanciandosi dritto in direzione di Ciro, il quale d'istinto si scansò e fece partire una raffica, che centrò il povero Buba in pieno volto. E mentre Pepe ruzzolava clamorosamente abbracciando il vuoto, Rosy rideva a squarciagola in un orgasmo sfrenato, mentre sangue e pezzi di cervello le imbrattavano il volto ed il petto prosperoso. "Bastardo !" urlò rabbiosamente Mohamed indirizzando una scarica di mitragliatore in direzione di Pepe, che si era nel frattempo nascosto goffamente sotto un tavolo che gli nascondeva a malapena la testa. La raffica fu letale: diciotto colpi, dei quali ben dieci centrarono il bersaglio. Il boss cadde crivellato di colpi in un tonfo sordo. "Ti ammazzoooo…". Ora era la volta di Ouzo, che preso da una furia cieca vuotò il caricatore in direzione del tavolo. Quando Ciro vide Ouzo sparare, conoscendolo e sapendo che era mezzo cecato, cercò di rifugiarsi sotto un tavolo, ma fu inutile. Una pallottola centrò in pieno una padella appesa al muro e rimbalzò centrandolo in un occhio. Per un moto istintivo, del tutto casuale, dalla mitraglietta di Ciro partì una raffica che centrò in pieno Mohamed, aprendogli letteralmente la faccia in due. E mentre Mohamed cadeva pesantemente in terra privo di vita, lo scaltro Pepe si impossessava della pistola del boss, vuotandone l'intero caricatore sul torace di Ouzo, il quale indietreggiò per l'impatto dei colpi e cadde rovinosamente sulla stupefatta Elena, che ebbe un moto di stizza pechè nello scontro con il giovane ormai cadavere si spezzò un'unghia. Solo Ciro-con-un-occhio-solo rimase in vita, ma per poco. Quando Pepe lo servì in tavola erano le cinque meno un quarto e le ragazze si contendevano la parte più prelibata.
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17 anni fa
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
viene eseguita dallo staff del portale,essere certificati è semplicissimo basta inviare una mail all'indirizzo: [email protected] mandando una foto di coppia o almeno della lei di coppia o della lei nel caso di singole nella quale sia mostrato il nostro logo che potete scaricare cliccando qui (se preferite la versione pdf cliccate qui )stampato su un qualsiasi foglio formato A4 le compilato a penna o pennarello con la VS username e data della certifica la foto deve essere poi spedita all'indirizzo [email protected]
la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
NON AVETE LA STAMPANTE? nessun problema potete ricevere la certifica in questo modo prendete un normale foglio A4 e con un pennarello scrivete la Vs username seguita dalla frase "certificati da SexyCommunity" in data.... e poi utilizzate lo stesso foglio per scattare una foto come se fosse il nostro logo. (se sei singola puoi scattare foto allo specchio)IMPORTANTE: il volto DEVE ESSERE CENSURATO e quindi NON riconoscibile in quanto la foto inviata verrà pubblicata sul profilo dove deve rimanere obbligatoriamente per validare la certifica (può essere spostata nella gallery)
la certificazione dei singoli e dei trav/trans:
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 3 mesi fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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16 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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