La padrona mi ha chiamato: "Franfausto - Nome inventato - Sei pronto per una serata di trasgressione satanica e smodatamente oscena?"
Quando la padrona chiama Franfausto striscia ai suoi piedi di corsa, altrimenti mi fa sentire la lingua tagliente della Sua frusta.
Monto in macchina, e accendo la mia Alfasud "rosso fuoco".
Mentre l'Alfasud corre veloce tagliando la pianura padanoveneta, sento la mia erezione che si fa fastidiosa.
Essa pulsa e sbatte contro il bordo del volante.
Provo un perverso piacere nel misto veloce, nel sentire il volante che sfrega con forza la punta del mio pene!
Al casello di Verona la fila sembra infinita.
La fredda voce metallica della macchina del pedaggio mi fa sentire nuovamente uno schiavo. Schiavo di tutto, del sistema, della vita, del mondo. Sono umiliato, devo correre dalla mia Mistress. E nel mentre mi trastullo il pisello, stringendolo tra la cintura di sicurezza lievemente consunta, il coprisedile perlinato mi fa sentire così vulnerabile.
Quelle perline mi ricordano i grani su cui a breve la Mia Signora mi farà inginocchiare a leccarglieLa.
Effettuo un inappuntabile parcheggio ad esse con fare umile. Se Le urtassi la Sua Mercedes, la mia punizione sarebbe indicibile, ma sotto sotto mi piacerebbe rischiare l'urto e sentire già la sua mano che freme di rabbia.
Affondo il pedale del gas.
Sento le farfalle dei carburatori aprirsi e l'alfasud ringhiare.
Lascio di botto la frizione con la stessa violenza della frusta che mi colpirà.
Le lamiere si piegano e gemono e io con loro di piacere.
Lei mi guarda dalla finestra, rigida, austera. Trovo la porta socchiusa.
Mi lascio il portone alle spalle e salgo a testa bassa.
Entro e subito riconosco le dolci note dei Sister of Mercy di sottofondo sovrastate dalla sua voce - calda, suadente - "Le regole le sai. Non mi parli, ti guardi la punta dei piedi e prima del mio orgasmo ripeti..."
E' inutile che lei vada avanti, tanto so già cosa devo ripetere: "Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega".
Mi indica la lavanderia alla mia destra e mi fa cenno di entrare - di là c'è già tutta la mia roba.
Come l'ultima volta, mi spoglio nudo, e stiro i miei abiti. Immagino che lei sia in sala a masturbarsi dolcemente con il manico del frustino mentre guarda Truffaut.
Finito di stirare, indosso la mia maschera antigas, e mi applico due piccole croci di nastro isolante sui capezzoli, con sadica metodicità.
Esco in silenzio, e mi guardo la punta dei piedi.
"In ginocchio, leccami i piedi e taci: merda"
Mi inginocchio e scosto il giusto la maschera. Lei è seduta su una poltrona bassa, e solleva dolcemente le sue Superga giallo senape. Lecco e pulisco tutte le zigrinature delle suole.
Con gentilezza le sfilo le scarpe e le scopro i piedi e noto che le unghie sono piuttosto lunghe ma curate.
"Tagliamele"
Sento il terrore dentro di me. Umilmente affermo "Non ho di che tagliarle".
"Mordile e spezzale. E poi manda giù"
Finita la cura della Mia Padrona, la sua capricciosa volontà passa ad altro.
Scarta un mon cheri, e se lo incastra tra le grandi labbra.
"Togliti quella maschera, e striscia sino a me: poi lecca il dolce come se non ci fosse un domani, cane affamato, e senti dietro di te i colpi dell'artiglieria tedesca a Verdun ".
Eseguo.
Passati un pò di minuti di intenso piacere, la fame della padrona torna a farsi sentire: mi solleva la testa con dolcezza sussurrandomi all'orecchio "Fai schifo. Non ti meriti nulla da me, se non gli scarti".
So già cosa mi attende e mi avvicino a sguardi basso al tavolo di iroco che occupa un lato della sala.
E' una pesante lastra, rigida e scura, mi ci sdraio sopra. La sento fredda sotto la mia schiena.
Lei si mette in piedi, a gambe divaricate sopra di me e sento la Sua sublime pioggia dorata che mi investe e mi lascia sporco come la mia anima perversa.
La Padrona si china fino quasi a toccarmi con la sua fica e inizia a masturbarsi. Vorrei scoparla, ma le regole non lo permettono.
La sento gemere di piacere, mentre le sue dita la solcano leggermente, suonando il suo clitoride come fosse il Moog di Jean Michel Jarre.
I suoi assoli di piacere mi scuotono nell'intimo, sento il suo orgasmo che cresce sempre di più e il suo dominio psichico su di me, suo schiavo.
Lei è al culmine e la precedo nella litania:
"Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega"
"Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega"
"Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega"
La padrona è soddisfatta e mi permette di andarmene, senza assaggiare la Sua frusta.
Come sempre sento la mia delusione e so già che tra pochi giorni vorrò tornare.
Il mio pene geme dalla delusione, emettendo un flebile suono come una trombetta da stadio scarica (groan).
Senza neppure parlarle, mi rivesto e senza guardarla torno in strada.
So già che la Padrona mi richiamerà quando sarò pronto.
Salgo in macchina e l'eccitazione mi coglie dopo poche centinaia di metri, obbligandomi a una sosta a bordostrada.
Inizio a masturbarmi con la stessa ferocia con cui strattono il cambio per passare dalla terza alla quarta marcia della mia Alfasud.
L'eiaculazione mi coglie dopo pochi secondi, schizzando il mio rispetto per Lei sul cruscotto.
Svuotato da ogni sentimento, lustro il curscotto con la stessa passione con cui le vorrei aprire il culo, lo detergo con un profumo all'arancia come se fosse vaselina e lo sfrego con la pelle di daino come se lo sculacciassi.
Mi rigetto sull'autostrada tagliando la pianura padana, ripensando tra me e me:
"Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega"
"Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega"
"Tu sei la prima e l'ultima, tu sei l'alfa e l'omega"
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Certificazione Profili
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97514
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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