Sono a Catania per lavoro, solita noiosissima riunione fiume, per di più nel caldo torrido del luglio siciliano. Un collega catanese mi propone di cenare insieme a casa sua. Accetto immediatamente e con gioia; aborro il cenare da solo in un ristorante.
Ci rechiamo così da lui. Un bella villetta isolata nella campagna, a pochi chilometri da Catania. La moglie, probabilmente avvisata della mia presenza, ha apparecchiato per tre nel patio tra piante di agrumi ed ulivi. Ammiro il giardino chiacchierando del più e del meno con la moglie, allorchè il collega, dopo essersi rinfrescato con una doccia, mi invita a fare altrettanto ed a togliermi la triste grisaglia da lavoro che indosso, sostituendola con il comodissimo caffetano stile arabo che mi porge, identico a quello che ha appena indossato lui.
Tornato in giardino rigenerato dalla doccia ed avvolto in quel soffice camicione, trovo l’aperitivo ad attendermi. Un meraviglioso rapitalà freschissimo, spruzzato di succo d’arancia e campari. Un po’ di classica ordinaria conversazione e poi la cena, rappresentata da un nutrito susseguirsi di piccoli assaggi di cibo siciliano, di cui la signora aveva svaligiato una gastronomia, serviti dal mio collega. E proprio osservandolo controluce, mentre passa dalla cucina al patio, noto che sotto il caffetano è completamente nudo. Faccio finta di nulla ed evito il più possibile di posare il mio sguardo su di lui, o meglio su quei suoi coglioni che intravedo ciondolare liberi attraverso il cotone.
Finita la cena, la sorpresa. Una sorpresa annunciatami tranquillamente mentre sorseggiamo il caffè.
E lei e non lui ad annunciarmela. Senza alcun imbarazzo, mi dice che la loro è una coppia molto libertina e molto bisex. Vedendomi alquanto interdetto nel sentirla dirmi ciò, subito aggiunge che di me san tutto… o meglio conoscono per filo e per segno quel vizietto erotico che tanto mi attrae. Sapendo che mi recavo a Catania, quel maledetto del mio collega torinese, quello che mi ha iniziato al gioco tra uomini, mi aveva preceduto con una dettagliata illustrazione di ciò che era avvenuto ed avviene tra me e lui. E non gli era stato complicato il farlo. Almeno una volta l’anno è a Catania ospite loro… e non sono solo visite formali. Al termine di una notata rovente propria di quelle visite, raccontò loro di me.
Tutto, invito a cena, caffetano, doccia… mi è apparso a quel punto pienamente preordinato. Una preordinazione certo non spiacevole, anzi. Al rientro a Torino non mi sarei arrabbiato con il collega per la sua scarsa riservatezza.
Mentre la signora di casa mi racconta ciò, vedo il mio collega sfilarsi il caffetano e risedersi a tavola come nulla fosse, completamente nudo davanti a me e sua moglie. Una nudità che quel patio nasconde a chiunque, meno che a noi due lì presenti. Una nudità resa particolarmente intrigante dal cazzo indurito… non che il mio sia da meno, ma è ancora nascosto sotto mutande e camicione.
Mi vien normale chiedere quel è il divertimento erotico che cercano… Invece di rispondermi, lui si inginocchia davanti a me, mi alza il caffetano e mi sfila lo slip. Il mio uccello è finalmente libero da ogni costrizione, libero di indurirsi al meglio. Senza quasi accorgermene, mi trovo il cazzo nella sua bocca. Per alcuni istanti assaporo, quasi in estasi tra i profumi del giardino, quel suo muoversi con la lingua sulla mia cappella, quel suo passarmi la lingua dal glande ai testicoli, quelle sue labbra che succhiano il mio pene, alternando il succhiare lento di pura bocca con l’aspirare veloce aiutato dalla mano.
Solo dopo alcuni minuti di quel piacevolissimo suo giocare sul il mio cazzo, cerco con gli occhi sua moglie.
È tranquillamente seduta su una poltroncina, intenta a guardarci ed ancor più intenta a masturbarsi. Vedo le sue gambe spalancate e la sua fighetta aperta. Vedo la sua mano stuzzicare lentamente il bottoncino del piacere femminile. Vedo, e sento, in contemporanea il mio collega sempre più intento a leccarmi ovunque.
Mi sfilo quindi anch’io il caffetano e resto nudo come lui. Entrambi nudi sotto gli occhi libidinosi di sua moglie. Nudi per il nostro e per il suo piacere. Vedendomi un po’ interdetto sul come continuare il gioco, effettivamente mi stavo chiedendo qual coinvolgimento ci fosse con la moglie, lei mi dice che ama soddisfarsi da sola… che la eccita enormemente guardarci. Che io e suo marito siamo gli unici attori in scena. Lei è solo una spettatrice, una spettatrice dello spettacolo erotico che sta iniziando. Lo stesso spettacolo che il collega di Torino, mio iniziatore, mette sempre in scena con suo marito quando è loro ospite a Catania.
E mentre odo ciò, la bocca del mio collega cerca la mia. Trovandola. È un umido ed eccitato limonare. Un limonare mentre le mani accarezzano i cazzi, strizzano i culi e pizzicano i capezzoli. Un limonare che finisce quando ci stendiamo sul pavimento per un lungo ed eccitantissimo sessantanove. Sento il suo cazzo durissimo fremermi in bocca, mentre io, che sono su di lui, lo scopo in gola. Ad un certo punto mi alzo. Il mio cazzo sta esplodendo, impossibile continuare con la scopata orale. Continuando sarei esploso, avrei riempito di sperma la sua bocca.
Ma non lo voglio ancora. Voglio continuare a giocare in quel giardino ricco di profumi ed intriso di erotismo. In quel giardino invaso dai gemiti della nostra spettatrice gaudente e godente. Godente per un orgasmo che si sta dando con la mano guardandoci.
Faccio appoggiare il mio amico al tavolo, con il viso verso la moglie. Lubrifico con l’olio d’oliva che è sul desco il mio cazzo e il suo buco del culo. Lo penetro. Prima con pompate lente, poi sempre più profonde e veloci. Lo scopo come una troia, mentre con la mano lo masturbo. Mentre lo pompo, gli urlo che è solo una vacca, una troia in calore, una porca che mi sto chiavando. Mentre lo pompo, vedo sua moglie con gli occhi sbarrati su di noi. La vedo manovrarsi velocissima la figa. La vedo e la sento venire quasi in contemporanea con me.
Mentre il mio cazzo, sfilato dal culo del collega poco prima dell’esplosione finale, spruzza sperma sulle sue chiappe, sento scorrere la sua sborra sulla mia mano. Anche lui sta godendo. Gli resto chinato sopra, con il cazzo che si gode gli ultimi sussulti dell’orgasmo, compresso tra la mia pancia e il suo culo. Resto così chinato per continuare a tenere in mano il suo cazzo. Per godere sino all’ultimo istante del piacere di sentirmi colare tra le dita la sua sborra, di sentire l’uccello smosciarsi poco alla volta, mentre lo pastrucchio intriso di sperma.
E lei che ci separa. Ci separa per bersi le nostre spruzzate. Prima mi lecca la mano grondante dello sperma di suo marito, raccogliendo con lenti colpi di lingua ogni goccia. Poi passa a leccare il culo di suo marito, per bersi anche la mia. Dopo ci guarda e, con occhio che palesa il godimento appena vissuto e con lingua che continua ad umettare le labbra di liquido del piacere, ci dice che le è difficile decidere se sia meglio lo sperma siculo o quello pedemontano… e lo dice annunciandoci che ci sarà tutta la notte per decidere…
Un chiaro ed inequivocabile invito a restare a dormire da loro, che accetto immediatamente. Il collega apre allora una nuova bottiglia di freschissimo vino bianco che sorseggiamo nudi sulle poltroncine del giardino, conversando ovviamente di sesso. E quale altro argomento poteva esserci dopo l’appena vissuto...
Poi doccia e tutti a letto, tutti nello stesso letto. Quella che nel patio era stata solo guardona, nel letto si trasforma in assatanata di sesso. Passa frenetica dal mio cazzo al cazzo del marito. Ci lecca incessantemente ovunque per farceli tornare duri come un paio d’ore prima. E mentre lei sugge il mio, io succhio quello di suo marito. Poi lui passa a spompinarmi, mentre riceve egual servizio da sua moglie. Quando entrambi siam pronti per il secondo tempo del gioco, si mette a quattro zampe. Suo marito sotto di lei a leccarle la fighetta, io dietro a leccarle il buchino del culo. Gode per l’ennesima volta sotto i nostri sincronizzati colpi di lingua. È un gioco a tre ove tutti danno piacere a tutti. Tra noi uomini però solo più il piacere delle bocche, il cazzo dentro lo vuole lei e li vuole tutti e due. La penetriamo in entrambi i buchini. Si mette alla pecorina. Le infilo il cazzo nella figa fradicia di umore caldo. La pompo come un forsennato. Intanto tengo su il cazzo del marito spompinandolo a dovere. Quando la sento gemere per l’orgasmo, mi sfilo da lei lasciando il posto al marito. La incula violentemente. Ho il cazzo che pulsa. La scopata appena fatta l’ha portato al limite di tenuta e vedere quell’inculata animalesca non aiuta certo a rilassarlo. La seconda sborrata è ormai in canna. Il mio collega la reclama in bocca. Non mi faccio pregare e lo infilo tra le sue labbra. Poche succhiate e gli riverso in bocca lo sperma. Lo trattiene, neppure una goccia fuoriesce. Poi, quando sente il mio cazzo smosciarsi, si china sulla moglie e gli riversa in bocca lo sperma appena ricevuto da me. Limonano per un po’, limonano con la mia sborra che gira tra le loro bocche, che impregna le loro lingue. Ed intanto lui continua a incularla. Qualche pompata ancora, poi lo vedo sfilarsi di colpo e tendere il cazzo alla moglie. Le lo prende tra le labbra e si beve il suo orgasmo, miscelando con la lingua il mio sperma e quello del marito.
A questo punto siamo esausti ed appagati e, finalmente, dormiamo. Prima di addormentarmi, invio però mentalmente un grazie al collega di Torino, al collega che mi iniziò al gioco tra uomini e che mi ha aperto la porta, a mia insaputa, su questa indimenticabile serata di sesso, di erotismo, di piacere. Una serata che lui ha più volte vissuto nella prima fase, ma che, a dire della signora di casa, con lei attiva tra loro non si è mai scaldata come la notte appena trascorsa.
Quando tornerò a Catania non prenoterò alcun hotel... per il piacere mio e il risparmio dell'azienda.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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