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krakatoanew
krakatoanew 66/65 anni
Coppia
Milan, Italia
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First time

come tutto ebbe inizio 2

COME TUTTO EBBE INIZIO -2


 

Io e Claudia andammo in acqua per darci una sciacquata e passandogli accanto mi disse che le sarebbe piaciuto tornarci anche il giorno dopo.

Ovviamente lo disse perché lui la sentisse e sapesse che l’indomani saremmo stati ancora li.



Poco prima dopo mezzogiorno eravamo li, lungo la riva incontrammo una sola coppia e un singolo che gli girava in torno e visto le occhiate che aveva dato a Claudia scegliemmo di inoltrarci nel verde per far perdere le proprie tracce.

Proseguimmo fino a che raggiungemmo il nostro bel posticino, lui era già li che leggeva un libro e vedendoci ci salutò.

Buongiorno rispondemmo e ci apprestammo a sistemare le nostre cose.

Stendendo i teli però constatammo che la distanza tra noi era diminuita in confronto al giorno prima e di parecchio, si era dimezzata, ma la cosa non ci dispiacque augurandomi invece che questo fosse d’aiuto per un pomeriggio ancora più vivace di quello passato.

Claudia una volta finito di sistemare le cose si stese a pancia in giù verso di lui e si mise a sfogliare un settimanale e tra una pagina e l’altra gli gettava sguardi furtivi constatando che era lei la sua attenzione e non il libro che teneva in mano.

Lui Era disteso di fronte a noi per traverso appoggiato con la testa sullo zaino appoggiato a sua volta su un grosso sasso che faceva da fermo.

Pensai che gli sarebbe venuto il torcicollo o che teneva sempre la testa girata verso Claudia intanto stava cercando qualcosa nel borsone e tirò fuori l’olio solare, si mise seduta a gambe incrociate e come il giorno prima cominciò dal seno.

Ormai il ghiaccio l’avevamo rotto il giorno prima e quindi lui non ebbe nessuna difficoltà a tirarsi su e mettersi seduto di fronte a lei a guardarla.  

Mentre si massaggiava il seno lucido d’olio lo guardava mentre si toccava il cazzo e per far salire ancor più l’eccitazione iniziò a cospargersi d’olio le cosce e si mise a spalmarlo a due mani.

A tre metri di distanza lui era paonazzo e il cazzo tra le mani gli vibrava d’eccitazione.

Vederlo così da vicino la spinse a toccarsi intimamente e non passò neanche un minuto che mordendosi le labbra raggiunse l’orgasmo. Non era passata neanche mezz’ora che era già venuta, il pomeriggio prometteva bene.

Come suo solito si voltò di schiena e si sdraiò al sole come nulla fosse accaduto, io in attesa del secondo round mi dedicai alle parole incrociate all’ombra dell’ombrellone. 

Mentre il tempo scorreva lento lei di tanto in tanto assumeva le pose più assurde per provocarlo continuamente e per accertarsene lo guardava sottecchi con sguardi furtivi.

Mi alzai per andarmi a rinfrescare e lei mi seguì, giocammo con l’acqua schizzandoci a vicenda e a contatto con l’acqua fredda le si indurirono i capezzoli, era stupenda vedere quanto fossero lunghi e duri.

Lui dalla sua postazione non si perdeva nulla di quanto facessimo e quando me la trovai di schiena l’abbracciai e le infilai il cazzo duro tra le cosce, lei emise un gridolino come sorpresa, poi mise la mano tra le cosce e abbassandosi leggermente se lo infilò dentro.

Avrei voluto chiavarmela ma dovetti desistere perché seppur lontano c’erano altre persone lungo la riva e se ne sarebbero accorte.

Tornati a posto presi a baciarla sotto lo sguardo vigile di lui e la sditalinai fino a farle raggiungere l’orgasmo, cosa per lei veloce, poi si mise in ginocchio e me lo prese in bocca fino a che mi fece venire.

Lui si eccitò ancora di più quando vide che lei nonostante stessi venendo continuava imperterrita, e quando smise schioccò la lingua per far vedere che in bocca non aveva più niente e mi baciò contenta.      

Passarono una ventina di minuti durante i quali lei non stava ferma facendolo impazzire di desiderio, fino a che decisi che era ora che mi dessi da fare per accrescere la voglia che tutti avevamo sapendo tra l’altro che lui non aveva ancora goduto.

Guardandola con sguardo complice le chiesi se volesse che le spalmassi un po’ d’olio solare e ricevuto il suo consenso mi inginocchiai di fianco a lei iniziando dalle caviglie.

Si ripeté la scena del giorno prima. Mentre le cospargevo le cosce risalendo verso l’inguine lei aprì per agevolarmi, con la coda dell’occhio vidi lui che si allungava per meglio guardare e d’istinto gli dissi:

-            se vuoi puoi avvicinarti, non ci dai fastidio.

-            Posso chiese sorpreso.

-            Può vero? Chiesi rivolto a mia moglie.

Lei un po’ sorpresa di questa mia iniziativa ma allo stesso tempo eccitata di averlo vicino fece di si con la testa.

Prese l’asciugamani e lo stese a ridosso del nostro mettendosi in ginocchio quasi tra le gambe di lei.

Ripresi a ungerla dappertutto seni compresi e mentre lo facevo le dissi:

  -     Amore guarda come è eccitato questo giovanotto per te.   

Lei si sollevò sui gomiti e si mise a guardarlo mentre io le palpavo la figa stando attento a non farla venire e nello stesso tempo dovevo stare attento anche io a non toccarmi il cazzo perché ero talmente arrapato che avrei potuto sborrarle addosso pur sapendo quanto a lei piaceva quando accadeva.

Questo pensiero me ne fece scaturire un altro e rivolto a Claudia dissi:

-            Amore allarga un po’ le gambe in modo che si avvicini.

Lei mi guardò senza capire cosa avessi in mente e per evitare un suo ripensamento con una mano posata sulla gamba l’aprii di più, all’altra ci pensò lei.

Seguendo il mio consiglio si mise tra le sue gambe e mentre si guardavano io iniziai ancora a massaggiarla.

Con quel cazzo a portata di mano e conoscendola sapevo la voglia che aveva di toccarlo, stava a me far si che accadesse, tra l’altro da vicino sembrava ancora più grosso e la cappella era come un grosso fungo lucido e violaceo.

  -     Claudia dissi, guarda come è eccitato il nostro amico, perché non lo aiuti tu.

Mi guardò stupita di questo e rimase basita, poi le presi l’avambraccio e lo portai verso lui.

Poco dopo l’aveva in mano e segandolo lentamente ne sentiva la consistenza.

Mi scostai leggermente da loro, lui appoggiò le mani sulle sue ginocchia tenendole le gambe aperte, io fuori di me dall’eccitazione mi toccavo cercando di non venire, quanto mi sarebbe piaciuto vederla scopare dal quel cazzo, ma non volevo rovinare tutto per la fretta.

  -     Non vergognarti dissi a lui, toccale il seno a lei piace.

Lei con occhi sognanti mi guardò senza opporsi e quando lui si chinò sopra di lei per toccarle le tette il cazzo si adagiò sul suo ventre procurandole un brivido.

Quando lui si sollevò col busto lei l’aveva sempre in mano e lo teneva sul grembo strusciandolo sopra, sapeva la voglia che aveva di prenderlo ma non ne aveva il coraggio, dovevo spronarla ma senza fretta.

  -     Amore dissi, guarda come è eccitato per te.   

Lei sollevò la testa e guardò sognante il grosso cazzo che teneva in mano.

-            Appoggiatelo dissi, avvicinalo e senti se ti piace.

Lei sempre guardandolo se lo mise sulla figa e lo fece scorrere lentamente tra le labbra abbondantemente bagnate di umori e al contatto sussultò, tremò letteralmente e venne copiosamente bagnandogli ulteriormente la cappella di umori.

Lui fremeva dalla voglia di penetrarla, mi guardava come a pregarmi di dargli il consenso, ma non ero io quello che doveva decidere e gli feci no con la testa, era sgamato, si vedeva che era esperto di certe situazioni e accettò di buon grado continuando a stare al gioco.

-            Hai sentito che bello le dissi, lei mi guardò con lo sguardo pieno di voglia e si morse il labbro inferiore.

-            Sentilo bene dissi, provane un po’ e senti se ti piace.

Era talmente arrapata da questa cosa che mi assecondava in tutto, col cazzo ben stretto tra le mani sollevò i fianchi e si ficcò dentro oltre alla cappella una decina di centimetri di cazzo, poi lo fece uscire per poi rimetterlo dentro come prima.

Fu lui a non resistere, era da troppo che l’aveva in tiro e non ce la fece più, lo tirò fuori, lei lo tenne appoggiato sul suo ventre e accarezzandolo si fece impiastrare la pancia e le tette di sborra.

Lui si scusò con lei, si alzò per prendere da pulire ma Claudia gli disse di lasciar stare che ci avrebbe pensato lei e mentre lui si allontanava per andare al fiume lei senza farsi vedere da lui prese con un dito dello sperma e lo portò alla bocca, lo assaggiò e disse: mmmm che buono e ne prese ancora un po’.

Si ripulì con una salvietta si alzò e mi venne vicino, mi cacciò la lingua in bocca e quando si staccò mi disse: Hai sentito che buon sapore? Non risposi ma il cazzo s’indurì immediatamente e accortasene si mise a ridere.

 

-            Cosa mi hai fatto fare porco che non sei altro disse poi , a momenti mi fai scopare da un sconosciuto senza che tu muovessi un dito.

Voleva addossarmi la colpa e a me stava bene.

-            Perché gli hai permesso di farlo disse a voce bassa perché lui non sentisse.

-            Ma si dissi io, in fondo te l’ha solo appoggiato, che male c’è hai provato qualcosa di nuovo e mi è sembrato che ti sia pure piaciuto no?

Mi guardò strano ma non sapendo cosa rispondere rimase in silenzio e andò a bagnarsi al fiume.

Facemmo le presentazioni, lui si chiamava Luca e abitava in zona Vercelli, inondò letteralmente Claudia di complimenti dicendole che mai le era capitata una donna con così tanta femminilità, che ne aveva da vendere, e di quanto fosse erotica ecc…, non vi dico lei: andò in brodo di giuggiole e lui così facendo stese un tappeto di velluto e si garantì un sicuro futuro incontro.

Ci scambiammo i numeri di cellulare promettendoci di risentirci e così fu, ma questo lo leggerete nel prossimo racconto.


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