Erano i primi di giugno, e alcuni miei colleghi avevano organizzato una cena aziendale della ditta per cui lavoro. Sarà per il clima di fine stagione e per le vacanze imminenti, sarà per lo scaricarirsi di tutte le tensioni relative ai lavori ormai in via di consegna, sarà anche per l’estate arrivata all’improvviso dopo una stagione fin troppo faticosa, ma avevo proprio voglia di divertirmi e di lasciarmi ogni pensiero alle spalle, senza comunque dover per forza esagerare. Sapevo che era in programma anche un dopo cena in qualche locale, tanto per ballare un po’ in compagnia dei colleghi più giovani o comunque più vitali.
Perciò dopo il lavoro tornai a casa, mi feci una doccia e frugai tra i miei vecchi vestiti. Scelsi un abitino corto nero cangiante, aderente e sbracciato che non mi mettevo da anni. Quando mio marito mi vide pronta per uscire, ironizzò sul mio abbigliamento, un po’ seccato: - Ma allora vai a caccia, non a cena!- mi disse, tra lo scherzoso e l’alterato. Ma l’unica mia intenzione era quella di passare una serata allegra ballando, ridendo e scherzando, non certo quella di fare conquiste. Certo, come ogni donna, anche a me piace essere e sentirmi sexy, ogni tanto!
Comunque lo salutai e mi avviai all’appuntamento: avevo infatti fissato con uno dei miei colleghi (che per convenzione chiamerò C), che abita non lontanissimo da me, in modo da recarci insieme alla pizzeria dove era fissata la cena. Quando lui mi vide nascose a malapena lo stupore nel vedermi in minigonna, abituato com’è a vedermi in jeans tutti i giorni. Andammo in pizzeria, eravamo 24 in tutto, 7 donne e 17 uomini. Cenammo, bevemmo allegramente e brindammo più volte, la serata era molto calda e noi tutti quanti molto allegri. Alla fine della cena, come già ampiamente previsto, C. ci disse che aveva un appuntamento con altri tre suoi amici in un locale della periferia di Firenze, e propose a chi voleva di unirsi a loro. Io ovviamente accettai, e con me altre tre colleghe e altri 5 colleghi. Così andammo a ballare, io mi sentivo molto su di giri, e francamente le lusinghe degli amici di B. (per altro molto simpatici) mi facevano sentire molto bene. Non che avessi intenzioni “bellicose”, intendiamoci, ma mi sentivo particolarmente leggera, e con tanta voglia di ballare e divertirmi. Tra un ballo latino e l’altro e un po’ di buona musica anni ’80 bevemmo anche un po’ troppo, visto che ognuno a turno pretendeva di offrire da bere a tutti. Fatto sta che non so come e non so perché, mi ritrovai a chiacchierare con uno dei tre amici di C. in un angolo un po’ più appartato del locale (che è un locale all’aperto), e mentre parlavamo sentii con eccitazione la sua mano che scorreva sulla mia coscia. Anziche reagire mi ritrovai ad avvicinarmi a lui e a baciarlo come una ragazzina, mentre lui con la mano osava un po’ di più.
Dopo un paio di minuti da quell’approccio sentii la voce di C., che stava arrivando insieme agli amici, dietro di noi. Allora mi ricomposi, ma quando lui arrivò sembrava aver intuito tutto:
-Che state combinando qui??? Non vi si può lasciare soli un attimo, eh?-
Io arrossii, ma ci mettemmo tutti a ridere.
-Vi abbiamo interrotto? Ce ne dobbiamo andare??-
-No, rimanete pure! Mica stavamo facendo nulla di proibito!- dissi io ingenuamente.
Si sedettero con noi e rimanemmo a chiacchierare per un po’, io ero piuttosto dispiaciuta per l’interruzione, ma tutto sommato stavo cominciando a pensare che era stato meglio così.
Uno degli amici di C. dopo un po’ propose di andare ad un forno che conosceva lui a mangiare la pizza appena sfornata, visto che ormai erano quasi le due e a breve il locale avrebbe chiuso. Così ci muovemmo tutti e cinque e salimmo sull’auto di uno di loro, una monovolume della Citroen. Io salìì dietro. Mentre viaggiavamo sentii di nuovo quella mano carezzarmi la coscia, diventai rossa di colpo, ma sentii di nuovo salire la stessa eccitazione di prima. Lo lasciai fare, e sentii la sua mano sfiorarmi le mutandine. Mi girai a guardarlo e mi trovai di nuovo a baciarlo, un bacio caldo privo di amore ma pieno di eccitazione. Sentii le sue dita frugarmi mentre affondavo la lingua nella sua bocca; distrattamente sentivo che gli altri parlavano, ma non seguivo il discorso. Mi ritrovai quasi per istinto a palpargli la patta dei pantaloni, saggiando le dimensioni del suo cazzo che si stava gonfiando. Lui mi prese la mano e se la guidò dentro i pantaloni, e io mi ritrovai a massaggiare quel cazzo non ancora completamente turgido ma che già prometteva bene. Mi accorsi che avevano smesso di parlare, allora riaprii gli occhi, e vidi che l’unico che non ci stava guardando era quello che guidava; anche C. seduto davanti, era volta a guardare cosa stavamo facendo. Ero imbarazzatissima, ma anche eccitata come non mi sentivo da anni. Le sue dita mi entravano e uscivano ormai ritmicamente e io stavo ansimando, allora lui fece cenno a quello che guidava di fermarsi. Fermò l’auto in un piccolo piazzale non illuminato, sterrato e deserto, non sapevo di preciso dove fossimo, lui iniziò a leccarmi mentre ero seduta sul sedile, facendomi divaricare le gambe. Gli altri erano scesi dall’auto. Io ero bagnatissima, del mio piacere e della sua saliva, lui continuava a leccarmi, palpeggiandomi le tette mentre lo faceva. Credevo che gli altri si fossero allontanati per lasciarci soli, e invece d’improvviso sentii il tocco di un’altra mano sul mio seno.
Un minuto dopo ero seduta con lo sportello aperto e il cazzo di C. nella mia bocca, mentre il suo amico seduto ancora dietro di me mi carezzava le tette e la fica da dietro. Li assaggiai tutti e quattro a turno, e poi finalmente quello di loro che aveva scatenato il tutto si decise a scoparmi, sul sedile dell’auto. Mi scoparono a turno, e mentre C. mi stava scopando a sua volta mi ritrovai il cazzo del primo davanti agli occhi: era chiaro che voleva fare il bis, e io non ci stavo capendo piu nulla. Aprii la bocca e lo feci entrare. Sentire i due cazzi, uno nella mia fica e uno nella mia bocca, che spingevano, mi fece perdere definitivamente ogni controllo. Mi abbandonai a loro, e sentii C. venirmi dentro come un fiume in piena, mentre l’amico continuava a riempirmi la bocca col suo cazzo. Un altro prese il posto di C. dentro di me, sentivo che parlottavano e commentavano tra di se, anche qualche parolina forte, come troia, maiala e cose simili. Ma non me ne importava, ormai ero andata. Mi ritrovai fuori dall’auto, su una coperta presa dal bagagliaio, a quattro zampe, scopata da dietro e ormai non sapevo più da quale dei quattro, mentre i sapori dei cazzi si alternavano nella mia bocca. Non so quante volte ognuno di loro venne, mi sentivo completamente fradicia dentro e fuori, dei miei umori e del loro sperma, il cui sapore acidulo mi riempiva la bocca. Quando rincasai era ormai l’alba, e sperai con tutto il cuore che mio marito non si svegliasse. Russava di brutto, quando finalmente arrivai in bagno mi guardai allo specchio e quasi mi scappò da ridere da come ero in disordine. Mi lavai alla meno peggio e mi infilai a letto. Non ho ancora capito se mio marito abbia intuito qualcosa.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97423
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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