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Agosto, notte.
tornavo da una cena di lavoro in un agriturismo un po distante dalla città.. 45 km di autostrada, e poi a risposare finalmente.
niente autogrill, bisogno di svuotare la vescica, ... a 2km piazzola di sosta..... finalmente....
entrai , posteggio dietro due camion, scendo in fretta, passo dietro la macchina , apro i pantaloni e mi libero con un forte getto......
il rumore di una portiera richiusa, mi fece capire che qualcun altro aveva le stesse esigenze mie...
la poca luce in quella zona permetteva solo di vedere soltanto la sagoma scesa dal camion...
non alto, tarchiato.
contunuai a fare quello che facevo , e sentiti il rumore di un getto sull'asfalto.. un colpo di tosse, quasi per attirare l'attenzione, avevo finito di pisciare ma rimasi con il mio uccello in mano, mentre sentivo dei passi venire verso di me..
"Come dice il proverbio? Chi non piscia in compagnia...."
io lo completai. si mise di fronte a me "ti piace fare qualcosa?" dal mio sguardo capì la mia volontà,
"Fammi vedere cosa sai fare con la bocca", più chiaro di così?
ci spostammo dietro il camion, cominciai a toccarlo, lui poggiò le mani sulle mie spalle per farmi capire di andare giù ... mi avvicinai al suo cazzo, e con la punta della lingua leccai le ultime gocce di piscio rimaste, prendendolo in mano, mi resi conto che era un bell'arnese, non lungo ma tozzo e morbido, cominciai a passarlo sulle labbra , aprendole per fare uscire la punta della lingua, per leccare e assaporare un gusto dal sapore aspro.... la tirai fuori tutta cominciando a passarla sotto la cappella, con movimenti lenti e decisi, , per sentirlo indurirsi , aprire la bocca e farlo entrare lentamente, per farlo scaldare in bocca.. e renderlo ancora più duro e pulsante... pian piano entrava e usciva dalla mia bocca, per insalivarlo bene e farlo scivolare piano piano fino alle tonsille.... un colpo di testa e ... OLTRE!!!!
un paio di colpi secchi e decisi, a pomparlo dentro la gola, e poi respirare... rinfrescarlo col fiato....
a questo punto mi prese la testa, tenendola ferma
"apri bene la bocca!"
sentii il cazzo entrare tutto, e dare dei colpri fino a che un getto caldissimo mi arrivò in gola, si ritrasse a metà e il resto lo depositò nella mia bocca.....
"Che sborrata! -fece con la voce resa roca dal piacere recente- mi stavo menando il cazzo sul camion, da almeno un'ora.. ne avevo proprio bisogno....grazie !. Ho birra fresca ne beviamo una?"
"Volentieri, anche perchè ho bisogno di rilassarmi ,
sono stanco e ho avuto un giornata piena, e ancora un poco di KM da fare"...
"Anche io adesso voglio riposare, beviamo le birre, una sigaretta e poi ... buonanotte , dai monta su che ci sediamo comodi ".............
Non ero mai entrato nella cabina di un camion . é come un mini appartamento, con due lettini, poltrone reclinabili, aria condizionata, piccolo frigo, TV, PC, e potrei continuare con quali comfort è corredato. Facevo i miei commenti, mentre Gianni, giustamente ripeteva che in ogni caso è dura stare 8/10 ore a guidare, per questo ogni tanto si concedeva un poco di relax.
"Dall'assaggio che ho avuto, devo dirti che sei un buon pompinaro, ma che ci vorrebbe una ripassata più tranquilla, che dici, abbiamo ancora un po di tempo?"
nel frattempo si toccava il pacco con gesti lenti... rilassati; il suo telefonono si illuminò: chiamata in arrivo.
prese il telefono , esitò un istante , poi rispose: " Ehi Paolo... ... no non dormivo.... (nel silenzio sentivo la voce dall'altra parte, ma non distinguevo molto le parole, ma la conversazione sembrava scherzosa) so facendo due chiacchere con un amico .... una birra.... ci stiamo rilassando........"
(Gianni mi fece un cenno indicando il camion che stava davanti a noi che Paolo era lì)
".....ok ti aspettiamo per una birra"
Pochi minuti dopo, bussa alla portiera dal mio lato, apro e sale su.
"Paolo , questo è Marco , un mio amico"
mi spostai a sedere nel mezzo, e lui prese posto sul sedile. Come corporatura, poco più alto di me , forse un poco più in carne, e pieno di pelo, almeno sulle cosce e sulle braccia, da quel che si vedeva. Mi sentivo anche un poco imbarazzato, se avesse fatto domande sul come ci conoscessimo con Gianni... Boh, meglio non pensare e bere la birra.
"il rumore della portiera quando sei sceso mi ha svegliato, e poco dopo ho controllato dallo specchietto, ho sentito solo dei rumori, e che non eri solo, poi la portiera richiudersi dopo una decina di minuti, e visto che ancora avevi le luci all'interno accese ti ho chiamato, spero di non aver disturbato" disse Paolo, con un sorrisetto sulle labbra ( forse quando aveva "controllato" aveva anche visto quello che avevamo fatto....)
Gianni prontamente: "figurati, stavamo ingannando un poco di tempo, possiamo rilassarci ancora , se vi va"
ci guardammo e feci capire che per me non c'era problema.
"fagli vedere cosa sai fare, dai" disse Gianni , in maniera decisa. mentre diceva così si era alzato in piedi sul sedile abbassandosi i pantaloni e mostrando a me e Paolo il suo cazzo quasi eretto.
Girai lo sguardo verso Paolo, "Vai" disse questo, con tono di incoraggiamento , fermo come dicesse "Via!"
Nella mia mente fu come il segnale di una corsa
da 5000 metri.... da prendere con calma, crearla , attuarla e goderla allo stesso tempo, Gianni e Paolo spettatori e partecipanti al tempo stesso.
Avvicinai il viso alla cappella, cominciai a leccare come fosse un gustoso gelato, da assaporare fino in fondo, percepii l'odore e il sapore della sborrata precedente deciso e aspro, aprivo la bocca e la facevo entrare dentro, ancora fuori con la lingua e poi ancora dentro, dolcemente , piano senza correre troppo ancora ero ai 100 metri dalla partenza. Ogni volta che la cappella entrava in bocca, la spingevo qualche centimetro più a fondo, fino a quando non arrivai alla radice, dando un'ultima spinta mi fermai, per sentirla in gola, era come avere una grossa ciliegia che spingeva per essere inghiottita. istintivamente cercai di farlo un paio di volte.... di nuovo fuori, a leccare tutta la saliva che aveva sopra e lo rendeva scivoloso, e gustosissimo.
Dopo qualche minuto di questo gioco, spostai la mia attenzione sulle palle, leccandole, massaggiandole con la bocca bagnata, prendendole in bocca ad una ad una, e poi insieme, e poi ancora da sole, e ancora insieme, per poi ritornare alla cappella e al cazzo intero, ....
"Vedo che ci sai fare, da vero porco, vieni fammi provare!" era in piedi anche lui adesso vicino a Gianni. Mi mise sotto gli occhi un bel cazzo, che definirei "impegnativo", simile a un salame cacciatorino con una prunga per cappella, una sventola agrigentina, ... iniziava la parte della corsa dove si sente la fatica prima dello sprint finale... applicai la stessa tecnica che avevo usato prima con Gianni ..... avvicinai la bocca alla cappella, e con la mano delicatamente la scappellai, un odore intenso mi arrivò al naso , la lingua fu attirata dal sapore, un poco salato, forse non si era lavato prima di partire.... ma ci provai gusto ad assaporarlo, , prendendolo in bocca a poco a poco , ma per arrivare alla radice ho dovuto fare molti tentativi, la cappella era troppo grossa per passare oltre in gola, al quinto tentativo "Tutto! Tutto in gola!!" fece Paolo spingendomi la testa con la mano, sentii un groppo alla gola, , l'istinto fu la tosse, ma la mano era ferma dietro la mia testa, non so se furono secondi o minuti, apnea.... sentivo il cazzo di Paolo pulsare , pulsarmi dentro la bocca, le tonsille, la gola, lui grugniva.. sentii Gianni dire piano "Che ti avevo detto""?!
Paolo allentò la presa , il cazzo uscì dalla gola ,e dalla bocca e un profondo respiro fu di sollievo .con la mano mi spostò verso il cazzo dell'amico pronto a essere leccato e succhiato per lo sprint finale...
Adesso li avevo entrambi vicino alla bocca e alternavo leccare e succhiare ora l'uno ora l'altro, e poi le due cappelle insieme in bocca, mentre leccavo le palle ora a uno ora all'altro li segavo, e poi di nuovo in bocca alternati, fu Paolo ad arrivare primo. mi afferrò per la testa :"Spalanca la bocca!", in un sol colpo lo fece arrivare fino in gola, stantuffando finchè lo tirò fuori tenendolo in mano indirizzando il suo getto sulla faccia e in bocca, gli ultimi getti furono dentro la bocca e sulla lingua che si protendeva in fuori per gustare le ultime gocce , assaporavo la sborra e nel frattempo prendevo il cazzo di Gianni in bocca..
Anceh lui ebbe il suo sprint finale entrando fino in gola, e schizzando dentro, avvertii il calore dentro la gola, e inghiottivo, , Paolo strusciava sul mio viso pieno della sua schizzata il suo cazzo non duro come prima, lo usava come un pennello,
adesso avevo le due sborre mischiate in bocca e non ne distinguevo i sapori, un bel cocktail dopo le birre pensai!
I due fecero dei commenti al mio pompino...( lascio a voi quali ....)
Io dovevo andare ormai. Gianni rimaneva a dormire , Paolo andò via perchè disse sarebbe ripartito poco dopo .
Scambiammo il cellulare, e mi confessò che con Paolo avevano avuto qualche avventura, ma che non era un'abitudine, e che noi due ci saremmo sicuramente rivisti..
Avevo ancora un po di strada da fare. ma l'imprevisto, dopo la giornata trascorsa, non era stato del tutto spiacevole. mi avvio alla macchina, mentre metto in moto mi accorgo di un pezzo di carta sul parabrezza... altezza occhi.. devo toglierlo...
scendo e vedo che sta sotto il tergicristallo ... un biglietto?
un biglietto con scritto .. : Aspettami nel parcheggio dopo uscita casello, tra un'ora, 34................78..Paolo
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101203
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11 anni fa
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 anni fa
valerio,
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