Antonietta detta “Cicci”.
La conobbi quasi per caso. Stavo facendo una passeggiata a Grignano e, passando davanti al bar “Principe di Metternich” notai una tizia, dall’aria sbarazzina, con i capelli corti color rosso mogano, con degli incredibili occhi verdi, in compagnia di un’amica: sedute sulla veranda del locale, stavano prendendo un aperitivo. Ci fu un intenso scambio di sguardi.
Proseguì sino alla fine del porticciolo, sotto lo sperone di roccia del Castelletto e… tornai indietro. Arrivando nuovamente nei paraggi del bar notai che la tizia aveva seguito i miei movimenti e vedendomi giungere aveva fatto alzare l’amica e si erano dirette verso una macchina posteggiata più avanti. Mi diressi, a quel punto, velocemente verso la mia, facendomi notare. Entrai in macchina ed attesi che lo facessero anche loro e si avviassero. Le seguì meditando, intanto, un possibile approccio. Una volta passate le due gallerie di Miramare le superai e, arrivato nei pressi del bivio, misi la freccia indicando di dirigermi al Parco di Miramare. Mi seguirono. Arrivato al parcheggio del Parco cercai un posteggio che ne avesse un altro libero accanto e andai a posteggiare. Scesi velocemente e, tipo un posteggiatore, agitai le braccia indicando il posto libero. Posteggiarono, scesero e mi presentai dichiarando immediatamente di essere rimasto colpito da quegli occhi, da quello sguardo. Ci avviammo verso l’interno del Parco ed il parterre dove c’era un bar ove avremmo potuto prendere qualcosa per fare conoscenza.
Seduti al bar, mentre sorseggiavamo non so più cosa, non riuscivamo a smettere di fissarci negli occhi. L’amica era come se non esistesse.
Iniziammo a frequentarci, per conoscerci meglio, finché ci incontrammo da soli per andare a fare una passeggiata nel bosco. Li giunti, scesi dalla macchina ci addentrammo nel bosco, poi ci abbracciammo ed iniziammo a baciarci. Fu come se avessimo preso la scossa elettrica: un bacio sensuale profondo, che ci fece tremare dal desiderio, tanto che ebbi un’erezione immediata, pazzesca, che lei non poté ignorare dal momento che eravamo strettamente abbracciati, tanto che intrufolò una mano tra i nostri corpi per iniziare a massaggiarmi il membro da sopra i pantaloni e sentirne la consistenza.
Evidentemente ciò che sentì le piacque perché non smise più di palparlo, tanto che dovetti farla smettere altrimenti mi faceva venire nei pantaloni.
Pian pianino, sempre continuando nel bacio ci distendemmo sull’erba del sottobosco e potei, così, iniziare ad accarezzarla dalle gambe sino al pube arrivando, prima da sopra le sue mutandine e poi infilandoci una mano dentro, a trovarla bagnata al punto che non sembrava avesse una fica ma un lago. Nel mentre continuava il bacio iniziò a smaniare, a fare versi di piacere agitandosi sotto le mie mani quasi a cercare qualcosa di più. Le tolsi le mutandine e… mi fiondai su quella vulva polposa ed umida iniziando a leccarla voracemente e succhiandole il clitoride che era di tutto rispetto, sembrava quasi un piccolo pene. Lo succhiai con gusto quasi stessi facendo un pompino, e lei iniziò a smaniare, a scuotere la testa, digrignando i denti dal piacere, iniziando a squirtare tanto che la mia faccia venne copiosamente bagnata dal suo orgasmo. Non le diedi tregua e, non appena ebbe finito di godere la infilai con il mio cazzo che, nel frattempo, avevo fatto uscire dai pantaloni. Arrivai sino in fondo, mi fermai un attimo per assestarmi e poi iniziai a fotterla lentamente ma inesorabilmente, finché non iniziò di nuovo a smaniare.
Nel frattempo avevo iniziato a stuzzicarle lo sfintere, riuscendo, pian pianino, ad infilarle un dito, poiché ce l’aveva molto stretto. Meraviglia delle meraviglie: era vergine di culo !! Mi misi di buzzo buono per riuscire a portarla a vette di piacere mai raggiunte. Dovevo riuscire a sverginarle il culo, e per riuscire in ciò dovevo farla diventare schiava del piacere, tanto da non potermi rifiutare nulla.
Pertanto controllai al massimo la mia soglia del piacere e cercai di capire sino a che punto la stessi facendo godere. La risposta la ebbi poco dopo, quando uno schizzo poderoso della sua sborra mi investì il pube. Ciononostante non mi fermai, e continuai a trapanarla tanto che iniziò ad emettere tali versi di piacere che se qualcuno si fosse trovato a passare a meno di 100 m. da lì avrebbe pensato che stavo ammazzando un maiale. Era una bambola di pezza tra le mie mani: nel frattempo avevo continuato a masturbarle il buco del culo, che ora era bello rilassato, e dove senza alcuno sforzo ero riuscito ad infilarci un secondo dito.
A quel punto me ne uscì da lei e le rialzai il pube iniziando a suggerle il clitoride e passare la lingua, con un va e vieni, dal clitoride al buco del culo, soffermandomi ogni volta per un attimo per infilarle la lingua nel culo. Iniziò a smaniare e a trattenere la mia testa sulla sua fica, per farsi succhiare meglio. Se mi soffermavo a leccargliela tutta ne approfittavo per infilarle, nuovamente, due dita nel culo dandole un piacere che la portò, in breve, a spingere il culo verso la mia mano offrendosi maggiormente alla penetrazione. Mi fermò: annaspava in cerca d’aria ma, nel contempo desiderava contraccambiare. Pertanto si ruotò in modo da raggiungere il mio cazzo ed imboccarlo, iniziando a farmi un pompino. Allungai la mia lingua fino ad arrivare al bottoncino che si gonfiò quasi fosse un piccolo membro eretto e duro. Lo leccai, titillai, e poi lo avvolsi fra le mie labbra e lo succhiai con vigore; a quel punto lei, sfilandosi il cazzo dalla bocca, iniziò a vaneggiare. Continuando a suggerle il clitoride l’avevo a gambe spalancate, completamente offerta alle mie mani che ne approfittarono per impastarle le chiappe, allargargliele meglio ed infilarle in culo, dopo averglielo bagnato per bene, non due ma ben tre dita. Non avevo mai visto una donna godere tanto, con una tale continuità, né tantomeno mi era mai capitato di assistere allo squirting di una donna. Mi arrivavano continuamente in faccia schizzi del suo piacere.
A quel punto tornai a girarla in modo da poterle rialzare le gambe ed appoggiarmele sulle spalle in modo da avere libero accesso al suo culo ed iniziare a sverginarglielo.
Lentamente, guardandola negli occhi, che ormai erano colmi del piacere che le stavo dando, iniziai a penetrarla, fermandomi non appena mi sembrava stesse provando un po’ di dolore e riprendendo non appena sentivo che il suo sfintere si era adattato alla situazione. Centimetro dopo centimetro, con calma, riuscì a penetrarla completamente e…. lì mi fermai, contraendo il mio pene per farla abituare alla presenza ed accettarla vogliosamente. Dopo un po’, abituatasi alla dilatazione, il suo sfintere iniziò a contrarsi, desideroso di ben altro che di una presenza passiva. A quel punto, con molta delicatezza, iniziai ad incularmela. Ero al settimo cielo: mi stavo facendo uno splendido culo vergine, se pur datato, una libidine assoluta.
Ah.. dimenticavo… aveva più di qualche anno più di me.
Io… non avevo ancora goduto, e pur essendo al limite, riuscivo ancora a controllarmi. Troppa era la voglia di riuscire a portarla ad un tale stato di erotismo da renderla succube del sesso e della voglia di me. Mi confesserà, in seguito, che mai suo marito era riuscito a sodomizzarla o a farsi fare un pompino.
Nel mentre me la inculavo avevo continuato a stuzzicarle il clitoride e quando, per l’ennesima volta, iniziò a godere squirtandomi addosso la sua sborra non seppi più trattenermi e le riempì il culo di sborra con schizzi che lei sentì benissimo, poiché ad ogni schizzo ebbe una contrazione. Stanchi, stravolti, ci distendemmo uno accanto all’altra, per riprendere fiato. Lei aveva in volto un’espressione sognante, come di chi avesse provato, per la prima volta, il vero piacere. Quando riprese coscienza di dove eravamo, si girò verso di me e mi diede un bacio lascivo, eroticamente eccitante, che fece riprendere immediatamente, al mio compagno di giochi, la posizione eretta e lei, a tal vista, ci si tuffò sopra e lo prese tutto in bocca, iniziando a suggerlo voracemente. Fu talmente piacevole che mi lasciai andare ed in breve iniziai a goderle in bocca. L’avevo avvisata che stavo per godere ma lei continuò a succhiarmelo, inghiottendo sino all’ultima goccia tutto ciò che fuoriuscì dal mio uccello. Non me l’aspettavo, ma proprio per ciò ancor più gradito. Ci ricomponemmo e tornammo in città, ma prima di lasciarci pretese che le promettessi che l’indomani ci saremmo rivisti. Sarebbe venuta con la sua macchina, più comoda disse per ciò che aveva intenzione di fare.
L’indomani salì sulla sua Fiat 132 e ci dirigemmo fuori città, cercando un posto dove infrattarci. Mi ricordai di quando andavo a Basovizza con la mia prima, vera, fidanzata che aveva una Lancia Flavia con il sedile davanti unito: una volta abbassato, unito al sedile posteriore, diveniva un vero letto matrimoniale. Andammo lì, entrammo in un viottolo che curvava dopo neanche 50 metri e dove ci trovammo riparati agli sguardi di chiunque fosse passato sulla strada o nei paraggi. Immediatamente lei abbassò il mio sedile, si denudò e mi calò i pantaloni andando subito ad impalarsi sul mio membro che era già bello duro ed eretto. Una volta fatto ciò emise un sospiro di sollievo e di piacere e rimase dritta, sopra di me, guardandomi famelica e soddisfatta per tale possesso. Poi iniziò un sali e scendi lento, sensuale, libidinoso che la portò in breve a sospirare dicendomi: “Sì. Così… lo voglio…. Riesci a farmi desiderare di essere scopata come una troia…. Chi sei… cosa sei riuscito a fare di me in un’unica scopata ? Mi hai fatto scoprire una parte di me che non conoscevo!” Così dicendo iniziò a far uscire il cazzo dalla fica e puntarselo nel culo, inculandosi da sola con molto piacere, lo si notava dall’espressione estatica che le si era dipinta sul volto. Ed iniziò ad alternare i passaggi: 4-5 volte nel culo, uscita, introduzione in fica, 4-5 volte in fica e avanti così, alternando i passaggi.
E questa non l’aveva mai preso in culo !! Ero all’apice del piacere e della libidine !
Nel momento in cui, mentre lo aveva nel culo, iniziò ad avere un orgasmo mi rilassai anch’io ed iniziai a riempirle il culo di sano, pastoso sperma. Iniziò a tremare dal piacere, digrignando i denti ed urlando “Oddio come godo…. Sei fantastico… mi stai facendo morire…” e si accasciò sul mio petto.
Quando si riprese, guardandomi con occhi innamorati, mi raccontò che non aveva mai goduto tanto. Che il marito, dirigente Rai, in possesso di un cazzo notevole per dimensioni, era convinto che bastasse avere ciò e sbatterlo a più non posso in una fica acciocché questa fosse succube delle sue voglie, senza preoccuparsi del piacere del partner. Per questo si era sempre opposta al fatto di farsi sodomizzare o di fargli un pompino. Ora aveva scoperto, con me, il piacere di queste due attività ed aveva tutta l’intenzione di recuperare il tempo perduto. Mi raccontò anche che, non provando piacere con il marito, si era data ai piaceri saffici con l’amica in compagnia della quale l’avevo conosciuta, amica che era anche bsex (divorziata). Pertanto mi chiese se, eventualmente, sarei stato disponibile a farla partecipare ai nostri giochi, visto che aveva una casa a disposizione dove viveva solo lei e che pertanto avremmo potuto usufruirne per stare più comodi. Le risposi che ero aperto ad ogni proposta, a patto che il piatto principale fosse lei, che mi arrapava da matti. Era sorta, tra di noi, una particolare corresponsione “d’amorosi sensi”, ove eravamo attratti l’un l’altra in maniera sublime. Mi baciò appassionatamente.
Nei giorni a seguire il ns. feeling sessuale si acuì ulteriormente al punto che iniziammo ad avere orgasmi al telefono. Mi chiamava telefonicamente con telefonate lunghissime e si finiva per desiderare di essere insieme e lei iniziava a dire quanto mi desiderava iniziando a masturbarsi, corrisposta, finché non iniziavo anch’io ed arrivavamo a godere all’unisono. Era incredibile come fosse esplosa la sua sensualità, il suo erotismo. Fu così, per poter stare insieme su un letto, che si accordò con la sua amica ed una domenica (al marito aveva detto che andava in gita con l’amica) ci ritrovammo a casa di Wanda (questo il suo nome).
Wanda ci accolse, ci offrì un drink e poi ci fece vedere la camera da letto e… uscì dalla stanza. La “Cicci” mi guardò vogliosa, mi si avvicinò e mi baciò a tutta lingua, strusciandosi addosso a me. Iniziai a spogliarla nel mentre lei faceva lo stesso con me. Ci ritrovammo, così, nudi in un battibaleno e ci distendemmo accarezzandoci e stuzzicandoci in tutti i modi. Nel mentre eravamo impegnati ad eccitarci e finalmente riuscivo a mettermela sotto ed a penetrarla, la porta della camera si aprì e Wanda, quatta quatta, entrò e si sedette in poltrona, in un angolo, guardandoci ed iniziando a masturbarsi. Io non mi ero accorto della sua entrata, ma la “Cicci” evidentemente sì, tant’è che fece di tutto per rovesciare la posizione e ritrovarsi sopra di me, iniziando una cavalcata sfrenata, a corpo eretto ed inarcato, con quel seno piccolo ma tosto, con dei capezzoli eccitati e notevolmente eretti, tutti da succhiare, da mordere, ed infatti mi protesi a succhiarglieli, tanto stava facendo tutto lei. Io ancora non mi ero accorto, perché con la testa in mezzo al seno della “Cicci”, della presenza della Wanda che, nel frattempo, si era spogliata ed avvicinata a noi, iniziando ad accarezzare la schiena della Cicci arrivando a stuzzicarle lo sfintere. Prese un po’ di crema da un cassetto ed iniziò a spalmarlo sul buco del culo della Cicci, introducendovi delle dita ed allargandole lo sfintere.
Una volta preparatala per bene estrasse da un cassetto uno strap-on, lo indossò, si accostò alla Cicci, la fece inclinare verso di me e… la inculò! Una volta preso il ritmo con cui la Cicci mi stava scopando iniziò ad incularla alla grande ed io, attraverso la sottile parete tra vagina e retto, sentì ogni movimento, eccitandomi ulteriormente. La Cicci iniziò a smaniare ed a dire: “ Siete due bastardi… mi state facendo impazzire ma… guai a voi se smettete!” Andammo avanti così per più di mezz’ora e lei, ormai, era una bambola di pezza tra le nostre mani e continuava a godere senza soluzione di continuità. Alla fine ci dovemmo fermare: la nostra resistenza era al limite. Come uscì da lei si inarcò e me lo prese in bocca, iniziando a succhiarmelo finché non mi fece esplodere nella sua bocca e…. ingoiò tutto, voracemente. Wanda la stava ancora inculando, ma si fermò, uscì e….iniziò a baciarla, tutta, sino a condividere la mia sborra dalla sua bocca. Iniziarono a baciarsi libidinosamente, intensamente. Erano completamente prese dal loro rapporto. Io mi sedetti sulla poltrona, osservandole morbosamente.
Era una situazione di un erotismo pazzesco. Erano stupende per come si baciavano, si toccavano, si palpavano, facendo versi di piacere. E quando iniziarono a godere fu una festa dei sensi. Quando, dopo aver goduto, si distesero per riprender fiato mi riavvicinai ed andai a baciare teneramente la Cicci che, a quel punto, mi invitò a baciare anche la Wanda. Voleva, nella sua libidine, che i suoi due amanti condividessero il piacere, fossero un tutt’uno.
La accontentai e rimasi meravigliato dalla morbidezza con cui la Wanda rispose al mio bacio, in maniera molto lussuriosa. La cosa mi eccitò e la Wanda lo notò, al punto che impugnò il mio scettro ed iniziò a masturbarmi sino a inchinarsi ed iniziare a farmi uno splendido pompino. La Cicci iniziò a baciarmi e, nel farlo, mi invito a fottere la sua amica la quale, avendo evidentemente sentito l’invito che la Cicci mi aveva fatto, smise di succhiarmelo e si distese, allargando le gambe ed invitandomi a fotterla. Entrai con molta calma, voglioso di assaggiare quella nuova fica e scoprendo che non solo era bella umida ma sapeva stringersi attorno al mio cazzo succhiandomelo come fosse una bocca. Splendido !! Iniziai a fotterla riprendendo a baciarla, poiché sapeva baciare molto bene, e per me il bacio è fondamentale per raggiungere il piacere. La Cicci intrufolò il viso tra noi due iniziando ad intrecciare la sua lingua con le nostre e cercando di condividere il bacio con tutti e due, nel mentre mi accarezzava il culo spronandomi a scopare la sua amica con più foga.
Una vera e propria festa dei sensi, di un erotismo pazzesco. A quel punto, dopo che la Wanda aveva avuto il suo secondo orgasmo, mi lasciai andare e pensai solo a godere, arrivando in breve ad eiaculare e riempirla di sborra. Come uscì da quella vagina la Cicci ci si fiondò per andare a leccarla e suggere tutta la sborra che vi avevo scaricato. Stupendo !!! Pura libidine !!
Qualche giorno dopo la Cicci mi disse che la figlia voleva conoscermi e mi chiese se ero disponibile. Mi disse che avevano una grossa confidenza e si raccontavano tutto, per cui la figlia (diciottenne) desiderava conoscermi. Accettai e ci organizzammo per andare a passare una giornata al mare. La figlia era una splendida ragazza, di nome Barbara, e giunti al mare, in una spiaggetta che conoscevo e ci permetteva di avere una certa “privacy” mentre stendevo i teli per poterci distendere le signore si denudarono completamente. A tale vista ebbi qualche problema a controllare il mio compagno di giochi. Se si fosse eretto sarebbe stato molto sconveniente. Dovevo avere l’aplomb di un inglese. Ma ci riuscì e mentalmente mi feci un buffetto di approvazione. Mi spogliai anch’io e mi offrì di spalmarle di crema solare, cosa che ambedue gradirono moltissimo. Dopodiché andai a farmi una nuotata, per raffreddare i bollenti spiriti, poi mi distesi accanto a loro, a pancia sotto.
Stavo quasi per appisolarmi quando la Cicci iniziò a massaggiarmi la schiena e fece di tutto per riuscire a baciarmi. Mi lasciai trascinare dal piacere del bacio, mettendomi sul fianco, ma in questo modo non riuscì più a controllare l’erezione che, quasi in automatico, dato il bacio, si sviluppò. Notai come la figlia guardasse con curiosità ciò che stava accadendo tra di noi e, dopo qualche momento, si avvicinò ed impugnò il mio scettro. Rimasi basito ma la Cicci mi disse “Va tutto bene, deve iniziare anche lei a conoscere il piacere del sesso, è ancora vergine, lasciala fare !!” E riprese a baciarmi, in maniera libidinosa e possessiva. Ero eccitato da matti. Il mio scettro era diventato ancor più duro e lungo.
Il seguito alla prossima !
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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