La vendetta è un piatto che si mangia freddo. Tante volte ho sentito una collega dire questo vecchio detto, ho sempre sorriso, ma mai avrei immaginato che un giorno lo avrei messo in pratica. Mi chiamo Liliana, ho trenta anni, sono definita una bella donna, sposata con Fabio mio coetaneo, sono la lei di una coppia assolutamente normale, fino a poco tempo fa anche felice. La nostra vita coniugale va avanti da sette anni, insieme da dieci, mi sono innamorata di lui e dopo poco ci siamo sposati. Tutto liscio?, no!. Il mio più grande cruccio è mia suocera. Flavia, questo è il suo nome è una donna estremamente antipatica, invadente despota. Fino a due anni fa c’era mio suocero che con una semplice occhiata le frenava la sua tagliente lingua, ma da quando lui è morto lei non ha più nessun freno, e il peggio che mio marito le da sempre ragione. Dopo la morte del suocero, ha preteso la domestica, ma poi quella non le è bastata più, anche la badante. Ovviamente la scelta lei, giovane bionda dell’est, con un visetto da troia, ma molto simpatica. Io per mia suocera sono sempre quella che le ha portato, no anzi rubato il suo prezioso figliolo, chiaro che non sono, per lei la scelta giusta, avrebbe preferito una più ricca e bella. Nonostante questo pretende che noi si vada d’accordo e appena lei si sente pronta a diventare nonna le dovremo sfornare anche un nipotino. Io dopo un po mi sono rassegnata, convinta anche dalle continue attenzioni di mio marito che con baci e coccole mi ha sempre chiesto di lasciar perdere,
“in fondo che ti costa, è una persona anziana che ha perduto il suo compagno, si sente sola, e poi a modo suo ti vuole bene.”
Figuriamoci, che mi vuole bene!, se mi odiava allora erano dolori. Ho pazientato, mi sono sempre presa cura di lei anche sapendo che nulle le sarebbe mai andato bene. Ingenuamente non ho mai fatto caso alle occhiate della badante a mio marito, non ho mai dubitato della sua fedeltà. Un pò di tempo fa, un pomeriggio dovevo seguire un corso di quattro ore di aggiornamento, una roba estremamente pallosa, ne avrei avuto fino alle sette e mezzo di sera. Poco dopo l’inizio dl corso suona il cellulare dell’istruttore, un nostro dirigente, lo vediamo sbiancare, poi termina la conversazione e ci dice che la moglie e il figlio di sei mesi hanno avuto un brutto incidente, si scusa con noi e ci chiede di interrompere per poter correre all’ospedale. Conoscendo la grande difficoltà che sua moglie ha avuto per partorire questo bimbo nessuno di noi a nulla da obbiettare. Tutti ci ritroviamo con il pomeriggio libero. Le mie colleghe mi propongono di andare in giro per negozi, ma io sono stanca, piove e fa freddo, sogno un bel bagno caldo nella mia vasca idromassaggio, saluto e torno a casa. Durante il tragitto sono costretta da dei lavori stradali a una deviazione, mi ritrovo a passare davanti a un motel, e vedo la vettura di Fabio sfrecciarmi davanti. Resto stupita e incuriosita mi avvicino il tanto che basta per vederlo scendere dalla vettura e mano nella mano avviarsi verso una piccola costruzione insieme alla badante di mia suocera. Gelata!, il sangue non mi scorre più nelle vene. Stropiccio gli occhi convinta di sognare, ma è tutto maledettamente vero!. Rimango immobile come pietrificata, non so cosa fare, mi sento una scema!. Immediatamente una rabbia mi assale, vorrei entrare e urlare con tutto il fiato che ho in gola, ma non ci riesco, resto impietrita lì, sotto la pioggia che mi bagna come una scema, incapace di reagire. Dopo un po’, mi avvicino con prudenza alla struttura, silenziosamente mi avvicino al posto dove sono entrati loro, mi rendo conto che da una finestra si vede un poco di quello che succede dentro, ma soprattutto si sente chiaramente quello che dicono, ascolto e resto ancora più amareggiata dalle parole di Fabio:
“ non ti devi preoccupare, lei è così ingenua che nemmeno ci pensa che tu mi stai scopando, a volte la sua ingenuità è talmente così prevedibile che mi fa quasi pena. Dai scopiamo, non pensare a lei, tanto non lo saprà mai di noi due insieme.”
La vedo salire su di lui e impalarsi. Mi sento una stupida, non avevo mai pensato che questa troietta potesse portarmi via il marito, che avrà più di me? valli a capire gli uomini! Poi la considerazione che Fabio ha di me mi ferisce ancora di più. Me ne vado delusa e confusa, mi sento uno schifo. La sera lui torna felice come sempre, mi bacia e devo subire le sue false attenzioni, mi danno quasi fastidio. Invento che ho dei dolori pre mestruali e vado a dormire, mentre lui dopo cena mi dice che fa un salto da mammina, tanto per vedere come sta. Ipocrita!, bastardo! Lo so benissimo che va dare un saluto a quella puttanella. Passo una notte da schifo, non riesco a dormire quasi nulla. Al mattino lui se ne va e io esco presto, non mi va di passare nel solito bar dove vado sempre, la mia aria distratta e pensierosa susciterebbe tante domande a cui non voglio rispondere. Mi fermo nel bar della tangenziale, poca gente e tutta intenta a farsi i fatti sui. Prendo un cornetto e un cappuccino, stò lì a pensare come fargliela pagare a quel bastardo di Fabio che non mi accorgo di essermi spostata e inzuppo il cornetto nel cappuccino del mio vicino. Lui resta stupito, mi guarda, si gira convinto che stiamo girando una Candid Camera, io lo guardo mentre intingo il cornetto emi rendo conto dell’errore.
“ accidenti mi scusi, sono così distratta che non mi sono resa conto, mi scusi veramente.” Gli dico guardandolo in faccia. Mi rendo conto che ho davanti un bell’uomo, alto, capelli bianchi, occhio scuri, un sorriso che mi disarma subito mettendomi di buon umore.
“nessun problema, evidentemente il mio cappuccino è più invitante del suo, mi chiamo Mario, e lei?” mi chiede continuando guardarmi sorridendo e porgendomi la mano.
“Liliana, e credo che la colazione questa mattina spetti a me di pagarla.” Gli rispondo dandole la mano e sorridendo. Per un momento mi sono scordata i pensieri tristi che ho.
“Liliana, lasciatelo dire, dovresti sorridere sempre, sei bellissima quando lo fai, e se non sono troppo indiscreto: ti sei distratta per pensieri di lavoro o cuore?” mi chiede con un modo estremamente gentile e spiritoso.
“ cuore purtroppo e non so come trovare una soluzione.” Gli rispondo piombando di nuovo nella mia amarezza.
“ ragazza mia, io non sono di qui, non sono un tuo conoscente, quindi sono la persona giusta per ascoltare e consigliare, non conosco nessuno tranne te, quindi sono l’elemento più adatto con cui puoi sfogarti.” Mi dice sottovoce, con un tono serio ma cordiale.
Lo guardo, sono così depressa, ci rifletto, la trovo una buona idea, in fondo con chi ne potrei parlare, con le colleghe, meglio di no, amiche e chi ne ha di così strette da poterti dare un buon consiglio, no ha ragione lui un estraneo mai visto e conosciuto, si, lui è perfetto. Ci spostiamo su un tavolino in disparte egli racconto tutto. Lui mi ascolta con grande attenzione, non fa domande ascolta e basta, poi quando gli dico che non so che pesci prendere mi chiede:
“hai detto che tuo marito è molto premuroso, che ti copre di attenzioni, ma che poi si scopa la badante, vero?”
Gli confermo tutto, lui ci riflette un momento e poi esordisce con un bel piano, così lo definisce lui.
“ per prima cosa devi avere la prova inconfutabile dell’adulterio, magari foto o altro, poi devi recitare una parte con lui fino a raggiungere un certo scopo, non ti dovrebbe essere difficile, ti dirò nel dettaglio cosa fare, e in fine devi prenderti la giusta vendetta, ma al momento giusto.” Mi butta giù la sua idea tutta d’un fiato. Lo ascolto e mi rendo conto che ha centrato l’obbiettivo, una cosa talmente semplice impensabile che potrebbe funzionare proprio perché gioca sulla mia ingenuità e la semplicità dell’idea, semplice ma efficace, è quello che voglio. Gli do il mio numero di cellulare, lui resterà in città tutto il giorno, ci accordiamo per la pausa pranzo. Passo il resto della mattina a pensare a lui e alla sua idea, la trovo veramente forte, giusta, mi convinco che devo avere la mia vendetta. Ci incontriamo per il pranzo, lo vedo e mi rendo conto che sono davanti a un bell’uomo, mi piace, sorride, mi tratta come una dea.
“ se tu fossi mia moglie, io non ti lascerei per un’altra, ma farei con te l’amore tutti i giorni, sei molto bella e devi valorizzarti di più. Ma hai visto che bel lato B hai?, e i tuoi occhi?, bellissimi!, dovresti indossare capi che esaltano il tuo fisico, sono sicuro che sotto i pantaloni hai un bellissimo paio di gambe terribilmente nascoste, si decisamente sei molto bella un diamante grezzo da tagliare e rendere lucente.” mi dice con un tono di voce che mi sento sciogliere tutta. Durante il pranzo definiamo i dettagli del piano, mi assicuro la sua piena collaborazione. Nei tre giorni seguenti, dietro mie precise informazioni lui riesce a beccare Fabio con la puttana, gli scatta delle foto e riesce pure a farne due di loro nel letto, il massimo! Poi scatta la seconda fase. Mi sono studiata la parte alla perfezione, devo essere convincente fino in fondo o tutto sarà inutile, ma dietro i consigli di Mario mi sento determinata, mi piace, è meravigliosamente presente pur lasciandomi campo libero, mi sono trovata spesso a pensarlo. Per due giorni mi faccio vedere da Fabio sempre triste, depressa, giù. Lui lo nota subito, mi domanda a cosa sia dovuto il mio stato d’animo, ma io non rispondo, anzi mi faccio trovare quasi in lacrime, lo vedo preoccupato.
“ amore dimmi che succede?, ti prego,parla, dimmi che cosa c’è? che non va , non farmi stare in ansia, ti prego.” Lo vedo teso, cerca di sembrare tranquillo ma non lo è. Temporeggio un poco, tanto per tenerlo sulle spine, poi in lacrime esordisco:
“ scusami amore, ma mi è difficile spiegarti quello che non va, mi sento male per te, ti ho offeso e non so come rimediare, mi spiace.” E giù a lacrimare. Lo vedo molto preoccupato, teso, allora dietro l’ennesima insistenza parlo:
“amore , sono una stupida, mi potrai perdonare, ma è che da alcune notti sogni di tradirti con un altro uomo, non ne vedo il viso, ma lo faccio sempre e questo mi fa stare male, sono dispiaciuta per te.” Gli dico a testa bassa con le lacrime agli occhi. Lui rimane un momento in silenzio, si rende conto di quello che dico e realizza che la mia ingenuità è grande, si rilassa,
“amore, basta, non piangere più, non è successo nulla, ti prego, smetti di preoccuparti, io ti amo e tu non devi farti perdonare nulla, è un sogno, non vale, io ti amo dai smetti di piangere.” Mi dice respirando,piano. Mi rendo conto che si stà rilassando, evidentemente era teso per la paura che io avessi scoperto la sua tresca con l’altra, ma ora scatta la trappola.
“ si fai presto tu, oggi mi perdoni e magari domani ti arrabbi, e mi lasci, io non vivo senza te. Le parole si dimenticano facilmente è per questo che se lo sogno di nuovo mi sento ancora male.” Gli dico abbracciandolo forte. Lui esita e poi reagisce come previsto. Prende un foglio di carta e scrive di suo pugno.
“ io Fabio ***** con la presente autorizzo mia moglie Liliana a tradirmi tutte le volte che vuole, di giorno o di notte, anche 100 volte, io non le farò assolutamente nessun problema. Sarà libera di farlo dove vuole e con chi vuole. In fede Fabio***** ”
Mi porge il foglio, fingo di ignorarlo lo abbraccio e bacio con passione, porto le mani sul suo membro che accarezzo da sopra la stoffa, lui si eccita, mi spinge di lato e solleva la camicia da notte, tirato fuori l’uccello lo infila dentro senza nessun preliminare. Mi fa male, ma lui lo ignora, stringo i denti e resisto, lui si muove in fretta e poco dopop scarica dentro di me una sborrata gemendo di piacere solo suo.
“ vedi amore, ti amo e non ti devi preoccupare, sei più tranquilla ora vero.” Mi da un ultimo bacio e si gira per dormire. Esco vado in bagno, mi lavo e mi tocco, chiudo gli occhi, penso a Mario, mi infilo dentro due dita gemo di piacere in silenzio. Quando torno in camera lui dorme, prendo il prezioso documento e lo metto nella mia borsa, ora scatta la fase finale, o meglio l’inizio della mia vendetta. L’indomani mi sento con Mario, gli racconto il buon esito del piano, lui mi dice che non aveva dubbi, mi chiede quando voglio attuare la mia vendetta, ci penso,
“vorrei vederti.” Gli chiedo con un languido tono di voce.
Due giorni dopo stiamo insieme. Mi porta nella villa di un suo amico in riva al lago. Dentro lo abbraccio, sento il desiderio di lui inarrestabile.
“ti voglio, prendimi, ma si dolce ti prego.” Gli sussurro distendendomi nuda sul letto.
Si spoglia lentamente, ha un fisico da far invidia a tanti ventenni, lentamente si distende vicino a me. Incomincia a toccarmi e leccarmi dappertutto, è un demonio di bravura unica, o forse sono io che ho un dannato desiderio di lui. Mi strappa un orgasmo che nemmeno io mi aspettavo, godo urlo e godo di nuovo. La sua lingua è tremenda esplora ogni singola piega della mia patatina facendomi morire di piacere. Ho avuto tre orgasmi e ancora non l’ho nemmeno toccato, sto impazzendo dalla voglia di averlo dentro ma lui dosa magistralmente piacere e lentezza, in un sapiente dosaggio che mi manda via di testa. Poi mi permette di prendere il suo palo in bocca. Mi ritrovo un bel cazzo di ottime proporzioni fra le mie labbra, lo succhio, lui non dice nulla mi osserva e lascia fare. Mi rendo conto della mia poca esperienza, lo guardo quasi a implorare di prendermi, lui sorride, mi trascina su di lui. Sento la mia pancia a contato con il suo membro, lo voglio dentro, lui annuisce, io mi sollevo e lo infilo dentro tutto fino in fondo. Verticale su di lui resto a bocca aperta quando lo sento sbattere in fondo all’utero, vorrei urlare ma le parole non mi escono resto solo a bocca aperta, godo! Mi lascia divertire per un po. Il tempo di avere due altri orgasmi, poi mi distende di lato e incomincia a pomparmi con un ritmo sconvolgente, rapido e poi lento, a fondo e poi solo la punta dentro, impazzisco, godo e godo a raffica. Sconvolta lo bacio, piango di piacere, mai ho provato tanto.
“godi, che quando sei sazia godo con te pure io.”
Mi dice sussurrandomi le parole all’orecchio. Perdo il conto degli orgasmi, del tempo , non so più dove sono, stravolta lo bacio con passione e lo prego di venire. Si muove più veloce, mi strappa l’ennesimo orgasmo poi esplode dentro di me. Sento i getti caldi inondarmi l’utero, lo tiene ben piantato dentro, ho l’ennesimo orgasmo e resto abbracciata a lui. Dopo un po di tempo lui continua a passare la sua mano sul mio corpo accarezzandolo piano, mi sto eccitando di nuovo, poi lui esplora anche il mio fiorellino dietro. Fremo, lui mi guarda,
“lo perdi anche qui?” mi chiede sempre continuando a toccarmi dolcemente.
“ no, sono vergine, mai provato, ma se mi prometti di essere delicato lo vorrei fare con te ora.” Gli dico e mi giro di schiena. Mi fa mettere in ginocchio, lui si mette di lato e con la mano sinistra mi stuzzica il bottoncino davanti mente con la destra mi accarezza dietro. Lo fa in modo delicato ma deciso, sento che prende lo sperma che cola da davanti e lo spalma dietro, insinua un dito dentro lentamente. Mi piace, sento che sto provando un piacere nuovo, lo voglio, lui con pazienza continua lubrificare il buco, e senza accorgermi mi mette dentro due dita, mi tortura davanti meravigliosamente, lui fa colare della saliva e continua a ruotare le dita dentro, fin quando si rende conto che sono pronta.
“prendilo in bocca, leccalo, bagnalo, sputaci sopra della saliva.” Mi dice offrendomi il cazzo gia quasi duro. Lo bagno, lo succhio e lo sento tornare duro, lui si mette dietro di me emi infila piano la punta. Lo sento entrare, mi apre, spinge piano, io mi masturbo davanti, cerco di infilarmi due dita dentro, ma non ci riesco, allora mi scateno sul mio clito, lo torturo e intanto sento lui che scende dentro il mio intestino. Di colpo spingo il corpo indietro emi penetro fino in fondo. Un po di bruciore, lui resta un momento fermo poi si scatena. Mi afferra per i fianchi emi pompa di brutto, mi sfonda godo e godo ancora urlo e lo incito a darmelo tutto. Lui mi sfonda fin quando io lo imploro di sborrare. Affonda un ultimo colpo e mi riversa della sborra calda dentro l’intestino. Mi distendo sfinita, lui mi bacia e continua ad accarezzarmi piano. Tre giorni dopo è il mio anniversario di nozze, la ritengo la data giusta per la mia vendetta. Fabio, per far contenta mammina che non vuole che noi festeggiamo lo fa stare a cena da lei, io che ho altri programmi non partecipo, anzi quando torna lui gli faccio trovare la sorpresa che ho organizzato insieme a Mario. Distesa sul letto mi sto facendo sbattere da tre maschi molto dotati, amici di Mario. Lui controlla il rientro di Fabio, e quando irrompe in camera da letto va su tutte le furie.
“ brutta puttana che fai?, sei impazzita?, mi tradisci con quattro uomini, ma io ti rovino, ti mando via, e ti lascio senza un soldo, troia che non sei altro!!!!” mi urla mentre i miei maschi tutti nudi ma molto più dotati in tutto rispetto a lui si fanno intorno a me pronti difendermi.
“ ma che urli, sono solo quattro” gli dico io per farlo infuriare di più, “ e poi non sono tue le parole quando dicevi che ero troppo stupida e ingenua, da farti pena?, non credevi che questa fessa potesse pareggiare il conto che ti hai aperto con quella troia della badante che ti scopi?, mio caro, non hai nulla da strillare, altrimenti io ho le prove che tu hai cominciato scopando quella vacca.” Continuo io ora che sono in piedi davanti a lui.
Ha il viso rosso, l’ho beccato nel vivo, affondo l’ultimo colpo
“ e poi miei cari amici leggete questo” e tiro fuori dalla borsa il foglio che lui mi ha firmato e lo do a Mario che lo legge ad alta voce. Fabio mi guarda stupito, incredulo, paonazzo dalla rabbia
“ma che dici, quello non vale, ti sei presa gioco di me.” Balbetta senza nessuna convinzione.
Mario lo guarda e affonda il colpo
“invece direi che ha tanto valore, e da quello che sta scritto quì lei ha diritto a scoparsi altri 96 maschi, quindi ti conviene tacere.”
“allora mio caro maritino siediti e guarda come dei veri UOMINI mi fanno godere, se poi vuoi renderti utile vai in cucina e prepara del caffè, al notte sarà lunga” gli dico distendendomi di novo sul letto. Guardo Mario gli sorrido egli prendo il cazzo in bocca. La mia vendetta è appena cominciata.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101309
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11 anni fa
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 anni fa
valerio,
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Ruthing