hotsweety69
, 46/46 anni
Coppia
Milan, Italia
Ultima visita: 5 mesi fa
- 5 mesi fa Irrefrenabile Ci sono notti in cui non dormo...Non perché io sia in preda all’ansia o infelice.. semplicemente amo fantasticare e inseguire sogni e desideri.. Prepotente, tra i miei impulsi irrefrenabili, in queste notti si risveglia il bisogno di scrivere..Come ieri notte..ho scritto, riletto, cancellato, riscritto ed alla fine ne è uscito questo racconto...spero vi piaccia, vi agiti, vi confonda, vi ecciti, vi seduca come è successo a me mentre lo pensavo..Mentre pensavo a noi...Irrefrenabile.. Chissà perché vuoi sempre che io ti aspetti sotto casa. Suono il citofono e mi nascondo nell’ombra del vecchio portone. Sento risuonare i tuoi tacchi sulla pietra del cortile e attendo. Questa volta non sarà come le altre. Oggi sarà speciale.. Cammino veloce nonostante le scarpe non propriamente comode. Leggermente abbagliata dal sole che si riflette sui vetri dei palazzi vicini, gli occhiali scuri a schermarlo e a mascherare l’emozione che provo ogni volta che ti vedo. Ma tu non lo sai.. La tua ombra si avvicina, appena mi superi mi metto alle tue spalle veloce come un gatto e dolcemente, non voglio spaventarti, ti chiudo gli occhi con le mani, sussurandoti di non aver paura.. Dalla tasca estraggo un foulard di seta nera e ti bendo mentre ti sfioro il collo con le labbra «Vieni con me Lavinia, ti voglio portare in un posto speciale». Ti apro la portiera e ti faccio accomodare sui sedili di pelle della mia auto sportiva. Guido sicuro nel traffico mentre tu mi tempesti di domande. Un dito sulle tue labbra e capisci che mi piacerebbe restare in silenzio. Senti la mia mano che ti accarezza le ginocchia, poi sale a cercare il lembo nudo di pelle sopra il pizzo delle calze ed emetti un impercettibile sospiro. Adoro accarezzarti e tu adori essere accarezzata, ma sono certo che la sensazione è acuita dall’aver accantonato tutti gli altri sensi. Allunghi una mano per cercarmi ma ti blocco. Senti il movimento della macchina ma non puoi vedere nulla. Senti che ci fermiamo. Nonostante i vetri abbassati il silenzio è quasi assoluto anche se è pieno giorno. Reclino il sedile poi mi avvicino al tuo collo e puoi sentire il calore del mio respiro sulla nuca. La mia lingua ti accarezza leggera dietro le orecchie. Mentre le mie mani passano dolcemente sulle tue braccia e si impossessano dei piccoli seni. Puoi sentire le mie dita sopra la stoffa leggera passare ad una ad una sui tuoi capezzoli. Ti bacio la fronte, gli occhi, le guance e raggiungo la tua bocca. Le mie labbra umide sulle tue...le tocco...mi allontano...ti muovi per cercarle...allora ti stringo e con la lingua entro delicatamente nella tua bocca per cercare la tua lingua. Senti il calore del mio corpo contro il tuo e ti lasci andare aprendo lievemente le gambe. Una mia mano si muove furtiva e le percorre fino a giungere dentro le tue cosce. Si avvicina al tuo sesso...lo accarezza. Puoi sentire il suo calore attraverso il perizoma. Sempre baciando le tue labbra scosto il tessuto che separa le mie dita dalla tua fighetta morbida e la tocco con lentezza esasperante. E' fradicia di umori. La stringo nella mano e lascio che il tuo succo la bagni completamente. Entro piano con un dito...lo muovo...sento che reagisci...che il tuo respiro si fa più affannoso...allora oso di più...entro con due dita e le spingo fino in fondo...per poi ritrarle delicatamente e rientrare roteando la mano. Abbandoni la testa all'indietro ed io mi distacco dalla tua bocca per baciarti il collo...le spalle...e scendere fino al seno per stringere i capezzoli tra le labbra ed accarezzarli con la lingua. Sento che i tuoi gemiti soffocati in gola che mi incitano a proseguire e farmi sempre più audace. Mi inginocchio in mezzo alle tue gambe e le percorro interamente con la lingua...dai piedi alle cosce. Mi fermo con il viso davanti alla tua figa zuppa...puoi sentire il mio respiro affannoso ed umido su di lei. Con la punta della lingua do leggeri colpetti al tuo clitoride gonfio...poi mi avvicino con le labbra e bacio con passione quella fighetta deliziosa.. Stringi le gambe per intrappolarmi la testa tra le cosce e con le mani, prendendomi i capelli, la spingi con forza contro il tuo bacino, contorcendoti. Quando capisco che sei al limite ti chiedo di girarti e, senza alcun preavviso, ti penetro in profondità. Il mio cazzo sembra incandescente da tanto trasmetti calore! Ti levo di colpo la benda e rimani senza fiato!! Siamo proprio lì.. dove ci siamo incontrati la prima volta dandoci appuntamento al buio: il faro di Brunate sopra le nostre teste e il precipizio, che sembra gettarti nelle onde del lago sottostante, davanti a noi.. E davanti a me uno spettacolo incredibile: un panorama da cartolina unito alla visione della tua schiena e del tuo splendido culo. Ti giri e nei tuoi occhi leggo un desiderio selvaggio...mi vuoi...ti voglio!!! E lo so.. Ti senti troia...troia più che mai!!! Sai dove siamo, cosa significa.. sai che potrebbe passare qualcuno, ma la cosa ti eccita ancor di più!Ti muovi...ti stacchi da me.. vuoi vedere il mio cazzo dritto, grosso, gonfio, palpitante. Ti apri le chiappe con le mani per esprimermi tutta la volontà di essere posseduta.. penetrata fino in fondo e ancor di più..Stringendolo in una mano, appoggio la cappella lucida alle grandi labbra e la muovo su e giù per stimolarti il clitoride, movimenti stretti e rapidi. Con l'altra mano ti accarezzo la schiena e il sedere. Entro piano e mi fermo...la cappella è tutta dentro di te. Continuo ad entrare lentamente centimetro dopo centimetro e man mano che entro ti senti aprire sempre di più. Quando credi sia finito senti ancora il cazzo farsi strada nella tua figa. Ora è dentro sino alle palle, lo senti tutto, lo senti fino in gola e ti toglie il fiato. Lo tiro fuori lentamente, come estrarre una spada da un fodero, un pilone conficcato nel terreno. Quando è quasi fuori del tutto lo spingo dentro con un colpo deciso. Una scarica elettrica ti percorre la spina dorsale. Tutto si ferma per un attimo...meraviglioso!!! Continuo ad estrarlo e spingerlo con movimenti sempre più veloci e sempre più decisi. Brividi percorrono tutto il tuo corpo...ti agiti...ti dimeni come posseduta da un demone. Senti salire lento l'orgasmo come un fuoco che divampa nelle tue viscere. Ti sdrai con la pancia sulla pelle fredda del sedile. Sono sopra di te con tutto il mio corpo...senti il mio petto sulla tua schiena...la mia pancia sul tuo culo e il cazzo che entra ancora di più in profondità per il mio peso. «LO VOGLIO DENTRO TUTTO...DI PIU'...SPINGI SPINGI SPINGI...» mi gridi!!! Le mie mani stringono le tue tette e la mia bocca affonda nel tuo collo per baciarlo...leccarlo...morderlo. Ad ogni affondo un piccolo morso e frustate di piacere colpiscono tutto il tuo corpo. Ti contorci come un serpente a cui viene mozzato il capo...Ti afferro per i capelli e li tiro con fermezza..E allora urli.Urli e godi...godi da morire...godi come una pazza...godi...godi...GODI...godiiiiiii!!! Ed io VENGOOOOOOOOOOOOOOOO!!! Senti i bollenti schizzi di sborra inondarti il ventre e il mio cazzo palpitare ad ogni spruzzo...non finiscono mai...vengo come una fontana dentro di te e l'orgasmo ti raggiunge come un'esplosione...devastante...immenso...travolgente...sconvolgente...!!! Mi fermo...rimani immobile sotto di me. Io non smetto un attimo di baciarti le spalle...il collo...le guance...accarezzando tutto il tuo corpo con le mani. Sembra non finire mai...maree continue dalla testa ai piedi...ondate che si infrangono contro gli scogli della tua anima. Ci alziamo...ci guardiamo negli occhi. Senza più parlare ti riporto a casa. Guardo la lucida auto allontanarsi.Poi, al passaggio di un passante ignaro, abbasso gli occhi perché non vi legga la fiamma della passione che ancora mi pervade.Il calore che sento tra le gambe è quasi insopportabile.Un po’ malferma sui sottili tacchi a spillo, mi avvicino all’androne di ingresso del palazzo e mi appoggio con la schiena contro il muro. L’ombra ed il freddo emanato dalla pietra grigia calmano un poco la mia eccitazione ma una pulsazione improvvisa e fortissima tra le cosce mi toglie il fiato.Chiudo gli occhi ed è come se il tuo cazzo durissimo si facesse di nuovo strada dentro me, con una lentezza insieme deliziosa ed insopportabile. Lo sento scorrere, entrare ed uscire, premere contro il ventre.. piego leggermente le ginocchia e la schiena, nuda per la profonda scollatura dell’abito, si inarca e scivola lungo la parete di pietra.Il rumore del traffico è come un lieve ronzio ora.. gli ansimi che mi salgono spontanei alle labbra non lo coprono.Ho il tuo cazzo nel cervello.Le mie dita scivolano lungo la gonna di seta, sulle cosce, la balza aderente di pizzo nero delle calze autoreggenti. Si insinuano sotto. Giocano con i laccetti del perizoma.. ne afferrano il minuscolo triangolo che copre a malapena la sottile striscia di riccioli sopra il monte di Venere e con fermezza lo tirano.. il filo che si nasconde tra le natiche sode scorre senza sforzo tra le grandi labbra, umido di tutti gli umori che la mia fichetta spilla.. il mio succo e la sborra che hai seminato dentro me..Deliziosamente striscia sul clitoride ancora gonfio e pulsante. Un piccolo soldatino sull’attenti.Continuo. Ho ancora voglia. Ho voglia di te.Non riesco a fermarmi.. infilo un dito. Lo sento bagnarsi.Rivedo il tuo cazzo eretto, prepotente, ipnotico.Muovo i fianchi perché il dito raggiunga il centro del mio piacere.E ancora, improvviso, squassante.. mi pervade un orgasmo talmente potente da farmi lanciare un urlo.. Ritiro le dita. Fradice. E le assaggio.. le lecco.. le assaporo una ad una immaginando che siano la tua verga, la tua cappella turgida..Qualcuno mi avrà vista? Mi avranno sentita?Non mi importa.Frugo nella minuscola borsa alla ricerca di una chiave. Apro il portoncino che mi separa dal piccolo giardino interno.Ho il tuo cazzo nel cervello. Il traffico scorre lento e lontano fuori dal vetro scuro del finestrino, ed io mi allungo, pigro, quando un bagliore, tra i cuscini del sedile, attrae la mia attenzione.Una sottile croce tempestata di diamanti.Quella che tu avevi al collo.Sorrido.. nel tirare la tua incredibile massa di capelli fulvi, la catenina che porti sempre addosso si è sicuramente impigliata e aperta..Stringo la croce. Sorrido di nuovo.Quale pretesto migliore per tornare indietro? Mentre salgo le scale un pensiero improvviso: «Oddio! Gabriela!».La mia adorabile e squinternata amica, impulsiva e affascinante, in profonda crisi a causa di un fidanzato fedifrago, mi starà aspettando da ore! L’ho invitata solo ieri e già me ne sono dimenticata.Salgo in fretta le scale, ansimando doppiamente: per lo sforzo e per l’orgasmo che solo pochi istanti prima mi aveva squassato.E la trovo lì. Sul pianerottolo. Così diversa eppure così uguale a me. I corti capelli scuri che le danno un aria da maschietto, subito smentita dal seno pieno e sodo che preme contro la stoffa sottile della semplicissima canotta nera che indossa. Mi guarda e sorride, un po’ mesta un po’ maliziosa.. sembra leggermi nei pensieri. Sembra intuire. Ricambio il sorriso con sincero piacere. Entriamo in casa.. È fresca.. il calore di una primavera precoce ed inaspettata è rimasto fuori dalle gelosie socchiuse. Ci abbracciamo. Insieme esclamiamo: «che bello rivederti!».Iniziamo a parlare in simultanea. Ridiamo. Poi di colpo tacciamo.Forse lo abbiamo sempre desiderato. O forse lei ne ha bisogno perché è triste. Forse ne ho bisogno io per placare quel fuoco che tu hai acceso ed ancora non è spento.Ci baciamo.Le labbra ugualmente carnose si schiudono. Mentre piccole lingue appuntite si intrecciano e esplorano.. conosco il sapore di quella bocca senza averlo mai provato. Gabriela sa di fragole, di cioccolato, di cannella e di vino..Non riesco a smettere di baciarla e leccarla.. e lo stesso è per lei.. C’è chi lo chiama intuito. Chi fortuna. Io lo definirei più semplicemente: caso.Mentre sto per suonare di nuovo il tuo campanello, a distanza di poco tempo, un inquilino del tuo stesso palazzo esce e mi lascia il portone aperto. Non hai mai voluto che io entrassi a casa tua, ma so a che piano abiti.. spesso ti sei affacciata per salutarmi, prima di scendere da me. Salgo.. non del tutto sicuro di fare bene..Leggo il tuo nome inciso su un’elegante targhetta di cristallo.. Lavinia.. adoro il suono della tua voce mentre lo pronunci.. ma la porta è socchiusa. «Sbadata come sempre» ridacchio tra me e me.Entro.Le stai stringendo i seni con le dita delle mani aperte mentre lei ti morde un capezzolo talmente turgido e grosso da risultare quasi estraneo al tuo seno minuscolo e ti accarezza la figa.Le dita della mano destra, con le unghie laccate color vinaccia, ti tengono aperte le grandi labbra e un ditino della sinistra, delicatamente, esplora il tuo sesso, avanti e indietro.. dentro fuori.. strusciando deliziosamente sul clitoride che non ha mai smesso, ne sono certo, di pulsare.Nel pugno stringo con forza la piccola croce di diamanti che ti volevo ridare.. un’erezione istantanea mi gonfia il pene.Vi guardo incantato, non l’avrei mai immaginato.. anzi no.. immaginato più e più volte.. ma ora che ti vedo in ginocchio, le mani strette alle natiche della tua amica e la lingua guizzante a titillare il suo clitoride, il cazzo sembra esplodermi nei pantaloni. Lo estraggo in trance.Mugolate e sussurrate parole che non riesco a sentire. Non mi avete visto entrare.Appoggio il tuo ciondolo sul ripiano del piccolo secretaire che arreda l’ ingresso e la mia mano si chiude ad anello intorno alla cappella lucida e gonfia.. la muovo lentamente, quasi a percorrere e tracciare la mappa di ogni singola vena che si gonfia e pulsa sul mio cazzo.È talmente duro da dolermi.Sul grande divano bianco con i cuscini color amaranto ora siete una sull’altra, capovolte, le dita e le lingue intente a solleticarvi e eccitarvi fino al parossismo dell’orgasmo che intuisco molto vicino.. e non solo per voi. «Luca?!». Ti vedo ma ciò mi sembra talmente assurdo ed irreale che io stessa non credo a quelloche i miei occhi registrano. Gabriela ha un piccolo sussulto ma non smette di leccarmi la fica pulsante, a cavalcioni con la testa tra le mie gambe, il bel culetto proteso verso l’alto.E di nuovo l’inaspettato.Capisco che dentro me è sempre esistito e aspettava solo di uscire allo scoperto.Il desiderio fortissimo di vedere il cazzo del mio uomo penetrare la fica di un’altra donna.. di vederlo pronto ad esplodere mentre la sbatte con veemenza, gonfio del desiderio che io appoggi le labbra turgide e umide sulla cappella lucida, morbida, pronta a schizzare una dolcissima sborra bollente..Lo leggi nei miei occhi?Lo indovini?O forse, meglio, lo desideri quanto me?Senza esitazioni ti avvicini e introduci il pene al massimo della sua erezione nella fichetta di Gabriela a pecorina sopra di me.. nel farlo lo fai scorrere ed inumidire sulla mia lingua..Urla..! mentre io le succhio il clitoride e tu la sbatti con un ritmo incessante, senza darle tregua.Mi sento esplodere.Il tuo cazzo è ora nella mia bocca.. sulla mia lingua. Urli..! e un fiotto incessante di sborra mi riempie la bocca, mi inebria, mi proietta dove mai avrei creduto di arrivare..Mmhh.. so quanto possa essere buono ma, mentre bacio lei sulla bocca, facendo scorrere la lingua dentro, scambiando umori e sapori, mi accorgo di non aver mai assaggiato nulla di paragonabile.Improvvisamente.. vengo.. vengooo… vengo!!La tua mano semplicemente chiusa intorno a ciò che ora, per me, è il centro dell’universo.E ho il tuo cazzo nel cervello.. L&L 3384 2 12 anni fa