{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-f82ca2441ba0cfd38a128106476ef9d6.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
- 4 ore fa LE NUOVE VIRTU’ Parte 2 Da quel momento con Filippo ed Enrica era iniziato uno strano menage nel quale mi trovavo al centro delle attenzioni di madre e figlio. Con Enrica continuavamo a prendere i nostri momenti di svago mentre Filippo, approfittando della situazione in studio, mi stuzziacava con continui ammiccamenti. Devo dire he quella situazione era di mia piena soddisfazione. Avevo entrambi i sessi approfittando smaccatamente della bellezza matura di Enrica e del piacere efebico di Filippo, il quale godeva sempre più intensamente delle pentrazioni profonde al quale lo sottoponevo. A lui non avevo mai accennato degli incontri sessuali che avevo con la madre, per la quale provava una totale venerazione, e chiaramente non avevo detto nulla a Enrica del fatto che inculavo suo figlio nel mio piedaterre. Era l’appartamento privato che avevo in centro la mia isola felice, atteso che Enrica ci veniva slo quando Filippo era in università, mentre quando vi andavo con lui Enrica sapeva che il figlio era con me per questioni lavorative e non ci avrebbe mai disturbato. Dopo pochi mesi in cui mi godevo del mio harem, Enrica, però, conobbe un altro uomo e i nostri incontri iniziarono a diradarsi. Lui le prometteva una stabilità che sicuramente io non potevo darle anche per la situazione fra Herman ed Eleonora, e quindi mi feci in disparte per non disturbare la nascita della sua nuova relazione. Continuai comunque a godermi il culo stretto di Filippo che dilatavo contuamente a mio piacere riempiendolo del mio sperma fino ad esserne ricolmo. La fine di tutte queste delizie arivarono in un giorno di settembre. Quel sabato mattina Enrica doveva partire per un weekend al mare con il suo fidanzato e così dissi a Filippo di venire in ufficio per sbrigare del lavoro arretrato. Lui si presentò con il suo solito zainetto e cominciammo a pendere i fascicoli e studiarli. Il caldo sole di fine estate ben presto ci tolse la poca voglia che avevamo di lavorare, e così mi trovai con le labbra di Filippo intorno al mio cazzo che succhiavano voracemente. Li inginocchiato ai miei piedi spingevo con le anche scopandogli la bocca, fino a quando un rivolo di sperma iniziò a colare dalle sue labbra simbolo del mio orgasmo. Filippo ingoiò rapidamente tutta la sborra e mi baciò avidamente, cosa che non fece altro che procurarmi una nuova e più furente erezione. Decisi che avremmo continuato nell’intimità dell’appartamento, presa la macchina e guidai velocemente. Ancora sulla porta palpavo avidamente il culo di Filippo e già sentivo le sue natiche irrigidirsi in vista della dura scopata anale che lo attendeva, quando, corse in bagno per vestire i panni di Eleonora. Mi misi comodo sul letto, e Filippo entrò indossando tacchi altissimi ed un bustino di pelle. In quella vesione fetish era decisamente splendido ed impesonificava la bellezza fatta donna. Mi alzai lo presi per i capelli e lo sbattei sul letto con le natiche alzate pronto a sfondarlo con brutalità. Gli allargai le cosce con le mai e sputai sul suo culo per ammorbidirlo,iniziando con la mia possente cappela a farmi largo fra le sue chiappe sode. Mentre lo sfondavo con colpi secchie profondi, con la mano sinistra tiravo i suoi capelli e con la destra gli davo delle poderose sculacciate. Ad ogni tac del palmo della mia mano, dalla bocca di Filippo proveniva un grido di piacere che si amplificava quando facevo seguire un affondo del mio grosso cazzo nel suo sfintere. Non contento presi dal comodino delle manette e girato Filippo lo legai polso e caviglia contringendolo così a rimanere oscenamente dilatato. Girato con la pancia rivolta verso di me e aperto completamente lo sbattevo profondamente e con forza mentre il suo cazzetto aveva dei sussulti rimandendo tirato, fino a quando in pieno orgasmo rilasciò un poco di sperma sporcando tutto il bustino. Ero pronto ad inondare anche io il culo di Filippo quando improvvisamente suonò il campanello. Dopo il lungo trillare senti battere pesantemente alla porta e corsi a vedere chi fosse dato che solo poche persone conoscevano questo mio nascondiglio. Dallo spioncino vidi Enrica sulla porta e rimasi un attimo spiazzato. Dissi a Filipo di correre a chiudersi in bagno, mi misi un accappatoio e andai ad aprire. Enrica entrò di furia nell’appartamento chiudendosi la porta alle spalle. Era molto agitata e si scusò subito per quell’intrusione. Il suo novo fidanzato le aveva dato buca senza motivo e non rispondeva alle sue chiamate e lei allora era corsa a casa sua ma non aveva trovato nessuno. In un impeto di rabbia mista a preoccupazione si era messa a girare per la città a cercarlo, e passando sotto l’appartamento aveva visto la mia auto e si era decisa a suonare. Le offrii un drink per calmarla e lei ripresa la compostezza mi chiese “ma non dovevi lavorare con Filippo oggi?” Io le risposi che vista la bella giornata lo avevo lasciato libero, e avevo deciso di prendermi una delle mie pause che lei ben conosceva. Enrica chiaramente non aveva nulla da riproverarmi, il nostro era stato un rapporto aperto senza gelosie o paranoie, ma solo puro divertimento. “ti sei portato qualche bella troia da sbattere come facevi con me…beato te bei tempi quelli in cui facevamo le nostre porcate!! Dai divertiti ora ti lascio. E grazie per la comprensione”, mi disse senza immaginare chi ci fosse in bagno, e si spostò verso la porta per andarsene. Immaginai la rabbia di Filippo da dietro la porta a sentire che la sua adorata mamma era stata la ia troia, e lo pensai ad raffigurare tutte le sconcerie che avevamo fatto insieme, in un crecscendo di rabbia e confusione. Capii subito che tutto era finito ed allora decisi di andarmene alla grande! Bloccai Enrica, ed approfittando della sua rabbia verso il fidanzato, la presi per i capelli e la baciai. La sua bocca calda rispose immediatamente mentre con la coda dell’occhio notai la luce nascere dalla porta del bagno e Filippo che ci stava spiando. Alzai la gonna ad Enrica in modo da mostrare a Filippo il culo di sua madre e come le mie mani lo stringessero in una sorta di piacere morboso. Le ghermivo il culo mentre mi facevo leccare il dito dalle labbra umide di Enrica, che di copo, aveva ripreso il piacere di essere stretta dalla mie braccia e il desiderio di essere scopata selvaggiamente dal mio poderoso cazzo. Lei scendva con la mano sentendo la protuberanza indurirsi da sotto l’accappatoio e sussurrava “Quanto mi è mancato il tuo cazzone e quanto mi sono mancati i nostri giochi!!”. Le tolsi il dito dalla bocca e lo infilai nel suo morbido culo dimostrando a Filippo che lui non era l’unica troia a cui lo avevo sfondato. Il suo cazzettino vedendo l’adorata madre trattata da cagna in calore, era diventato duro come mai lo avevo visto, e riempiva la mano femminile di Filippo che si menava in un impeto di incestuoso piacere. Ad un tratto Enrica mi sciolse la cintura ed aprendomi l’accappatoio si gettò ai miei piedi prendendomi il cazzo in bocca. La sua lingua guizzava sulla cappella e poi ancora più in fondo. Si apri la camicetta e fece uscire i turgidi seni mentre si rimepiva la bocca assaporando il liquido seminale frammisto agli umori che mia aveva lasciato Filippo. “Sento il sapore del culo della troia che stavi scopando cazzo è fantastico!!” gemeva Enrica alternado le leccate di cazzo a quelle dei coglioni. “Dai falla uscire dal bagno che mi scopate insieme!!”. A quelle parole Filippo venne, ed era pronto ad uscire dalla porta quando lo bloccai con un gesto della mano. Dissi ad Enrica “Sai lei è una nuova amica e si vergogna a fare queste cose. Ho una poposta. Stai qui e ti bendo così non la potrai vedere e sicuramente sarà più predisposta”. “Enrica mi guardo eccitata “cazzo sei il solito porco…bendami e falla uscire che ho voglia”. Andai verso l’armadio e presi una benda da notte con la quale oscurai la vista di Enrica. Feci cenno a Filippo di uscire e gli imposi il silenzio. Lo feci avvicinare alla madre e dissi “questa è la mia amica Giorgia, è molto timida e non dirà nulla ma vedrai come ti farà godere…forza Giorgia bacia per bene Enrica” Filipo rimase attonito…adorava la madre fino al piacere sessuale e molte volte aveva immaginato di baciarla ma ora rimaneva bloccato e con lo sguardo mi chiese di fuggire. Mi avvicinai lo presi con decisione per i capelli e avvicinai la sua bocca a quella della madre. Le loro lingue si unirono…Enrica che non poteva immaginare di baciare il figlio iniziò a far guizzare la sua lingua fra le labbra di quella che per lei era Giorgia e lui le rispondeva oramai sopraffatto dal piacere e dal desiderio. Le due troie si baciavano con lascivia..mi avvicinai a loro e presi per i capelli Filippo spingendolo fino alle tette della madre. “Forza Giorgia leccagli i capezzoli”... Filippo si ataccò al seno della madre in un ricordo infantile leccando e poppando con avidità mente Enrica ansimava portando le dita di Giorgia alla sua figa grondante di umori. Era il tempo di prendere la mia parte. Mi tolsi l’accappatoio e mi posizionai fra loro due rivolgendo il cazzo verso Filippo ed il culo alla madre. “Ed ora troie leccate…”. Filippo si riempì la bocca con il mio cazzo e lo succhiava bagnandomi di saliva tutto il pube mentre Enrica allargatomi le natiche con le mani, mi lecava il culo con lunghe e felpate strisciate di lingua. Mi godevo quel piacere alternando i movimenti di bacino ora verso Filippo ed ora verso Enrica, quando li presi entrambi per i capelli e li portai a letto. Stesi Enrica a cosce larghe portando la bocca di Filippo all’altezza della sua figa e gli dissi “ora Giorgia lecca!!”. Filippo iniziò a leccare la figa che lo aveva partorito con una veemenza che non riconscevo. Non solo leccava il clitoride ma penetrava la vulva succhiando tutto il sapore e gli umori di Enrica che presto venne, spruzzando in bocca al figlio tutto il suo piacere. “Questa vacca lecca da dio. Bravo gli hai insegnato bene!!”. Menre Filippo era impegnato in quel lavoro gli leccavo il buco del culo e lo penetravo a fondo con le dita in modo di avvicinarlo al piacere. Ripresa dall’orgasmo agguantai Enrica e la misi a carponi in parte a Filippo. Avevo lo spettacolo di entrambi i culi, quello più poderoso della madre e quello efebico di Filippo pronti per essere sfondati a mio piacimento. Non mi feci pregare ed ordinai “Forza Giorgia ora bacia enrica fagli sentire il suo sapore”. Filippo obbedì immediatamente ed inizò a leccare la madre e a baciarla appassionatamente. Io dietro di loro passavo dal culo di Filippo alla figa di Enrica sbattendoli con forza. Quando mi godevo un culo penetravo con le dita l’altro in modo da lasciarli entrambi ben dilatati. Filippo impazziva nel vedere la madre inculata con forza ed il cazzetto gli esplodeva a sentire i miei coglioni che sbattevano contro le natiche di Enrica, per poi suplicarmi con gli occhi di ottenere lo stesso trattamento. Quando mi dedicavo a Filippo, Enrica si indispettiva reclamando ancora cazzo ma godendo delle mie dita piantate nel suo culo, mentre con la lingua assaporava il calore del figlio. Ero proprio dentro il suo culo quando esplose in un secondo orgasmo nsquitando sulle lenzuola e bagnandole copiosamente. A qyello spettacolo vidi Filippo che a stento tratteneva lo sperma ed allora decisi di lanciarmi nel gran finale. “Ora enrica scoprirai le particolarità di Giorgia”. Presi Enrica ancora stanca ed ansimante e la misi sul letto con il culo ben in alto. Mi rivolsi poi a Filippo e lo presi per i capelli portandolo a leccare il culo apero della madre e la figa bagnata e gli ordinai “Ora scopala!!”. Filippo mi guardò attonio ma obbedì al mio ordine. Con il cazzetto iniziò a penetrare la madre con colpi duri per ciò che poteva fare ma Enrica, ancora al massimo dell’eccitazione, inizò ad ansimare godendo con piccoli gemiti. “Allora ti piace la mia amica Giorgia!!. “Bastardo dovevi dirmelo che era un trans!! Ma fallo continuare fammi riempire…cazzo se sei porco!!”. Filippo spingeva a più non posso nela figa della madre arrivando al culmine dell’orgamso ma senza riuscire nell’atto finale. Decisi di dargli una mano ed allora mentre scopava Enrica nella figa bagnata, gli riempii il culo con il mio grosso cazzo iniziando a spingere senza ritengno. Ben presto entrambi i nostri cazzi si gonfiarono e così mentre io sborravo nel culo di Filippo, lui rimepiva Enrica del suo sperma accasciandosi poi stremato sula sua schiena e sentendo solo il riecheggiare delle urla di godimento di quella che da adorata madre aveva riscoperto come fottuta troia. Dopo un attimo di smarrimento il cellulare di Enrica ci riportò alla realtà. Filippo corse in bagno ed Enrica si tolse la benda non vedendo mai chi l’avesse montata per tutto il pomeriggio. Enrica rispose, era il fidanzato che si scusava dicendo di essere stato chiamato dalla madre in ospedale e di aver dimenticato il cellulare a casa, le diceva che ora era tutto a posto, e le chiedeva di vedersi tra un ora per poter partire per il loro weekend. Enica si sentì mortificata ed imbarazzata e mi guardò supplichevole. La tranquillizzai con gli occhi, sapeva che poteva contare sul mio silenzio ed allora rivolse lo sguardo al bagno. La assicurai che di Giorgia si poteva fidare e che non avrebbe dovuto preoccuparsi e lei, dopo essersi riassestata, corse a casa per preparsi ed attendere il fidanzato. Filippo usci dal bagno senza dire una parola, si rivestì ed usci di corsa. Sapevo perfettamente che quella giornata avrebbe avuto le sue conseguenze. Enrica partì per il weekend con il fidanzato dove scopò abbondantemente e l’ultima sra ricevette la proposta di matrimonio. Una volta tornata a casa apprese la decisione di Filippo di cambiare sede universitaria trasferndosi ad Urbino. Enrica non riusciva a darsi una spiegazione di tale decisione e mi chiese anche consiglio ma io le dissi di lasciarlo fare che l’università via da casa avrebbe sicuramente giovato a Filippo. Argomentai bene il mio consiglio dicendo che il figlio le era troppo attaccato e probabilmente mal avrebbe digerito il legame con il fidanzato e la loro futura convivenza. Le dissi anche che Filippo mi aveva confidato la sua omossesualità e lei, per nulla sorpresa, mi rivelò di averlo capito da tempo e che non era un grosso problema purchè lui fosse felice. Da li a poco Filippo partì per Urbino senza neppure salutarmi e non ebbi più alcuna sua notizia. Dopo un anno ricevetti l’invito al matrimonio fra Enrica e Giovanni e visto che Herman era il fidanzato di Eleonora e che anche fra loro si parlava di nozze, non potei esimermi dal partecipare. Mi tenni in disparte ed a malincuore non vidi Filippo con il quale avrei voluto avere un chiarimento, ma in compenso notai subito una splendida ragazza molto somigliante ad Eleonora che mi dissero essere una sua cugina di Torino. L agiornata passò velocemente fra musica, cibo e ualche bicchiere di troppo quando la misteriosa cgina si avvicinò a me e molto sensualmente mi disse “Ciao sono Giorgia..ti ricordi di me…”. 11 0 15 ore fa
- 4 ore fa Le Nuove virtù (parte 1) Tante volte le situazioni più strane possono nascere in modo impensato, imprevisto e quantomeno immotivato. Tutto prese forma da una due piccole tragedie. Mi trovavo infatti all’età di quarant’anni con un figlio di diciasette di nome Herman. La madre, una tedesca di nome Ingrid, l’avevo conosciuta durante una breve vacanza, ed avevamo passato dei bei momenti insieme, favoriti anche dalla calda estate e da alcune sonore bevute, che si perdonano ai ragazzi giovani. Quello che non ci era stato perdonato era il sesso alquanto sconsiderato che facevamo in quelle serate estive, dove più volte, preso dal corpo flessuoso di Ingrid, ed inebriato dall’odore speziato della sua figa, l’avevo copiosamente riempita del mio seme. Io ed Ingrid ci salutammo alla fine di agosto e dopo tre mesi, ricevetti il suo messaggio dove mi comunicava la notizia. La feci scendere in Italia pronto a fare il mio dovere di uomo, ma la cosa non funzionò e dopo sei mesi dal parto Ingrid se ne tornò in Germania lasciandomi il piccolo Herman. Lo allevai aiutato da mia madre che, sebbene non fosse scevra dal riproverarmi continuamente, data la sua rigida educazione cattolica, provava anche una piccola felicità stringendo fra le braccia il nipote desiderato. Semplicemente come se ne era andata Ingrid si ripresentò una decina di anni dopo, si era sposata con un medico tedesco ed aveva due figli. Pur volendo conoscere Herman non manifestò mai l’intenzione di portarlo con se in Germania e così, dopo quella visita inaspettata, la nostra vita riprese con il consueto tran tran, Herman studiando e frequentando la scuola, ed io lavorando nel mio studio legale cercando di sopperire all’assenza della madre con le mie attenzioni nei confronti di quel figlio che consideravo già colpito dalla vita. Mi rendevo conto che lo stavo viziando, ma non riuscivo a farne a meno ed a perdonarmi per la situazione in cui lo avevo cresciuto e che anche a scuola lo aveva reso il bersaglio di scherzi e battutine. Herman, come già detto, era arrivato all’età di diciasette anni e come previsto era diventato un perfetto stronzo. Si era trasformato nel classico bulletto radunando i compagni di liceo più borderline e spadroneggiando nell’istituto, perché forse i tedeschi, anche se mezzi, lo hanno nell’indole. Venivo coninuamente chiamato dal preside per i comportamenti maleducati di Herman, e più volte dovetti appellarmi alla difficile situazione nella quale era cresciuto per evitargli la sospensione. Fu proprio in una di queste occasioni che comincia la nostra storia. Ero stato nuovamente convocato dal preside del liceo perché Herman, coadiuvato dai suoi sgherri, aveva pesantmente insultato e bullizzato un suo compagno di classe di nome Filippo. Mi ero ripromesso che quella sarebbe stata l’ultima volta e avrei preso provvedimenti seri, ma non potevo evitare di presentarmi a quella convocazione. Entrai quindi nell’ufficio del Preside dove trovai Herman, Filippo e la madre di Filippo, di nome Enrica. Herman si era distinto in una nuova bravata. Con la sua squadra di sgherri aveva pesantemente insultato Filippo sotto le docce dopo l’ora di educazione fisica, per il suo aspetto femminile e, per usare le parole del Preside “ per la sua scarsa mascolinità”. Tutto sarebbe caduto nel nulla ma proprio in quel momento il professore era entrato in spogliatoio ed aveva sentito tutto e segnalato la cosa in presidenza. Pur profondendo le più ampie scuse ed appellandomi nuovamente all’infanzia difficile di Herman, che così difficile non era stat cresciuto fra le attenzioni mie e della nonna, il Preside non si era potuto astenere dal predentere segni significativi di scuse entro sette giorni altrimenti avrebbe inflitto a mio figlio una lunga sospensione. Ci salutammo tutti ed andammo a casa. Feci la voce grossa con Herman e lo obbligai a scusarsi pubblicamente con Filippo e per sancire la nuova pace organizzai una cena fra me ed Herman e Filippo e la sua famiglia. Sapevo ben poco della famiglia di Filippo ed anche alla madre Enrica avevo dato un’occhiata distratta tanto ero furibondo del nuovo guaio di Herman, ma mi sembrava una buona politica per evitare la sospensione a mio figlo. Feci fare l’invito ad Herman e ricevetti la conferma direttamente da Enrica che mi disse che si sarebbero presentati in tre. Organizzai per il martedì sera seguente presso un noto locale del centro di Brescia. Io ed Herman arrivammo per primi e ci sedemmo al nostro tavolo. Poco dopo giunse anche Enrica accompagnata da Filippo e da una ragazza che era la copia di Filippo ma vestita con abiti femminili. Devo dire che fui abbastanza sorpreso, quando Enrica mi aveva detto che si sarebbero presentati in tre pensavo alla classica famiglia padre, madre e figlio, ma come appresi di li a poco le cose erano molto diverse. Enrica mi presentò la figlia Eleonora, gemella di Filippo e tutti si sedettero e cominciammo a mangiare e conversare. Devo dire che Herman si comportò egregiamente risultando anche simpatico. Forse estrapolato dall’ambiente scuola, dove da bambino aveva dovuto subire maldicenze e scherzi ed ora doveva fare il duro, il suo carattere non era poi così male. Devo dire che avevo notato come Herman guardasse con estremo piacere Eleonora, che non aveva mai incontrato prima in quanto frequentava un altro istituto. Era la prima volta che lo vedevo interessato ad una ragazza e ne ero compiaciuto. Speravo trovasse un’anima con la quale condividere le sue frustrazioni nascoste e anche per fare quelle esperienze adolescenziali che sono d’obbligo nella vita. In un serata conviviale, avevo anche io notato Enrica, e mi rammaricavo di non averlo già fatto durante la riunione in presidenza. Era una bella donna, capelli lunghi e castani un petto florido, gambe lunghe che evidenziava ancora di più portando i tacchi alti ed un bel sedere chiuso nella gonna che le arrivava al ginocchio. Il viso era di un candore quasi pallido, che però le faceva risaltare gli occhi di un blu profondissimo ed intenso, capaci di raggiungerti anche se eri immerso in un altro universo. I figli gemelli avevano ereditato la sua bellezza ed i suoi colori. I fianchi stretti di entrambi e le labba rosse e tumide, il colore niveo della pelle e le gambe affusolate. Si distinguevano solo per i capelli lunghi e per l’accenno di petto che, seppur ancora poco florido, caratterizzava Eleonora rispetto a Filippo. Durante la cena uscì la loro storia triste. Il marito di Enrica era morto in un incidente d’auto lasciandola sola con i gemelli di quattro anni. Anche lei era stata aiutata dalla sua famiglia nell’allevarli ma differentemente da Herman che aveva reagito sviluppando un caratere ribelle, i suoi figli le si erano attaccati morbosamente soprattutto il maschio Filippo, fino ad assorbire ogni minuto della sua vita. Si stabilì subito una grande empatia fra me ed Enrica, forse per la stessa vicenda d’abbandono, e, dato il buon esito della serata, e la scintilla scattata fra Eleonora ed Herman, ci ripromettemmo di rivederci nuovamente e ci scambiammo il numero di telefono. Da quel momento le cose a scuola cambiarono Herman divenne il protettore di Filippo. Lo difendeva dagli scherzi e dalle ingiurie degli altri studenti e la vita scolastica per lui diventò più semplice. Inutile dire che Herman ed Eleonora divennero inseparabili, mentre Filippo continuava ad essere morbosamente legato alla madre. Io ed Enrica, invece, cominciammo a chattae, scherzando e ridendo e mi ritrovai sollevato come non mi sentivo da lungo tempo. La invitai una sera a cena e dopo qualche bicchiere di vino feci scendere il discorso sul personale e sessuale in modo da riscaldare l’ambiente. Enrica mi rivelò che dalla morte del marito aveva avuto pochissime esperienze e molto fugaci in modo da tenere all’oscuro i figli. Era felice che Eleonora si fosse incollata ad Herman, ma Filippo le stava ancora addosso, ed anche per godersi quella serata si era dovuta inventare una scusa di lavoro. Avevo deciso di rompere gi indugi e dopo cena la portai in un appartamento riservato che avevo affittato per incontrare le amiche lontano dagli occhi di Herman. Lei fu felice di tale discrezione e già mentre salivamo le scale le nostre lingue si erano intrecciate e ci baciavamo avidamente. Enrica era molto calda, non passò molto che le sue mani raggiunsero il mio cazzo duro e sodo e fu piacevolmente colpita dalle sue dimensioni. Mi disse “scopami forte...ho avuto pochi amanti ed anche quelli te li raccomando...ora prendimi”. None ravamo ancora sulla porta di casa che le mie mani stringevano i suoi capelli e la bocca abusava delle sue labbra. Ho sempre prediletto il sesso duro ed Enrica desiderava essere scopata fortemente. Il mio appartamento era l’unico del pianerottolo per cui non c’erano occhi indiscreti a spiarci. La sbattei contro l porta e la girai baciandola sul collo. Le alzai la gonna e mi abbassai verso il suo culo prominente culo iniziando a leccarlo ed affondando nel buco in profondità. Le sentivo lo sfintere cedere al mio slinguare..inumidirsi ed affondare nuovamente mentre con le anche Enrica si spingeva verso di me per sentire il mento contro le pareti della figa estremamente bagnata ed umida. Le leccavo il culo mentre assaporavo anche i suoi umori che cospargevano il mio viso dell’acre secrezione femminile. “Nel culo non lo ho mai fatto…” mi sussurrò Enrica tra un respiro ed un altro, pur non ponendo alcun veto a quel nuovo piacere. Aprii la porta e la spinsi sul pavimento tenendo le natiche ben prone verso di me, ed in maniera animalesca le alzai la gonna e le spostai il perizoma che orami era unicamnete una pezza fradicia. Sputai su quel culo sodo già colmo della mia saliva e mi slacciai i pantaloni facendo fuoriuscire il mio imperioso cazzo che turgido e venoso si ergeva prepotente della sua preda. Enrica lo vide di sottecchi e strinse i pugni mentre con le dita le allargavo lo sfintere. Iniziai inserendo la cappella nel suo culo dilatato e le dissi “ora soffia per abituarti e respira regolare”. I primi affondi in quello stretto pertugio furono difficili ma con sapienza e sputando ogni volta che uscivo mi introdussi nel buco per tutta la lunghezza del mio cazzo. Ai primi cenni di sofferenza seguirono i mugolii di Enrica e li capii che superato il colletto anale si stava abituando al piacere frammisto al dolore, e cominciai a spingere prima con delicatezza e poi con vigore. Le spingevo il mio cazzo per tutta la lunghezza nel culo fuoriuscendo fino alla cappella per poi riaffondare con estrema forza e sentire il rumore dei coglioni che rimbalzavano sulle pareti dello sfintere. La figa era oscenamente bagnata e già stava formando una piccola pozzanghera quando Enrica urlo il suo orgasmo librando suimultaneamente una pisciata ed annaffiando tutto il pavimento. I brividi le percorrevano il corpo ed i vestiti erano zuppi di quel frammisto di secrezione, urina e sudore il cui odore mi mandava in estasi. Mi tolsi dal suo culo e la feci riprendere baciandola avidamente ed aprendole la camicetta per succhiare i suoi seni che avevo trascurato nella smania del primo orgasmo anale di Enrica. La presi e la portai sul tavolo della cucina e fatta stendere sulla schiena misi le sue gambe intorno al mio collo. La gonna era orami all’altezza dell’ombelico e di fronte a me Enrica a gambe divaricate e con il seno che fuoriusciva era uno spettacolo che avrebbbe mandato in visibilio anche un santo. Il mio cazzo era ancora duro e benchè la figa fosse fradicia mi chinai fra le cosce lappando come un cane dalla ciotola, il piacere dalla vulva. Il sapore dell’urina si impadroni delle mie papille gustative ma non smisi di leccare avidamente salenndo anche a succhiare il poderoso clitoride che si ergeva ben esposto dalle grandi labbra. Enrica continuava a mugolare e godere, e dalla sua bocca provenivano solo mezze frasi incomprensibili. Mi rilzai e le misi il cazzo in figa. Ovviamente non trovai le resistenze del buco del culo per cui affondai spietatamente son dal primo minuto. Mi accorsi subito che Enrica gradiva i forti colpi del mio bacino e voleva essere sbattta e sfondata, senza molte delicatezze. Io seguivo il suo desiderio prendendole le cosce e tenendola con le gambe ritte intorno al mio collo mentre la riempivo senza alcuna remora. Scoprii che era multiorgasmica e perciò fu un continuo di venute anche bagnate che avevano ricreato anche in cucina la pozzanghera dell’ingrezzo. Sentii montare anche il mio orgasmo, serrai le mani intorno ai suoi seni lasciando le cosce e con tre/quattro spinte ancor più vigorose la riempii copiosamente del mio sperma noncurante di averla impregnata. Esaurito il seme levai il cazzo e lo portai alla sua bocca facendomi ben pulire la cappella. Le concedetti un attimo per riprendersi ed Enrica vide di sfuggita l’orologio della cucina. “Cavolo sono già le 11:30!! Filippo sarà in crisi devo andare velocemente!!”; Le consigliai di almeno farsi una doccia che non poteva andare a casa in quelle condizioni. Enrica convenne con me che era meglio darsi una riassestata, andò in bagno, fece na doccia e poi molto frettolosamente scendemmo entrambi dal mio appartamento clandestino per tornare a casa. Il giorno dopo Enrica mi confidò di aver trovato Filippo molto agitato che la stava aspettando. Aveva dovuto rassicurarlo e calmarlo per più di un’ora quando, finalmente, aveva potuto coricarsi e riposare il buco del culo che quella sera aveva avuto la sua inaugurazione. Da quel giono io ed Enrica diventammo quello che si suol definire una “coppia aperta clandestina”. La sua sessualità da tempo repressa era esplosa e ben presto iniziammo ad allargare la nostra frequentazione anche ad altre persone lanciandoci in giochì sia con coppie che con donne e uomini. Enrica era molto appagata da tale situazione ma sapevamo entrambi che sarebbe stata una cosa passeggera. I nostri giochi avvenivano la mattina quando i figli frequentavano la scuola e, dato che Herman dopo il fidanzamento non mi aveva più creato alcun problema, noi eravamo liberi di dare sfogo alle nostre più intense depravazioni. Non intendevamo essere una coppia fissa perché la nostra gande intesa e fame sessuale none ra seguita dal sentimento che deve seguire una coppia ed anche in virtù del fatto che la relazione tra Herman ed Eleonora proseguiva a gonfie vele tanto che i due avevano deciso di trasferirsi a Parma ove avrebbero iniziato a frequentare la stessa università. Io ed Enrica, nonostante non approvassimo pienamente tale decisione, non avevamo potuto oppore nulla e così il settembre successivo Herman ed Eleonora si trasferirono nell’appartamento di Parma. Filippo invece aveva deciso di rimanere a Brescia e frequentare giurispruidenza. Non riusciva a staccarsi dalla madre, ed Enrica mi aveva confidato che nutriva un profondo affetto per me e che aveva deciso di seguire quel corso per ripercorere le mie orme. Fui lieto di quella decisione e, dato che Herman invece si era aveva preso una strada totalmente diversa, proposi a Filippo durante l’estate di venire nel mio studio ad iniziare a respirare un’po’ di aria legale. Volevo anche dare una mano ad Enrica che con due figli all’università a volte faticava a far quadrare il bilancio per cui approfittavo di quella sorta di praticantato per dare una piccola paga a Filippo che ben presto si rivelò un aiuto prezioso. Accadeva più volte che ci dovevamo trattenere fino a tardi presso lo studio per redigere atti o preparare processi e lui ottemperava ai suoi obblighi senza mai protestare o recriminare. Alcune mattine, e questo a mia colpa, approfittavo di lui inviandolo in tribunale per varie commissioni in modo di poter organizzare con Enrica qualche gioco con coppie o amici ed abbandonarci così alle nostre amate sconcerie. Il creuccio che avevo era quello di non aver mai visto Filippo in compagnia di una coetanea. Aveva diverse amiche ma nessuna con cui aveva un atteggiamento affettuoso oppure per la quale mostrasse interesse. Ricordavo bene che Herman, prima della fatidica cena lo aveva più volte additato come frocio e del fato che gli insulti sotto la doccia avevano ad oggetto la sua scarsissima virilità. Le cose poi erano cambiate e quegli accenni erano finiti nel dimenticatoio. Filippo d’altro canto era più bello come donna che come uomo. Era uguale fisicamente a sua sorella ed anche il suo volto era molto femminile. A tutto ciò aggiungeva un atteggiamento ambiguo che lo rendeva quasi civettuolo. Più di una volta, quando la stanchezza del lavoro si faceva sentire, lo avevo scambiato per sua sorella e lo avevo chiamato Eleonora, scusandomi poi sempre prontamente. Aveva poi riversato su di me una parte dell’affetto che lo legava alla madre, dimostrandomi un attaccamento che a volte mi metteva a disagio. Era una sera di lugio quando io e Filippo ci eravamo dovuti fermare a lungo per disctere su un processo. Le sue indicazioni erano decisamente sensate ben più di quelle di un diciannovenne al primo anno e mi era di aiuto nel focalizzare i punti fondamentali della controversia. Era una serata molto calda ed il condizionatore non mitigava l’afa. Ad un tratto, per il calore e la stanchezza, mi assopii leggermente sulla mia comodissima poltrona di studio, quando nel dormiveglia mi sembrò di vedere Eleonora entrare dalla porta della stanza. La mia illusione venne e toccandomi il petto con una mano posò le sue labbra sulle mie baciandomi con piacere ed avidità. Mi ripresi un attimo e mi accorsi che non era Eleonora ma bensì Filippo che con la lingua ricercava le mie labbra. Feci per allontanarlo ma la lussuria prese il sopravvento e isposi a quel bacio delicato e femminile come se fosse stata la ragazza di mio figlio ad estirparmelo dalle labbra. Le mani di Filippo scesero sul mio petto aprendomi la camicia e tastandomi il torace, mentre le labbra continuavano a baciarmi. Quel caldo bacio misto al sogno mi eccitò completamente ed il cazzo divenne subito duro. Le mani di Filippo scesero ancora fino ad aprire la mia patta e far uscire il pene durissimo. Si staco dal mio viso e iniziò a pendermi il cazzo in bocca. In modo delicato succhiando la cappella e scendendo verso l’asta. Con le mani mi tastava il torace e con l’altra i coglioni pentre la bocca succhiava il cazzo cercando di affondarvi in profondità. Il risucchio dava i suoi effetti ed allora gli presi la testa con la mano e spinsi il cazzo completamente nella sua gola. Dopo circa 10 minuti di profonde leccate gli sborrai in bocca. Filippo deglutti senza problemi nutrendosi del mio sperma, mi guardò e fuggi via dall’ufficio. Rimasi alquanto spiazzato e non dissi nulla chiaramente ad Enrica, e andai a casa riprommettendomi che nn sarebbe più successo nulla. Per un paio di setimane Filippo, con la scusa di dover preparaare un esame, quando prima aveva sempre studiato alla sua scrivania, non si presentò in uffico ed allora decisi di chiamarlo per chiarire quello che era successo. Onde evitare occhi indiscreti gli dissi di raggiungermi all’appartamento dove incontravo sua madre, ed ero deciso a farlo tornare e invitandolo a dimenticare quello che era acccaduto. Filippo arivò puntuale vestito in jeans e maglietta con uno zainetto. Lo feci entrare e gli chiesi se voleva bere qualcosa. Mi disse di no e se poteva usare il bagno. Mentre lo aspettavo ripercorsi tutto il discorso che volevo fare e mi sedetti sul divano. Srntii la porta aprirsi ed usci Filippo. Aveva rubato un completino intimo ad Eleonora e lo indossava come fosse lei. Completamente glabro, e truccato quasi maniacalmente, aveva il perizoma nero della sorella che gli copriva il buchetto del culo ed il reggiseno. Le labbra oscenamente rosse lo fcevano apparire come una consumata puttana mentre il pesante trucco agli occhi accentuava il blu pofondo del loro colore e li rendevano ancor più ammalianti. Il cazzo era praticamente invisibile, Herman aveva ragione quando diceva che era poco dotato. Era come aver di fronte Eleonora, sembrava lei e lo chiamai con quel nome. “sono Filippo non Eleonora…ti piaccio?” Venen verso di me e non potei opporre resistenza. Il piacere e la Lussuria si impossessarono di me ed iniziai a baciarlo furiosamente sporcandomi di quel rossetto da troia. Come la madre anche Filippo voleva essere sbattuto per cui senza tante remore estrassi il cazzo già duro dai pantaloni e cominciai a darglielo fra le labbra. Lui succhiava e mugulava riempiendomi il pene di saliva e leccandolo fino alla base. Il suo cazzettino sembrava un clitoride troppo cresiuto e si irrigidiva mente la gola si riempiva del mio cazzo poderoso e duro come non mai. Spostai la sua boicca e mi abbassai i pantaloni lo presi per i capelli e mi feci leccare i coglioni ed il buco del culo. La sua lingua con un unico movimento passava dal culo ai coglioni lasciando l’impronta come una lumaca sul mio scroto. Finito quel trattamento lo feci alzare spostai il perizoma e lo inculai senza ritegno. Trovai il buco del culo molto elastico e gli dissi “troia chi ti ha sfondato il culo!”. “Da solo con un vibratore in camera mia!!! Ma così è diverso!!”. Spingevo senza ritegno aprendogli le natiche e sfondandolo con forza. Dal suo cazzettino uscì un ivolo di sperma che bagnava il perizoma della sorella mentre il mia imperiale cazzo gli dilatava l’ano in modo disumano. Lo avevo fatto sborrare ed allora anche io decisi di inondargli il cuco del culo. Lo strindi per le spalle e lo sgìbattei con brutalità fino a quando dal mio cazzo uscirono cinque getti caldi che gli colmarono lo sfintere. Lo feci scendere da me e rimase li esausto con il vbuco del culo colmo veso di me a godersi ancora i residui dell’orgasmo. (FINE PRIMA PARTE) 71 0 6 giorni fa
- 8 ore fa Un racconto del mio Angelo Entro nella stanza, mi spoglio completamente e ripongo in maniera ordinata i vestiti sul tavolino. C'è uno specchio a figura intera sul lato della stanza. Mi avvicino, per qualche minuto dovrò stare in piedi lì davanti e guardarmi. Vuole che indugi lì a pensare, vuole che mi veda nuda per lui in questa stanza fredda e chiedermi se veramente lo voglio fare, se veramente voglio passare le prossime due ore ad eseguire i suoi ordini, a compiacerlo in tutti i modi, senza contraddirlo. Vuole che sappia che potrei prendere ed andarmene e tutto finirebbe. Vuole che sappia che il piacere che proverò nel soddisfarlo in tutti i modi non sarà gratis. Vuole che ricordi il dolore, la vergogna, l'umiliazione di essere nulla. Vuole che ripeta a me stessa che ho assoluta fiducia in lui perchè il mio Signore è un padre buono e delicato e non farebbe mai del male alla mia anima. Vuole che ricordi il nostro patto, i vincoli che ci siamo dati e le cautele che prendiamo. Vuole che ricordi che nulla è scontato e che solo ciò che abbiamo espressamente escluso è tabu. Vuole che sappia che mi sto gettando da un aereo e lui è il mio paracadute. Apro la borsa che mi ha dato. Trovo la cintura di cuoio che mi aveva promesso. Sul davanti e ai lati ci sono dei robusti anelli, sul retro invece una doppia impugnatura. La indosso, senza stringere troppo ma neanche lasciando troppo lasco, come mi ha chiesto. Indosso anche le cuffie, di quelle a padiglione. Il volume è piuttosto alto, quando entrerò non potrò sentire quello che mi dirà. Parlerà di me ma non potrò sentirlo, dovrò cercare di capire qualcosa dal labiale e dalle espressioni del viso. Dice che finchè non dimostro di essere la sua schiava devota non merito di sapere cosa pensa di me. Come ordinato, mi metto per terra a 4 zampe, rivolta alla porta e aspetto il mio Signore, che presto entrerà e si prenderà cura di me. Ho un po' freddo, mi ha detto che per scaldarmi posso scodinzolare. Dopo qualche minuto lui entra e si toglie il cappotto. Mi guarda appena, si siede sul bordo del letto e inizia a parlarmi. Come una cagnetta guardo il mio Padrone cercando di capire cosa mi sta dicendo. Non mi sorride più ora. Forse ho combinato qualcosa di sbagliato? Forse lo sto deludendo? Forse mi vuole abbandonare? Mi toglie le cuffie finalmente ma mi mette subito una mascherina sugli occhi e inizia a darmi ordini. Ora sono in piedi con le braccia alzate e mani dietro la nuca e non vedo. Dopo un po' le sue mani sono sui miei seni e li carezzano per qualche secondo ma poi mi stringe i capezzoli facendomi sobbalzare. Ho abbassato per un attimo le braccia, ho temuto la sua collera per questo ma lui già sapeva che sarei stata punita e non ha battuto ciglio. La prima pinza stringe il capezzolo ed è un brivido per tutto il corpo... la seconda mi toglie il fiato... il mio Signore mi fa allargare le gambe, sento dalle sue mani che si appoggiano alla cintura che si è chinato davanti a me e mi lecca la figa... piego le gambe e tengo il bacino in avanti per offrirgliela tutta...sono grondante ed eccitata... lui si alza e viene a baciarmi, strusciandomi sul viso i miei umori appena raccolti... Si è seduto e mi ordina di poggiarmi a pancia in giù sulle sue gambe cingendogli i fianchi con le mie braccia. Mi toglie la mascherina e mi dà una stretta a una pinza... mi scappa un grido... lui mi guarda severo, si gira e tira fuori dalla borsa un osso per cani e mi ordina di tenerlo stretto fra i denti... le sue mani mi stanno accarezzando e impastando il sedere... è piacevole ma so a cosa prelude e inizio ad agitarmi... la prima sculacciata è leggera, la seconda pure ma ben presto i colpi diventano più forti e più ravvicinati... il dolore ai seni e il calore dolente alle natiche si fondono, come una scarica unica che attraversa il mio corpo... non riesco più a tener ferme le gambe, le stendo e poi mi ritraggo sotto i colpi del mio Signore... E' seduto, io sono in piedi davanti a lui...mi ha tolto le pinze e mi accarezza le natiche... dimmi cosa devo fare e lo farò, mio Signore 269 0 3 settimane fa
- 1 mese fa il ricatto parte 2.... Arrivò il pomeriggio dove mi concesse la telefonata alla moglie così potevo chiamarla e mentirgli dicendo che andava bene al lavoro che era un manicomio ecc che poi l'avrei sentita la sera. Chiusa la telefonata mi prendere il telefono lo mette al sicuro.Il pomeriggio stava passando bene tranquillo TV qualche bacio tra me e lei e in meno che non si dica si fanno le 19.00 ora che si inizia a preparare la cena e lei mi propone un meno a base di wurstel nel culo e mangiato alla fonte ridendo dico dai perché no così prende un pacco di wurstel quelli grossi le succhia si alza il vestito e facendo attenzione che non si rompe lo mette nel suo culo poi si mette a covaccioni sulla sedia e mi dice dai ora mangia, avvicinò la mia faccia e con la bocca pian piano le prendo con i denti senza tagliarlo di netto lo tiro indietro per farlo uscire e poi tagli secco e mastico così il gioco e durato il tempo di 4 wurstel poi abbiamo fatto le patatine fritte. Ma nel mezzo della cena la chiama un suo cliente chiedendo se era libera se poteva passare da lei la sera per qualche ora, sembrava che era uno fisso da come gli parlava, aveva molta confidenza al tal punto che le ha parlato di me. Chiude la telefonata posa il telefono e mi dici preparati lui e un cliente attivo ora anch'io mi inizio a preparare. Nel giro di 20 minuti suona la porta, io come regola vado in camera e aspetto, gli apre la porta chiede se doveva bendarmi, ma per lui non c'era nessun problema. Così entrano lei aveva un vestito sexy lui jeans maglia nera e giacca di pelle mentre si baciano lei mi fa segno di venire mi presenta a lui e lui rimane soddisfatto mi fa fare una piroette mi fa mettere a 90 mi fa rigirare e dice penso che mi divertirò molto ma speriamo di durare perché ho voglia. Io mi rimetto al mio posto in ginocchio aspettando di aver ordini, ma lui domanda alla trans che se poteva fare qualsiasi cosa con me ovviamente nei limiti del possibile. Lei risponde certamente e così parlando con voce normale, per capirci non bassa voce ha proposto un gioco ovvero lei doveva star seduta su una poltrona e lui doveva scopare me. Lei da un lato non gli sembrava vero prendere la tariffa per una prestazione senza fare nulla non esito minimamente ad accertare così prese una poltroncina lei siede gambe larghe e inizio a giocare con il suo cazzo io mi giro verso lui che si stava slacciando i pantaloni per prenderlo in bocca era molto eccitato gli piaceva essere guardato mentre lo faceva. Mi prende e mi porta vicino alla trans e mi ordina di succhiare il suo cazzo io messo a gattoni, lui mi toglie il plug anale e mi mette il cazzo un piccolo gemito perché effettivamente era più largo di 4 cm inizia a scoparmi ed era veramente eccitato a bestia proprio per la situazione anche perché si e dovuto fermare un paio di volte per non sborrare subito. Ma come tutte le belle cose devono finire non riusciva più a tenerla e così mi sborro dentro anche la trans che la stava pompando di bocca mi schizzo in gola, loro si sta no baciati lui piano piano sfilo il cazzo dal mio culo e mi rimetto il plug, la trans mi ordinò di prendere le salviette e pulire il cazzo di lui così presi le salviette umide e facendo piano e delicatamente gli pulisco tutto. Una volta pulito si riveste gli lascia i soldi sul letto si salutano e se ne va io come ogni volta stavo lì al servizio, la trans si alza dalla poltroncina mi dice hai visto come e facile hai già preso 4 sborrate in un giorno, dai alzati e ora di andare a dormire domani e un altro giorno. Vado in bagno anche con lei mi tolgo il plug per scaricare la sborra di prima un po' di pipi un bel bidè e rimetto il mio plug, mi avvio in camera lei era nuda nel letto mi dice di venire lì con lei e di togliermi il plug dal culo che voleva dormire con uno o due dita dentro così io mi sdraio verso il fianco del materasso mi levo il plug così lei entro con due dita, così si passo la notte.I giorni a seguire passarono analoghi al primo più o meno le solite cose chi passivo chi attivo chi voleva giocare con entrambi il mangiare era sempre dato in modo bizzarro e i bisogni erano fatti sempre con lo stesso criterio e sempre un media di 4/5 sborrate mi prendevo al giorno. Il penultimo giorno aveva invitato una coppia di amici uomo e donna , per la sera e così il pomeriggio siccome non poteva prendere tutto in rosticceria si mise a cucinare e io ero tranquillo sul divano e pensare che mancava poco che potessi prendere e cancellare video foto tutto ma nel pensare e vedere la TV il tempo passa si fanno le 7 e mi ordina di corsa di darle una mano a preparare il tavolo tovaglia lunga tovaglioli piatti posate bicchieri tutto per aver un bel tavolo per tre persone perché io dovevo star sotto al tavolo. Suona il campanello io mi metto sotto al tavolo sento che si salutano li fa accomodare in cucina e parlano del più del meno e li invita a sedersi, dicendo che ci sarà una sorpresa durante la serata. Stando sotto al tavolo vedo lui un pantalone elasticizzato nero lei un vestito ultra corto e mi sembrava che non portasse nemmeno le mutande, si siede la trans che aveva una sorta di sottoveste e quando si e seduta gli e uscito il cazzo dal vestito, io cerco di non farmi notare dalla coppia perché dovrebbe essere una sorpresa quindi evito ma la trans con la mano da sotto mi dice di andar vicino a lei una volta avvicinano mi allarga Ancor di piu le gambe e mi fa segno di prendere toccare il cazzo lo inizio ad accarezzare poi lo bacio gli passo la lingua sull'uretra man mano diventa duro enorme come era la su dimensione reale. Mi allontana perché doveva prendere la portata sento una esclamazione calla coppia delle serie ammazza e cosa ti e successo la sottoveste non copre nulla così, e lei gli risponde e va bhe dai vi farò vedere la sorpresa, con un battito di mani era il cenno di uscita dal tavolo a gattoni esco sorpresi mi alzo in piedi rigorosamente nudo e sbalorditi mi guardano ed fanno i complimenti alla trans per lo schiavetto la trans si avvicina con il cazzo durissimo gli mette la mano dietro la testa e gli chiede non gli vuoi dare un bacino? Fino adesso me li ha dati lui. La compagna gli dice dai amore si non ti vergognare sai quanti ne ho presi per te!!??. Così lui si avvicina inizia con un bacio sulla punta poi da una piccola leccata sul frenulo e poi in un solo boccone lo prende fino a metà, tutti a parte me gli fanno un applauso. La compagna di lui si alza e esclama bhe direi che la cena e servita si potrebbe passare al dopo cena no? E nel frattempo si inizia a spogliare, aveva un bel seno grosso non esagerato ma che stava su due capezzoli già duri figa rasata e un bel culetto a mandolino. La trans si toglie la veste come se fosse la maglia e aveva ancora il cazzo nella bocca di lui e dice che facciamo rimaniamo in cucina o andiamo di là? Le due donne si guardano e insieme dicono andiamo di là... Fanno alzare il compagno che anche lui si spoglia giù i pantaloni, via i boxer che nel succhiare aveva il cazzo già duro si sfila il maglioncino e devo dire che aveva un bel fisico magro si intravedeva la tartaruga pochissimo Pelo e un bel paletto della luce. Tutti e 4 in fila indiana andiamo in camera la capofila la trans e io lui e la lei, la trans mi ordina di mettermi in ginocchio e la lei chiede alla trans cosa potesse fare la risposta era ovvia tutto quello che era nel possibile dal lui, e con un sorriso mezzo malefico mi guarda e si avvicina mi mette la mano sulla guancia e mi dice ho un bel po' di fantasie vediamo se riesci a farmele avverare.La trans si avvicina a me dai su succhia un po' e prendo il suo cazzo in bocca poco dopo si avvicina anche lui e chiede gentilmente se può la trans gli dice certo è qui apposta così prendo anche il suo e devo dire anche la sua dimensione era generosa anche se era di colore bianco. la lei si siede sul letto a gambe larghe si gode la scena con la mano destra si toccava la figa era molto eccitata dalla situazione, nel mentre si tocca chiede alla trans se mi poteva preparare per i suo desideri, la trans ovviamente da il consenso così si alza dal letto e mi dice di andare lì da lei, mi allontano dai quei due cazzi che tra l'altro mi piaceva a gattoni mi dirigo verso di lei mi fa segno di salire sul letto lei e in piedi dietro di me con la lingua mi inizia a leccare attorno al plug e con la bocca lo prende e me lo toglie una volta posato mi fa i complimenti dicendo che si sarebbe divertita, e guardando la trans che si stava divertendo con il compagno di lei dice l'hai allenato bene complimenti. La lei va dal comodino apre il cassetto come fosse casa sue e sapesse dove cercare prende il lubrificante me lo fa colare sul mio buco e mi sussurra ora vediamo il mio primo desiderio se si realizza, mi mette subito due dita poi tre poi quattro mi stava dilatando parecchio sento che continua ad alzare l'asticella del piacere spinge e arriva fino al pollice la fa ruotare e man mano mi fa abituare alla dilatazione la tira un po' fuori e mette il pollice con molta calma superano le nocche della mano e mi dice dai un bel respiro, lo eseguo un spinta un po' più secca entra la mano nel mio culo una volta entrata esclama evvai è entrata amore guardando il compagno lui si gira e gli risponde brava amore hai visto ora possiamo spuntare la casella delle cose fatte ma hai visto come la nostra amica mi sta succhiando? Io mi giro verso la trans mi stava guardando mentre era alle prese con il suo cazzo e mi alza il pollice come complimento pochi secondi dopo si alza prende il cazzo di lui lo tira verso il letto e guarda la lei dicendo direi che ora e pronto questo non lo sente nemmeno, pian piano mi sfila mano fa un rumore tipo tappo di bottiglia, la trans direziona il cazzo di lui me lo mette dentro lui un gemito di piacere guarda la compagna si baciano, con un tovagliolo lei si pulisce la mano dal lubrificante la trans sale sul letto e si mette a gambe larghe davanti a me schiaffeggia con il suo cazzo il viso tento di prenderlo in bocca e ci riesco. Lui mi inizia a stantuffare e dalla gabbietta stava diventando un colabrodo tra liquido pre-spermatico e anche un po' di lubrificante si era formata la chiazza la lei notando la perdita di liquidi si mette sotto le gambe di lui e con la testa tirata tutta indietro mi lecca la gabbietta giocando con la lingua facendola entrare nel buchetto da toccarmi la cappella. Una volta che ha ripulito tutto la lei si alza dalla scomoda posizione fa il giro del letto e sussurra qualcosa all'orecchio della trans e risponde a voce sentire tutto: penso di sì che ci riesca visto che gli è entrata la mano penso che quello sia come un bicchiere d'acqua. Non facendo caso a cosa si potevano esser dette io continuo a farmi scopare da lui; la lei mi chiama e mi dice di salire più avanti così gattonando mi porto sopra la trans la lei prende il suo cazzo e me lo direziona e mi ci siedo sopra ed entra tutto. girando un po' la testa vedo che lei prende e porta il cazzo del compagno verso di me e capii cosa voleva fare una doppia penetrazione anale, lui appoggia la cappella sul mio buco ma essendo già occupato non entrava così facilmente così mi alzo un po' quasi da farlo uscire tutto per poi farli entrare insieme (il problema era farlo) pian piano sento le due cappelle dentro che vogliono entrare anche se mi era entrata la mano ma due cazzi non era proprio come un bicchiere d'acqua un bel respiro e provo a scendere, una scossa lungo la schiena da togliere in fiato erano entrati non riuscivo più a parlare o urlare a fare nulla si stavano muovendo e il mio culo era aperto molto la lei eccitata ha richiamato l'attenzione del compagno dicendo anche questa e da spuntare amore vede due cazzi dentro ad un buco. Poi anche lei sale sul letto si mette sopra la faccia della trans e si fa leccare la figa quasi per farla venire che la trans fa fermare tutti, ordina alla lei di andare in bagno e prendere la sacca per il clistere così lei lo esegue va al bagno e la porta in camera, ordinando a tutti di sborrare e chi doveva pisciare farla li così la lei sfregando le dita sul clitoride inizia a squirtare e fa andare tutto dentro alla sacca poco dopo arriva lui che sfila il cazzo dal culo e io rimango con quello della trans e sborra anche lui li dentro e la trans presa che ormai tutti erano venuti sfila il cazzo si mette in piedi mentre la coppia gli succhiava i capezzoli e sborra anche lei, mentre io ero rimasto nel letto. Si sa per prassi quando uno sborra poi deve anche pisciare, così non passarono 5 minuti che lui inizio a pisciare la lei gli toccava il piscio e si leccava le dita poco dopo anche la trans inizia pisciare dentro e tutti e tre guardandomi la lei mi dice di venire lì, a gattoni scendo dal letto mi metto in mezzo a loro la lei prende la cannula che me la mette nel culo e dir la verità manco la sentivo apre il rubinetto e man mano si svuota la sacca. Una volta svuotata mi mettono un plug più grosso dato che ero molto dilatato e mi dicono di alzarmi in piedi mi alzo guardo loro che si bacino e man mano si iniziano a vestire. Una volta tutti vestiti si saluto con un grosso bacio sia lui che lei e ringraziano per la sorpresa, una volta usciti la trans mi chiede se riuscissi a dormire in quelle condizioni ovvero con il loro piscio e sborra più il plug ben più grande le risposi che potevo riuscire così lei andò in cucina a togliere la roba dal tavolo e io nel frattempo mi ero sdraiato nel letto. Poco dopo arrivo anche lei totalmente nuda accese la TV e io un po' stanco dalla prestazione data provai a chiudere gl'occhi. Passo la notte al mattino finalmente riuscì ad andare al bagno e poter scaricare tutto, la trans mi fece un regalo dicendomi che oggi era il giorno libero ovvero niente sex e alla sera potevo rientrare a casa subito non mi sembrava vero la mattina una volta alzati abbiamo fatto il letto caffè ci siamo vestiti abbiamo fatto un giro un po' di TV pranzato e io non vedevo l'ora che arrivano le 5. Alle 16 inizio a prendere il suo telefono e me lo diede da poter cancellare foto video miei, poi prese la chiave della gabbia di castità e mi libero il mio pisello, mi diede il mio telefono e mi disse ora puoi andare. Mentre stavo uscendo come se si fosse ricordata qualcosa mi ferma e mi dice ah la coppia di ieri ho voluto il tuo numero per contattarti quando vogliono ovviamente io lo dato, un bacio piccolo mio. Nella mia testa ho già pensato che mi dovrò rivedere con loro o bloccare il numero quando mi chiamano e quando succederà spero di essere solo. Così esco scendo le scale salgo in macchina e vado verso casa, mi fa male il culo da star seduto oltretutto ho fatto 4 giorni in cui prendevo solo cazzi, arrivato a casa saluto mia moglie e inizio a inventarmi la mia settimana lavorativa ovviamente finta.Un grosso bacio alla trans Valentina S. 384 0 2 mesi fa
- 1 mese fa il ricatto Partiamo dall'inizio così da fare capire tutto il racconto, anni indietro avevo conosciuto una trans molto bella magra alta bel seno (anche se finto) ma soprattutto un bel gran cazzo e così ho iniziato a conoscerla, soprattutto per il sesso che era moooolto appagante fino a quando era completamente single e così abbiamo iniziato a frequentarci alla luce del sole io andavo spesso a casa sua si guardava la TV, si usciva per locali, pizze ecc. un po' come una coppia. Tutto questo e durato circa un anno fino a quando per cause nostre fini tutto e non e che ci siamo lasciati molto bene anzi eravamo cane e gatto però che ci vuoi fare non si andava più d'accordo sul lato relazionale . Io mi sono rifatto una vita passano anni ci siamo rivisti e sembrava che l'astio tra me e lei fosse finito ci si salutava quando eravamo in giro. Ma nelle mia testa le serate passate con lei dove si faceva di tutto e di più in una notte mi mancavano così un giorno a casa dal lavoro sono andato sotto casa sua sapendo che aveva un cane prima o poi doveva scendere, così colgo l'occasione di salutarla e perché no far due chiacchiere magari anche con un caffè. Passa qualche ora e la vedo che scende ovviamente faccio finta di niente come se fossi per lavoro lì lei mi saluta e iniziamo a parlare del più del meno intanto mi incammino con lei e con il cane a fargli fare il giro per poi riaccompagnarla a casa mi chiede se avevo voglia di salire per un caffè e non me lo faccio ripetere due volte salgo senza problemi. Arrivati in casa (sembrava di essere in Africa dal caldo che faceva) leisi scusa per il caldo ma ama il caldo e mi fa accomodare sul divano, nel frattempo lei e andata in camera a cambiarsi per star in casa mettendosi un vestito azzurrino smanicato taglio culo classico di cotone nulla di che, arriva in cucina e inizia a mettere su la caffetteria si siede sulla sedia di fronte a me ci fumiamo una sigaretta nel mentre ci si ricordava dei tempi passati. Salito il caffè lo versa mi dà la tazzina e nel mentre che e seduta sulla sedia si tocca il cazzo e io non gli riesco a togliere gl'occhi da lì e lei mi dice ti piace? Lo vorresti ma sei impegnato ora addirittura sposato quindi cosa vorresti fare? E ovviamente non gli resisto e gli dico che lo vorrei in bocca lo vorrei come me lo dava una volta. Così si alza mi viene vicino mano sinistra sulla mia testa e allora tieni stronzo e me lo mette in bocca così gli inizio a succhiare con foga come se fossi in un film porno ci do dentro nel mentre mi abbasso i pantaloni e il perizoma mi toglie il cazzo dalla bocca, mi spinge sul divano e mi dice di aspettare li, va in camera prendere un suo collante e mi fa la domanda ti ricordi e vecchi tempi? Ti piaceva essere bendato no? Così mi benda con il collant occhi chiusi sono nelle sue mani nelle su grinfie. Mi fa girare sono in ginocchio sopra al divano aspetto il momento più atteso uno sputo appoggia la cappella e si fa strada mi dice che sono stretto (in effetti era da molto che non facevo l'anale) ma che dire sono stati i 20 minuti più belli sentir quel cazzo che mi scopava ero in estasi fino a quando sta per venire sfila il cazzo mi prende la testa e me lo mette in bocca fino a farmela riempire. Mi toglie i collant dall'occhio e gli continuo a succhiare il cazzo da ripulirlo bene, ci guardiamo e non si sa perché scoppiamo a ridere e ci siamo detti meno male che si doveva prendere un caffè con tante risate, mi offre un bicchiere d'acqua nel mentre mi rivesto ci salutiamo con un bacio alla francese.Passano diversi giorni e mi arriva un suo messaggio su WhatsApp lo apro mi si gela il sangue, uno spezzone di quel giorno magnifico ma che si e trasformato in terrore con un messaggio se questo non vuoi che vada a tua moglie ci vediamo al più presto con il numero di mia moglie sotto. Subito non riuscivo a scrivere ne a chiamare finisco il lavoro alle 7 e prendo coraggio da chiamarla gli dico che avrei pagato fatto quello che voleva mi sentivo un criceto in preda ad un serpente e lei mi dice che dovevo dir a mia moglie che dovevo trovare una scusa per assentarmi 5 giorni da casa, e stessa cosa con il lavoro se no nel giro di 3 giorni avrebbe mandato tutto a lei. Così arrivato a casa presi la palla al balzo e trovai un scusa del lavoro che mi toccava star fuori 5 giorni e al lavoro non avendo grossi problemi me li ero presi di ferie.Il giorno dopo gli mando un messaggio che avevo fatto tutto e ci saremo visti il lunedì.Arrivò il lunedì che dovevo andare da lei esco come tutte le mattine di casa in veste da lavoro mi dirigo verso casa sua e con un telo per non aver problemi copro anche la macchina gli suono e salgo ovviamente gli parlo di un paio di cose per non aver problemi volevo sentir la mia consorte 3/4 volte al giorno e al termine dei 5 giorni che cancellasse tutto sotto i miei occhi, lei mi rispose che non c'erano problemi ma aggiunse che c'erano le sue regole:1 dovevo assistere a tutti i suoi incontri essendo escort potevo immaginare2 dovevo fare tutto quello che mi chiedeva3 mi dava vitto e alloggio acqua per lavarmi tutto4 dovevo aver la gabbietta di castità giorno e notte5 star nudo sempreCosì per non aver problemi gli strinsi la mano.Prima cosa mi spoglia subito e fu lei a mettermi la gabbietta e la chiave se la teneva legata al collo e secondo mi ha fornito una serie di plug anali in cui potevo scegliere quale tenere o intercambiare nei vari giorni più grandi più piccoli ecc e così ebbe inizio la mia avventura.Alle 10 aveva un appuntamento con un cliente mi disse che dovevo star in ginocchio nella camera da letto nell'angolo e aspettare avevo il butt plug già dentro e la gabbietta, sento suonare il campanello gli apre la porta e una volta chiusa sento che gli parla dicendo che aveva un assistente che poteva fare quello che voleva che se gli creava disagio mi avrebbe bendato che ero disponibile a giocare da passivo e fare rizzare i cazzi lui risponde che non c'erano problemi ma avrebbe preferito che non lo vedevo così entro in stanza mi mise una benda sull'occhio poi fece entrare lui.Sentivo parlare di cosa gli piaceva fare e cosa avrebbe voluto ricevere così la "serpe" mi prese per la testa e disse hai sentito no vuole essere scopato quindi gli prepari il culo lo lecchi poi mi succhi il cazzo a me così mi spinse la testa in mezzo alle chiappe di lui e con la lingua leccai per un bel po' il culo sentivo che gli piaceva e il suo buco si stava rilassando così ho smesso e presi in bocca il cazzo di Lei già mezzo duro non ci voleva tanto a farlo diventare cemento quando era pronta mi tolse e sentivo che gemeva gli e lo stava mettendo dentro. Sentivo tutto gemiti i colpi che gli dava tutto il loro parlare esplicito sentivo tutto però lei si accorse che lui iniziava a perdere molti liquidi dal cazzo così mi diceva di mettermi sotto di lui e raccoglierli con la bocca, mi accompagno con le mani sotto di lui presi il suo cazzo in bocca e stavo lì ad aspettare che finissero. Non ci mette molto che lui mi venisse in bocca e quando è venuto lui, anche lei gli sborro dentro con il preservativo lui si tolse e rimasi sdraiato sul letto sento che lei sul tolse il preservativo mi disse apri la bocca e me mette in bocca difendo di masticarlo nel mentre loro si rivestivano io rimango lì nel letto sento che gli chiede quando doveva per la prestazione gli dice la tariffa si salutano e se ne va e lei viene in camera mi tolse la benda e mi chede se mi era piaciuto?? Avendo la bocca piena non riuscivo bene a parlare così mi tolse il preservativo dalla bocca e gli dicevo di si chiedendo chi fosse quello? Risposta bho uno nuovo. Arrivò il mezzogiorno mi faceva mangiare bene pasta carne bere tutto quello che volevo. Ovviamente mi disse che se dovevo andare al bagno mi aveva fornito un sacca da clistere per esser sempre pulito in ogni evenienza. Finito il pranzo lei si metteva sul divano a guardare la TV io gli toglievo la roba dal tavolo ovviamente rigorosamente come mi aveva detto di stare nudo, finito di pulire e lavare i piatti mi metto vicino a lei che mi chiede se gli portavo il cazzo a pisciare perché non aveva voglia di alzarsi e io le ho detto non ho capito in che senso??? La sua risposta è stata ti fidi?Io nella mia testa ho detto dopo quello che ha fatto no però che cosa mai mi capita gli rispondo di si. Così lei prende dietro al testa del divano un siringone enorme sarà stato da 500ml con un tubo da circa 40cm e spesso mezzo centimetro con sguardo maligno mi dice "ora vedrai prendi il mio cazzo e tienilo mentre piscio" così eseguo il suo ordine il tubo ben chiuso fra le sue dite prendo il cazzo lo tengo lei porta il siringone senza stantuffo e inizia a pisciare ne fa circa 250ml una bel po' direi una volta finito mette lo stantuffo fa uscire l'aria mi chiede di alzarmi in piedi e dalla cintura di castità inserisce il tubicino nel cazzo subito un male o bruciore non lo so però poi quasi piacevole man mano vedo che sparisce 40 cm e dico dove sono finiti inizia a spingere con lo stantuffo e sento la vescica riempirsi del suo piscio man mano scende sempre più giù fino ad arrivare a zero, mi sfila il tubicino e ho una voglia di andar a pisciare assurda e con un sorrisino mi dice ora vai al bagno.Corro senza farmelo dire due volte e finalmente mi scarico la vescica e sento dal sala ora capisci cosa vuol dire quando ti dico di portarmi il cazzo a pisciare??Continua... 301 0 2 mesi fa
- 1 mese fa fantasia di moglie schiava 2 - la villa 2 Il Padrone mi ordina di mettermi a pancia in su e ordina a Betta di leccarmi la figa. Lei ubbidiente comincia a leccarmela e nel farlo mette in mostra il suo bel culo. Il Padrone si mette dietro di lei e comincia a scoparla in culo segnando con i sui colpi decisi il ritmo delle leccate. Tra le leccate di Bart di prima, le leccate di Betta io non capisco piu’ nulla e vengo. Betta continua a leccare imperterrita anche finché lei e il Padrone non vengono all’unisono. Dopo che il Padrone ha finito mi ordina di pulire per bene il culo di Betta. “adesso andate in cuccia cagnette” ci ordina … noi meste meste ci accomodiamo nelle nostre rispettive cucce. Bart intanto s’e’ goduto tutta la scena da poco distante. Io distrutta ma soddisfatta, piombo subito in un sonno profondo. Il Padrone mi guarda e con tutta la tranquillità del mondo mi dice “quella per i prossimi due giorni sara’ la tua cuccia.” Io rispondo con “wolf” … non posso fare altro. A pochi passi dalla cuccia esce dalla seconda casetta Betta. Una bellissima ragazza di massimo vent’anni. Il collare che porta fa pandam con quello di Bart. Appena ci vede comincia ad abbaiare e fare le feste. Poi mi viene vicino e comincia a girarmi attorno. Il mio Padrone mi ordina di allargare le gambe e stare ferma. Lei, come Bart, gira dietro di me e mi annusa il culo. Poi mette il suo culo davanti alla mia bocca. Il Padrone mi ordina di annusarlo e di leccarlo. Io lo faccio. Ha un odore strano, sembra sapere di cane. La mia eccitazione è al culmine mentre la sapiente lingua di Bart fa il suo dovere. Proprio un attimo prima di venire il mio Padrone con uno strattone mi riporta verso casa. Nel cammino Bart continua a girarmi attorno tutto felice. Al margine della villa vedo 3 casette per cani. Sulla prima c’e’ scritto “Bart”, sulla seconda “Betta” e sulla terza “Guest”. Probabilmente mi scambia per una vera cagna perche’ appena si avvicina mi annusa il culo. Appena lo sento faccio per ritrarmi ma il mio Padrone tira secco il guinzaglio e mi ordina di stare ferma e divaricare bene le gambe. Bart per tutta risposta comincia a leccarmi buco del culo e figa. Istintivamente inarco la schiena per dargli piu’ facile accesso ai miei pertugi. Bart continua a leccarmi e mi fa eccitare. Sento passare le macchine e so che tutti stanno guardando un cane che lecca figa e culo di una donna a 4 zampe. Ho il terrore che Bart decida di coprirmi, cosa che certamente farebbe se al mio posto ci fosse un cane femmina. Inaspettatamente questo pensiero mi fa eccitare ancora di piu’. So’ che nella mia situazione non potrei dire nulla se il Padrone decidesse di farmi scopare da Bart. Piangendo faccio quello che mi ha ordinato, so che implicitamente significa che devo comportarmi da cagna. sento il Padrone chiedere al suo amico dove puo’ portarmi a fare i bisogni. Lo sento rispondere che dietro alla villa, al confine con la strada c’e’ un pezzo di prato dove fa fare i bisogni al suo cane. Il mio Padrone mi mette il guinzaglio e mi dice “al passo”. Io a quattro zampe, ancora con le lacrime, mi metto alla sua destra e ci muoviamo nella direzione corretta. Il prato è proprio vicino alla strada. Mi fa mettere proprio con il culo nella direzione della strada e mi ordina di svuotarmi. Mi vergogno “come un cane”, ma non ce la faccio proprio piu’ e faccio i miei bisogni. Dal culo esce cacca mista a sperma. proprio in quel momento arriva Bart, il cane pastore anche lui passato per fare i suoi bisogni. E’ un pastore maremmano adulto di 40 chili molto socievole. Dopo che il pavimento è stato pulito sento il mio Padrone parlare con il padrone di casa. I due conversano amabilmente, ridono scherzano e non si curano di me. Ho il culo in fiamme e devo fare la cacca. Mi alzo e mi avvicino ai due, interrompo la loro conversazione per chiedere dove c’e’ un bagno per lavarmi e fare i miei bisogni. Per tutta risposta il mio Padrone mi da un ceffone in faccia. “cagna, chi ti ha detto di muoverti. mettiti a 4 zampe e restaci”. Racconto scritto dalla mia schiva con piccole mie correzioni. Cosa ne pensate? 1573 2 8 mesi fa
- 1 mese fa fantasia di moglie schiava 2 - la villa 1 Mentre urlo uno mi viene in bocca e mi obbliga ad ingoiare lo sperma, “mangialo tutto puttana” anche i due dentro di me vengono e sento sborra che esce da tutti i buchi. Gli altri a turno mi mettono il cazzo in bocca fino a venire chi in bocca, chi sulle tette. Quando tutti hanno finito il mio Padrone mi obbliga a leccare tutto lo sperma che c’e’ sul pavimento. Quello nel culo viene ed io sento lo sperma che cola. Uno alla volta mi scopano nel culo, poi cominciano a sculacciarmi con la paletta, prima piano e poi sempre più forte. Quando il culo è bello rosso mi girano, e cominciano a scoparmi nella figa, forte ed incessantemente e contemporaneamente sempre uno in bocca. Arriva il mio momento preferito, la doppia, uno in figa ed uno in culo, mi scopano forte, vengo e mi obbligano ad urlare il mio orgasmo. A questo punto mi legano le mani dietro la schiena e mi ordinano di mettermi in ginocchio. Si spogliano tutti, cominciano a toccarmi ed infilarmi il cazzo in gola uno alla volta. Spingono fino in fondo alla gola fino quasi a farmi vomitare, “dai succhia puttana, fino in fondo e senza vomitare”. Mi scendono le lacrime dallo sforzo di vomito, mi sento usata ed umiliata ma fiera di resistere. Poi mi sciolgono la cima e mi mettono a 4 zampe e cominciano a penetrarmi da dietro, Usano per primo il culo, lo allargano bene, colpi secchi e fondi, mentre a turno uno davanti mi mette il cazzo in gola, “ti piace essere riempita puttana?” Entriamo in casa, io sempre a 4 zampe, andiamo nel salone dove ci sono gli altri 5 uomini. Il mio Padrone mi toglie il guinzaglio, mi siedo ai suoi piedi e tutti vengono ad accarezzarmi e farsi leccare per fare conoscenza. Mi accompagnano in giardino dove c’è la piscina per fare i miei bisogni prima di cominciare ad usarmi. Fare la pipì in giardino non è semplice ma ci riesco anche se mi stanno guardando tutti. Mi sento a disagio ma passa in fretta. E’ un signore distinto, mi saluta come si fa con un bravo cagnolino, accarezzandomi la testa e dicendomi:” che brava cagnetta, sei in calore?”La mia risposta è un “wof”. Un gruppo di 6 uomini ha risposto al nostro annuncio. Ci mandano la posizione di dove andare e partiamo. Al nostro arrivo, verso le 10, vediamo un grande cancello con all’interno una grande villa con piscina. Superato il cancello il padrone parcheggia, mi fa spogliare e mettere il collare e guinzaglio. E’ il nostro segnale. Scendo dalla macchina e mi metto a 4 zampe come deve fare una brava cagna da monta. Percorro il tratto che dal cancello porta alla porta d’ingresso della villa. Chiunque passare ora dalla strada potrebbe vederci perche’ lo stradino che porta alla villa è ben visibile dalla statale. Arrivati ci viene incontro il padrone di casa. ““Ciao a tutti, sono la schiava di mio marito, mi chiamo Puttana e sono molto ubbidiente. In settembre il mio padrone mi porta in vacanza tra la Spagna e la Francia, percorreremo a costa azzura fino al rientro in Italia. Siamo disponibili dal 12 al 24 settembre ad incontrare gruppi di uomini da 5 a 10 elementi interessati ad ospitarci per 1 o 2 notti in cambio della mia totale disponibilità ed obbedienza. Accettiamo qualsiasi location, come ville, casali, chalet di campagna, possibilmente posti discreti e tranquilli. Durante i giorni di permanenza io sarò nuda, collarata e disponibile. Se siete ointeressati mandate un contatto ed una descrizione di come volete trattarmi durante la permanenza. Sarà cura del mio padrone scegliere le persone più adatte a questa esperienza. Buona giornata, la vostra Puttana.“Poco prima di partire per le ferie il mio Padrone mi ha fatto pubblicare questo last: Racconto scritto dalla mia schiva con piccole mie correzioni. Cosa ne pensate? 1323 0 8 mesi fa
- 1 mese fa fantasia di moglie schiava 1 Mi guarda e mi dice: “Puttana, sei stata proprio brava. Il signore che hai incontrato mi ha appena anticipato 1000 Euro per affittarti per il prossimo week end. Adesso sali in macchina e ricomponiti, tra mezz’ora abbiamo appuntamento con un altro cliente.” Io non capisco piu’ nulla. Il Padrone mi aveva detto che questa era una prova. Mi sento usata e sottomessa ma dall’altra sono molto eccitata e sono davvero pronta per il cliente successivo. Ho superato l’ultimo mio limite, adesso sono una vera puttana. Con ancora i rimasugli di sborra che mi cola dalla bocca mi accompagna alla porta, mi consegna € 500,00 e consegna una busta e mi dice “Questa dalla al tuo Padrone. A presto puttana”. Mi trovo cosi’ nuda davanti al cancello, sento e vedo le macchine passare, qualcuno suona. Dopo 5 minuti che sembrano eterni arriva il mio Padrone e abbassa il finestrino della macchina e si fa consegnare soldi e busta. Dalla busta estrae un lettera e mentre la legge e lo vedo sogghignare. Dalla busta tira fuori e conta 1000 Euro. Torna dalla villa con una corda, mi fa alzare e mi lega le mani dietro alla schiena, mi fa inginocchiare e ricomincia a toccarmi. Mi mette in bocca il suo pene e spinge con forza fino in fondo alla gola. Mi prende per i capelli e mi muove la testa avanti ed indietro fino a quando viene nella mia bocca e mi costringe a deglutire mantenendo il suo pene dentro la mia bocca.Nell’acqua comincia a toccarmi, e masturbarmi. Mi mette il suo pene in mano per fargli una sega, dopo alcuni minuti mi fa uscire dall’acqua e mi fa sdraiare su un materasso a bordo piscina. Lì continua a masturbarmi, mi lecca la figa ed il culo, si mette a 69 ed anch’io lecco il pene ed il culo. Si alza, mi gira e mi penetra nel culo e nella figa con forza, mi fa venire ripetutamente usando anche le dita sul clitoride. Lui ogni tanto si ferma in modo da trattenere l’orgasmo. Quando soddisfatto dei miei orgasmi si si alza mi ritrovo sola sul materasso. Finita il pranzo mi mette il guinzaglio e mi porta in giardino per fare i bisogni. In giardino c’è una bellissima piscina con idromassaggio. Dopo aver fatto i bisogni mi toglie il guinzaglio e mi ordina di entrare in piscina. Poco dopo viene ad aprirmi un uomo di mezz’età, molto curato e distinto. Mi fa entrare e comincia così la serata. Arrivati in casa mi mette un grembiule e mi ordina di cucinargli la cena. Cucino un piatto di pasta completamente nuda, lui aspetta a tavola e quando il piatto è pronto mi ordina di togliere il grembiule, mi mette il collare e mi ordina di accucciarmi. Io da brava cagna mi siedo vicino alla sua sedia ed aspetto che finisca di mangiare. Anche se un po’ nascosti, dalla statale è possibile intravedere il cancello di ingresso della villa e rabbrividisco pensando che un passante potrebbe vedermi. Questo, e il fatto di essere usata la prima volta come una vera puttana, mi eccita da morire”.Arrivati alla villa il mio Padrone mi ordina di spogliarmi e di consegnargli i vestiti, rimango solo con le scarpe coi tacchi. Lui li prende e li butta in macchina e mi ordina di mettere le mani dietro la schiena e mi ordina di aspettare davanti al cancello. Poi suona al campanello e quando il padrone di casa risponde gli dice: “Ti ho lasciato la puttana davanti al cancello, vieni a prenderla. Quando hai finito riportala qui davanti e chiamami.”“Schiava sessuale di bella presenza e molto ubbidiente è disponibile per una serata alternativa. Ubbidisce a qualsiasi ordine ed è disponibile a soddisfare ogni richiesta del padrone al costo di € 500,00.”L’annuncio al quale l’uomo ha risposto recita così:Tutto comincia una mattina presto quando il mio padrone sveglia nella mia cuccia e mi dice di prepararmi perchè un uomo ha risposto al mio annuncio ed abbiamo un appuntamento. Faccio una doccia con lavaggio anale, mi metto il vestito senza mutande e mi mette in macchina.Racconto scritto dalla mia schiva con piccole mie correzioni. Cosa ne pensate? 1546 1 8 mesi fa
- 2 mesi fa Notte d'estate Notte d’estate Sono le 22,00 e arriviamo davanti alla casa dell’uomo che dobbiamo incontrare, mio marito mi ha fatto mettere un vestito senza intimo, aspettiamo pochi secondi ed esce dalla casa un uomo, fa il giro della macchina e si avvicina alla mia portiera, la apre e mi dice di non guardarlo mai in faccia, mi allunga la mano e mi fa scendere, mi accompagna all’ingresso ed entriamo in casa, si presenta “piacere di averti qui a casa mia, io sono Saverio” mi indica il bagno mi dice di entrare “se ti scappa la pipì questo e il bagno, quando hai finito mettermi a pecorina senza togliere il vestito”, rimango qualche secondo in quella posizione, lo sento entrare in bagno, sento il suo dito accarezzarmi il buchino dietro e poco dopo sento che lo inserisce lubrificato con una certa facilità, lo fa scorrere un pochino, un piccolo plung di gomma prende il posto del dito, esce dal bagno e mi dice “torna in salotto tenendo sempre lo sguardo basso” mi fa segno di sedermi davanti a lui, mi dice “tieni le cose bene aperte le cosce non si devono toccare fra loro” Mi sistemo come mi ha indicato “cosa preferisci bere” gli chiedo dell’acqua, va in cucina e mio marito mi dice di seguirlo e di tirare fuori dai pantaloni il suo cazzo e di fargli un pompino, mi alzo e vado in cucina, mi avvicino a lui e gli slaccio i pantaloni abbasso gli slip e gli tiro fuori il cazzo e glielo spompino. Dopo circa un minuto mi dice “smetti e rimani in ginocchio e metterti a pecorina” lo vedo infilarsi il preservativo e mi toglie il plug che avevo nell’ano, me lo infila piano, piano nel culo sento il suo cazzo che si fa strada nell’ano. MI penetrata per un minuto, toglie il cazzo e mi rimette il plug di piccole dimensioni nell’ano “alzati e torna in salotto e siediti davanti a me a gambe aperte, appoggia la schiena e a divaricare le gambe”, mi tocca la figa che e bagnata, sono molto eccitata, mi dice “mostra a tuo marito cosa hai nel sedere” mi metto a cosce larghe e con le mani allargo le cosce per mostrarmi al massimo. Mio marito e molto eccitato alla visione della mia figa e con il buco del culo tappato. Suonano alla porta e Saverio mi dice “Rimani cosi spalancata, vado ad aprire” entra un’uomo che a vedermi in quella posizione gli viene duro, si avvicina a me e mi tocca la figa che e molto eccitata, chiede a Saverio “posso andare in cucina a prendermi da bere” Saverio mi dice “Seguilo e tirargli fuori il cazzo e fargli il pompino che hai fatto a me” Mi alzo e vado in cucina gli slaccio i pantaloni e tiro fuori il cazzo e gli faccio un pompino. Fin che lo spompino mi dicembre “Sono Stefano, hai sempre quel coso nel culo?” Gli rispondo di si “Girati e mmi vedere cosa e?” Mi giro mi metto a pecorina e alzo il vestito per mostrarmi a lui, lo sento armeggiare il plug lo toglie e lo rinfila più volte “ok Andiamo in sala” Entro in sala e Stefano vuole che mi metta a pecorina sul divano, Saverio mi mette il cazzo davanti alla bocca e mi dice con voce ferma “succhiami il cazzo” Intento Stefano si infila il preservativo e mi viene dietro e mi mette il cazzo nella figa, entra rapidamente, sono molto eccitata, continuano cosi per qualche minuto, poi Stefano si siede sul divano si mette il preservativo e mi toglie il plug dal sedere e mi dice” “Siediti sul mio cazzo e mettitelo nel culo che vogliono vedere lo spettacolo del cazzo che ti entra nel culo” Saverio e mio marito vedendo la scena si masturbano, sono ipnotizzati dal cazzo che mi entra nel culo, sono li a gambe spalancate, mi sento tutta un fremito dall’eccitazione, accarezzo le palle a Stefano e le sento che la pelle si e irrigidita, sta per venire, subito dopo lo sento godere nel mio culo. Mi alzo in piedi e Saverio mi dice con voce roca: “ora e il tuo turno a scopare i nostri culi” Da una borsa prende un fallo finto con cinture e me lo mette, assicurandosi che le cinghie siano indossate bene, Saverio fa mettere a pecorina Stefano, gli spalma il lubrificante nel buco del culo, mi fa avvicinare e mi aiuta a penetrarlo, inizio un movimento avanti, indietro lento e costante, Saverio mette il cazzo in bocca a Stefano e gli dice: “fammelo diventare ancora duro che poi ti inculo pure io” Mio marito spiazzato da questa situazione rimane li a guardare. Continuo a scopare Stefano che non mugolii mi fa capire che quello che gli sto facendo gli piace. Saverio ha il cazzo duro, si mette un preservativo mi viene dietro, prende un po di lubrificante e me lo spalma sul buco del culo, me lo appoggia al buco, mi fermo per facilitare il suo ingresso, mi penetra e mi dice: “dai muoviti avanti e indietro che godiamo tutti e tre” Mio marito eccitatissimo da questa visione si alza e senza tanti preamboli mette il cazzo in bocca a Stefano, inizia a scoparlo nella bocca, lo vedo fare un sussulto, e lo vedo godere, ha sborato in bocca Stefano, senza tanti complimenti si beve lo sperma e gli ripulisce il cazzo. Sento Saverio che mi dice che tra poco sbora, si alza e si toglie il preservativo, me lo infila in bocca ed esplode il suo orgasmo, sono molto eccitata e bevo tutta la sua sbora, tolgo il cazzo dal culo di Stefano e ci distendiamo per riposarci. Sono tutta sudata come tutti, vado in bagno e mi metto sotto la doccia, Stefano mi segue, ha il cazzo duro con un preservativo infilato, entra in doccia con me e mi fa girare e mi mette il suo cazzo nel culo, dicendomi: “ti sei divertita ad incularmi ora inculo te” Quando Stefano e venuto ci siamo buttati chi sul tappeto, chi sul divano a riposare. 1660 0 9 mesi fa
- 1 anno fa LA MINIGONNA DI SABRI Questo è il fedele resoconto di una bellissima avventura cuck che ho vissuto circa 15 anni fa, i fatti sono reali mentre i nomi sono inventati.Rispondo ad un annuncio, il lui di una coppia cerca un singolo che sia disposto a corteggiare la moglie all’oscuro di tutto. Giorgio e Sabrina sono una coppia cuck, con lui felice ed instancabile procacciatore di uomini ed eccitato spettatore dei giochi erotici della moglie. Sabri, che poi descriverò meglio è molto esibizionista e si eccita ad uscire con minigonne e vestiti super attillati provocando sguardi, commenti, e a volte, approcci. Per pochi fortunati, questi approcci finiscono nel letto di lei. Giorgio mi risponde dicendo che le mie foto e il modo in cui mi presento lo hanno convinto che sono il tipo di uomo che a Sabri interessa e che la cosa si poteva organizzare. Abito vicino a Como, loro in un piccolo e pittoresco paese tra Brescia e Verona, quindi, visto le distanze, la cosa andava organizzata per bene. Infatti trovo in Giorgio un organizzatore fantastico mi fornisce ovviamente le foto non censurate della moglie, le sue abitudini e il fatto che frequenta molto spesso una palestra nel centro del paese. Io mi sarei presentato come uno appena arrivato per questioni di lavoro e per un breve periodo. Frequentando la stessa palestra l’avevo notata e volevo conoscerla, questa era la semplice scusa per approcciarla. Arriva così il giorno X, Giorgio con cui avevo ormai una corrispondenza quasi giornaliera, mi avverte che quel pomeriggio Sabri verso le quattro sarebbe stata in palestra e di solito dopo circa un’ora sarebbe uscita, era quello il momento giusto per tentare l’aggancio. Con grandi speranze ma anche con la consapevolezza che tutto poteva risolversi in un viaggio a R....o e ritorno, chiedo un pomeriggio di permesso e parto. Arrivo con molto anticipo in modo da potermi ambientare, trovo subito la piazzetta, sede della palestra e parcheggio, il paese è piccolo e in una mezz’ora me lo giro tutto. Torno alla piazzetta e conoscendo il numero di targa mi piazzo vicinissimo alla macchina di Sabri e aspetto. Puntualissima poco dopo le cinque Sabri esce dalla palestra e viene verso di me, cioè verso la sua macchina, devo dire che anche se era un gioco, avevo un po’ il cuore in gola, non sono mai stato uno molto abituato a questo genere di approcci, comunque ero lì e tanto valeva buttarsi. Giorgio si era raccomandato di usare con lei un tono deciso e molto esplicito, senza arrivare alla volgarità; le piacevano gli uomini decisi e che la facessero sentire desiderata, sexy e "un po’ puttana”, parole sue. “Ciao Sabri” le dico, lei si ferma mi guarda e si vede che sta cercando di capire chi sono, “Ci conosciamo?” mi dice squadrandomi e anche se è notevolmente più bassa di me sono io che mi sento piccolo. Parto con la storiella che ci siamo inventati e con una notevole faccia di bronzo le dico che da pochissimo frequento la sua stessa palestra, che ho notato questa fica incredibile e che dopo molte insistenze il proprietario della palestra mi ha detto come si chiama ed ha anche aggiunto di mettermi in fila perché tutta la palestra, la parte maschile in toto e anche qualche elemento femminile, è innamorata di lei. Mi guarda con aria di chi è abituata ai complimenti ma si vede anche che le fa piacere. Giorgio mi ha detto che da ragazza ha fatto danza classica e che va in palestra almeno due volte alla settimana e si vede: corpo tonicissimo, magra con il culo sodo e il bacino stretto, gambe dritte, seni piccoli, non molto alta ma molto proporzionata. Il tutto, quel giorno, confezionato in un paio di fusò color pesca attillatissimi che non lasciavano nessuno spazio all’immaginazione, il culo era una poesia, immaginate due piccole mele perfettamente rotonde che si muovono ad un ritmo ipnotico e sensuale. Il tipo di donna che mi eccita alla follia. “Sono qui per qualche giorno per lavoro e poi tornerò a casa, non conosco nessuno e quando ti ho vista ho pensato che sarebbe stato bello cominciare con una donna così sexy...” Il suo sguardo è enigmatico, intuisco che sta cercando di valutarmi e di capire se la persona che ha davanti è un mezzo matto, un maniaco, o uno a cui si può dare un po’ di tempo e di spazio. Fortunatamente decide per l’ultima opzione, guarda l’orologio e mi dice “Vabbè ho un po’ di tempo, avrei dovuto fare altro in paese ma lo faccio un’altra volta, li c’è un bar carino possiamo bere qualcosa.”Nella mia testa comincio a sparare fuochi artificiali, il primo scoglio è superato ma ce ne sono tanti altri. Ci sediamo e cominciamo a parlare un po’ e a conoscerci, io di me dico il minimo indispensabile e invece voglio sapere tutto di lei, le sue abitudini, i suoi hobby e ricordandomi delle raccomandazioni di Giorgio di farla sentire un po’ puttana, i suoi vizi. “Stabiliamo subito che sono sposata, felicemente sposata e che non cerco avventure, I miei hobby come hai potuto vedere sono la palestra e mi piace correre, vado la mattina presto o la sera.”La interrompo dicendo che è chiaro che frequenta una palestra, perché ha un corpo fantastico e che lei è proprio il tipo di donna che mi fa impazzire e che dal momento in cui l’ho vista non faccio altro che pensare a una cosa... “E sarebbe?” dice guardandomi con una faccia tipo: “Lo so che cosa pensi maiale, voi siete tutti uguali.” La lascio di stucco rispondendole “Non faccio altro che pensare a come sarebbe bello invitarla per un aperitivo, come sto facendo ora.” La risposta la sorprende e anche piacevolmente perché si mette a ridere e mi guarda questa volta con uno sguardo diverso. Decido che è il momento di passare a una nuova fase, un altro punto cruciale del nostro piano per cui ho bisogno dell’aiuto di Giorgio. Con la scusa di andare in bagno mi allontano e lo chiamo, risponde al secondo squillo, gli dico solo “Siamo in un bar, va tutto bene, chiamala”. Ritorno al tavolo dopo tre o quattro minuti e la trovo immersa in una conversazione al telefono, ovviamente sta parlando con Giorgio e se, osservandola da lontano, la conversazione è animata, nel momento in cui mi siedo al tavolo Sabri risponde solo con dei monosillabi: sì, no, no, sì, forse, va bene. “Era Giorgio, mio marito, gli ho raccontato dove sono e con chi sono, con lui non ho mai segreti, siamo una coppia molto affiatata e allo stesso tempo molto aperta.” Una frase sibillina che se non fossi stato a conoscenza dei retroscena mi avrebbe lasciato un bel po’ da pensare, “Gli ho raccontato che sei un mio collega della palestra che sei appena arrivato e che non conosci nessuno e lui mi ha proposto di invitarti a cena, mio marito è sempre così gentile con tutti e molto comprensivo con me.” Anche questa frase se non avessi saputo tutto avrebbe avuto un sapore piuttosto enigmatico. Non le do il tempo di pensarci ulteriormente e rispondo che erano straordinariamente gentili, che accettavo volentieri e che avrei preso del vino e del gelato.Anche questo scoglio era stato superato e secondo Giorgio, il fatto che avesse deciso di invitarmi, dava all’impresa una percentuale di riuscita attorno al 50%. Non male!Così la seguo in macchina fino alla loro casa, parcheggiamo, entriamo e mentre mi accomodo in cucina Sabri va in camera per cambiarsi, si ripresenta pochi minuti dopo con un top bianco che lascia scoperta la pancia, perfettamente piatta e un paio di pantaloncini di spugna attillatissimi, sempre bianchi. Mi sembra chiaro che le piace essere ammirata e le piace sentirlo quindi la guardo e dico “Sei veramente una gran fica”. Lei ghigna e risponde “Questo me l’hai già detto, invece di star lì seduto a spiarmi e a farti seghe, dammi una mano!” Mi alzo e la aiuto a preparare la tavola e a tagliare un po’ di cose per un’insalata, facendo così siamo molto vicini, a volte si mette di fianco a me per posare sul tavolo altre verdure, a volte mi da la schiena e i nostri corpi quasi si sfiorano, sentirla così vicino mi fa indurire il cazzo e decido di accelerare un po’ i tempi. Approfittando del fatto che sta lavando qualcosa nel lavello, le metto le mani sui fianchi, mi appoggio a lei e comincio a baciarla sul collo. Sono sicuro che attraverso la stoffa leggerissima dei pantaloncini sente perfettamente la pressione del mio uccello duro che si incunea facilmente tra le sue natiche sode e morbide allo stesso tempo. Reagisce sorpresa ma non tanto, come se si aspettasse e quasi desiderasse una avances del genere. Mi scosta con la mano e mi dice “Ma cosa fai, guarda che tra poco arriva Giorgio!” per fare così si deve voltare e a quel punto incollo la mia bocca alla sua e con mia grande sorpresa non trovo nessuna resistenza. A me piace baciare, lasciare che le bocche si uniscano, le lingue si mischino, scambiarsi la saliva. Anche a lei fa piacere, è ovvio, le lingue giocano entrando in profondità nelle bocche, la sua sa di fresco, forse nei pochi minuti in cui si è cambiata ha trovato anche il tempo per lavarsi i denti e percepisco un sottile aroma di menta. Per un paio di minuti buoni le nostre lingue giocano e le mani sfiorano i corpi, stringo subito le sue natiche apprezzandone una volta di più, la forma perfetta. La sollevo facilmente, è proprio leggera, e la metto a sedere sul piano della cucina in modo da averla ad un’altezza più simile alla mia. Le allargo le gambe e di nuovo il mio uccello in piena erezione si appoggia a lei, la spingo contro di me in modo di far combaciare perfettamente il mio cazzo e la sua fica. E comincio a strusciarmi, Sabri si lascia scappare un gemito, la stoffa dei suoi pantaloncini di spugna è sottile come carta velina, sicuramente lo sente quasi come se fossimo nudi. Scendo di nuovo sul suo collo e la lecco, poi mi sposto in su. Mordicchio i lobi e appoggiando le labbra al suo orecchio le sussurro “Ti voglio leccare tutta e poi ti scopo” provocando un brivido e un altro debole gemito. Le mie mani, adesso libere di muoversi, si concentrano sui suoi seni, non porta niente sotto la stoffa sottile del top che indossa e posso sentire i capezzoli induriti dall’eccitazione. Mentre li strizzò gentilmente sento il suo respiro farsi più pesante, mi apro un bottone della camicia e porto le sue mani sul mio petto invitandola a continuare.Risponde al mio invito slacciandone altri due, adesso la camicia è quasi tutta aperta, mancano solo gli ultimi bottoni in basso, fa scorrere le mani sulla mia pelle, mi strizza gentilmente i capezzoli poi si china e con la lingua li lecca e li mordicchia piano, è una cosa che nessuna donna mi ha mai fatto e mi attraversa una scarica di adrenalina lasciandomi per un attimo senza fiato.Ho una mezza idea di contraccambiare il favore, slacciarle il top e baciarle i capezzoli ma proprio in quel momento sentiamo il rumore inconfondibile di chiavi nella serratura, è Giorgio che rientra. Ovviamente ognuno torna velocemente al proprio posto: io a tagliare i pomodori e Sabri a lavare qualcosa nel lavello. Giorgio entra in cucina e se coglie qualcosa di strano: la tensione evidente, la forma del mio uccello ancora molto duro sotto i pantaloni, il viso arrossato di Sabri, la traccia della mia saliva sul suo collo, fa finta di non accorgersene. Finalmente dopo tanti scambi di mail e telefonate ci incontriamo, è un uomo molto distinto con un viso cordiale e sorridente che mi piace immediatamente, la differenza di età tra i due è molto evidente. È un dirigente importante in una banca di una città vicina.Intanto Sabri ha finito di preparare, ci sediamo e mangiamo, io racconto un pò di me, poco, e loro mi raccontano com’è vivere a R....o. È una cena semplice e veloce, nella stanza c’è un misto di buon umore, di eccitazione e di attesa, le occhiate tra me e Sabri e tra me e Giorgio dicono molto di più delle parole. Giorgio si alza e dice che prenderemo il caffè in salotto e va di là, lo sentiamo trafficare con bicchieri e bottiglie, io aiuto Sabri a sparecchiare ma non ce la faccio a passarle davanti senza prenderle con le mani il viso e metterle di nuovo la lingua in bocca, il cazzo mi sta scoppiando nei pantaloni prendo la sua mano e glielo faccio sentire attraverso la stoffa dei jeans. Lei la toglie ma non subito, indugia un po’ sulla forma come a valutarne le dimensioni, poi si alza e mi dice “Meglio se vai di là, vi raggiungo.”Trovo Giorgio che armeggia con i cuscini del divano, scambio con lui qualche segno di intesa ma non c’è tempo di parlarci perché Sabri è praticamente dietro di me. Quando siamo tutte e tre seduti e con un bicchiere in mano, sparo il proiettile di grosso calibro, la frase che nel nostro piano può aprire le porte del paradiso: “Giorgio ma non sei geloso di tua moglie, mi dicono che va in giro con delle minigonne pazzesche, e che quando esce gli uomini la seguono in processione, io purtroppo non l’ho ancora vista in minigonna però ho sentito che alcune sono esageratamente corte.” ”Come non l’hai ancora vista? Sabri bisogna rimediare, ha delle minigonne che sono cortissime e a me eccita sapere che gira così e che gli uomini sbavano. E anche a te eccita, vero tesoro, ti fa piacere che gli uomini ti guardino.” Lei seduta accanto a lui ride e dice che le piace indossare la minigonna e vedere l’effetto che fa e che la maggior parte degli uomini le fanno pena, si limitano a guardarla ma non fanno niente, non tentano neanche di scambiare due parole con lei e dicendolo mi guarda fisso “Poi ci sono le eccezioni.” aggiunge. “Dai Sabri facci una piccola sfilata, fai vedere a Filippo cosa si è perso fino adesso.” Intervengo anch’io ”Dai Sabri ti prego, fammi vedere cosa mi sono perso.” Si fa pregare ancora per qualche secondo e poi alzandosi un po’ svogliata dice “Va bene lo faccio solo perché me lo chiede Giorgio.” Mentre si allontana Giorgio mi lancia uno sguardo d’intesa e ad alta voce aggiunge “Mi raccomando, metti quelle cortissime!” Incomincia così una sfilata indimenticabile. La prima che indossa è una minigonna bianca con dei disegni azzurri, svasata e molto corta, copre metà coscia, ma mentre cammina la fa ondeggiare scoprendo tutta la gamba fino alle mutandine, per l’occasione si è messa anche scarpe eleganti con tacco a spillo e l’effetto è fulminante. Io e Giorgio siamo seduti sul divano fianco a fianco, Sabri provenendo dalla camera da letto arriva dritta verso di noi e, come una modella professionista, si ferma in pose provocanti, ondeggia un po’ i fianchi, poi ci dà le spalle sculetta e riparte verso la camera da letto per un nuovo cambio. Giorgio ride, batte le mani, mi guarda, mi fa l’occhiolino e mi dice “Guarda che va tutto alla grandissima, mi sa che ci divertiamo.” Io non sto più nella pelle e neanche nei miei vestiti, il cazzo sta ormai bucando i pantaloni ed è un rigonfiamento evidentissimo, Giorgio lo nota e si mette a ridere “Vedo che tu sei già pronto, bravo, tienilo caldo che tra poco ti serve.”Entra Sabri con la seconda minigonna questa volta è rossa, più corta della precedente e attillata, quando arriva vicino a noi si volta e si piega a novanta, come per sistemarsi qualcosa nella scarpa, dandoci così la visione del suo culo perfetto nella cui fessura vedo sparire il tessuto nero delle mutandine. Giorgio le mette le mani sul culo alzando completamente la minigonna e mi incita a far lo stesso, non mi faccio pregare e sostituisco le mie mani alle sue.Le natiche sono sode e lisce, infilo l’indice sotto le mutandine che in corrispondenza della vulva sono già umide, lei rimane in quella posizione lasciandomi fare, sto per perdere completamente la testa ma Sabri è più veloce di me, si rialza e rientra in camera da letto avvertendoci che la prossima sarebbe stata l’ultima.Io ho la bocca secca e senza accorgermene mi sto toccando il cazzo sotto i pantaloni, Giorgio intanto si è spostato e si è seduto su una poltrona di fianco lasciando a me tutto il divano. Rientra Sabri con un’altra minigonna anche questa cortissima e come la prima svasata in modo da non rimanere troppo attillata sulle gambe. Come la volta precedente arrivata davanti a noi si china, ma questa volta non indossa niente sotto la gonna, vedo la le labbra della vulva completamente depilate a questo punto non capisco più niente, anzi, capisco tutto quello che devo fare, mi metto in ginocchio e immergo la mia faccia nella sua fica già bagnata. Lecco le labbra e assaporo i suoi umori sulla lingua, le divarico un po’ le gambe in modo da poterla leccare meglio, lei con le mani prende la mia nuca e mi guida in modo che la mia bocca vada dove può darle più piacere. Nonostante l’eccitazione sono scomodo, quindi mi stacco mi giro e a questo punto mi trovo davanti a lei, immergo di nuovo la faccia nella fica bollente. Lecco l’interno delle cosce e bacio la fica di Sabri come se stessi baciando la sua bocca, strofinando le mie labbra sulle sue, immergendo la mia lingua tra le sue. Il solo suono che si sente sono i mugolii di Sabri e i suoi gemiti, anche lei deve essere un po’ scomoda e allora si siede sulle gambe di Giorgio, spingendo di nuovo la mia faccia in mezzo alle sue gambe, invitandomi a riprendere il lavoro. Intanto Giorgio che fino a quel momento si era limitato a guardarci, slaccia i bottoni del top di Sabri e lo fa cadere per terra e poi le mani vanno a cercare subito i seni e capezzoli gonfi e appuntiti. Io intanto non ho mai smesso di strusciare, strofinare, leccare, mordicchiarle la fica, i gemiti si sono fatti più sonori e frequenti, inserisco un dito e poi sentendo che l’interno della vulva è completamente bagnato, anche il secondo. Comincio a scoparla con le dita è il momento in cui Sabri ha il primo orgasmo, si inarca spingendo contemporaneamente il bacino verso l’alto mentre un lungo brivido la percorre, l’orgasmo è intenso e lungo ripetendosi parecchie volte con scatti che piano piano si quietano, lasciandola un po stordita tra le braccia di Giorgio. La raggiungo e le metto la lingua in bocca, facendole assaggiare i suoi umori più intimi. Poi mi alzo, ho un caldo pazzesco e mi rendo conto di essere ancora completamente vestito, mi tolgo la camicia, mi slaccio i pantaloni e mi sfilo le mutande, eccolo lì il mio uccello in piena erezione che non chiede altro che di essere accolto nella bocca di Sabri. Lei lo guarda e nonostante fossimo tutti un po’ agitati ha ancora lo spirito per fare una battuta “Quando me l’hai fatto toccare prima non sembrava così grosso” poi lo prende tra le mani e se lo porta alla bocca. Inizia un lungo scambio di effusioni tra la sua bocca e il mio cazzo, non solo un pompino, ma un’opera d’arte, senza quasi toccarlo con le mani lo percorre tutto con le labbra leccandolo e mordicchiandolo, dalle palle fin su alla cappella. Arrivata in cima si ferma un attimo per poi con le mani posate sui miei glutei spingermi dentro di lei ingoiandolo tutto fino in gola e lasciandomi letteralmente senza fiato. Ripete questo esercizio due, tre volte e io mi accorgo che con questo ritmo non posso resistere ancora per molto, la fermo, mi siedo sul divano e la faccio salire a cavalcioni invitandola a impalarsi sul mio cazzo. Giorgio che intanto ci guardava e scattava foto le passa un preservativo, Sabri me lo infila e poi con un lungo gemito mi fa entrare dentro di lei. Mentre mi cavalca mi prende le mani e se le porta sui seni poi si china e mi mette la lingua in bocca e mi sussurra di fotterla e di scoparla come una troia. Mentre è chinata ne approfitto per metterle il medio nel culo, “Siiiiiiiii scopami anche il culo.” Ormai il parossismo è al limite, ci limitiamo a muoverci all’unisono e a dare il più possibile piacere all’altro fino a che, quasi contemporaneamente veniamo, io con un lungo orgasmo che mi provoca spasmi e brividi e lei subito dopo, dimenandosi su di me per poi lentamente abbandonare la testa sul mio petto. La accarezzo e la bacio, stiamo così per qualche secondo, immobili, assaporando ancora le ondate di piacere. Mi divincolo da Sabri che crolla sul divano e chiedo a Giorgio il bagno, ci sto parecchio un po’ per riprendere fiato un po’ per lavarmi un po’ per guardarmi allo specchio e sorridermi, solo poche ore prima ero partito da Como pieno di dubbi e incertezze e adesso avevo appena finito una delle scopate più belle e intense della mia vita. Ritorno in salotto ancora completamente nudo, Sabri è sempre sdraiata sul divano in posizione fetale e Giorgio sta riguardando i film e le foto che ha fatto con la macchina.“Sono venuti una meraviglia, poi ti mando qualcosa” mi dice con un sorriso, “Ma mi sa che la Sabri è fuori combattimento, io speravo in un bis ma ho paura che dobbiamo organizzare un’altra volta.” In effetti Sabri non aveva più energie e anch’io mi sentivo molto stanco, oltretutto mi aspettavano almeno due ore di strada per arrivare a casa. Dopo quella volta ci siamo rivisti altre volte ed è stato divertente spiegare a Sabri tutto il piano e tutte le manovre che abbiamo architettato quel giorno. é passato tanto tempo ormai, quasi 15 anni, ma la memoria di quella serata selvaggia rimane ancora indelebile nella mia testa. 2167 0 1 anno fa
- 1 mese fa casualità. siamo coppia 60enne e scambiamo partner da 2 anni, questo 15 agosto abbiamo cercato il nostro amico per divertirci un pò, ma purtoppo di ha dato buca. scocciatissimi non sapevamo cosa fare, ma casualmente 2minuti dopo ci ha contattato un singolo vicino a noi che avevamo gia incontrato un anno fà. chiedendoci cosa facevamo , e ovviamente ne abbiamo approfittato subito accodandoci per un appuntamento alla sera alla spiaggia. arrivate le 21 lui era gia li ad aspettarci...ci siamo subito imboscati in un angolo che gia conoscevamo, e abbiamo aspettato che venisse buio....abbiamo parlato, ci siamo raccontati le nostre avventure e ci siamo tolti i costumi..io poi sono andato in acqua ho chiamato lei e anche lui.. appena in acqua ho preso la mano di lei e la ho messa sul mio uccello, lei ha preso in mano quello di lui e ha cominciato a segarci, ovviamente ci e venuto subito duro e siamo andati a riva dove io mi sono messo a leccarle la fica...lui per qualche minuto ci ha guardato poi si e accostato a lei e glielo ha messo in boccae per un po la ho pompata, lei di bocca e venuta ,e io lo penetrata mentre lei succhiava sempre, ma sono uscito subito per non venire. lasciato lo spazio, ne ha approfittato lui che e passato davanti penetrandola e pompandola di brutto però ha sborrato subito e lei e rimasta un po male....io invece mi ero trattenuto ci siamo calmati lui un po imbarazzatosi e scusato, noi lo abbiamo tranquillizzato.....abbiamo parlato un popoi ho chiesto a lei succhiarmi e lui vedendo questo si e aggiunto, mia moglie ha dedicatomaggiori attenzioni a lui e la reso duro di nuovo equando la visto cosi si e girata e gli ha chiesto di penetrarla lui ovviamente la fatto subito e ha cominciato a sbatterla, io mi sono messo davanti a lei per essere sukkiato, ma stavolta ho sborrato io e le sono venuto in bocca avevo tanto sperma accumulato che hgli e andato di traverso e ha tossito..... mi sono ritratto mentre lui ha continuato a chiavarla. stavolta però e durato perche la girata piu volte . a pecora alla missionaria e di lato, sara durato15 minuti e poi la ha inondata davanti.......lei ha goduto tanto e lui anche quando ha sborrato ha gemito per almeno 20 secondie stato eccitantissimo........se noi ce la facevamo mia moglie avrebbe continuato, ma purtroppo ci siamo salutati con l'impegno di rivederci......ma il bello e venuto dopo!!!!!! perche q mentre ritornavamo a casa ci ha chiamato l'amico preferito della mia lei dicendo che era libero........ ci siamo guardati un pò perplessi (andiamo o nò? ) poi pur stando lei zitta ho capito che voleva. Quindi abbiamo fatto inversione e siamo andati da lui lui contento che eravamo andati era già eccitatissimo e noi un po per rivalsa gli abbiamo raccontato tutto. mia lei e andata in bagno per spogliarsi e non avevamo portato gli asciugamani mi ha chiesto di andare a prenderli, e io già immaginavo tutto. infatti ho allungato un pò i tempi e quando sono tornato già chiavavano. ( NON era la prima volta) d'altronde e due anni che me la sbatte almeno una volta a settimana lei era sul letto alla missionaria, un pò stanca ma vogliosa infatti gli teneva le natiche per spingerselo sempre più dentro . io mi sono seduto a guardare, ma poi venendomi duro mi sono aggiunto. mi sono sdraiato e o chiesto a ei di fare un 69 lei si è sdraiata sopra di mè appunto che lui la scopasse a pecorina mentre io gli leccavo la fica...e veder il cazzo di lui che entrava e usciva ho goduto all'istante( in bocca di lei ) lui ha continuato per un pò e poi si e scaricato dentro di lei........io ho aspettato che gli uscisse lo sperma dalla fica per poi leccarla e pulirgliela tutta e stato paradisiaco. e ci siamo lasciati andare stremati ( io e lui almeno) io era la seconda che facevo, ho 60 anni e per mè è tanto lui ne ha 41 e dopo venti minuti l aveva di nuovo duro..... sono andato a fare la doccia , e subito dopo ho sentito del movimento ( come già sapevo ) infatti stavano di nuovo chiavando . lei era di lato e lui gli teneva una gamba in alto per chiavarla più profondamente e la mia troia godeva ancora... io non ce la facevo più, mi sono seduto a guardarli e fare alcune foto...... e lui conoscendola la fatta godere molto molto bene la girata dappertutto e ha usufruito di ogni buco che lei era ben felice di concedergli, ci sono stati mezzora stavolta era lei che era stanca lui invece ancora molto molto impegnato ma poi quando lui alla fine e uscito dalla sua fica gli ha preso la testa egli ha fatto una grande grande sborrata in bocca in faccia mentre lei godeva di nuovo...... questo e successo!! ed e stato ancora più bello perche e capitato per caso....... 2141 1 1 anno fa
- 1 mese fa Prima volta a 3 Era da un po' che mio marito insisteva per partecipare ad una festa trasgressiva in un castello, lo tenevo sulle spine ma in realtà la cosa stuzzicava anche me e quando gli dissi di sì in realtà avevo già deciso di andarci dalla prima volta che me lo aveva proposto.La fase della ricerca dell'outfit giusto è stata eccitantissima, mi sarò provata almeno 7 o 8 vestitini, 5 paia di scarpe... Alla fine scelsi un abitino nero cortissimo con i fianchi in pizzo e un paio di Sergio Rossi 12 cm che resuscitano anche i morti. Il mio lui elegantemente sportivo, in camicia bianca e giacca blu sopra un bel jeans era molto figo e insieme ci sentivamo bellissimi e arrivare alla festa senza fermarsi in una piazzola a scopare fu un'impresa.Arrivati, entrammo e la prima cosa che notammo fu la pulizia e l'eleganza del posto, gente bellissima e donne sexy che in confronto io sembravo un'educanda.Verso mezzanotte l'atmosfera divenne incandescente e in ogni angolo del castello c'erano scene hard. La mia eccitazione cominciò a diventare incontrollabile e appena mio marito mi toccò sotto al vestito gli allagai la mano. Le mutandine era già mezzora che erano in borsa e godevo farmi toccare da lui davanti a tutti, spudoratamente. Il primo orgasmo fu improvviso e copioso. Bagnai la poltrona di pelle e ricambiai facendo un pompino al mio lui come una professionista. Infoiato come non mai, mi girò a pecorina e prese a scoparmi da dietro con forza. Mentre godevo ancora, mi sussurrò "guarda quel ragazzo che ci guarda... Perché non gli sbottoni i jeans e lo spompini?" In quel momento avrei fatto ogni cosa e senza pensarci gli feci il gesto di avvicinarsi. Era la prima volta che facevo sesso a 3 e l'idea mi fece diventare la patata un lago.Sbottonai i pantaloni e rimasi impressionato dal cazzo di quel ragazzo. Bello, durissimo, enorme e percorso da vene pulsanti. Mio marito cominciò a dirmi "ti piace il suo cazzone è? Puttanella, ti piacerebbe farti scopare da lui?" "No, non mi piacerebbe", risposi, "lo voglio subito dentro". Mi sfilai da mio marito, mi girai di 90 gradi e offrii i miei pertugi allo sconosciuto superdotato. Dopo essersi infilato velocemente un profilattico, lo sentii entrare a fatica. Mi sentivo allargata a dismisura e persi ogni residuo ritegno. Urlai le peggior cose "scopamiii, spaccami, mi fai godereee, mi piacciono i cazzi enormi, dai sfondami, rompimi...". Mio marito resistette 30 secondi e venne immediatamente nel vedermi così troia, ma io lo implorai di starmi vicino che volevo ancora venire con il cazzo dello sconosciuto. Mi tenne la mano mentre il ragazzo mi prese alla missionaria con una foga inaudita. Sentivo il suo cazzone fino in gola e raggiunsi un orgasmo mai provato. Con calma lui lo sfilò dalla mia passera distrutta, si levó il preservativo e mi chiese di venirmi in bocca. Prima che potessi rispondere sentii il mio uomo pregarmi "ti prego, fallo".Non me lo feci ripetere e fu bellissimo ricevere tanto sperma in gola da quel magnifico arnese che così tanto mi aveva fatto godere.Non persi una goccia e quando finii mi accorsi che attorno a noi il pubblico era molto folto, ero stata protagonista di una scena hard molto bella tanto che furono tantissime coppie a chiederci informazioni e numeri di telefono.Ho capito che i cazzi enormi mi piacciono, le situazioni trasgressive anche... Non mancheranno repliche... 3971 1 2 anni fa
- 1 anno fa La prima gang Qualche anno fa... rientro a casa, guardo Giulia e le dico.. "che ne dici di provare con più uomini?".. lei mi guardò sbigottita e la sua risposta fu "sai che ne reggo già a fatica tre, non mi interessa"... Ma.... Giulia la conosco bene so' che in quella parvenza di risposta negativa c'era la voglia di provare... lasciai passare un po di tempo ed una sera le dissi "Amore domani usciamo" lei subito mi chiede dove si andava e le spiegai che avevo organizzato una pizza con un gruppo di ragazzi senza impegno da parte di nessuno.Mi chiese subito  con voce tremante quanti erano, le risposi che erano 5.Arrivò la sua risposta... "Usciamo..  proviamo ma sappi che non me li scopo tutti e 5!!!"arrivammo in pizzeria, eravamo in un soppalco molto discreto e i ragazzi ci aspettavano già... li guardò e li contò... la sua prima affermazione "sei un fetente... avevi detto 5 io ne conto 9!!!"ci sedemmo, presentammo a tutti.. il cameriere ci portò da bere.. in attesa delle pizze la vidi chinarsi verso il vicino... cazzo gli stava facendo un pompino!!! un altro si infilò sotto il tavolo e le leccava la figa... un terzo faceva da "palo".... tra un interruzione del cameriere e la pizza continuò questo gioco.Finito ci spostammo a casa di chi aveva organizzato... Lei al centro in ginocchio con 9 cazzi duri più il mio in cerchio li leccò uno ad uno... e poi... alla fine se li scopò tutti tranne me e l'organizzatore dicendoci "per voi  dopo"... quando tutti la fecero godere si dedicò a noi due.. e al rientro a casa mi guardò negli occhi e mi disse "bella esperienza ma da sfinimento..." questa la sua prima e... forse.... ultima gang 3059 1 2 anni fa
- 2 giorni fa desideri inconfessabili di una giovane sub Pubblico un racconto di una amica...ElenaIo sono la tua donna. Mi hai portata a casa tua togliendomi dalla strada e dalla droga. Mi hai educata a vivere nella buona società ma sono sempre una donna di strada esibizionista. So della tua dipendenza dal gioco. Vedo l’eccitazione che ti da e cerco di darti una mano. Quando inviti persone a casa per serate di gioco (sempre d’azzardo) io mi faccio sempre bella. Metto abiti scollati. Aderenti. Così distraggo i tuoi ospiti e tu vinci. Vedo il desiderio nei loro occhi. E la mattina quando andiamo a letto mi scopi come un vecchio porco. Diventi aggressivo e mi trombi. Me lo infili dappertutto e mi fai morire. Ma l’ultima volta le cose non sono andate così. Nonostante fossi molto attraente e piacente e tutti mi guardassero hai perso. E più perdevi e più puntavi tanto che ad un certo punto non ce l’ho fatta più e ti ho detto che andavo nella stalla e vedere come stava il mio cavallo. Noi abbiamo una bella villa fuori città con delle scuderie. Lontane. A me piacciono i cavalli. Ci ho messo un po’ ad arrivare. Il vestito lungo anche se scollato e i tacchi non aiutavano. Ero lì da una ventina di minuti ad accarezzare il cavallo ( che detto tra noi si stava anche eccitando) che sento una macchina fermarsi e poi un vociare di uomini. Mi giro e ti vedo entrare. Prima tu e poi ad una certa distanza i tuoi quattro ospiti. Ti avvicini a me e senza riuscire a guardarmi mi dici: scusami amore per quello che devo fare. Non capisco ti guardo e ti chiedo cosa? Non mi rispondi ma ti giri e ti allontani. Ti vedo uscire e chiudere la stalla. I quattro adesso si avvicinano a me. Buonasera bella signora. Li guardò. Che volete dico? Iniziò a spaventarmi. Che vogliamo? Quel cornuto di tuo marito ha perso tutto e per pagare ti ha venduta a noi. Sei nostra adesso. No dico. Io non sono di nessuno. Ma non riesco neppure a finire la frase. Due di loro mi prendono le braccia bloccandomi mentre gli altri due iniziano a spogliarmi. Ho un vestito lungo ma molto scollato. Mi aprono il vestito e scoprono il seno. Iniziano a toccarlo baciarlo e strizzarmi i capezzoli. Sento una mano infilarsi dietro. Toccarmi il sedere e un dito entrarmi nel culo. È già pronta questa puttanella dice. È vero. Sono eccitata. I quattro non mi piacciono esteticamente. Ma sono sulla sessantina e già immagino molto porci. Mi sfilano il vestito. Non porto le mutande se ne accorgono e li vedo ancora più eccitato. Ho i tacchi e calze autoreggenti. Un reggiseno che ormai hanno abbassato e ho le tette di fuori. Mi guardano. Iniziano a spogliarsi. Mi circondano e mi fanno accovacciare. Ho quattro cazzi intorno a me. Succhia mi dicono e a turno me li infilano in bocca. Sento gli odori della serata passata al tavolo e dell’alcol che sicuramente hanno bevuto. Ma la cosa invece di infastidirmi mi eccita ancora di più. Faccio un buon lavoro. Lecco tutto quello che mi capita anche il culo di uno dei quattro che si è girato e mi ha schiacciato la faccia contro. Adesso anche gli altri vogliono provare e così mi tocca leccare quattro culi. Mi mettono su una panca. Senza molti riguardi e iniziano a scoparmi. A turno. Sento i loro cazzi entrarmi ovunque. Figa. Culo. Mi sfondano mentre gli altri se lo fanno ciucciare. Il girotondo dura un po’ di tempo. Io vengo diverse volte. Ho il culo sfondato ma mi piace sentire dentro un bel cazzo. Ad un certo punto uno di loro si stende per terra. Mi tirano su. Allarga le gambe dicono. Apro gli occhi. Ti vedo. Sei lì. Che guardi come i quattro mi stanno sfondando. Penso. Si sentirà una merda. Invece metto a fuoco. Sei lì col cazzo in mano. Eccitato che ti seghi. Mi fanno sedere su quel cazzo dritto e grosso. Entra nel mio culo come burro. Dopo di che uno di loro si mette sopra di me. E me lo infila nella figa. Ho due cazzi dentro. Gli altri stanno lì a guardare. Io inizio a godere di nuovo e nemmeno mi accorgo di te che dici a uno dei due, quello col cazzo più grosso di scoparmi anche lui. Che ho la figa sfondata. Non se lo fa dire due volte. Si mette in posizione e inizia a premere per farlo entrare. Tu intervieni. Mi allarghi le gambe aiutandolo così a entrare. È grosso. Ingombrante. Ma come entra godo. Non reggo. E mi faccio pipì addosso. Non so se è pipì o altro. Ma li bagno. I tre sembrano apprezzare perché iniziano a sfondarmi sempre più forte mentre tu vieni davanti a me e me lo infili in bocca. Insieme al quarto. Lui me lo infila tutto fino in gola mentre tu mi tieni per la nuca. E poi fai lo stesso. Stiamo così per un po’. Alla fine mi buttate sulla panca. Vi mettete in circolo intorno a me e iniziate a masturbarvi. Mi venite in bocca e in faccia. A turno mi ordinate di aprire la bocca e vi svuotate dentro facendomi ingoiare tutto. Uno due tre quattro cinque volte. La mia faccia è un lago di sperma. Sembrate soddisfatti ma non è così. Uno di voi si accorge del cavallo eccitato. Lo porta vicino a me e mi ordina di fargli una sega. Non ci mette molto a venire. Mi versa addosso un litro di sperma caldo. Tutti si allontanano mentre io resto sdraiata a subire quella doccia. Quando il cavallo viene portato via tu dici. Signori. Mia moglie non può uscire così. Aiutatemi a ripulirla adesso che l’avete sfondata e usata per bene. Ti allontani per prendere degli asciugamani ma quando ti giri vedi che i quattro mi fanno accovacciare e iniziano a pisciarmi addosso. Sono ripulita dallo sperma ma tutta bagnata. Ti avvicini. Ma invece di asciugarmi ti svuoti anche tu. Andiamo amore di una Troia. E mi porgi gli asciugamani 2716 1 3 anni fa
- 3 anni fa Da sogno di essere sfondata... ad esserlo Ciao a tutti. In realtà sono un uomo. Ma non potrei scrivere "uomo cerca uomo" perchè sarebbe limitativo, e non rende affatto l'idea... Vero, ho due figli, sono divorziato ed ho una compagna stupenda; sono un professionista affermato. Ogni tanto però, quando le condizioni lo consentono, mi piace da impazzire fare crossdressing, ovviamente in assoluto segreto. Mi piaccio, vestita da donna. E nell'eccitazione del momento, sogno di subire un rapporto anale (più rapporti anali...) e di fare pompini. In questo momento della mia vita avverto la necessità di passare da sogno a realtà, e provare - fosse anche per una sola volta nella vita - questa esperienza davvero forte, oltre il limite… vorrei provare, cioè, la sensazione di sentirmi come una vera donna, passiva. Quindi vorrei travestirmi e truccarmi non per me, per avere un orgasmo mentre mi guardo e fantastico, magari con un vibratore nell'ano, ma finalmente per provare un orgasmo mentre sono riempita dietro ed in bocca, più volte. Questo mio sogno mi comporta un transfert mentale, da maschio sicuro di sé, dominante, a donna. La donna che ogni tanto, evidentemente, sogno e vorrei essere, nel mio caso né forte né dominante, anzi ! Vorrei provare la sensazione di subire passivamente il sesso che mi viene “ordinato” di subire e fare. Trovo questo desiderio davvero delizioso ed estremamente eccitante. Per una notte di follia, vorrei sentirmi la peggior "p" che sia mai esistita. Anche solo lo scrivere di questa possibile situazione mi lancia in modo netto in un’altra dimensione mentale, femminile, delicata ma assolutamente vogliosa di essere violata in bocca e là sotto. Magari, anche essere umiliata, perché no… Come dicevo, voglio essere solo passiva, in questa occasione, quindi solo prendere e non dare. Sono sana, niente covid, con un bel viso, occhi verdi, naso regolare, bocca carnosa. Una precisazione: non sono interessata ad un incontro a due, e vi spiego il perchè. Quando faccio l’amore con la mia compagna (la metto a quattro zampe, la posizione che preferisco) mi eccita da morire pensare che lei in quel momento stia facendo un pompino ad uno sconosciuto. Nel mio transfert da maschio che sono e donna che vorrei essere, evidentemente, c’è anche questo. Il passaggio del mio ruolo da maschio attivo al sogno di femmina che subisce, non perché costretta, ma perché lo vuole. Non ho voglia, né tempo, di analizzare il perché di questa mia ripartizione mentale; è così, la accetto, mi piace. Temo dunque che in un incontro a due, proprio per soddisfare la mia immaginazione sessuale, probabilmente non riuscirei a fare un pompino se nello stesso momento non mi sentissi “piena” la sotto. Ecco perché vorrei quindi concedermi ad almeno 3-4 ... (per una volta che salto il fosso, soddisfo la voglia!), con indosso lingerie sexy, mini abito davvero corto, collant, stivali con tacchi alti, ben truccata, bei capelli, profumo sensuale… Ho già scelto cosa indosserei: lingerie, calze, stivali con tacco, miniabito, ed anche quali parrucche potrei usare, sensuale o sexy. Penso già con eccitazione a quella che potrebbe essere (sarà ?) la preparazione a quel momento così desiderato...: digiuno dalla sera prima, preparazione intestinale perfetta, doccia, e nell’attesa dell'incontro inserirei nell'ano ben lubrificato un plug d'acciaio di grandi dimensioni, per prepararmi all'atto sessuale.. quindi mi truccherei, mi vestirei, e sarei pronta ad essere… violata... più volte... Penso anche al posto ideale... un motel od albergo molto pulito e discreto, in cui mi registrerei, mi preparerei, ed aspetterei di "accogliere"... in me. Nella mio sogno di essere fottuta come una cagna, senza preservativi; voglio sentire lo sperma nell'ano ed ingoiarlo con i pompini... però non sono attratta dagli uomini in quanto tali (anche se certo la condizione fisica e la pulizia possono aiutare): sono semplicemente attratta dal desiderio basico ed elementare... di essere violata, e sfondata. Le mie condizioni per violarmi sono semplici... solo sani, niente COVID, niente HIV, ma persone che vogliono divertirsi, e farmi divertire. Senza picchiarmi, però. La violenza non deve entrare in questo gioco. Rispetto di me, e solo delle cose che vorrei fare...Qualora voleste aiutarmi a realizzare il mio sogno... scrivetemi qui o alla email: [email protected] aspetto... ciao.Alessia 3897 1 3 anni fa
- 5 mesi fa la rivincita forse non è il termine giusto, non è una rivincita in quanto la prima volta non era una gara, ma un incontro fra due donne con la stessa passione e voglia di sottomettersi a vicenda. ci siamo incontrati nuovamente a fine ottobre, appena in tempo viste le restrizioni attuali. durante i mesi successivi alla prima volta, qualche messaggio, qualche telefonata fra le due lei, ma ogni volta Claudia faceva finta di nulla salvo poi dirmi che si, con Roberta c'era un conto aperto, volevano rivedersi e questa volta sarebbe stata realmente una sfida sessuale, fino in fondo, tutto concesso. Il giorno stabilito, Claudia era tremendamente eccitata e me ne accorsi dal modo e da quello che indosso': un tubino nero, a pelle che le esaltava le forme, tacco dodici, senza autoreggenti, che le slanciavano ulteriormente le sue splendide gambe abbronzate. Salimmo in macchina, rimanemmo in silenzio per un po', la sentivo pensierosa, assorta nei suoi pensieri, poi sentii la sua mano accarezzarmi la gambe, arrivare alla "patta" e stringermi l'uccello, sussurradomi...saro' ancora io a scoparvi, tutti e due e quella troia dovrà accettare chi fra noi due è la più femmina….io e lei ancora lotteremo per scoparvi ma saro' io a metterla ancora sotto, io ero al culmine e stavo realmente per venire tanto ero eccitato. Arrivammo all'appuntamento, anche Roberta era veramente splendida, abbronzata, gambe nude e tacco 12, una minigonna strettissima con una camicetta che non lasciava dubbi su i suoi seni veramente da baciare ed anche lei, come Claudia, penso fosse completamente senza intimo. Si salutarono guardandosi negli occhi, stringendosi le mani, in silenzio, per qualche secondo, come per sfidarsi, niente aperitivo questa volta, andiamo subito in stanza. Io e Paolo, l'uomo di Roberta, cercavamo di alimentare la serata con qualche battuta, entrambe rispondevano a monosillabi, mentre si spogliavano, sempre fissandosi l'un l'altra. Via le scarpe, i vestiti, completamente nude entrambe si annodano i capelli dietro la nuca….Sei pronta chiede Roberta, da un pezzo risponde Claudia.Si avvicinano lentamente i due corpi sono ad pochi centimetri i seni si sfiorano, si intrecciano le mani ed inizia una prova di forza che dura qualche minuto, poi rotolano sul letto in silenzio avvinghiate. Si sente solo l'ansimare dei corpi,tesi a sopraffarsi a vicenda, Roberta infila le dita nella vagina di Claudia che ricambia allo stesso modo, si stanno fistando a vicenda occhi negli occhi. Ad un tratto Roberta capovolge Claudia e da dietro le apre il culo,....te lo spacco troia, l'altra lascia partire un grido, sente male , ma non molla. Roberta insiste con il braccio sinistro le avvolge il collo quasi a soffocarla, i piedi e le gambe sono intrecciate...sembrano due serpenti avvinghiati...arrenditi..mai risponde Claudia, ma la vedo sofferente mentre mi guarda come a cercare aiuto. sembra cedere, ma trova la forza per reagire, infila le dita nella vagina di Roberta che per un attimo molla la presa, ora e Claudia sopra, e la ripaga stringendole i seni sino farle male, hanno perso il controllo, stanno lottando realmente, ma ne io ne Paolo interveniamo...siamo ipnotizzati. La lotta sta andando avanti da almeno 20 minuti, sono esauste, sudate, ma Claudia sembra dare segni di cedimento, Roberta le è sopra,la soffoca con la figa ,Claudia prova a liberarsi, ma tutto il peso del corpo dell'altra è sulla sua bocca. ...basta, mi arrendo….ho vinto troia.. e continua a rimanere in quella posizione invitandoci a raggiungerla con i cazzi duri allo spasimo, ci spompina entrambi per poi farsi una doppia io in figa il suo maschio nel culo. Claudia guarda, aspetta il suo turno, questa volta tocca a lei stare a guardare in attesa che la sua rivale le dia il permesso di entrare in gioco,...Roberta mi sta scopando e mentre il mio cazzo gode del suo piacere, la guarda negli occhi in segno di sfida….siamo pari puttana. E' stato un incontro fantastico, vederle poi nuovamente di fronte, baciarsi in bocca mentre noi le scopavamo a pecora, era una sensazione unica. Siamo andati avanti parecchio, con i loro orgasmi e scambi continui fino a che si sono bevute, scambiandoselo fra loro a bocca piena, il nostro piacere. Ora c'è il blocco per la pandemia, ma il terzo incontro sarà certo,.... appena possibile. 2215 0 3 anni fa
- 5 mesi fa una serata molto particolare Siamo iscritti da tempo nei siti di scambio, molte conoscenze, tante piacevoli, incontri appaganti, altri meno, un po' di noia, in sostanza quello che capita spesso dopo anni di frequentazione, come succede nella vita di tutti i giorni ed a volte anche in questo piacevole gioco per adulti. Gli incontri si fanno sempre piu' di rado, a volte anche per mancanza di tempo e così cerchiamo di essere il più attenti possibile nel selezionare le coppie, almeno per quello che si puo' percepire dalle foto e dalla presentazione. La scorsa estate, ci colpisce, o meglio colpisce la mia compagna, una coppia veneta, con una lei decisamente attraente ed una presentazione condita con foto che lasciavano immaginare una decisa tendenza al gioco fra donne condito con il coinvolgimento dei maschi sino ad arrivare allo scambio completo. Una serie di mail, il contatto telefonico fra le due lei e già da quel momento percepisco nella mia donna, ed evidentemente anche nell'altra lei, una forte curiosità unita al desiderio di mettersi nuovamente in gioco. Arriva la sera dell'incontro, ci incontriamo a metà strada per un aperitivo, scendono dalla macchina, sono entrambe splendide, veramente due belle donne. Noi maschi restiamo a guardare, incantati, e per quello che mi riguarda sono sorpreso visto che non è certo la prima volta che incontriamo una coppia. Eppure sento Claudia eccitata e durante il tempo di un aperitivo, entrambe si sono guardate e misurate come se una sottile sfida del tutto femminile si fosse accesa fra loro. E' bastato pochissimo per stabilire di salire in albergo e lasciare spazio ai nostri desideri. La mia Claudia e Roberta si sono immediatamente prese, avvinghiate in un lungo profondo bacio per poi separarsi, spogliarsi e mettersi una di fronte all'altra nude, come due gatte; ecco cosa avevano deciso, affrontarsi in una lotta fra donne all'ultimo orgasmo, fino a che una delle due non si fosse arresa e per la vincente, il premio di scoparsi da sola, per prima, i due maschi davanti alla perdente. Io ed il compagno di Roberta, rimanemmo sbalorditi da questa loro scelta, pur avendo intuito, anche in base ai discorsi ed al modo in cui si erano provocate poco prima al bar, che non sarebbe stata la solita scopata in quattro. Iniziarono a lottare in un corpo a corpo eccitante con un misto di forza, dolcezza e sensualità tale da renderle ancor più femmine, nel vero senso della parola. Stavano lottando per sottomettersi a vicenda, figa su figa, seno contro seno, le gambe allacciate fra loro, baciandosi a bocca piena con l'obbiettivo di dimostrare all'altra chi era la più femmina che si sarebbe gustata i cazzi dei maschi, nel frattempo tesi e duri da scoppiare. Non importa precisare chi vinse il match fra loro due, non è questo il motivo per cui ho scritto questa storia, è stata solo una serata irripetibile, unica, probabilmente ci rivedremo per una rivincita, ma devo dire che è stata per tutti e 4 una esperienza unica che mi conferma quanto le donne siano, se lo vogliono e se non ne sono costrette, le vere protagoniste di questo gioco. Noi maschi siamo dei comprimari, magari anche ben dotati, ma le regine sono loro e mai come in questo caso, due donne lo hanno dimostrato.  2436 0 3 anni fa
- 2 settimane fa La prima coppia Vedevo Roby da qualche mese,quasi sempre lungo il percorso da jogging e alcune volte incontrandoci quando qualcuno aveva la casa libera.Fare sesso con lui era molto bello ma spesso avevo dei sensi di colpa verso mio marito.Decisi cosi di provare a riprendere in mano il nostro matrimonio che stava su un binario morto da quando 2 anni prima lui si era pensionato.Ora passavamo molto tempo in casa insieme quindi iniziai un gioco in seduzione velata sperando lo destasse da quelľapatia da pensione che lo aveva colto da qualche mese.Un pomeriggio dopo aver sbrigato le faccende lo scoprii che stava al pc,chiuse in fretta le finestre aperte quindi capii che stava guardando qualche cosa di eccitante.Le chiesi se stesse guardando qualche sporcacciate,lui negò ma non poteva nascondere ľerezione che intravedevo nei pantaloni."Bugiardo,com'e che sei eccitato allora,fammi vedere cosa stavi vedendo",apri le finestre nascoste e vidi che stava guardando filmati di una donna con 2 uomini,di lesbiche,di coppie."Perchè non guardi me invece di guardare video",mi ero abbassata avevo aperto la,zip e liberato il suo cazzo costretto negli slip,iniziai a leccarlo come non facevo da mesi,poi mi sedetti sopra di lui,"scopami porco,fammi godere come facevi una volta,guarda come gode con 2 uomini quella del video,ti piacerebbe vedermi cosi vero",lui era eccitato come non lo vedevo da molto,"si mi piace,vorrei vederti con un altro uomo,con una donna,vedere se sai essere troia come quelle dei video."Quei discorsi ci fecero raggiungere un orgasmo simultaneo molto intenso e dopo 2 anni ero felice di esser riuscita a scuoterlo unn pò.Dopo quella scopata gli chiesi se veramente avrebbe voluto vedermi con un altro uomo,lui disse che si,sarebbe stato bello provare a giocare con altri,ne avevamo parlato ancora ma sempre scherzandoci sopra."Ok se capiterà di trovare un uomo che mi piace proveremo".Alcuni giorni dopo durante il solito percorso con Roberto gli raccontai di quello che era successo,di come mi fossi eccitata e che mi sarebbe piaciuto provarci ma con lui e sua moglie.Lui mi disse che sua moglie ogni tanto gli parlava di un amica del liceo di quanto tempo avevan passato insieme e di quanto si eccitò ľunica volta che si baciarono e fecero sesso insieme."Perche non organizziamo una,serata in birreria fingendo un incontro casuale,pou vediamo che succede"?Organizzai per la settimana successiva,era il compleanno di mio marito cosi gli dissi se voleva andar a bersi un paio di birre al pub.Mandai un sms a Roby avvisandolo che il venerdí saremmo andati nel pub che anche lui conosceva.La serata si avvicinava e io ero sempre più eccitata,frastornata e in confusione.Arrivammo al pub alle 20.30 ci sistemammo ad un tavolo e mangiammo un hot dog,ogni tanto guardavo la porta,loro non arrivavano e il locale era tutto pieno,avevo ormai perso le speranze quando li vidi entrare e guardarsi attorno per cercare un tavolo,il cameriere gli fece notare che eran tutti pieni poi si avvicinò a noi e ci chiese se potevamo far sedere la coppia in attesa si liberasse un tavolo,mio marito mi precedette e invitò Roby e sua moglie a sedersi con noi.Ci presentammo e cominciammo a parlare scoprendo che abitavamo vicini e avevamo amici in comune,dopo un paio di ore e alcune birre sembrava fossimo amici da sempre,vista ľora decidemmo di andarcene a casa ma la moglie di Roby ci disse che per sdebitarsi dovevamo andare da loro per ľultimo bicchiere.Guardai mio marito che accettò subito e ci avviammo alle nostre macchine,lui mi accarezzò le gambe poi infilò una mano e scopri che ero eccitata,cercai di minimizzare le dissi che forse ľalcool e la musics mi avevano eccitato un poco.Arrivati in casa ci accomodammo in salotto,Roby andò a preparare dei coktail io ne aprofittai per chieder di usare la toilette,lei mi accompagnò(sapevo la strada e stavo per andarci da sola).Stavo chiudendo la porta ma vidi che stava entrando anche lei,mi guardò dicendomi che ero molto bella e mi baciò,era la prima volta che baciavo una donna,ora non potevo più fingere con nessuno ero eccitata e complice ľalcool disinibita come mai,ricambiai il bacio sentii le sue mani sotto la gonna bastarono poche carezze per farmi godere nella sua mano.Tornammo in salotto,Roby aveva portato da bere ed era uscito a fumare,noi ci sedemmo vicine di fronte a mio marito.Lo guardai e poi bacia quella donna stupenda"ti piace o preferisci guardare i video,siamo troie come quelle che guardi sul pc?"Lui si tolse il cazzo già duro e cominciò a masturbarsi,nello stesso istante rientrò Roby che mi guardò con ľeccitazione negli occhi.Sua moglie si era già buttata sul cazzo di mio marito,io feci un cenno a Roby che si avvicinò,mi spogliò iniziando a leccarmi tutta,in pochi minuti eravamo tutti nudi sul tappeto,guardavo mio marito e mi eccitavo sempre di più,feci sdraiare Roby e mi infilai su quello che doveva essere un cazzo sconosciuto ma che invece conoscevo bene,vedendoci sua moglie si mise in piedi mettendosi a cavalcioni della,faccia di suo marito mentre con la lingua cercava la mia bocca e il mio seno,mio marito sembrava ipnotizzato dovrei invitarlo io a prendermi dietro."Scopami il culo,volevi una troia aprofittane",non avevo mai fatto sesso anale con lui,in una serata stavamo regalandoci giochi sempre immaginati da tutti ma mai messi in pratica.Sentii il suo cazzo entrare nel mio culo dolcemente,avevo due cazzi,i due uomini che amavo mi stavano scopando insieme e la moglie di Roby mi procurava ulteriore piacere leccando i mie capezzoli e la mia bocca,godemmo quasi tutti insieme avevo sperma che usciva dal mio culo mischiandosi a quello che usciva dalla mia vagina.Fù un orgasmo stupendo per me ma anche per gli altri,il tempo era passato in fretta,era notte fonda salutammo ringraziandoli con un bacio e la promessa di vederci ancora. 2922 1 3 anni fa
- 2 anni fa Di che colore mettiamo l'ombretto? Sono esaltata,eccitata,un po' nervosa.Dopo mesi ho la possibilità di incontrare di nuovo Lara... Applicando il mascara,ho la cura maniacale di esaltare ogni singola ciglia, che insieme alle altre incornicerà questa tela umida di querce infuocate: i suoi occhi, fragili e forti, schivi ed intensi, fumosi ed abbaglianti. Ora mi guardano dal basso, fiduciosi e speranzosi. Sì,credimi, sarai bellissima. Già lo sei ... Mi guardano dal basso, quegli occhi che da tempo desidero scoprire docili e persi di eccitazione. Io, un'inedita "Mangiafuoco", tra le dita avrei i fili delle tue fantasie. Mi guardano dal basso i tuoi occhi e li immagino più lontani e rapiti... In quel posto magico che connette basso ventre e testa, esplode il desiderio di vedere già le tue labbra carnose tinte di rosa scuro, accogliere cazzi che non vedono l'ora di godere nella tua bocca. Mi guardano ancora quegli occhi... Sanno di potersi fidare e non vedono l'ora di godere e divertirsi insieme alla padroncina. Siamo compagne di gioco, lo sappiamo entrambe... ti tengo stretta al guinzaglio mentre in fila, uno dopo l'altro, i cazzi si avvicinano per farsi leccare e succhiare da te. Lo so che sei brava a stare in ginocchio, ma ora mi servi a 4 zampe. Voglio il tuo bel culetto a disposizione. Bisogna tenerlo lubrificato quel buchetto delicato e stretto. Pronto ad essere usato per farti godere come piacerebbe a me... Mi piace tenerti ferma dal collare mentre uno con un cazzo bello grosso cerca di fartelo succhiare tutto fino a sbattertelo in gola. Ma poi ti comando di leccarlo dolcemente, e golosamente, come sai fare tu... Ora ti sono molti intorno, ti lascio un po' baciarli e accoglierli come ti piace, mentre chiedo al mio nuovo amico di penetrarmi e farmi godere come mi piace. Lui mi tiene dal collo e mi scopa forte. Godo e gemo, sono quasi completamente abbandonata...ho il guizzo di lanciarti un'occhiata e ti faccio i miei complimenti: hai due cazzi che cercano di scoparti la bocca contemporaneamente. Sei la mia troietta preferita. Eccoti fuggire dalla folla dei cazzi duri e correre verso me. Ti inginocchi e chiedi di poter leccare i liquidi della tua padroncina... I cazzi ti inseguono e facendosi un po' succhiare un po' leccare ancora dalla mia splendida cagnolina le vengono addosso...i più cercano di cogliere il contatto della sua lingua golosa, ma la pioggia si fa' intensa e complessa da gestire. Devi stare lì finché non ne ho abbastanza. E non ne avrò abbastanza finché non dovrò portarti via avvolta in un accappatoio... Di che colore mettiamo l'ombretto?Miss Hanna 2689 0 3 anni fa
- 2 anni fa PRIMA TRASGRESSIONE Gli stravolgimenti nella vita delle persone a volte arrivano all’improvviso, per caso, senza cercarli, senza valutare se si è pronti o no ad accettarli, sta poi a ognuno di noi viverli valutarli per poi decidere se proseguire un determinato sentiero, oppure cambiare percorso. A noi è successo, non ne siamo rimasti stravolti, abbiamo vissuto la novità in tutta la sua interezza, per poi decidere, non di percorre quella strada ma nemmeno di abbandonarla, di comune accordo abbiamo deciso di percorrerla in parallelo per avere la possibilità, quando ne abbiamo voglia, di tornare a percorrerla per un breve tratto. Siamo, Serena 40 anni, bionda, un fisico eccellente donata di classe innata e di gusti raffinati di professione Docente di storia dell’arte in un istituto superiore, Angelo 45enne, non eccessivamente alto con incipiente calvizie, con un passato non proprio limpido motivo per cui riesce a barcamenarsi in qualunque situazione anche in quelle di una certa pericolosità, di professione direttore amministrativo in un ente pubblico. Risediamo in una città del nord, viviamo in una villetta che abbiamo sognato da sempre, non eccessivamente grande, non abbiamo figli, ma con un ampio giardino un grande patio dove poter organizzare feste e la ciliegina sulla torta una bella piscina dove da metà primavera in poi passiamo i nostri pomeriggi. Economicamente non abbiamo problemi, potremmo dire che siamo benestanti, usiamo i nostri risparmi in viaggi alla scoperta di nuovi posti approfittando del fatto che possiamo usufruire di 2 mesi di ferie. Viviamo la nostra sessualità, fatta di frequenti ed appaganti rapporti, ma in modo normale, a letto non ci poniamo limiti, ci piace fare sesso ed approfittiamo dell’avere molto tempo liberi riuscendo a volte a farlo anche 2/3 volte al giorno. Leggendo o guardando su internet, non essendo bacchettoni eravamo venuti a conoscenza che esistevano coppie ed anche locali dove la gente con desiderio di trasgredire poteva dare libero sfogo alle proprie voglie, essendo di idee liberali abbiamo pensato che ognuno può nell’intimità la propria sessualità come più gli aggrada, noi eravamo soddisfatti della nostra e non avevamo mai avuto occasione di parlare con coppie trasgressive. L’incontro che ci aveva fatto conoscere a fondo una coppia di queste era accaduto durante una crociera, quell’anno avevamo optato per una vacanza di una settimana nella Grecia classica, per visitare monumenti e musei e l’altra settimana per una crociera nelle isole greche ed in Turchia. La prima sera della crociera, per la cena, ci viene assegnato il posto a tavola insieme ad una coppia di italiani, Aldo e Cristina veneti sui 30 anni, sono una coppia socievole e molto simpatica, al contrario di noi che avevamo cercato anche la vacanza culturale loro cercavano solo il divertimento, perlomeno non negavano il loro poco interesse per la cultura, essendoci simpatici non avevamo avuto nessun problema ad accettare di fare l’escursione a terra in loro compagnia. Il mattino dopo, quando sbarchiamo per l’escursione nell’isola, noi ci eravamo vestiti all’occorrenza, con pantaloncini maglietta e delle comode espadrillas ai pieni e con comodo zainetto a spalla, con nostra sorpresa loro erano vestiti come se dovessero andare in centro città a fare shopping, lui pantaloni e camicia bianca di lino, lei una gonna a fiori ampia con top in tinta e scarpe con tacco altissimo. Serena mi guarda in modo perplesso, non posso far altro che fare spallucce e prendere atto che eventuali escursioni in qualche sentiero impervio era da escludere, rassegnati ci avviamo alla scoperta dell’isola, che essendo abbastanza piccola aveva poco da offrire, sarebbe stato interessante salire sulla cima per osservare il panorama dell’arcipelago, ma visto il loro abbigliamento lo avevamo escluso a priori. Il paesino era a picco sul mare ed avevamo deciso, almeno, di inoltrarci lungo le scalinate per vedere la parte alta, mentre salivano una ripida scalinata, Serena mi dava un leggero colpo del gomito e facendo una espressione da grossa sorpresa mi faceva segno di osservare Cristina, quando giro lo sguardo verso di loro che sono un paio di metri davanti a noi, resto sorpreso anche io, ad ogni passo che fa, Cristina mette in mostra il suo sedere nudo non avendo indossato le mutande, con Serena ci scambiamo un sorriso ma tutto finisce lì, poiché subito dopo iniziamo la discesa. Arrivati nel cento del paese, per non essere scortesi, accettiamo di accompagnarli in un giro sulla via principale dove Cristina aveva intenzione di fare shopping, Serena accetta di buon grado poiché anche lei intenzionata a fare shopping, ad un certo punto entriamo in un negozio di calzature, le donne hanno visto delle scarpe che gli piacciono ed è in questa situazione che abbiamo la prima sorpresa. Le donne sono sedute su un divanetto mentre il proprietario/commesso li aiuta a provare le calzature, con Serena procede tutto normalmente ma Cristina quando il commesso l’aiuta a indossare le scarpe, di proposito, almeno così ci sembra, allarga le gambe in modo che il commesso inginocchiato davanti a lei possa osservare il suo sesso nudo. L’espressione del commesso ha anche un po' si esilarante, inizia a sudare, deglutisce a vuoto e balbetta quando deve parlare, Serena sceglie subito un paio di sandali, poi si alza e viene accanto a me, al suo posto accanto a Cristina siede Aldo, che invita Cristina a provare altro, davanti al sempre più impacciato commesso che adesso non riesce a distogliere gli occhi dal sesso di Cristina. Anche lei alla fine opta per un paio di sandali, chiedendo al commesso se fosse possibile fare una piccola modifica, dicendogli che sarebbe passata a ritirarle nel pomeriggio, si mettono d’accordo che sarebbero passati dopo pranzo, visto che dopo dovevamo imbarcarci, il commesso acconsente anche se era orario di chiusura. Continuiamo la passeggiata alla ricerca di un ristorante che troviamo in riva al mare, pranziamo in allegria, assaggiando le specialità locali, alla fine del pranzo visto che mancavano ancora 2 orette all’imbarco, Aldo ci propone, visto che noi eravamo interessati a visitare l’isola, di continuare il giro mentre loro tornavano al negozio a ritirare sandali, ci mettiamo d’accordo su punto dove trovarci e ci dividiamo. Il paese era molto piccolo e finire di visitarlo ci aveva occupato meno tempo del previsto, a questo punto decidiamo di ritornare al negozio in cerca di loro due, quando arriviamo al negozio è completamente chiuso, non solo la porta come tutti gli altri ma anche la serranda abbassata, ci scambiamo uno sguardo perplesso poi non sapendo cosa fare, visto che eravamo a pochi metri dal punto di ritrovo e li avremmo sicuramente visti se arrivavano ci siamo accomodati al tavolino di un bar a bere qualcosa. Il tempo era passato, ormai mancava solo una mezzoretta per imbarcarci, il molo era a un centinaio di metri da dove eravamo, stavamo quasi decidendo di avviarci quando la saracinesca del negozio si alza, insieme al proprietario compaiono Aldo e Cristina, siamo sorpresi dal modo fin troppo amichevole con cui si salutano, ma pensiamo che non ci riguarda ed una volta che ci raggiungono ci avviamo all’imbarco, a bordo ci salutiamo dandoci appuntamento per la cena e raggiungiamo la nostra cabina. Sono sdraiato a letto, dopo aver fatto una doccia, in attesa che anche Serena finisca, quando esce dal bagno mi raggiunge e si sdraia accanto a me, quando mentre la bacio, infilo la mano sotto l’accappatoio e raggiungo il suo seno, lei di scosta leggermente da me mettendosi seduta sul letto e fissandomi mi chiede: - Amore cosa ne pensi di Aldo e Cristina? - Non saprei, li conosciamo da poche ore. Ti riferisci al fatto che vada in giro senza intimo? - Non solo a quello, sono rimasta basita a vedere che apriva gambe davanti a commesso. Lo faceva di proposito, e Aldo sembrava sorridesse come se gli facesse piacere - Solo quello? Li hai osservati bene quando sono usciti dal negozio? E poi perché tutto chiuso? - Vuoi dire che è successo qualcosa? Si in effetti avevano l’aria un po' strana. Attiro a me Serena ed inizio a baciarla, adesso si lascia aprire l’accappatoio ed accetta le mie carezze, raggiungo subito il suo sesso e la sento già bagnatissima, bastano poche carezze e lei mi attira sopra di lei, è chiaro che desidera essere penetrata, scivolo dentro di lei con facilità poi mentre sono dentro gli chiedo: - Tu al posto suo avresti provocato il commesso? - Amore, io non esco mai senza mutandine, mi sento a disagio - Non dico quello. Ti faresti guardare come ha fatto lei? - Non saprei, è stata una cosa strana. Il commesso, poverino, non capiva più nulla. - A quanto sembra, se le mie supposizioni sono esatte, dopo è stato premiato. - Dici che hanno fatto sesso? Ma Cristina non era sola. - Io credo di si. Forse Aldo ha partecipato anche, oppure osservava - Assurdo dai. Non penso che tu staresti a osservare mentre lo faccio con un altro. - Ma a te ecciterebbe farlo con me insieme ad un altro? Con tutte e due intendo. Serena non risponde, mi stringe e mi bacia con trasporto, inizia ad assecondare i miei movimenti iniziando a muovere il suo bacino e quando sento contrarsi il suo corpo in preda all’orgasmo godo insieme a lei. Ci prepariamo senza ritornare sul discorso e raggiungiamo Aldo e Cristina a cena che ci accolgono in modo caloroso, durante la cena tutte e due fanno battute a doppio senso, ma è dopo, mentre siamo nel grande salone che iniziano a parlarci, all’inizio facendo attenzione a non scandalizzarci, ma poi quando hanno certezza che non avremmo avuto strane reazioni, in modo quasi naturale ci raccontano tutto. Ammettono che Serena ha provocato di proposito il commesso e poi ci confermano, come avevamo sospettato, che il pomeriggio avevano fatto sesso insieme al commesso, aggiungono che sono una coppia aperta e trasgressiva, gli piace fare sesso con altre coppie scambiandosi di partner. Logicamente restiamo sorpresi, ma loro non sembra abbiano problemi, nemmeno alle nostre domande frutto della nostra curiosità, ci descrivono il loro modo di pensare e vivere le situazioni che si creano. In linea generale e, dal loro punto di vista, non ci sarebbe nulla da obiettare, sono ambedue d’accordo e non sono gelosi, ma in una coppia normale ci sono tanti scogli da superare, alla fine in modo educato e gentile, concludono dicendo che ci trovano unna coppia molto carina e che se volessimo provare questa nuova esperienza sarebbero molto contenti di viverla insieme a noi. Dire che rimaniamo basiti e spiazzati dalla loro proposta è poco, ci guardiamo meravigliati senza dire più nulla, loro capiscono il nostro stato d’animo ed educatamente cambiano discorso, poi per ristabilire una atmosfera più rilassata ci propongono di spostarci nel salone discoteca, lì anche a causa della musica ad alto volume, è difficile continuare a chiacchierare. Durante il resto della serata, balliamo parecchio, scambiandoci come coppie, si ride e si scherza ma non possiamo fare a meno, come mi confermerà poi Serena, che i loro corpi cercano il contatto con più insistenza, Cristina sorride in modo trionfale quando sente la mia eccitazione, ma invece di scostarsi si struscia contro di me con maggiore insistenza facendomi capire che desidererebbe andare ben oltre. Quando rientriamo in cabina, dopo averli salutati, stranamente con Serena, non accenniamo alle loro confessioni ed alla loro sfacciata proposta, facciamo l’amore con una intensità diversa dal solito, sicuramente la loro proposta in noi ha scatenato una libidine sopita che adesso esplode facendoci godere in un modo diverso ma molto intenso. Nei giorni che seguirono tutto procedeva normalmente con eccezione di quando facevamo l’amore, avevo iniziato a fantasticare di accettare loro proposta e mentre facevamo sesso provavo a descrivere a Serena cosa sarebbe potuto succedere, lei ad ascoltarmi si eccitava moltissimo lasciandosi andare alle fantasie, ma tutto succedeva solo quando facevamo l’amore, poi un giorno mentre eravamo a letto rilassati io gli avevo chiesto: - Amore ma a te piacerebbe provare questa esperienza? - Boh non so. Quando me ne parli mi fa eccitare, ma l’idea di una cosa organizzata e obbligata non mi piace molto. Non so, forse se nascesse per caso potrebbe succedere, ma sapere già prima no. - Mi vuoi dire che se capitasse in un certo contesto ti lasceresti andare? - Forse, ma non so come mi comporterei. Ma tanto non succederà loro organizzano a priori. Visto che anche a me intrigava l’esperienza, nello stesso modo che la concepiva Serena, quel giorno a pranzo in un momento in cui ero rimasto solo con Cristina, l’avevo messa al corrente di quello che avevamo parlato, aggiungendo anche che Serena non gradiva le volgarità tantomeno le cose programmate, lei ne era rimasta piacevolmente sorpresa aggiungendo che ne avrebbe parlato con Aldo e poi creare situazione. Quella sera a cena, Aldo, dicendoci che il giorno dopo saremmo arrivati a Mikonos e che saremmo salpati il giorno dopo, ci proponeva di passare la serata e parte della notte a terra, loro la conoscevano già e conoscevamo molti locali trasgressivi dell’isola, quando io aggiungevo che avevo letto che l’isola era il paradiso dei gay, mi rispondeva che si in effetti era vero, ma c’era di tutto e volendo nei locali trasgressivi ogni orientamento sessuale aveva occasione di divertirsi. Dopo cena andiamo a ballare, Cristina mi comunica che aveva parlato con Aldo aggiungendo anche che l’ideale sarebbe stato se li avessimo invitati a bere qualcosa in cabina, avevo notato che Serena, mentre ballava con Aldo chiacchierava e rideva alle sue battute, sembrava si stesse creando un certo feeling, ma anche un po' di gelosia da parte mia, soprattutto quando ritornando al tavolo si tenevano per mano, lei si era accorta ed aveva prontamente mollato la sua mano, per un attimo mi era passata per la mente l’idea di lasciare perdere tutto, poi l’eccitazione aveva preso il sopravvento ero stato io a lanciare idea di andare in cabina, proposta gradita da tutti. Dentro noi pur non parlando, eravamo coscienti che sicuramente qualcosa sarebbe successo, mentre camminavamo io avevo avuto occasione di sussurrare a Serena - Amore se dovesse succedere qualcosa, solo sesso, niente sentimento, avrei crisi gelosia - Vale la stessa cosa per me. prometti anche che se non me la sento nemmeno tu farai nulla. - Lo stesso deve valere per te. Poi non è detto che succeda. In cabina l’atmosfera diventa subito elettrizzante, vista l’esiguità degli spazi siamo seduti tutti sul letto, quando all’improvviso smettiamo tutti di parlare, scatta come un segnale, siamo tutti consapevoli che qualcosa sta per succedere, io e Serena non riusciamo a trattenere il nostro disagio, quando Aldo appoggia una mano sulla coscia di Serena lei si stringe a me e mi bacia, mentre la mano di Aldo sale lungo la sua coscia la sento tremare, mentre è stretta a me ed allora gli sussurro “lo vuoi”? lei con la testa fa cenno di si ma si stringe di più a me e quando infine la mano raggiunge il suo sesso, ha un gemito di piacere. Da seduti ci mettiamo sdraiati, sempre restando abbracciati e continuando a baciarci mentre le mani di Aldo continuano a esplorare il corpo di Serena, insieme a lui iniziamo a spogliarla, io mi occupo della parte superiore e lui di quella inferiore, Cristina si è denudata velocemente ed adesso stesa al mio fianco inizia a slacciarmi i pantaloni, ed in un attimo siamo tutti nudi tranne Aldo, che dopo aver delicatamente sfilato il perizoma a Serena ha affondato la testa fra le gambe di Irene che continua a gemere restando abbracciata a me, mentre adesso anche Cristina ha iniziato a baciare e succhiare il mio sesso. Quando Aldo si alza per denudarsi anche lui, Serena non smette di osservarlo, ha un bel fisico, e quando infine è completamente nudo Serena osserva il suo sesso con desiderio, quando lui si avvicina con la chiara intenzione di penetrarla di nuovo chiedo a Serena se desidera farlo, questa volta fa cenno di sì con la testa in modo più convinto. Cristina si appresta a venirmi sopra, ma gli faccio cenno di attendere, voglio osservare bene il momento in cui la penetra, vedo i sessi che si avvicinano e, quando dolcemente, Aldo la penetra entrando fino in fondo, Serena apre la bocca come per far uscire un suono, la sua espressione è al contempo meravigliata ed eccitata, poi mentre lui inizia a muoversi dentro di lei inizia a gemere di piacere. Nel frattempo anche Cristina venutami sopra ha inghiottito dentro di lei tutto il mio sesso, adesso si muove leggermente sopra di me facendomi provare un intenso piacere, continuo a baciare Serena, forse perché inconsciamente non gradisco vede Aldo che la bacia, continuo a chiedergli se gli piace ricevendo in risposta dei lunghi gemiti di piacere, e quando inizia a stringermi forte capisco che è il momento ed infatti gode urlando di piacere, ed a questo punto godo anche io. Loro di fermano e ci osservano, non hanno goduto con noi, ma non sembra gli importi molto, quando dopo esserci ripresi glielo facciamo notare, ci rispondono che se avranno occasione di godere dopo, sempre se noi abbiamo voglia di continuare. Restiamo seduti sul letto a dissetarci, io osservo bene il corpo, molto bello, di Cristina che mi tiene una mano sulle spalle, mi accorgo che Serena dal canto suo, spesso guarda il sesso ancora in piena erezione di Aldo per poi anche lei appoggiare una mano sulla sua coscia. Quando smettiamo di bere, restiamo ancora di nuovo tutti muti, ma l’atmosfera al contrario di prima è meno tesa, Serena lentamente dalla coscia risale fino a circondare con la mano il sesso di Aldo, che si sdraia sulla schiena lasciandola fare, lei dopo averlo accarezzato si piega ed inizia a leccarlo in tutta la sua lunghezza, poi lo prende tutto in bocca cominciando a succhiarlo. Invito Cristina a sdraiarsi e come aveva fatto Aldo con Serena inizio a leccarla, le parti si sono invertite, seguiamo lo stesso clichè seguito da loro, io penetro Cristina che è sotto di me, mentre Serena accogli dentro di sè il sesso di Aldo. Ci muoviamo lentamente cercando di farli arrivare all’orgasmo e quando godono anche noi ci lasciamo andare godendo insieme. Quando infine loro vanno via, restiamo a lungo abbracciati scambiandoci le impressioni sulle sensazioni provate, ci è piaciuto molto ance se a tratti tutte e due abbiamo provato attimi di gelosia, concordiamo fra noi il comportamento da tenere in future occasioni proprio per evitare che possa nascere gelosia. Quando ironicamente faccio notare a Serena che se stiamo cercando delle regole sul come comportarci è chiaramente palese che abbiamo intenzione di ripetere esperienza, lei sorride aggiungendo soltanto che non è obbligatorio ma che da parte sua non gradirebbe qualcosa organizzata a tavolino, mentre chiacchieravamo, non aveva smesso di accarezzare il mio sesso che adesso è di nuovo in erezione, mi osserva con un sorriso sbarazzino e poi mi dice “scopami”. Resto sorpreso dal vocabolo usato da Serena, ma capisco che ancora l’eccitazione è notevole ed ha usato il vocabolo scopami, in senso liberatorio e per sancire un nuovo tipo di disinibizione, facciamo l’amore pensando a procurarci il massimo piacere e poi ci addormentiamo esausti. Il giorno dopo arriviamo a Mikonos l’isola è molto bella ma anche molto affollata, tutti turisti, facciamo un giro per il paese, poi andiamo in spiaggia con accanto ristorante dove poter mangiare, restiamo fin quasi al tramonto poi torniamo a bordo per cambiarci, Cristina consiglia a Serena, se lo gradisce, di scegliere vestito sex e poi facendogli occhiolino aggiunge anche che sia facilmente sfilabile nel caso ci dovesse capitare occasione adatta. Quando raggiungiamo il locale dove ci porta Aldo loro, come ci avevano preannunciato, si defilano con voglia di cercare qualche avventura lasciandoci liberi di fare quello che vogliamo. Il locale è molto bello, con musica dal vivo e gente che balla, fuori una grande terrazza con tavolini dà la possibilità di godere di un panorama fantastico. La gente che lo frequenta sembra sia di tutti orientamenti sessuali, ballando abbiamo intravisto baciarsi coppie uomo/uomo ma anche donna/donna, cerchiamo di non farci caso e quando iniziamo a sentire caldo usciamo sul terrazzo a bere un drink, siamo seduti su un divanetto un po' appartato, in un divano di fronte a noi una coppia si sta scambiando effusioni abbastanza spinte, facciamo finta di non guardarli e poi anche noi iniziamo a baciarci ed accarezzarci, la sento bagnata: - Amore sei tutta bagnata un lago di umori. Ti eccita il posto? - Il posto è eccitante ma tutto è cosi nuovo e mi fa eccitare Mentre parliamo accanto a noi siede una ragazza bionda, poi guardandola bene ci rendiamo conto che non è una donna ma un travestito, attacca bottone chiedendoci di dove siamo, in inglese riusciamo a capirci, lei è olandese, quando gli diciamo che siamo italiani inizia a elogiarci, diventa piacevole parlare e Serena lo trova simpatico. Dopo il secondo drink offertoci dal travestito olandese, Serena a causa dell’alcol è più spigliata, è lei a capire che Sissy ci sta invitando a casa sua ed accetta ancora prima che io mi renda conto, e quando ci invita a seguirlo lei mi prende per mano e gli andiamo dietro, ma mi viene un dubbio e chiedo - Amore ma chi ha invitato da lui per bere? - Si! ci ha invitato a bere qualcosa a casa sua. Ha appartamento in affitto. - Penso che spera si vada oltre il bere un drink. In quel caso che si fa? - Non siamo obbligati a fare nulla, a essere sincera mi ispira una esperienza del genere, sono curiosa - Ok, se a te va bene. Non vorrei però che mirasse solo a me, non ho mai avuto esperienze gay. Anche in casa al chiarore delle luci, Sissy se non guardata bene sembra davvero una donna, fa molta impressione la sua altezza, notevole, ed i lunghi capelli biondi naturali, ci fa accomodare su delle poltroncine in terrazzo e prepara subito un altro drink, che quando l’assaggio noto che ha esagerato molto con l’alcool, sono certo che se Serena lo beve tutto perderà gli ultimi freni inibitori, ed infatti succede quello che prevedevo. Una volta terminato drink, Serena è palesemente alticcia, ride spesso e poi ad un certo punto rivolta a Sissy gli dice che non aveva mai visto un travestito e che era molto curiosa a vedere come era messo sotto gonna, Sissy sorridendo gli risponde che se vuole è libera di alzargli gonna, dicendo questo però la invita a entrare in casa visto che nei balconi vicini ci sono altre persone, si alzano per entrare e Serena guardandomi dice: - Amore tu non vieni? Senza te io non entro. - Sei tu la curiosa. Sai bene che poi si andrà oltre. Lo vuoi? - Lo voglio solo se lo vuoi anche tu e solo se siamo insieme. Seguiamo Sissy in camera, che ci invita a sedere sul letto, poi si mette in piedi davanti a Serena dicendogli che se vuole può togliersi curiosità. Ormai non può più tirarsi indietro, ridendo per celare l’imbarazzo gli alza la gonna fino a che sotto un minuscolo perizoma non appare un sesso di buone proporzioni, Serena fa la meravigliata e poi lascia cadere la gonna, ma a questo punto Sissy davanti a inizia a spogliarsi ed in un attimo resta nudo, poi invita noi a fare altrettanto, Serena ride di nuovo poi mi guarda sempre ridendo e mi dice: - Dai! Facciamolo, ormai a questo punto inutile tirarsi indietro - Sei sicura di volerlo? Non è che poi te ne pentirai? Senza rispondermi si alza in piedi ed in un attimo anche lei è nuda, poi mi guardano e senza dire nulla si avvicinano a me ed iniziano a spogliarmi quando finiscono siamo già stesi a letto, Sissy con sguardo voglioso osserva il mio sesso, sono un po' impacciato, mi affianco a Serena e di lato la penetro, è già molto bagnata quindi sono facilitato nella penetrazione, Sissy avvicina il sesso alla sua bocca e lei tenendolo con una mano inizia a leccarlo e succhiarlo e ben presto assume dimensioni notevoli, sento che è eccitatissima ed infatti ha un orgasmo subito, è bello sentire i suoi umori che bagnano il mio sesso, ma non esco da lei continuo a stare dentro, mentre lei dopo aver preso respiro continua ancora a occuparsi del sesso di Sissy per poi dirmi se poteva farlo con lui. Mi stacco da lei e vengo sostituito da Sissy, che anche se è ben dotato entra dentro tutto. Mi avvicino a porgere alle labbra di Serena il mio sesso, lei inizia a succhiarlo ma anche Sissy si avventa sul mio sesso e lo fagocita, lo ingoia tutto ed inizia a muoversi in modo più veloce dentro Serena che inizia a godere poi anche io godo in bocca a Sissy che ingoia tutto non mollandomi un attimo per poi all’ennesimo orgasmo godere anche lui. Ci rilassiamo un po', poi ci congediamo e decidiamo di tornare a bordo, anche se Sissy ci aveva chiesto se fossimo rimasti ancora perché voleva essere penetrato da me. Quando usciamo e ci avviamo alla nave, per tutto il percorso Serena ha una risata isterica, non riesce a smettere, quando siamo in cabina crolla di colpo quasi addormentata, mi sdraio accanto a lei che poco dopo, forse avendo smaltito i fumi dell’alcool si accuccia accanto a me in cerca di coccole, restiamo a coccolarci a lungo, ma quando sente che sono di nuovo eccitato, ha una frenesia sessuale che mi sconvolge, facciamo l’amore a lungo come se fosse la prima volta per poi alla fine addormentarci distrutti. 4032 4 3 anni fa